LacMus Festival, “musica mistica” a Tremezzina

LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

Dal 7 al 17 luglio Tremezzina, borgo del Lago di Como, ospita la sesta edizione di LacMus Festival, manifestazione internazionale di musica classica che porta sulle sponde del Lario – e non solo – artisti di calibro internazionale e talenti emergenti in ben 13 concerti.

LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

Ideato dal pianista Louis Lortie e dal direttore d’orchestra Paolo Bressan, LacMus Festival unisce la magia della musica alla bellezza del paesaggio locale e delle sue location uniche al mondo. Il programma musicale di quest’anno è dedicato agli anniversari di Cesar Franck e Alexander Skrjabin, rispettivamente 200 e 150 anni dalla nascita. Ispirandosi alle peculiarità dei due compositori e dal loro profondo rapporto con la dimensione del trascendente, la programmazione di quest’anno ha come fil rouge la “musica mistica”. La musica, con il suo linguaggio immateriale, è da sempre associata alla sfera del divino, fin dalle sue primissime manifestazioni nella storia dell’uomo. E se Franck, organista e compositore di pagine religiose, nonché caposcuola della musica francese post-romantica, incarna un dualismo felicemente irrisolto tra fede e sensualità, con il russo Skrjabin ci troviamo di fronte ad uno sperimentatore visionario, in cui la spinta mistica si realizza nella creazione di un linguaggio sinestetico, fatto di suoni e colori in stretta relazione.

LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

Musica Mistica” non è solo il tema del Festival, ma anche il titolo che Louis Lortie ha scelto per il concerto di apertura, che lo vede protagonista assoluto in un recital pianistico a Villa del Balbianello, giovedì 7 luglio alle 21. Tra gli ospiti di questa edizione, il giovanissimo vincitore del Concorso Paganini, Giuseppe Gibboni, il violinista russo Pavel Berman e il poliedrico pianista-compositore statunitense Dan Tepfer. Accanto alle forme tradizionali del concerto di musica classica, vi è la possibilità di vivere l’esperienza del concerto all’alba e la bellissima passeggiata della Greenway Musicale del Lago di Como.

Fin dalla sua nascita, LacMus si è caratterizzato per la scelta di location suggestive, in cui il dialogo tra musica, storia e natura diventasse vivo e vibrante. I concerti si svolgono quindi in luoghi unici dal punto di vista storico, paesaggistico e architettonico: Villa del Balbianello, bene FAI tra i più visitati in Italia, Villa Carlotta, il Santuario della Beata Vergine del Soccorso di Ossuccio (Patrimonio Unesco).

LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

E ancora la Greenway del lago di Como, la preziosissima Isola Comacina, (su cui LacMus ha tenuto per la prima volta nella storia un concerto), lo storico palazzo con i suoi giardini “Belle Époque” del Grand Hotel Tremezzo, Villa Melzi d’Eril a Bellagio, di fronte a Tremezzina e – new entry di quest’anno – il Castello Durini ad Alzate Brianza, tra le dolci colline della Brianza. Il pubblico ha quindi la possibilità di essere immerso in un’esperienza musicale unica e di approfondire la conoscenza del territorio attraverso le arti.

LacMus ospita artisti di fama internazionale, affiancati da giovani musicisti allievi di alcune tra le più prestigiose accademie musicali d’Europa e del mondo, riuscendo a realizzare veri e propri incontri musicali tra giovani talenti e grandi maestri. Tra gli artisti ospitati ricordiamo: Ton Koopman, Emmanuel Pahud, Les Vents Français, Richard Galliano, Christiane Karg, Sophie Koch, Renè Barbera, Maurizio Baglini, il Quartetto Adorno, Andrew von Oeyen, l’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, Roman Burdenko, Augustin Dumay, Miguel da Silva, Giuliano Carmignola, Philippe Quint, Pavel Berman e i Maestri Louis Lortie e Paolo Bressan.

