Un tuffo nel Medioevo a Crevalcore

Tornano le grandi e tradizionali rievocazioni storiche a Crevalcore, in provincia di Bologna. Sabato 7 e domenica 8 maggio il Castello dei Ronchi, ospiterà “Quattro passi nel Medioevo“. Nel grande accampamento medievale, popolani, popolane, nobili, soldati saranno i protagonisti di suggestive scene di vita quotidiana del medioevo, tipiche del periodo a cavallo tra il 1380 e il 1410.

Quattro passi nel Medievo

Il visitatore, coinvolto da questa affascinante atmosfera, sarà emotivamente proiettato in un epoca lontana più di sei secoli fa. Momenti di didattica sulle armi e l’artigianato si alterneranno a piccoli duelli, concerti di musica medioevali e momenti divertenti con il giullare. Inoltre nel corso di entrambe le giornate si svolgerà la rievocazione della Battaglia che vide, nel 1390, Crevalcore teatro di importanti fatti d’arme, tra l’esercito del duca Alberico da Barbiano, comandante delle truppe bolognesi e l’esercito visconteo. Nel mercato storico abili artigiani esporranno e mostreranno le lavorazioni tipiche di un’epoca così lontana. “Quattro passi nel Medioevo” è una grande festa, un appuntamento imperdibile, per comprendere e forse rivalutare questa parte della nostra storia così grande ed importante. Per tutta la durata della rievocazione funzionerà lo stand gastronomico con pietanza medioevali e della tradizione bolognese. Comunicandolo alla cassa vi possono essere delle alternative vegetariane e per celiaci. Non sarà possibile accedere alla manifestazione in abiti storici a meno che non si faccia parte di uno dei gruppi di rievocatori o dei mercanti invitati. Dal 2018 “Quattro passi nel Medioevo” fa parte calendario delle rievocazioni storiche della Regione Emilia Romagna. Sabato 4 maggio dalle 8.30 alle 12, le prime medie locali andranno a lezione di storia, un evento che si protrae da ormai 14 anni. “Quattro passi nel Medioevo” fa parte infatti del percorso didattico delle scuole medie di Crevalcore. Ingresso Gratuito. Informazioni: www.4passinelmedioevo.com. Contatti: 3206982349

1522 ALLA VOLTA DI PAVIA

Sabato 28 e domenica 29 maggio al Castello dei Ronchi di Crevalcore si terrà il più grande raduno cinquecentesco d’Italia, vi parteciperanno più di 200 rievocatori provenienti da tutto il nostro Paese e da buona parte dell’Europa che si accamperanno nel parco del castello dei Ronchi.

1522 Alla volta di Pavia

Nel corso della rievocazione storica denominata “1522 Alla volta di Pavia“, si potrà vedere come vivevano i mercenari durante i loro spostamenti in preparazione di una delle principali battaglie annoverate tra le guerre d’Italia, quella di Pavia. Vi saranno le cucine dei campi in funzione, addestramenti con le spade, le picche, prove di tiro con gli archibugi e con i cannoni. Per l’intera durata della rievocazione “1522 Alla volta di Pavia“, funzionerà lo stand gastronomico, gli ospiti pranzeranno e ceneranno insieme ai rievocatori che indosseranno abiti storici. Comunicandolo alla cassa vi possono essere delle alternative vegetariane e per celiaci. Non sarà possibile accedere alla manifestazione in abiti storici a meno che non si faccia parte di uno dei gruppi. Ingresso Gratuito. Informazioni: www.isemparinbaraca.com. Contatti: 3460955395. Nel corso di entrambe le manifestazione sarà possibile sostare con il camper.

VIAGGIO A CREVALCORE

Crevalcore sorge nella Bassa Pianura Padana a nord-ovest di Bologna, al confine con la provincia di Modena ed è, dal 2001, uno dei sette comuni che fanno parte dell’Unione dei comuni Terre d’acqua. La prima menzione documentaria del toponimo Crevalcore risale al 1130. L’origine del nome è incerta: l’etimologia più fondata collega il nome di Crevalcore all’espressione crepa(tum) corium – cioè “crosta crepata” per designare una zona paludosa cui corrispondevano, al ritirarsi delle acque, periodi estivi di siccità che producevano crepe nel terreno.

Crevalcore, Porta Bologna

Il capoluogo presenta un impianto urbanistico regolare di forma quadrata con le strade ad angolo retto che formano 32 isolati di pressoché identiche dimensioni. Il corso (già via Malpighi, ora via Matteotti), sul quale si affacciano palazzetti in massima parte settecenteschi, di linee semplici e tutti con portico è lungo 350 metri ed è chiuso alle due estremità dalle Porte (porta Bologna ad est, ricavata nel corpo dell’Ospedale Barberini e porta Modena – o della Sira – ad occidente, sormontata da un campanile a vela).

