La fortunata posizione tra Italia e Slovenia, il pittoresco lago su cui si affaccia, le montagne che la circondano, la bellezza del centro storico con dimore rinascimentali, caffè e ristorantini. Sono tanti i motivi per i quali anche il viaggiatore più esigente non resterà deluso a livello storico, artistico, naturalistico e culinario dalla città di Klagenfurt.
Il capoluogo regionale della Carinzia, rappresenta un’incantevole oasi di pace e tranquillità a pochi chilometri dal Wörthersee, il lago alpino più caldo d’Europa. La città fu fondata presso la foce del fiume Glan dal duca di Carinzia, Herzog Bernhard von Spanheim (1202 -1256), per il controllo delle vie commerciali che si intersecavano nella regione. Nel 1514 un incendio la distrusse quasi completamente e all’architetto italiano Domenico Dell’Aglio fu dato l’incarico di edificare la Neuer Platz che sarebbe poi diventata il cuore pulsante della città con i suoi eleganti palazzi in tinta pastello, negozi e ristoranti. In Neuer Platz hanno sede il pregevole Municipio, costruito nel 1650 in stile rinascimentale e il monumento all’imperatrice Maria Theresia, realizzato nel 1764, donna illuminata del 1700, apprezzata per le sue aperture e capacità politiche ma infelice nella vita coniugale, ossessionata come era dalla gelosia per il marito infedele che, nonostante ciò, gli aveva dato ben 16 figli. A Neuer Platz si trova anche la Casa dell’Oca d’Oro (Haus zur Goldenen Gans), ritenuta la casa più antica di Klagenfurt. La sua costruzione risalirebbe al 1489 quando servì come pied-à-terre all’imperatore Federico III°. La statua dell’oca nel 2016 fu oggetto di un singolare furto che mandò nello sconforto più assoluto gli abitanti della città, molto affezionati alla sua simpatica presenza. Fortunatamente la statua del volatile venne successivamente ritrovata in un giardino nel Land della Stiria. Non molto distante da Neuer Platz è possibile ammirare il Landhaus, sede del governo regionale della Carinzia. Il più imponente edificio di Klagenfurt rappresenta uno dei più pregevoli esempi di architettura rinascimentale della città e si contraddistingue per le due imponenti torri e un cortile porticato a due piani.
Al suo interno troviamo la suggestiva Sala degli Stemmi (Wappensaal) nella quale si possono vedere tutti i 655 stemmi nobiliari delle casate che hanno governato la regione nel corso dei secoli. All’angolo del Landhaus si è accolti dall’estesa Alter Platz, uno dei maggiori capolavori urbanistici della Carinzia. L’Alter Platz è del tutto pedonale ed è contornata da una serie di storici edifici nobiliari in stile barocco. Nel suo cuore si trova maestosa la Colonna della Trinità, realizzata nel 1680 ma collocata nella piazza solamente nel 1965. Da Alter Platz bastano pochi minuti a piedi per arrivare nella chiesa parrocchiale di Sant’Egidio edificata in stile barocco dopo un violento terremoto verso la fine del 1600. La chiesa, oltre a farsi notare per il bel pulpito e l’organo, sorprende per la presenza di un affresco rappresentante l’Ultima Cena di Ernst Fuchs (1930-2015), famoso per aver fondato la Scuola del Realismo Fantastico. L’artista, a partire dal 1989, iniziò a dipingere nella sacrestia della chiesa la Cappella dell’Apocalisse, uno dei più grandi dipinti al mondo realizzati a olio. Una volta entrati si è colpiti dai colori vivaci e allegri con cui l’artista rappresenta l’Apocalisse di Giovanni in chiave psichedelica mescolando sacro e…profano! Persino il pavimento, realizzato in marmo di Carrara, è stato fatto secondo sue precise richieste. Altra chiesa artisticamente interessante è il duomo dei Santi Pietro e Paolo, principale chiesa cattolica di Klagenfurt. Costruita nel 1581 come chiesa protestante, nel 1604 l’edificio religioso fu affidato ai Gesuiti che la trasformarono in una chiesa cattolica dedicandola ai due Santi. Nel 1668 Gabriel Wittini l’abbellì con la sontuosa decorazione di stucchi barocchi.
FAVOLE E LEGGENDE SULLE ORIGINI DELLA CITTA’
La città di Klagenfurt può definirsi la culla di personaggi mitologici e fiabeschi. Una presenza talmente radicata che nello stemma rappresentante il capoluogo della Carinzia viene riportato l’immagine del terribile Lindwurm, uno dei principali simboli della città. Si tratta di un mostro del folklore carinziano con la testa di rinoceronte, il corpo di uccello e la coda di serpente. Nel 1353, fuori delle mura della città, fu trovato un teschio di un misterioso animale al quale, nel 1593, si ispirarono Ulrich e Andreas Vogelsang per realizzare la fontana dedicata alla sua leggenda in Neuer Platz.
Solo nel 1800 si scoprì che, in realtà, si trattava del cranio fossile di un animale dell’era geologica del pleistocene, un rinoceronte lanoso (Coelodonta antiquitatis). Il peso della fontana dedicata a Lindwurm è di circa sei tonnellate e fu realizzata a partire da un unico blocco di scisto verde proveniente dal monte Kreuzbergl. Dai racconti tramandatisi sino ad oggi sembra sia stata trasportata nella sua posizione attuale da trecento adolescenti in abito bianco. La leggenda racconta che un drago alato viveva in una palude tra il fiume Drau e il lago Wörthersee. L’animale aveva la terrificante abitudine di nutrirsi di giovani fanciulle e animali terrorizzando gli abitanti della città. Stufi delle carneficine perpetrate dalla malvagia creatura, tre ragazzi decisero di tendergli una trappola uccidendo un grosso toro per usarlo come esca. Lo stratagemma funzionò ed il dragone fu ucciso con una mazza di ferro. Non a caso, nel 1636 alla fontana del Lindwurn fu affiancata la statua di Ercole con dietro la schiena una mazza chiodata.
