Un intero weekend per scoprire ed assaggiare la miglior carne di razza piemontese. Il 15 e 16 aprile la cittadina di Cavour (TO), ospita la 23^ edizione della sagra dedicata alla prelibata carne di razza bovina piemontese. Tra le innumerevoli iniziative di quest’anno, oltre alla tipica esposizione bovina di pura razza, l’Ala del Gusto dove si potranno gustare self service prelibate specialità di carne: bollito, hamburger, agnolotti battuta di carne cruda ecc e poi i ristoranti locali che propongono menù con i pregiati tagli di carne piemontese e ancora mostre zootecniche e della meccanizzazione agricola, moto d’epoca.
Parte anche la prima edizione della Piazza dell’Hobby, riservata agli hobbysti senza P IVA (solo sabato 15 aprile). Domenica 16 aprile è in programma la Fiera di Primavera con un vasto assortimento di bancarelle. Quale migliore occasione, quindi, per organizzare una gita fuori porta in quest’angolo di Piemonte dove scoprire le bellezze di Cavour, cittadina al confine tra la Città Metropolitana di Torino e quella di Cuneo e, al contempo, assaporare la carne piemontese con menù per tutte le tasche ? L’Ala del Gusto consente infatti di gustare con una spesa modica i pregiati tagli di bollito, la “mitica” battuta di fassona e gli hamburger di grande qualità nel grande self service allestito sotto la magnifica Ala di Piazza Sforzini. Ampia scelta anche per chi non ama la carne: con la sempre verde insalata ed i gustosissimi formaggi delle latterie del territorio, patatine e sfiziosi dolci alla crema. Chi preferisce un pasto più rilassato in ambienti raffinati, non ha che l’imbarazzo della scelta: cinque ristoranti offrono un menù di carne piemontese impreziosita dalle ricette degli chef locali. Vasto e articolato il “contorno” al gusto. La due giorni offre infatti al pubblico di visitatori la ricca mostra zootecnica, con i migliori capi in esposizione, la mostra della meccanizzazione agricola, le bancarelle di Campagna Amica e di Prodotti vari, le visite guidate al Centro Storico, alla Rocca (dove si potrà ammirare la Grande panchina rosso-gialla n 158 installata nel 2022), le visite all’Abbazia di Santa Maria ed al Museo archeologico Caburrum. Grazie all’evento “Cascine aperte”, sarà inoltre possibile visitare i grandi allevamenti per conoscere da vicino queste realtà.
I Comuni del territorio imbandiranno una tavola per far apprezzare gli oltre trenta prodotti locali. Saranno presenti alla manifestazione i Comuni di: Bagnolo Piemonte, Barge, Bibiana, Bricherasio, Campiglione Fenile, Garzigliana, Macello, Osasco, Vigone, Villafranca Piemonte. “La manifestazione “Cavour carne di razza piemontese” rappresenta una vetrina per il lavoro duro e quotidiano dei nostri allevatori dei nostri macellai e dei nostri ristoratori – spiega il sindaco di Cavour, Sergio Paschetta – Quindi, proprio perché i tempi sono difficili, dobbiamo cercare di fare di tutto per promuovere questa filiera, per dare un aiuto concreto e tangibile a chi lavora e produce nel nostro territorio”.
“Conseguentemente, oltre alla filiera della carne, promuoviamo Cavour e le sue bellezze naturali, storiche ed artistiche con la certezza di offrire ai visitatori non solo una fiera interessante, un momento di gastronomia eccellente, ma anche un angolo di Piemonte che sempre di più viene scoperto ed apprezzato”, aggiunge il presidente della Procavour Marcello Bruno.
