L’attesa è finita, la tredicesima edizione di CioccoTuscia ai blocchi partenza. Oltre 25 stand dedicati ai prodotti tipici della Tuscia, ma il vero protagonista sarà il cioccolato in tutte le sue diverse sfumature e utilizzi. Torna a Viterbo, nei giorni 8-9 e 15-16 ottobre, nella prestigiosa sede dello storico Palazzo dei Papi e in Piazza S.Lorenzo, CioccoTuscia, grande evento che celebra il cibo degli dei, il cioccolato, appunto.
Promuovere e valorizzare i prodotti locali tipici della Tuscia attraverso l’enogastronomia ma anche coinvolgendo diversi settori artistici, questo l’obiettivo della manifestazione il cui tema è “La Cultura dei Dolci Sapori”. L’evento, che ha il sostegno delle principali realtà istituzionali del territorio, è un veicolo importante per lo sviluppo turistico di Viterbo, capoluogo della Tuscia, città antica dalle mille sfaccettature tutte da scoprire.
Nell’edizione 2021, nonostante le limitazioni legate alla pandemia, le presenze sono state oltre 15.000, persone di tutte le età e provenienti da tutta Italia quindi un grandissimo e ricorrente successo per CioccoTuscia che si conferma tra i più importanti eventi enogastronomici della provincia di Viterbo. Nel Villaggio CioccoTuscia, dove saranno presenti espositori di prodotti dolciari ed alcune aziende con prodotti salati, ci sarà spazio per tutti grazie alle molte iniziative rivolte sia agli adulti che ai bambini. Oltre agli stand non mancheranno infatti animazione, laboratori, presentazioni di libri, mostre, artisti di strada, giochi in legno, spettacoli dal vivo, degustazioni, percorsi sensoriali, premiazioni e tanto altro.
Come ogni anno sarà consegnato il Premio Statuetta d’Oro per gli Ambasciatori della Tuscia, riconoscimento che nelle precedenti edizioni è andato ad Alice Sabatini, Angelo Peruzzi, Francesco Pannofino, Piermaria Cecchini, Alberto Mezzetti, Andrea Lo Cicero, Martina Caregaro, Claudio Brachino e Leonardo Bonucci. ll Premio Statuetta d’Oro è un riconoscimento assegnato a personaggi che si sono distinti nel loro settore professionale e si sono resi ambasciatori del territorio viterbese.
In particolare viene premiato chi è nato in provincia di Viterbo ed ha avuto successi a livello nazionale ed internazionale oppure chi ha un legame particolare con la Tuscia Viterbese per motivi professionali o personali; quindi il premio ha l’obiettivo tributare chi può essere considerato Ambasciatore del Territorio Viterbese in vari settori quali cinema, televisione, moda, spettacolo, sport, cultura, letteratura etc.
IL PROGRAMMA IN PILLOLE
PIAZZA S. LORENZO (tutti i giorni dalle 10.30 alle 19)
Area stand casette di legno con prodotti alimentari (caldarroste, cioccolata calda, pizze fritte con crema al cioccolato, panzerotti fritti, crepes con nutella etc.). Area street food (hamburger, panini, porchetta etc. Area giochi in legno (per adulti e bambini) a pagamento (2,5 euro a persona per circa 25 minuti). Esposizione dipinti di artisti locali; artisti di strada; esibizioni di figuranti storici e sbandieratori; esibizioni di musica classica (solo pomeriggio).
ATTIVITA’ EXTRA PIAZZA S.LORENZO:
SABATO 8 – Spettacoli di giocoleria (mattina e pomeriggio) – Inaugurazione ufficiale in programma alle 12
DOMENICA 9 – Teatro dei burattini (alle 12 Masha e Orso, alle 15.30 Peter Pan, alle 17:00 Frozen)
SABATO 15 – Spettacoli di giocoleria (mattina e pomeriggio)
DOMENICA 16 – CioccoTuscia Cosplay Contest (dalle 16 alle 18)
PALAZZO DEI PAPI (tutti i giorni)
Sala Alessandro IV: laboratori didattici a pagamento da 3 a 5 euro a testa della durata di circa 20/25 minuti (dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.30)
SABATO 8 E DOMENICA 9:
laboratorio sui rapaci dal vivo; laboratorio sensoriale con giochi dove si utilizzeranno i 5 sensi
laboratorio di food art con la realizzazione di cappelli da cowboy e cowgirl; laboratorio sul giardinaggio e sulla conoscenza delle piante; laboratorio di disegno con i colori estratti da verdure e frutta; laboratorio sul riciclo con la creazione di figure da collezionare e la realizzazione del mare in una bottiglia di plastica all’interno
SABATO 15 E DOMENICA 16:
laboratorio di food art con la realizzazione di cappelli da cowboy e cowgirl; laboratorio sul giardinaggio e sulla conoscenza delle piante; laboratorio di disegno con i colori estratti da verdure e frutta; laboratorio sul riciclo con la creazione di figure da collezionare e la realizzazione del mare in una bottiglia di plastica all’interno; laboratorio creazione di pozioni magiche.
