Madagascar, bellezza senza confini

Una destinazione da sogno per chi ama la natura e le attività all’aperto.

La principale attrazione turistica del Madagascar è la sua natura e uno dei “punti” di forza è la sua biodiversità, tra le più prodigiose al mondo. 5.000 km di coste, clima tropicale, belle spiagge di sabbia bianca, lunghi tratti di barriera corallina e fondali ricchi di pesce, sono sicuramente tra le attrattive principali del Paese, ma il Madagascar non è una meta riservata solo agli amanti di idilliache isole tropicali. Le attrattive principali sono senz’altro i Parchi e le Riserve Naturali, senza dimenticare però i paesaggi e i colori dei villaggi degli altopiani e del sud del Paese.

Baobab

Il Madagascar è uno stato insulare situato nell’oceano Indiano, al largo della costa orientale dell’Africa, di fronte al Mozambico. L’isola principale lunga oltre 1500 chilometri, anch’essa chiamata Madagascar, è la quarta più grande isola del mondo. Ospita il 5% delle specie animali e vegetali del mondo, l’80% delle quali sono endemiche. L’aggettivo associato al Madagascar (usato per indicarne la lingua nativa, le etnie e la cittadinanza) è malgascio. Il malgascio è la prima lingua del Madagascar, ma la popolazione parla correntemente anche il francese (a seguito del passato coloniale dell’isola).

Divise dall’Africa da milioni di anni, le foreste del Madagascar risplendono di miriadi di piante e sono un vero paradiso per il naturalista, che qui troverà un ambiente ricco di stranezze e specie endemiche: pervinche e baobab, aloe, innumerevoli orchidee (tra cui le rare Eulophiella di Île Sainte-Marie), gechi, 102 specie di lemuri, camaleonti, ben 250 tipi di rane, 300 specie di farfalle, 28 tipi di pipistrelli e 260 di rettili. Ne potrete avere un esempio visitando gli splendidi parchi nazionali, di facile accesso. Con le sue affascinanti culture tribali, i cerimoniali e gli interessanti fady (tabù), il Madagascar stupisce i visitatori e costituisce per loro senza dubbio un’esperienza gratificante.

Un piccolo lemure

Oltre 30 spiagge nascoste, migliaia di chilometri di foresta pluviale, 1300 chilometri da percorrere in fuoristrada. Il WWF indica il Madagascar come uno dei Paesi con il più ricco patrimonio ecologico del mondo. Oggi si contano circa 50 aree protette tra riserve e parchi naturali. L’Angap (Association National pour la Gestion des Aires Protégées) è l’organizzazione non governativa che gestisce queste aree. I visitatori, pagando un permesso di ingresso in ogni parco contribuiscono alla raccolta dei fondi necessari per la manutenzione.

Donne a Nosy Be

Gli abitanti continuano a vivere in stretto rapporto con la natura identificando un gran numero di piante medicinali tra cui la famosa pervinca del Madagascar, che addirittura aiuta nella cura di alcune forme di leucemia.
Questa natura generosa e gentile ha fatto sì che molti dei suoi siti naturali fossero accolti come Patrimonio Naturale dell’Umanità dall’Unesco.

Uno dei 250 tipi di rana del Madagascar

Uno dei 250 tipi di rana del Madagascar

Il tratto più distintivo dell’isola nel suo insieme è il colore rosso intenso del terreno, ricco di ferro. Proprio a causa della netta prevalenza di terreni ferrosi, il Madagascar viene anche chiamato l’Isola Rossa (o il Continente Rosso). In Madagascar si distinguono diciotto gruppi etnici principali, prevalentemente di origine mista asiatica e africana, con elementi arabi ed europei. Solo una minoranza, collocata principalmente sugli altopiani, ha tratti somatici e culturali spiccatamente asiatici.
Il periodo consigliato per una visita in Madagascar va da aprile a ottobre in corrispondenza della stagione secca e dell’inverno australe.

Camaleonte del Madagascar

La topografia del Madagascar costituisce la base della suddivisione del paese in cinque parti. Questa divisione è dovuta ai gruppi etnici molto diversi che popolano ogni regione ma anche alle condizioni climatiche molto diverse che dominano ciascuna delle cinque aree geografiche.
Gli Altipiani del Madagascar centrale costituiscono il nucleo principale dell’isola dove sorge la capitale, Antananarivo, insieme ad altre importanti città. Il paesaggio è dominato da risaie a terrazza che attestano l’origine asiatica del popolo Merina, principale gruppo etnico.

Il nord del Madagascar è scarsamente popolato ad eccezione dell’arcipelago di Nosy Be e di Diego Suarez. Nonostante la sua relativa inaccessibilità, questa regione possiede un ricco mix di gruppi etnici e la natura offre straordinarie bellezze come i pinnacoli carsici del parco nazionale Ankarana, o la foresta pluviale incontaminata e poco esplorata del parco Majorejy.
Le pianure della costa est sono la patria di uno dei principali gruppi etnici dell’isola che conserva le tradizioni ed i costumi di origine molto antica: i Betsimisaraka.

Le spiagge incontaminate dell’isola di Sainte Marie sono le maggiori attrazioni turistiche della zona, come anche la varietà impressionante di flora e fauna delle foreste pluviali in gran parte inesplorate della penisola di Masoala che si estende su una superficie di 400.000 ettari e protegge la foresta primaria più grande del Madagascar. Le correnti umide provenienti dall’Oceano Indiano provocano abbondanti piogge creando habitat ideale per le molteplici piante e fiori appartenenti alla foresta pluviale.Varie specie di lemuri, uccelli, rettili e anfibi vivono in questa area.

