La Spagna di Gaudì, Barcellona e non solo

Barcellona, Parc Guell di Antoni Gaudì

Barcellona, il capoluogo della Catalogna, è una città mediterranea e cosmopolita che racchiude all’interno del tracciato urbano resti romani, quartieri medievali e le più belle espressioni del Modernismo e delle avanguardie del XX secolo. Non è un caso che l’Unesco abbia dichiarato Patrimonio dell’Umanità gli edifici più rappresentativi degli architetti catalani Antoni Gaudí e Lluís Doménech i Montaner.

Barcellona, festa Gràcia

Città di origine romana, la lunga storia e il dinamismo economico hanno dotato Barcellona di un impressionante retaggio culturale, evidente nella conservazione di un ricco patrimonio storico-artisticoe nella capacità di favorire le correnti artistiche più innovative. Una vastissima agenda culturale porterà il turista a visitare musei, mostre, sculture all’aperto e a usufruire di un nutrito programma di musica, teatro e danza. Molto intensa è anche la cultura popolare come testimoniano le tante manifestazioni che rievocano antiche tradizioni tra cui la Festa della Mercè (settembre) e quella dei quartieri Gràcia, Sants e Poblenou (agosto), occasioni irripetibili per scoprire l’atmosfera cittadina più festosa. Passeggiare per le vie di Barcellona è un’esperienza sempre sorprendente. Le vie pedonali del centro storico, le aree verdi e lo splendido lungomare dotato di installazioni moderne sono lo specchio del suo spirito d’integrazione. Barcellona ha saputo riscoprire il proprio passato, ma senza perdere di vista il futuro.

Barcellona, Sagrada Familia

Ci sono molte cose da vedere e fare a Barcellona. Non si può non iniziare la top ten della lista delle cose da vedere a Barcellona con la Sagrada Familia, monumento simbolo della città. Questa maestosa chiesa, capolavoro dell’architetto Antoni Gaudì, è a tutt’oggi incompiuta, e i lavori procedono molto lentamente secondo i progetti originali. Ma in gran parte è finita, e sia gli esterni che gli interni lasciano senza parole, per i loro contrasti e lo stile assolutamente unico che il Maestro ha voluto dare alla costruzione che gli ha regalato fama e onori in tutto il mondo. Da non perdere l’ascesa al campanile, da cui si ammira un panorama di Barcellona davvero mozzafiato. La via più famosa di Barcellona, che si snoda per oltre un chilometro da Plaza Catalunya fino al mare, è una vera gioia per tutti e cinque i sensi. Sulla Rambla, affollatissima a ogni ora del giorno e della notte, si affacciano edifici e punti di interesse come il museo delle cere, il teatro Liceu o il mercato La Boqueria, davvero da non perdere.

Barcellona, Barrio Gotico

Ma il bello di passeggiare lungo la Rambla consiste nel vivere la vita all’aria aperta, ammirare gli artisti di strada o girovagare tra le bancarelle alla ricerca del souvenir perfetto. Meglio evitare invece di sedersi ai tavolini dei tapas bar o dei ristoranti, cari e di qualità mediocre. La zona che si trova circoscritta tra la Rambla, via Laietana, il Port Vell e Plaza Catalunya prende il nome di Barrio Gotico, o quartiere gotico in italiano. E’ un dedalo di stradine pedonali, strette e affollate dai turisti a qualsiasi ora del giorno e della notte, piene di negozi, bar e ristoranti. Molto piacevole da visitare, soprattutto perchè all’improvviso, girando un angolo si può sbucare in alcune tra le piazze più belle della città. Da non sottovalutare Placa del Pi, dove si trova l’omonima chiesa, o la bella Placa de Sant Jaime con il municipio cittadino, mentre da non perdere è la piazza della Cattedrale, su cui si affaccia questo enorme edificio di culto costruito in stile gotico, vero e proprio vanto di Barcellona.