SALA DELLE SCUDERIE (dalle 10.30 alle 19)
area stand prodotti dolci (cioccolato in tutte le versioni, torroni, frutta disidrata, dolci vari, prodotti da forno, creme spalmabili, miele etc.). Area stand prodotti salati (caffè, salumi, formaggi, zafferano, vini, liquori, conserve, confetture, sughi etc.)
VIAGGIO A VITERBO
Viterbo vanta il centro storico medievale più grande d’Europa e tra i più integri d’Italia, tutt’oggi cinto da mura risalenti al XII sec d.C. A ovest del territorio viterbese si estendono vaste zone archeologiche e termali probabilmente attribuibili al periodo etrusco e romano. Nota da sempre come “La Città dei Papi”, nel Medioevo ricoprì il ruolo di Capitale della Cristianità e per molto tempo rimase sotto l’ala protettrice del sistema Pontificio. Il suo passato ricco di avvenimenti storici ha accresciuto nel corso del tempo il suo patrimonio storico e culturale.
Il vero gioiello di Viterbo è il cuore medievale identificato con il quartiere San Pellegrino, caratterizzato da vicoli suggestivi, palazzi in pietra, archi, scalette, ponticelli, torri, logge, chiesette, che concorrono tutti a creare un quadro architettonico davvero unico e imperdibile.
Tra i principali monumenti del capoluogo spicca, con il suo magnifico loggiato, il Palazzo dei Papi che fu, dal 1257 al 1281, la residenza papale voluta da Alessandro IV. E’ noto anche per aver ospitato l’interminabile elezione pontificale fra il 1268 e 1271. Tra gli edifici storici di grande pregio, anche il Palazzo dei Priori che sorge a fianco di un più antico edificio: il Palazzo del Potestà, collegato al primo da un antico corridoio. Di notevole spessore artistico e architettonico sono le chiese di Viterbo, come ad esempio la cattedrale romanica di San Lorenzo, adiacente al Palazzo dei Papi che conserva uno splendido pavimento cosmatesco. Interessante anche la chiesa di Santa Maria Nuova, una delle più antiche della città, realizzata sui resti di tempio dedicato a Giove, il cui particolare della testa si erge sul portale.
Vicinissima a piazza San Lorenzo è visitabile la suggestiva Viterbo sotterranea, un reticolo di cunicoli, tunnel che dal centro storico giungono fino oltre le mura. Il tratto percorribile è quello che si snoda sotto piazza della Morte per un centinaio di metri; nati probabilmente al tempo degli etruschi per incanalare acqua, in seguito i cunicoli divennero passaggi segreti e rifugi antiaerei durante la Seconda guerra mondiale.
Viterbo è caratterizzata dalla presenza di un gran numero di fontane. La maggior parte sono state costruite con la classica forma “a fuso” e realizzate con la pietra più diffusa localmente, il peperino. L’acqua che serve queste fontane viene dai vicini monti Cimini, la catena che divide Viterbo da Roma. La Fontana più antica è Fontana Grande, a pochi passi da Porta Romana. Molto bella anche la Fontana San Tommaso in piazza della Morte e quella che si trova nel cortile di Palazzo dei Priori, mentre una delle più grandi della città è la Fontana di Piazza della Rocca.
Da perdere la visita al museo al Museo Civico ospitato nell’ex convento di Santa Maria della Verità dove si possono ammirare i resti delle necropoli della Tuscia. Interessante anche la Pinacoteca che conserva numerose opere degli anni tra il XII e il XIV secolo, tra cui due dipinti di Sebastiano del Piombo (la Pietà e la Flagellazione) e alcune opere di Antonio del Massaro, allievo del Pinturicchio e del Perugino.
Viterbo è anche famosa per la Macchina di Santa Rosa, un’imponente baldacchino trionfale che viene trasportata a spalla da circa 100 facchini per le vie del centro storico di Viterbo la sera del 3 settembre di ogni anno, vigilia della ricorrenza della festa di Santa Rosa. La manifestazione rievoca la traslazione della salma di Santa Rosa, avvenuta per volere di Papa Alessandro IV nel 1258 ed ogni anno attrae nella città di Viterbo migliaia di persone. Il trasporto muove da piazza San Sisto, nei pressi di Porta Romana, dove la Macchina viene assemblata nelle settimane precedenti per giungere fino alla chiesa dedicata alla Santa, a cui è annesso il vecchio convento delle clarisse.
L’altezza della struttura varia a seconda dei progetti ma è comunque intorno ai trenta metri ed il peso sulle cinque tonnellate. Solitamente ogni cinque anni viene dato incarico di realizzare un nuovo modello della macchina.