Madagascar del Nord

Il deserto secco del Madagascar sud-occidentale fornisce un riparo alla gente Antandroy, il cui nome “popolo delle spine” identifica il tipo di flora che cresce in questa regione: le piante spinose. L’area dal fiume Onilahy a nord fino al fiume Menarandra a sud, è occupata dal gruppo etnico Mahafaly, noto per la particolare arte funeraria. Le spiagge di dune di sabbia immacolata della costa sud occidentale ospitano i pescatori nomadi Vezo.
Tra le località più interessanti da visitare durante un viaggio in Madagascar suggeriamo: Anakao, Salary, Ankasy che si trovano sulla costa sud occidentale del Madagascar, poco conosciute dai circuiti turistici, offrono meravigliose baie con lunghe spiagge bianche e un mare con sfumature di colore tra il verde e il turchese e interessanti tratti di barriera corallina.

Geco diurno del Madagascar

L’arcipelago di Nosy Be si trova a largo della costa nord occidentale ed è caratterizzato da spiagge orlate da palme, centri di immersione e diverse tipologie alberghiere in cui alloggiare. L’isola di Nosy be è diventata la meta più famosa e attrezzata per il turismo in Madagascar. Punto di partenza per numerose escursioni giornaliere nell’arcipelago circostante sono: Nosy Tanikely (Parco Marino) con la sua coloratissima e vivace barriera corallina a pochi metri dalla spiaggia ideale per snorkeling e diving; Nosy Iranja una piccola perla è costituita da due isole che durante la bassa marea sono collegate da una striscia di sabbia bianca e poi ancora Nosy Sakatia, Nosy Komba, Nosy Fanihy e le isole degli arcipelaghi. Dalle isole di Nosy Be è possibile visitare in catamarano anche il bel arcipelago delle isole Radama o le isole Mitsio dove non mancano bei fondali per fare delle immersioni subacquee.

Risaie coltivate a terrazza

Infine al largo della costa orientale del Madagascar, la lussureggiante isola di Sainte Marie (Nosy Boraha): di forma lunga e stretta offre graziose spiagge orlate da palme, belle baie protette da barriera corallina e alcuni atolli sabbiosi. Tra luglio e settembre le balene megattere si ritrovano nelle acque che circondano l’isola per riprodursi e non è difficile avvistarle durante una gita.
Il Parco Tsingy de Bemaraha è classificato dall’Unesco “Patrimonio dell’Umanità”. Si tratta di un grande massiccio di origine carsica che si estende da sud a nord per circa 100 chilometri, scolpito dal fenomeno dell’erosione in modo davvero singolare, frastagliato con guglie (in malgascio tsingy) alte centinaia di metri, appuntite e affilate, tra esse profondi canyon. Il clima in questa foresta di pietra è secco per molti mesi all’anno, ma grazie a fiumi sotterranei che hanno scavato grotte, la vita della flora endemica è possibile.

Parco di Tsingy

I calcari si sono formati in epoca giurassica quando l’odierno Madagascar era per la maggior parte sommerso dall’oceano. Gli studiosi stimano che circa l’80% della flora e della fauna in questa area sia endemica e si adatti a sopravvivere in condizioni incredibili.
La Riserva Naturale di Nahampoana a 7 chilometri dalla città di Fort Dauphin offre ai visitatori, circa 50 ettari molto curati dove sono state piantate vaie specie di piante endemiche del Madagascar e dove vivono molte famiglie di lemuri catta, lemuri dalla testa nera, sifaka di Verraux, apalemure grigio del bambù, camaleonti e tartarughe; all’interno della riserva c’è anche una cascata con una piscina naturale dove poter fare il bagno. Le lagune di Evatra e Lokaro sono raggiungibili in barca con una bella escursione lungo dei canali che seguono la costa; durante il tragitto si vedranno tipologie differenti di vegetazione locale, campi coltivati, si attraverseranno specchi d’acqua dove gli abitanti praticano la pesca con le reti e caratteristici villaggi.

Sono decine le spiagge bianche del Madagascar

Il Parco Nazionale di Andohaela si trova in una area dove le correnti umide d’aria provenienti dell’Oceano Indiano si scontrano con le correnti d’aria secca provenienti dalla costa sud occidentale del Madagascar. Queste ultime creano una barriera invisibile alle correnti umide e in un area piuttosto ristretta troviamo colline con un clima umido che favorisce lo sviluppo di foreste pluviali da cui si generano corsi d’acqua che scorrono a valle dove per contrasto il clima è secco favorendo dapprima la così detta “foresta di transizione” che poco più ad ovest diventerà “foresta spinosa”. Numerose le piante endemiche che prendono vita in questo habitat tra cui diverse piante medicinali. La flora conta alcune specie di lemuri che si spostano a secondo della stagione ove trovano più cibo, rettili e camaleonti.

Lemuri

Il Parco Nazionale dell’Isalo è situato a 226 chilometri a sud-ovest di Fianarantsoa e si estende su una superficie di 81.540 ettari di territorio caratterizzato da praterie, massicci di arenaria scolpiti dal vento e dall’acqua che creano un paesaggio di suggestiva bellezza. All’interno del parco vivono 55 specie di uccelli, 3 specie di lemuri (catta, il lemure dalla testa nera e il sifaka di Verreaux). Nelle zone più aride fiorisce tra settembre e ottobre il Pachipodium.
L’attrattiva maggiore del parco è sicuramente costituita dalle formazioni rocciose, dai canyon e dalle piscine naturali, ideali per un bagno ristoratore. La vegetazione boschiva si concentra nella parte bassa dei canyon dove c’è presenza di acqua, l’albero uapaca bojeri endemico di questa area è resistente al fuoco; sulle rocce crescono altre piante endemiche come il pachypodium e le zampe di elefante (aloe isaloenis).