Crevalcore, chiesa parrocchiale di San Silvestro

La sua “monumentalità” ed il suo notevole effetto scenografico, dovuti alla larghezza e alla linea, quasi senza interruzione, hanno sempre attirato l’attenzione di quanti si sono occupati di storia locale. Sembra ormai assodato che questo impianto urbanistico risalga agli anni 1227 – 1231 e si debba ad un intervento pianificato dal Comune di Bologna che in quel tempo, con una calcolata politica urbanistica e demografica, consolidava la sua espansione nel contado. L’assenza di preesistenze consentì una pianta quadrata senza irregolarità, impostata su un decumano della centuriazione romana. Tale impianto si è conservato essenzialmente intatto poiché le espansioni (tutte novecentesche) si sono adeguate all’antico reticolo. Il centro storico di Crevalcore ha mantenuto pressoché intatto l’assetto conferitogli tra Sette e Ottocento, in particolare negli edifici, nei palazzi che si affacciano nel corso principale e nella suggestiva ramificazione di vicoli che si intersecano con il corso. L’effetto scenografico è di indiscutibile fascino, tanto che strappò anche l’entusiasmo dello storico dell’arte Francesco Arcangeli.

Crevalcore, monumento a Marcello Malpighi

Nella piazza centrale una scultura in bronzo del 1897 realizzata da Enrico Barberi, celebra il figlio più illustre di Crevalcore, lo scienziato Marcello Malpighi e, al contempo, dà il nome alla piazza. Su un lato della piazza si affaccia la chiesa parrocchiale dedicata a San Silvestro. Durante una serie di indagini archeologiche, in occasione dei lavori di ripavimentazione della piazza e del corso, sono emersi resti strutturali e sepolture relativi all’originario edificio trecentesco. L’attuale chiesa fu edificata in forme neogotiche tra il 1901 e il 1910 su progetto dell’architetto Luigi Gulli, ma terminata solo nel 1928. Di fronte alla chiesa si trova il Palazzo Comunale, costruito negli anni 1867-1868, e pesantemente danneggiato dal terremoto del 2012. La torre civica, sulla destra della piazza, è una robusta costruzione dalle linee gotico rinascimentali, eretta verso la fine del XIV secolo. Alla sua base è stata collocata la scultura Foglia Notturna (1959) dell’artista crevalcorese Quinto Ghermandi.

Crevalcore, campanile di San Silvestro

Il Palazzo Comunale, costruito nel 1867-68 su progetto di Luigi Ceschi, conserva diversi ambienti che furono decorati dal celebre ornanista Gaetano Lodi ma poche sono le decorazioni superstiti. Nel palazzo comunale è collocato l’archivio storico di notevole importanza per la presenza, tra l’altro, i preziosi Cabrei, mappe storiche della famiglia Pepoli. Come già a San Giovanni in Persiceto e a Sant’Agata Bolognese, importante lo storico Teatro Comunale, inaugurato nel 1881. L’interno è decorato con motivi floreali da Gaetano Lodi, ornatista di corte dei Savoia, il sipario raffigura Marcello Malpighi alla corte del granduca Leopoldo II di Toscana. Nell’atrio sono visibili un busto del Lodi e gli stemmi di alcune antiche famiglie crevalcoresi.

Legati alle tradizioni di questa terra e alla commedia dell’arte sono i burattini, a cui Crevalcore ha dedicato il piccolo e suggestivo Museo Leo Preti. Definito il più piccolo del mondo, il museo è un suggestivo spazio espositivo sulla tradizione del teatro di figura e sulla cultura popolare locale con un teatrino originale di inizio Novecento, 60 burattini, copioni, costumi, piccoli arredi, oggetti di scena e ben 110 fondali dipinti, risalenti a epoche diverse. La collezione comprende circa un centinaio di burattini con maschere, diavoli, animali, maghi, streghe, fate e gentildonne, oltre ad una ricca raccolta di fondali. Presso il Centro Melò è invece collocato il museo dedicato a reperti e suppellettili della prima guerra mondiale (Museo della Pace), una raccolta di reperti della prima guerra mondiale donata dal concittadino Guido Mattioli.

Crevalcore, Museo dei Burattini

Crevalcore conserva alcuni interessanti edifici religiosi: oltre alla chiesa Parrocchiale di S. Silvestro, rilevante è quella di Santa Croce e dell’Immacolata Concezione con l’annesso Oratorio della Pietà la cui costruzione risale al 1500. Anche nelle frazioni non mancano edifici ecclesiastici destinati al culto: ai Ronchi, a Sammartini, a Caselle, a Palata Pepoli, Bevilacqua e Galeazza dove ha sede anche un importante Centro di Spiritualità intitolato a Ferdinando Maria Baccilieri, fondatore delle Suore Serve di Maria di Galeazza.