Vale davvero la pena spostarsi cinque chilometri fuori dal centro di Viterbo per visitare Villa Lante ed il suo meraviglioso giardino: giochi d’acqua, fontana, cascate, statue, scale, casini da caccia con affreschi, tutto in uno scenario straordinariamente armonioso, le cui decorazioni realizzate con piante di bosso saranno più apprezzabili se viste dalle terrazze. Villa Lante, una delle maggiori opere architettoniche del manierismo italiano del XVI secolo, è attualmente di proprietà dello Stato Italiano, e gestito dalla Direzione Regionale Musei del Lazio (già Polo Museale del Lazio). In virtù della sua bellezza è stato votato come parco più bello d’Italia nel 2011. La fondazione della villa risale al 1511 e fu commissionata dal Cardinale Gianfrancesco Gambara a Jacopo Barozzi detto “Il Vignola”. Solo nel 1566 la Villa fu terminata da Tommaso Ghinucci da Siena, architetto ed ingegnere idraulico. Tutto quello che ruota intorno all’acqua è merito suo. Il nome attuale le fu attribuito nel XVII secolo quando passò nelle mani di Ippolito Lante Montefeltro della Rovere, I duca di Bomarzo.
Viterbo è da sempre zona ricca di acque termali, libere e a pagamento. Le più famose terme libere sono quelle del Bullicame, a circa tre chilometri dal centro. Dal Medioevo papi e popolo hanno approfittato delle caratteristiche curative di queste acque sulfuree, citate anche nella Commedia di Dante come ricorda una lapide all’ingresso. Sono formate da due piscine libere, anche se completamente prive di servizi.
In direzione località Castiglione (circa 8 chilometri da Viterbo) ci sono le terme Bagnaccio con ingresso libero ma servizi a pagamento gestiti da un’associazione.
Per chi desiderasse soggiornare a Viterbo consigliamo La Suite del Borgo, una sorta di “albergo diffuso”, composto da cinque differenti sistemazioni indipendenti e caratteristiche, situate tutte nella stessa via ovvero Scacciaricci, in tre edifici separati. La Suite Blu si trova al civico 3, le suites Argento e Scacciaricci al civico 7 mentre le suites Arancio e Viola al civico 15. Dotate di ogni tipo di comfort e di vari servizi, sono perfette per un soggiorno all’insegna del relax .Si trovano nel cuore del centro storico di Viterbo nel quartiere medioevale di San Pellegrino, in una posizione privilegiata, affacciati su piazza Scacciaricci, famosa per il suo profferlo e la presenza di ben tre torri. Piazza Scacciaricci e l’adiacente piazza San Pellegrino negli ultimi anni sono state utilizzate come set naturali di film e fiction ambientate nel Medioevo, come “I Medici” e “Leonardo”, per citarne alcune.
VITERBO NEL PIATTO
Il territorio della Provincia di Viterbo è una vera e propria miniera d’oro per gli amanti della buona cucina e dei sapori decisi e genuini. Verso la fine del Lazio, già quasi Toscana e anche un po’ Umbria, la cucina di Viterbo e della provincia unisce i sapori di queste tre grandi culture gastronomiche. Tra i prodotti tipici più famosi ritroviamo le nocciole e le castagne dei monti Cimini. Vengono usati per produrre farina per i dolci e anche per zuppe particolarmente gustose, come la zuppa di ceci e castagne, tipicamente invernale. Questa ricchezza di alberi di castagno, di querce e di faggi fa della Tuscia un luogo adatto alla crescita di funghi porcini. L’altro fungo tipico di questo territorio è l’ovolo, ottimo nelle insalate, ancora più gustoso nelle zuppe. Dallo studio delle tombe etrusche si è dedotto che anche a quell’epoca si produceva olio in questi luoghi. Al giorno d’oggi sono molto apprezzati il Canino dal sapore fruttato e il Tuscia, più deciso, entrambi a denominazione di origine protetta.
La Tuscia è straordinariamente ricca di legumi, consumati perlopiù nelle stagioni più fredde in ottime zuppe. Uno dei piatti simbolo della gastronomia Viterbese è l’acquacotta, un piatto definito “povero” perché per la sua preparazione si utilizzavano materie prime reperibili in campagna e nell’orto. Ottima la pasta fresca, sia fatta solo con acqua e farina che con le uova; da assaggiare i lombrichelli, spaghettoni prelibati sia con condimenti semplici che col ragù di cacciagione; il più famoso è quello con salsiccia e vino rosso, detto “alla viterbese”. La cucina di Viterbo è ricca di carne, non solo di maiale o bovina, ma anche quella degli ovini, spesso allevati da sardi che vivono in zona: non a caso uno dei piatti più amati è l’abbacchio, l’agnello preparato al forno. La cacciagione non manca, sono particolarmente apprezzati i piatti a base di carne di cinghiale, di lepre, di beccacce e fagiani. Molto gustosi anche gli insaccati, porchetta e capocollo in primis.
Per i curiosi del pesce di lago, imperdibile il coregone alla Bolsenese (che proviene dai laghi del nord Italia e che si è ambientato benissimo in quelli laziali), preparato con aglio, fiori di finocchio selvatico seccati, aceto di vino bianco, pepe e salvia. Da non perdere la sbroscia, una zuppa di pesce, patate e pomodoro, servita su pane raffermo. Ottimi i dolci: tra i più noti i tozzetti di Viterbo, biscotti con nocciole sbucciate, che a Soriano vengono arricchiti anche con del rhum.