Villa Carlotta, LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

Di fama internazionale i direttori artisti del Festival: il pianista franco-canadese Louis Lortie è rinomato in tutto il mondo per la sua originalità interpretativa, figlia di un ampio repertorio. “The Times” ha trovato in lui una “combinazione di spontaneità e maturità che solo i grandi pianisti hanno”. Riguardo Paolo Bressan, “Der Standard” di Vienna ha scritto: “Il giovane direttore italiano, già assistente di Daniele Gatti e Christian Thielemann, ha dato prova di talento trascinando la solida orchestra filarmonica di Brno in un’estatico mare di emozioni specialmente nell’intermezzo della Manon Lescaut di Puccini”. LacMus non è solo musica: il festival si pone l’obiettivo di creare e diffondere cultura in senso ampio. Per questo nelle sue edizioni include spesso l’organizzazione di mostre che evidenziano i collegamenti storici, artistici e letterari con il territorio del Lago, rappresentando una fonte di ricerca di estremo valore. Il Lago di Como nella storia è infatti sempre stato meta di soggiorno e di viaggio per grandi artisti e letterati.

LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

Il Festival inoltre supporta da sempre la diffusione della cultura e dell’innovazione. Ecco alcune delle idee sviluppate nelle scorse edizioni: l’ascolto di alcuni concerti in modalità wi-fi experience, introdotta per poter ascoltare la musica e poter allo stesso tempo visitare le locations; i concerti all’alba, con incluse colazione e sessione di yoga facoltativa; LacMus Educational, concerti con scopo educativo per le giovani generazioni. LacMus Festival è organizzato dall’Associazione Musicale e Culturale Ars Aeterna. Con lo scopo di sostenere LacMus Festival e di promuovere le sue attività in specifici territori (USA e Svizzera), sono state fondate: nel 2019: American Friends of LacMus Festival e nel 2022: Swiss Friends of LacMus Festival. Partner artistici, Queen Elisabeth Music Chapel (dal 2017 al 2021), una delle accademie musicali d’eccellenza nel mondo. Programma completo: LacMus Festival

Nel parco di Villa Balbianello foto Daniele Marucci – comcept.it

VIAGGIO A TREMEZZINA

È uno dei borghi più estesi e affascinanti del centro lago, nato dall’unione di 10 frazioni a metà del Lago di Como. Ricco di storia, arte e cultura, Tremezzina offre scenari estremamente panoramici e suggestivi: l’Isola Comacina situata di fronte a Ossuccio (unica isola del Lago di Como), il Sacro Monte di Ossuccio (patrimonio Unesco) e la Greenway del Lago di Como, una passeggiata dolce che ci porta alla scoperta di antichi borghi, ville e giardini, chiese romaniche e barocche, immersi nell’incantevole paesaggio naturale della sponda occidentale del Lago di Como.

Isola Comacina

E ancora palazzi, ville, filande ed un clima che fa crescere l’ulivo, la vite e i limoni sui terrazzamenti. Nel Settecento, con l’arrivo dei ricchi personaggi della borghesia europea, si diffusero i parchi “all’italiana” pieni di piante esotiche: ai tradizionali ulivi si affiancano palme e azalee, ortensie e camelie provenienti da terre lontane. Questo fece diventare il lungolago una rinomata località turistica che incantò pure Stendhal. ll comune di Tremezzina comprende i borghi di Ossuccio, Lenno, Mezzegra e Tremezzo, con i loro caratteristici nuclei storici e le passeggiate sul lungolago. Quest’ultimo, conosciuto anche come il “Borgo dei Giardini”, è posizionato proprio al centro della costa del Lago di Como e l’origine del suo nome deriva dal fatto di essere “terra di mezzo”. Elegante ma caratteristico è incluso nella lista dei Borghi più belli d’Italia. Il paese deve la sua popolarità, oltre alla sua bellezza, anche al film “Grand Hotel” del 1932 con protagonista Greta Garbo. Fu qui, in questa elegante stazione climatica, famosissima sin dagli anni ’30, che, come viene narrato nel film, la diva propose al suo amato di fuggire.

Castello Durini

Oltre a Tremezzo, ci sono altri 4 piccoli borghi interessanti sul territorio, di cui uno sul lago (Bolvedro) e gli altri in collina (Rogaro, Volesio e Balogno), tutti ben conservati con l’acciottolato originario e belle facciate delle case signorili; qui si può ricercare la quiete lontano dalla frenesia del Lungolago ammirando la bellezza semplice di un tempo e avere una magnifica vista sul lago come a Rogaro.