“Cavour Carne di razza piemontese” promuove il consumo consapevole e sostenibile della carne. Due termini non casuali: il consapevole è in relazione alla giusta quantità e, soprattutto, qualità della carne consumata. Il sostenibile si spinge oltre, si addentra nell’intera filiera alimentare che parte dalla salvaguardia dei piccoli (grandi) allevatori, passa attraverso il lavoro specialistico della macellazione tradizionale fino a portarci nel piatto un prodotto di qualità”. La cittadina di Cavour è nota anche per “TuttoMele”, la manifestazione autunnale che da 40 anni richiama l’attenzione di oltre 300.000 visitatori offrendo una straordinaria mostra mercato regionale di frutticoltura, gastronomia ed artigianato. Ulteriori informazioni e programma completo su www.cavour.info.
VIAGGIO A CAVOUR
Cavour è situata all’inizio della valle Po, non lontana dalla sorgente del fiume. Di vocazione prevalentemente agricola, vanta una tradizione gastronomica che si è già distinta negli anni Cinquanta con i famosi “pranzi dei grassoni” (attualmente rilanciati a livello internazionale) e che oggi si è affinata con accostamenti di altre tipicità locali come le mele, le carni Doc, i salumi, grazie anche ai numerosi ristoranti e alle aziende agrituristiche presenti sul territorio. L’agglomerato urbano sorge ai piedi di una singolarissima montagna in miniatura che sembra spuntare dal nulla, la Rocca, una punta alpina che si eleva per 162 metri dai depositi alluvionali della pianura Padana. La sua conformazione rocciosa risale al Carbonifero (345/280 milioni di anni fa). La Rocca, accorpata al tratto cuneese del Sistema delle aree protette della fascia fluviale del Po, è tutelata come Riserva Naturale Speciale per le sue caratteristiche archeologiche, storiche e naturalistiche, tra cui diverse incisioni rupestri, una pittura policroma risalente al post-paleolitico, ruderi e resti di fortificazioni medievali.
La flora del luogo comprende oltre 450 specie (alcune inconsuete a tali quote) e nella fauna riveste particolare rilevanza l’aspetto ornitologico. Sul punto di altezza massima della Rocca (462 metri), da cui gode un incomparabile panorama a 360 gradi, si trovano diversi ruderi del Castello Superiore (secolo XI) ed il Pilone votivo della Rocca, alto 15 metri, costruito nel 1931, dove sono custoditi i resti dei caduti nell’eccidio compiuto a Cavour dall’esercito guidato dal francese Nicolas Catinat del 1690. Il 18 settembre 1955 sotto l’arcata del Pilone fu installata una grande statua della “Madonna della Medaglia Miracolosa” in marmo di Carrara, opera dello scultore Paolo Sanguinetti.
Cavour ha origini pre-romane. Fu fondata dalla popolazione celtica dei Caburni da cui forse proviene l’etimologia del nome della città, numerose scoperte archeologiche nel territorio testimoniano questo importante periodo storico: tombe ad inumazione ed incinerazione, necropoli con arredi funebri, vasellame, tratti di acquedotto, fondamenta di siti abitativi, frammenti di ceramica e laterizio, lapidi ascritte. Anche l’epoca romana ha lasciato segni sulla città, in particolare il reticolo di vie perpendicolari tipico dell’urbanistica di quell’epoca.
Cavour conserva testimonianze di tutto il suo grande patrimonio storico e la memoria di molti personaggi illustri che in diversi modi sono legati al suo sviluppo e al suo prestigio. Camillo Benso, grande statista, è originario di questa terra dove inoltre visse e morì Giovanni Giolitti, più volte presidente del consiglio italiano. Il carattere piemontese contraddistingue Cavour in modo evidente; la pavimentazione curata, le ampie piazze e gli edifici storici sempre coperti dai caratteristici tetti in losa (pietra di Luserna).
Già nella centralissima Piazza Sforzini, dedicata al partigiano Alfredo Sforzini M.O. al Valore Militare, lì impiccato dai Tedeschi il 21 dicembre 1943, si può ammirare il Palazzo Comunale, settecentesco, sulla cui facciata sono collocati i busti di Giovanni Giolitti e del Conte Camillo Benso, inaugurati nel 1952 alla presenza del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi. Le epigrafi furono dettate da Benedetto Croce. Di fronte, il Palazzo dei Conti Bottiglia di Savoulx, edificio a destinazione residenziale di carattere signorile antecedente al 1750. Al centro della piazza il Monumento ai caduti inaugurato nel 1920.