Castello di Palata Pepoli

Ferdinando Maria Baccilieri è stato beatificato il 3 ottobre 1999 ed è il primo Beato della storia di Crevalcore. Crevalcore ha ottenuto, nel 2000, il titolo di Città dalla Presidenza del Consiglio.
Non meno interessante del centro storico di Crevalcore è il suo vasto territorio, punteggiato dalle straordinarie ville di campagna, qui chiamate “castelli”, testimonianza di una grande civiltà e di un passato ricco di importanti tracce: il Castello di Palata Pepoli, dal bel cortile porticato e le splendide porte in legno dolce di stile rococò. Costruito intorno al 1540 conserva i caratteri di residenza nobiliare di campagna. Segna un momento in cui l’architettura delle residenze nobiliari di campagna abbandona le forme del fortilizio per assumere quelle della villa: ne risulta un edificio dall’aspetto massiccio che all’interno, nel cortile porticato, presenta ritmi di severa eleganza che lo apparentano in maniera stretta ai contemporanei palazzi di città bolognesi e ferraresi. Di proprietà della famiglia Pepoli passò nel corso del 1800 alla principesca famiglia Torlonia che divenne proprietaria anche di larga parte del territorio della frazione di Palata Pepoli.

Castello di Galeazza Pepoli

La borgata di Galazza prende nome da una poderosa torre fatta costruire da Galeazzo Pepoli nella seconda metà del XIV secolo. Attorno alla torre sorse nel Cinquecento una villa che verso il 1870 fu rimaneggiata, dai successivi proprietari, i Falzoni Gallerani, in stile neo-medievale con una scenografica facciata a coronamento merlato. Il Castello di Caprara, in località Ronchi, composto dal palazzo padronale del XVI secolo e da un’elegante chiesa settecentesca a pianta ellittica, è oggi un centro espositivo e culturale di grande pregio di proprietà comunale. In una parte del complesso ha sede una comunità terapeutica per la cura delle tossicodipendenze gestita dalla comunità “Il Pettirosso”. In asse prospettico con la villa e distante poco meno di 2 chilometri da essa, c’è l’oratorio privato, detto La Rotonda per la sua forma circolare, che fu voluto dalla contessa Maria Vittoria Caprara nel 1765 come ex voto per lo scampato annegamento del marito, il conte Francesco Montecuccoli. Interamente decorata all’interno in modo da simulare un parato di damasco a fiori, è espressione di un prezioso equilibrio tra il Rococò e il Neoclassico.

Castello di Caprara

L’architetto fu Petronio Fancelli. Le otto bellissime tele autografe di Nicola Bertuzzi (rappresentanti i momenti della vita della Vergine – cui la Rotonda e dedicata – e i santi Francesco, Martino, Luigi Gonzaga, Francesco di Paola) che ne costituiscono l’arredo pittorico sono conservate nella parrocchiale di S. Silvestro e vengono esposte nell’oratorio durante la festa della Natività di Maria (8 settembre). Il località Guisa Pepoli è da vedere la cinquecentesca Torre della Guisa. La costruzione ha una struttura regolare, con due ordini di cornicioni ed oratorio settecentesco.

Per chi desiderasse soggiornare a Crevalcore per apprezzare in tranquillità tutte le sue bellezze, consigliamo il B&B I Pioppi Cipressini, situato in mezzo alla natura ed esattamente in una vecchia casa rurale ristrutturata. L’edificio si trova all’interno di una riserva faunistica circondata da campi, terra coltivata e da un bel giardino dove poter passeggiare o rilassarsi.

B&B I Pioppi Cipressini

Le camere per gli ospiti sono ricavate all’ultimo piano della casa. Entrambe con affaccio sul giardino e bagno privato, sono arredate in maniera semplice e funzionale. Presenti tutti i comfort: asciugacapelli, biancheria per ogni ospite, accesso internet, specchio e porta valigia. Agli ospiti del B&B I Pioppi Cipressini viene servita una ricca colazione: con il caffè, the, cappuccino è possibile gustare biscotti e ciambelle fatte in casa, marmellate e pane casalinghi, succhi o spremute, yogurt. La colazione salata è possibile previa richiesta anticipata, così come la colazione speciale in caso di intolleranze. Il B&B I Pioppi Cipressini si trova in Via Degli Orsi, 692/B – Crevalcore (BO). Contatti: 339 8034936 – trizzinop@gmail.com.