Il primo documento conosciuto in cui si fa riferimento al borgo di Tremezzo risale all’880 d.C. quando questo si chiamava Curte Tremecia (l’attuale denominazione risale ad un paio di secoli dopo). Entrato all’interno del sistema difensivo dell’Isola Comacina alleata di Milano, fu raso al suolo nel 1169 per mano dei Comaschi. Dopo sorti alterne, Tremezzo vide il suo sviluppo durante il Seicento quando furono costruiti ville ed edifici prestigiosi che lo valorizzarono fino a farlo divenire una rinomata località sia per la nobiltà quanto per la borghesia, non solo italiana.

Villa Carlotta, LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

Infatti, furono molti gli stranieri, specialmente austriaci, francesi e olandesi che amavano trascorrere l’estate sul Lago di Como per vivere in un’oasi di pace e serenità immersi nella natura.

Se Tremezzo è entrato a far parte dei Borghi più belli d’Italia la ragione è per una somma di particolarità che lo rendono unico a livello paesaggistico, artistico ed architettonico.
Notevoli sono alcuni edifici meritevoli di essere visitati tra i quali spicca la Seicentesca Villa Carlotta, edificata per volere del marchese Clerici. Si tratta di una imponente costruzione (70.000 mq tra giardini e strutture museali) incorniciata da uno splendido giardino all’italiana del quale si apprezza ogni più piccolo particolare. Con Gian Battista Sommariva, il successivo proprietario, la villa toccò il sommo dello splendore, arricchendosi di opere d’arte e divenendo meta irrinunciabile per una visita sul lago di Como. Sommariva, che acquisì la proprietà agli inizi dell’Ottocento, volle che parte del giardino fosse trasformato in uno straordinario parco romantico e che la villa venisse impreziosita con capolavori di Canova, Thorvaldsen e Hayez.

LacMus Festival foto Daniele Marucci – comcept.it

Villa Amila, realizzata a Tremezzo all’inizio degli anni Trenta dello scorso secolo dall’architetto Pietro Lingeri, si ispira all’architettura navale e razionalista in voga in quel periodo.
Da non perdere anche la Parrocchiale di San Lorenzo, risalente a fine Settecento ma terminata solo un secolo più tardi. Proprio per essere stata rimaneggiata più volte nel corso degli anni, l’edificio presenta notevoli modifiche rispetto a quelli precedentemente progettati. Tuttavia, si evidenziano particolarmente lo stile neogotico e quello neoromanico. In virtù della sua ubicazione nella natura, Tremezzo è particolarmente apprezzato dagli appassionati di escursioni: trekking, running, nordic walking, mountain bike sono le principali attività da praticare. Si può iniziare anche da una lunga passeggiata di circa dieci chilometri che permette di conoscere un percorso naturalistico che attraversa diverse frazioni e comuni dove ci si può fermare per appropriate visite turistiche.

Villa Balbianello

Nel borgo di Lenno sorge Villa del Balbianello che si affaccia elegantemente su un ampio panorama che ne fa una delle più scenografiche dimore del Lario. Voluta dal Cardinal Durini, letterato e mecenate a fine Settecento, possò poi in mano a Guido Monzino, imprenditore, collezionista e appassionato viaggiatore, che nel 1974 fece della Villa il rifugio dove conservare con ordine e gusto i ricordi di una vita avventurosa che lo condusse, primo italiano, in cima all’Everest. La sua vita quotidiana e le fortunate gesta emergono da mappe, strumenti di viaggio, libri, arredi e preziose quanto curiose collezioni di oggetti d’arte antica e primitiva. Per sua volontà, nel 1988 il FAI (Fondo Ambiente Italiano) ha preso in carico la rigorosa gestione della Villa, preservandone lo spirito che rivive anche nello stupefacente giardino e nella Loggia settecentesca che corona l’intero complesso regalando un duplice e aereo panorama. La bellezza e la meraviglia del Balbianello, cui si può accedere anche via lago, sono state la chiave che ha spinto molti registi di Hollywood ad ambientare qui celebri saghe, come quelle di Star Wars e 007.