Barcellona, castello di Montjuic

La collina di Montjuic è una vera e propria città nella città, e vale la pena trascorrerci un’intera giornata. La si raggiunge con la caratteristica funivia che parte dal porto, ma anche con una moderna telecabina, coi mezzi pubblici o persino a piedi. Giunti in vetta e scattata una splendida foto panoramica di Barcellona, le attrazioni da non perdere sono il castello di Montjuic, in origine una fortezza-prigione, lo Stadio Olimpico, casa dell’Espanyol fino al 2009 e meraviglia architettonica della città, ma anche il Museu Nacional d’Art de Catalunya e la Font Magica, uno spettacolo di fontane danzanti di luci e colori che illumina le notti di Barcellona. C’è chi va a Barcellona solo per ammirare le opere di Antoni Gaudì, dopo la Sagrada Familia l’opera più famosa di Gaudì è il Parc Guell, un parco cittadino in tipico stile barcellonese: bizzarri edifici ed elementi architettonici decorati con coloratissime piastrelle ideati dallo strordinario architetto che per vent’anni visse in una casa all’interno del parco, oggi visitabile, convivono con la dolcezza del paesaggio.

Barcellona, Casa Batllò

Situato a nord della città, questo parco in origine doveva essere un complesso residenziale per la borghesia del ‘900, ma in seguito il progetto fu abbandonato e oggi è diventato una delle icone di Barcellona. Da non perdere una foto ricordo al simbolo del parco, la fontana a forma di drago, così come una vista panoramica pazzesca sulla terrazza da cui si domina tutta Barcellona. Altri due capolavori di Gaudì sono la Casa Milà e la Casa Batllò che si trovano lungo il Passeig de Gracia, una delle strade dello shopping più esclusive di Barcellona. Il loro stile unico e inimitabile le rende due must assoluti da visitare in città, soprattutto considerando che si trovano a poche decine di metri l’una dall’altra. Commissionate ad Antoni Gaudì in momenti diversi da parte di due famiglie della borghesia di Barcellona, sono state oggi trasformate in musei, ognuna delle quali mette in mostra sculture e opere di Gaudì e soprattutto i concetti innovativi che il visionario architetto metteva in pratica per dare alle sue costruzioni un aspetto unico, sia all’esterno che all’interno.

Barcellona, Casa Milà (o La Pedrera), il tetto

La visita all’interno di Casa Batllò è una sorpresa continua, tra bizzarrie, innovazioni, colori e decorazioni. L’edificio modernista nasce da una ristrutturazione integrale di una casa pre-esistente, progettata da Emilio Sala Cortés. Casa Milà (o La Pedrera) è l’ultimo edificio civile a cui l’architetto si dedicò prima di iniziare a lavorare alla Sagrada Familia. Fu commissionato dall’imprenditore Pere Milà i Camps e da sua moglie Roser Segimon i Artells.

Barcellona, nel mercato della Boqueria

Ai tempi il suo aspetto era molto controverso a causa della facciata ondulante costruita in pietra, i balconi in ferro battuto e le finestre innovative. Imperdidibile la salita in cima al tetto, inconfondibile grazie ai suoi pinnacoli, le linee curve, i comignoli.

Il mercato della Boqueria è il mercato alimentare, al coperto, più famoso di Barcellona e forse d’Europa. Si trova sulla Rambla, di fronte alla fermata della metropolitana Liceu. In questo mercato la freschezza regna sovrana, con i tantissimi banchetti con ogni genere di mercanzia. In particolare, data la vicinanza al mare, è da sottolineare la qualità del pesce fresco, a cui è dato ampio spazio. Ma la Boqueria, oltre ad essere un eccellente mercato, è anche un’attrazione, un’esperienza imperdibile per chi visita Barcellona. Il quartiere della Barceloneta, un tempo tra i più degradati della città, è stato rimesso completamente a nuovo durante i lavori per le Olimpiadi del 1992. Oggi è una meta davvero da non perdere, anche soltanto per trascorrere un giorno in spiaggia.