La visita al centro storico continua verso Piazza S. Lorenzo. Qui si trova l’omonima chiesa parrocchiale a tre navate, costruita su precedente edificio sacro del XVI secolo (la Cappella della Concezione) e consacrata nel 1874 a S. Lorenzo Martire. Degno di nota il prezioso soffitto a cassettoni con rosoni in legno dorato, eseguito, come il bel campanile, su progetto dell’Ing. Arch. Amedeo Peyron nella seconda metà dell’Ottocento. Nel battistero, racchiuso da una cancellata di rara bellezza, un leggiadro fonte battesimale del XVI secolo con l’arma dei Signori di Racconigi. Sulla Casa-forte degli Acaja-Racconigi, costruita intorno al 1545 da Claudio di Racconigi, una lapide ricorda la storica “pace di Cavour” lì sottoscritta – un trattato di oltre 20 capitoli con cui il Duca Emanuele Filiberto di Savoia riconosceva l’esistenza dei Valdesi stabilendo i confini del territorio entro il quale avrebbero potuto abitare e predicare: primo esempio di tolleranza religiosa nell’Europa moderna.
Sempre in piazza S. Lorenzo è collocato la fontana “romana”, costruita nel 1829 sul luogo dove si pensa esistesse una piscina o un bagno romano, fatto testimoniato dal ritrovamento della cosiddetta “lapide di Attia” sacerdotessa della dea Drusilla (1° sec. d.C.), attualmente custodita dalla Sovraintendenza di Torino. Proseguendo a lato del campanile ottocentesco della chiesa parrocchiale di S. Lorenzo Martire, si può procedere alla visita della Rocca salendo la cosiddetta Scala Santa. Alla nostra sinistra troviamo Villa Giolitti, parte integrante della Riserva Naturale della Rocca, residenza estiva dello statista già appartenuta agli zii Plochiù. La Villa è stata ampliata e abbellita con affreschi all’inizio ‘900. Tutt’intorno castagni, betulle, querce secolari, e un maestoso cedro del Libano, messo a dimora dallo statista in occasione della nascita della figlia Enrichetta (1874). Fuori dal centro abitato sorge l’Abbazia di Santa Maria (XI secolo), raggiungibile a piedi in circa 20 minuti. E’ questo il territorio della probabile ubicazione del Forum Vibii, il Municipium romano già menzionato da Plinio nella “Naturalis Historia“.
Tutt’intorno grandi e piccoli ritrovamenti archeologici testimoniano la sua esistenza, a partire dalle necropoli, dalle fondamenta abitative, dal materiale laterizio scoperto e dai numerosi frammenti di iscrizioni di epoca augustea. L’Abbazia di Santa Maria fu fondata ex-novo dal Vescovo di Torino Landolfo nel 1037 nello stesso punto ove sorgeva un edificio religioso risalente all’VIII secolo, forse distrutto dai Saraceni di Frassinetto prima dell’anno 1000. L’Abbazia visse secoli di gloria, governata da oltre 40 abati, soprattutto benedettini e contribuì anche alla crescita della città di Cavour. Alle soglie del 1300 iniziò una lenta decadenza, culminata, nel 1592, con la distruzione da parte dei Francesi di Lesdiguieres. La ricostruzione nel 1728 seguì i canoni barocchi e comportò una notevole riduzione dell’edificio rispetto all’originale. Nonostante sia stata più volte danneggiata, è possibile ancora oggi riscoprirvi (al di là del restauro barocco e di quello più recente del 1964) ciò che rimane dell’opera Landolfiana: i diversi livelli delle pavimentazioni, i pilastri ottagonali, la stupenda cripta con l’altare più antico del Piemonte e, soprattutto, il prezioso materiale di reimpiego di epoca antecedente che testimonia la piccola struttura preesistente, probabilmente un antico tempio pagano.