Sacro Monte Osuccio, Santuario della Beata Vergine del Soccorso

Sempre a Lenno, di notevole pregio è la chiesa collegiata di Santo Stefano di origini altomedievali con la cripta e il battistero romanico (XI-XII secolo). Nel territorio di Tremezzina sorge il Sacro Monte di Ossuccio, che fa parte del gruppo dei nove Sacri Monti prealpini inseriti nel 2003 dall’Unesco nella lista dei Patrimoni dell’umanità. Il Sacro Monte è un percorso che si snoda maestoso sul fianco della Val Perlana e conduce al Santuario della Beata Vergine del Soccorso costruita su terreno impervio, su rocce di aspra e selvaggia bellezza, dove già sorgeva un precedente edificio di culto: il suo corpo principale fu completato nel 1537.

Osuccio, chiesa di San Giacomo e Filippo

Sparse lungo il viale si trovano 14 cappelle affrescate e decorate con statue e stucchi. Questi tempietti, dedicati ai Misteri del Rosario, furono costruiti tra il 1635 e il 1714. Tutte a pianta centrale e in stile barocco, sono impreziosite da 230 statue in stucco e terracotta a grandezza naturale, realizzate da diversi artisti della Scuola Intelvese: Agostino Silva, Carlo Gaffuri e Innocenzo Torriani. Sempre a Ossuccio sorge la chiesa romanica di Santa Maria Maddalena (XII secolo), interessante soprattutto per il campanile con cella campanaria in cotto. Lenno e Tremezzo sono collegati con le altre località lacuali grazie ai traghetti che salpano regolarmente dai loro porti e offrono possibili gite sul lago. Per chi desiderasse soggiornare a Tremezzina per apprezzare in tranquillità tutte le sue bellezze, consigliamo il B&B di Charme Casa Lumaca (via Tomaso Grossi 3 Tremezzina), una struttura elegante e confortevole che dispone di diversi servizi a partire dalla colazione, servita anche in giardino e realizzata esclusivamente materie prime fresche e biologiche: latte, uova, yogurt, frutta, pane e torte rigorosamente fatte in casa.

Uno scorcio del giardino del B&B di Charme Casa Lumaca

Tra i servizi disponibili per gli ospiti, smart tv con selezione di canali internazionali, copertura Wifi, massaggi su prenotazione, mountain bikes, prenotazione gite sul lago con motoscafo privato o barca a vela, taxi e transfer privati. Animali educati e di piccola taglia ammessi.

TREMEZZINA NEL PIATTO

Le specialità gastronomiche del borgo sono riconducibili a quanto si apprezza nel suo territorio. Si parte da una saporita polenta preparata con farine di grano saraceno e di mais, proseguendo con zuppe di verdure di differenti tipologie, latticini ed ovviamente pesce di acqua dolce. La tradizione impone come piatto principale il risotto con il pesce persico che viene servito in filetti dorati nel burro e conditi con della salvia selvatica. La polenta uncia è un’altra specialità del luogo e si tratta di una tradizionale polenta cucinata come la classica polenta di farina mista largamente condita con formaggio e burro fuso con aglio dorato.

Missoltino, in dialetto noto come misulten

Molto diffuso durante la sua stagione, l’asparago diventa protagonista della cucina di Tremezzo tanto più che viene coltivato in una frazione (quella di Rogaro) di Tremezzina e può essere proposto con risotto oppure anche bollito ed accompagnato da uova fritte al tegame e condito con parmigiano e burro fuso.
Il prodotto principe del borgo è il missoltino, in dialetto noto come misulten. Si tratta dell’agone, un pesce pescato proprio nel Lago di Como che viene lasciato essiccare all’aria aperta salato ed aromatizzato con foglie di alloro.

Tremezzina vista da Bellagio

Appartiene alla tradizione in quanto, nell’antichità, veniva preparato in estate per essere consumato durante l’inverno insieme alla tradizionale polenta, che veniva grigliata e servita a fette. Oggigiorno è semplicemente una sorta di stuzzichino che viene servito insieme all’aperitivo come antipasto.
Per i golosi non può mancare l’occasione di degustare il paradell, ossia una grande frittella tondeggiante ripiena di mele, servita con zucchero a velo. In alternativa si può optare per la miascia, una prelibatezza autunnale, composta da pane ammollato nel latte e frutta secca che viene profumata con dei ciuffi di rosmarino fresco.