Barcellona, Parc de la Ciutadella

Il quartiere è composto da ex case di pescatori, vicoli strettissimi che ricordano un po’ la nostra Liguria e soprattutto un lungomare moderno e tenuto splendidamente, frequentatissimo dalla gente del posto che lo sceglie per correre, andare in bicicletta o pattinare. Anche la spiaggia di Barcellona merita due parole: pulita, bella e dotata di tutti i servizi, tra cui docce e attrezzi ginnici. L’ideale per trascorrere una giornata a contatto con gli abitanti del posto. Chiudiamo la top ten delle migliori cose da vedere a Barcellona con il quartiere La Ribera. E’ situato in posizione centralissima, a due passi dalla cattedrale, ma è veramente una zona poco battuta dai turisti. E a torto: qui si trovano i migliori tapas bar della città, un locale dopo l’altro in cui mescolarsi con la gente del posto per divertirsi fino a tardi ed assaggiare i piatti della cucina locale. Tuttavia, ci sono anche numerose attrazioni da non perdere, come il Museo Picasso, che celebra l’artista con una collezione unica. A breve distanza si trova anche il Parc de la Ciutadella, polmone verde della città, in cui trascorrere una piacevole giornata all’aperto al riparo dal caos del centro di Barcellona. –

L’ESCURSIONE: MONTAGNA E MONASTERO DI MONTSERRAT

Monastero di Montserrat, la Basilica

Una delle escursioni che consigliamo vivamente, sia a chi ha già visitato Barcellona e vuole vedere qualcosa di diverso sia a chi ha parecchi giorni a disposizione, è la visita di un giorno al Monastero di Montserrat, a circa 50 km da Barcellona. La sagoma della montagna si farà notare senza difficoltà lungo il tragitto. Come fosse un ago gigantesco inserito in pianura, o un blocco di ghiaccio emerso dal livello del mare, Montserrat è molto amato dagli scalatori per la sua forma bizzarra. Proprio sulla vetta più alta, che tocca i 1200 metri di altezza, è adagiato il Monastero di Montserrat, che si erge sul panorama con tutta la sua imponenza. Esistente già dal IX secolo, l’edificio religioso è abitato da ottanta monaci benedettini. Centinaia di turisti arrivano ogni giorno ed interrompono questo clima di silenzio, con il desiderio di vedere e toccare La Morreneta, piccola statua lignea diventata l’anima di Montserrat, rappresentante la Vergine Nera, patrona della Catalogna. Dopo Santiago de Compostela, il Monastero di Santa Maria di Montserrat rappresenta la seconda meta spagnola più visitata dai pellegrini.

Panorama della Montagna di Montserrat

Secondo la leggenda, nel IX secolo alcuni pastori trovarono una statua raffigurante la Vergine. Successivamente, questi cercarono di spostarla, ma, a causa del peso eccessivo della statua, non vi riuscirono. Le persone interpretarono l’accaduto come un segno del fatto che la Vergine voleva restare lì. Proprio in quel luogo venne costruito il monastero. Oltre alla statua della Vergine e al panorama stesso di Montserrat, degna di nota è la Basilica, con la facciata del periodo rinascimentale e il coro di voci maschili che, ogni giorno dalle 13 alle 19, riempie lo spazio con la propria sonorità. Una curiosità: il crocifisso in avorio presente sopra l’altare della basilica, che fino a poco tempo fa si pensava fosse stato fatto da Lorenzo Ghiberti, è stato invece attribuito ad un giovanissimo Michelangelo Buonarroti. Per rimanere in ambito storico e culturale, a pochi metri dalla Basilica si può visitare il Museo del Montserrat che ospita oltre 1300 pezzi che coprono un periodo storico molto ampio.