L’ex monastero benedettino, che completava il complesso abbaziale, è stato ristrutturato a partire del 1978, ed oggi ospita un salone conferenze, la sede dell’associazione che gestisce l’Abbazia, spazi espositivi e, nei locali dell’ex tinaggio (si sono rinvenute murature e selciati di antica epoca romana), la sede del Museo Archeologico di Caburrum. La sede museale presenta i reperti archeologici recuperati nel corso di rinvenimenti casuali ed indagini mirate nel territorio di Cavour e illustra i diversi aspetti dell’occupazione umana, preistorica e storica della Rocca e della piana circostante. Il percorso si articola in varie sezioni, dalla preistoria all’alto Medioevo e costituisce una tappa della visita alla Riserva Naturale Speciale della Rocca di Cavour: vi sono ospitati numerosi oggetti, in gran parte provenienti da corredi tombali, ma anche da strutture insediative recentemente esplorate nell’ambito extra urbano, ed un ampio lapidarium, comprendente iscrizioni a carattere pubblico e privato dall’età romana all’alto medioevo. Il Museo stesso sorge sul sito dell’antica città, come ha mostrato il rinvenimento di strutture, presentate al pubblico in occasione della ristrutturazione dell’edificio. Sussidi didattici accompagnano il visitatore nella ricostruzione delle vicende storiche e nella presentazione delle testimonianze materiali che documentano periodi più antichi di questo territorio, posto a cerniera tra le valli alpine e la pianura, lungo percorsi da sempre sfruttati per i commerci e l’approvvigionamento di materie prime tra le Gallie ed Augusta Taurinorum.
Un altro interessante museo di Cavour si trova all’interno dell’antica chiesa della confraternita del S.S. Nome di Gesù e Maria. Inaugurato nel 1998, il Museo “Arte Sacra Parrocchiale” mira a testimoniare l’amore antico del popolo cavourese per la Liturgia ed il Sacro. Vi sono raccolti: calici, candelabri, turiboli, ostensori, piviali, abiti delle Confraternite, lanterne professionali, pissidi, pianete, reliquiari riccamente scolpiti, paramenti preziosi. Quadri e statue provenienti dalle antiche case dei cavouresi completano l’esposizione.
Chi desiderasse alloggiare a Cavour per apprezzare in tranquillità tutte le bellezze del territorio, consigliamo “L’Orto di Geo”, l’azienda agricola di Aldo Sibiglia (Via Castellani, 79 Cavour). Il B&B L’Orto del Geo si trova all’interno di un piccolo gruppo di fabbricati che costituiva la “Cascina Clerico”. In particolare il fabbricato che accoglie gli ospiti risale al 1874, ma il nucleo originario compare già sul Catasto Napoleonico a fine 1700. I particolari costruttivi caratteristici dell’epoca sono stati conservati e valorizzati e resi parte integrante del nuovo progetto.
Il B&B “L’Orto del Geo” è ubicato in aperta campagna ma a pochi minuti dal centro di Cavour e Pinerolo. E’ ottimale per tutti coloro che desiderano regalarsi qualche giorno di quiete e relax nella natura. Dotato di parcheggio privato gratuito per auto, zona noleggio e ricovero biciclette attrezzata per piccole riparazioni, il B&B si caratterizza per il giardino con area giochi bimbi e la piscina con fondo a due profondità (adatta anche ai bimbi) e doccia esterna, barbecue e area picnic.
Nell’area comune sono presenti anche un frigobar con stuzzichini. Il B&B è attrezzato per accogliere anche i più piccoli: sono presenti seggiolone, lettino e riduttore per la vasca. La colazione è all’italiana. L’azienda agricola (il B&B ha aperto solo nel 2022), propone ortaggi di stagione dell’orto curati senza l’utilizzo di alcuna sostanza chimica in modo da ottenere un prodotto completamente naturale. L’azienda è specializzata prevalentemente nella coltivazione di zucche di svariate qualità e, settimanalmente, propone nella cosiddetta “Cassetta del Geo”, gli ortaggi di stagione pronti per la consumazione.