Le guglie della Montagna di Montserrat

Il Museo è suddiviso in tre sezioni: una dedicata all’archeologia del Medio Oriente Biblico, una ad alcuni dipinti che includono opere di Caravaggio, Tiepolo, Berruguete e Morales, e infine una terza sezione con pitture e sculture catalane in cui spiccano i nomi di Picasso, Dalí e Miró. Seguendo le antiche tradizioni, i monaci del Monastero fabbricano miele e cucinano dolci tipici catalani, che è possibile acquistare nei negozi vicini. Per chi ama camminare, imboccando sentieri serpeggianti attorno alla montagna, è possibile raggiungere una chiesa abbandonata e la Grotta Sacra, dove fu ritrovata la statua della Vergine. Per chi invece teme le lunghe passeggiate, è possibile prendere la funivia. Raggiungere Montserrat è semplice: in Plaça Espanya prendere il treno Ferrocarril della linea R5 con direzione Manresa, fino alla stazione Monistrol de Montserrat. Qui salire sulla Cremallera del Montserrat, un trenino che porta fino al Montserrat. Uscendo dalla piccola stazione della Cremallera si può visitare subito il Monastero oppure iniziare una camminata in uno dei sentieri che circondano la montagna del Montserrat.

Tapas di Barcellona

Esistono 5 percorsi che vanno da 2,7 chilometri fino a 7,5 chilometri con differenti livelli di difficoltà.

BARCELLONA NEL PIATTO

La Catalogna è una regione con una grande tradizione culinaria, e la sua capitale, Barcellona, ne è un ottimo esempio: il primo libro di cucina spagnola fu stampato nella Ciutat Condal nel 1477. Nella cucina tipica catalana si utilizzano ingredienti provenienti sia dall’interno montagnoso, sia prodotti del mare, piatti per l’appunto detti di mar y muntanya, i cui ingredienti vengono mescolati sapientemente per ottenere pietanze molto gustose. Fra le varie cucine regionali spagnole la catalana è quella con maggiori influenze straniere, soprattutto dalla vicina Francia e dall’Italia, perciò è facile trovare molte similitudini con la cucina nostrana: la base per molti piatti è il sofregit, ossia il soffritto di cipolla, sedano e carote. Tradizione e modernità danno anche vita a una cucina moderna e innovativa che ha saputo valorizzare al massimo, sia nella cucina semplice di tutti i giorni come nelle versioni più sofisticate, i prodotti del mare e della montagna.

tapa, la Bomba

Un’eccellenza testimoniata dalle più di 60 stelle Michelin che sono state conferite ai ristoranti del territorio. La Fondazione Institut Català de la Cuina (FICC) si sta adoperando per ottenere il riconoscimento della cucina catalana come Patrimonio Unesco 2014. ll piatto più rappresentativo della cucina catalana è il semplicissimo pane e pomodoro. Preparato con il pà de pagès, un tipico pane casereccio, si tratta di una bruschetta con olio e pomodoro tritato, a cui i catalani aggiungono talvolta del jamón sminuzzato. Tra le varie leggende che circolano sull’origine della bomba, probabilmente la tapa più famosa di Barcellona, c’è quella degli abitanti della Barceloneta che dicono che la ricetta sia stata inventata proprio nel loro quartiere. Si tratta di una polpetta sferica fritta ripiena di purè di patate e carne macinata, passata nel pangrattato e ricoperta di una salsa brava (a base di cipolla e paprika) e allioli (come dice il nome, olio e aglio).

Crema Catalana

Non sarà difficile cedere al richiamo dei ristoranti, visto che dalle 11 di mattina per le strade si spandono gli odori che sono alla base della cucina di Barcellona: la samfaina (pomodoro, peperoncino e melanzane), la picada/romesco (mandorle tostate, prezzemolo, pinoli, cannella e zafferano) e l’allioli (una salsa densa fatta solo con aglio e olio). Queste sono le basi, ma quello che i barcellonesi riescono a costruirci intorno è un vero spettacolo. Complice la natura, i frutti di mare e il pesce arrivano freschissimi ogni giorno; la carne viene dalla campagna circostante, generosa anche con il vino (3 docg, Priorat, Penedès, Alella) e il cava, uno champagne. Per il dolce, limitiamoci ai luoghi comuni: una crema catalana e la ricotta con il miele, vanno più che bene.