Passeggiando tra le vie del centro, in Kamergstrass, ci si trova, invece, di fronte ad una fontana curiosa collegata alla leggenda del Wörthersee Manddl. Raffigura uno gnomo con la bocca aperta nell’atto di parlare. La sua mano sinistra tiene ferma una botte da cui sgorga l’acqua, mentre il suo indice destro (pare che porti fortuna toccarlo) è minacciosamente alzato verso l’alto. Secondo la leggenda, dove oggi si trova il lago Wothersee, un tempo esisteva un villaggio i cui abitanti erano riusciti ad arricchirsi grazie alla sua felice posizione geografica.
Tanta ricchezza aveva fatto diventare gli abitanti della cittadina poco attenti ai precetti religiosi, tanto che decisero di organizzare una festa il Sabato Santo. In quel periodo, si trovava a passare di lì un piccolo gnomo che provò ad ammonire la popolazione sulle conseguenze di quella infausta scelta, ma fu deriso e preso a cattive parole. Lo gnomo, allora, si presentò nel luogo dove si stava svolgendo la festa allo scoccare della mezzanotte con una botte che si premurò di aprire per poi andarsene. Quando le campane cominciarono a suonare, una pioggia battente iniziò a scendere dal cielo, mentre dalla botte fiotti d’acqua impetuosi si riversarono nelle strade del paese. In pochi minuti tutta la valle fu coperta da un lago e dell’antico villaggio e dei suoi abitanti non si seppe più nulla.
I GUARDIANI DEL CAMPANILE DI SANT’EGIDIO
Oltre alla stupenda vista panoramica dall’alto dei suoi 90 metri, lo Stadtpfarrturm, il campanile della chiesa di Sant’Egidio, offre l’opportunità di conoscere un personaggio unico nel suo genere: il suo guardiano, Horst Ragusch, che narra ai visitatori i particolari più segreti del campanile e la sua storia affascinante. Incantando l’interlocutore con il suono delle campane tibetane, Ragusch fa conoscere, a chi entra nell’antica struttura, la straordinaria vita della custode del campanile, Helene Reichelt.
Figura coraggiosa, Helene vi abitò con sei figli per 43 anni, dal 1923 al 1966. Nonostante la morte prematura del marito, avvenuta nel 1946, la donna decise di continuare a vivere nel campanile la sua umile esistenza, ricca però di impegno sociale, grande umanità e forza d’animo, accontentandosi di uno spazio angusto di 45 metri quadrati. Come custode del campanile, doveva occuparsi di accendere l’illuminazione dell’orologio, dare l’allarme per un incendio, far suonare le campane, appendere sulla torre grandi numeri di ferro con i gradi della temperatura mattutina. Più volte al giorno, faceva a piedi gli oltre 200 scalini della torre. Si è calcolato che in 43 anni, tra andata e ritorno, abbia compiuto quel tragitto circa 20.000 volte facendo oltre 9 milioni scalini. Le condizioni di vita sulla torre erano difficili, in quanto non c’era acqua corrente e, soprattutto, non c’era un bagno! Con una corda Helene tirava su i secchi d’acqua, il legno, il carbone per scaldarsi e gli alimenti. Quando c’era vento, però, doveva portare a piedi tutto il necessario, mentre i bisogni fisiologici di sette persone dovevano necessariamente essere portati giù quotidianamente. Nonostante ciò, la famiglia visse felice e serena e i percorsi di studio dei suoi sei figli furono un successo. Addirittura, la figlia più giovane, Hemma, divenne docente di fisica atomica all’università tecnica di Vienna. Un esempio di altruismo, devozione, spirito di sacrificio, unico nel suo genere, che mostra come qualsiasi essere umano, nonostante le difficoltà, possa essere capace di crescere andando oltre le possibili barriere sociali ed economiche incontrate nel corso della propria esistenza.
IL LAGO WÖRTHERSEE
Per offrirsi qualche giornata di assoluto relax, stare in pace, ricaricarsi mentalmente, ma anche fare nuove conoscenze, il lago Worthersee offre un equilibrio perfetto tra natura e divertimento. Posizionato tra le città di Klagenfurt (a est) e Velden (a ovest), a pochi chilometri dal confine con l’Italia, sul lago sono presenti numerose località turistiche che offrono possibilità di svago, relax e sport. Sulla sponda est del Worthersee si trova il Santuario di Maria Wörth, che rappresenta una della più antiche chiese della Carinzia. In stile gotico, si eleva sulla penisola (fino al 1770 era una vera isola) offrendo dalla sua cima una suggestiva vista panoramica sul lago.
Poco distante dal Worthersee sono presenti il parco Minimundus, con 159 modelli in miniatura dei più famosi monumenti e palazzi di tutto il pianeta (di solito in scala 1:25) e la torre panoramica di legno Pyramidenkogel, la più alta al mondo con i suoi oltre 100 metri di altezza. L’attrazione, che si trova ad un’altitudine di 851 metri sul livello del mare, è dotata di tre piattaforme panoramiche di cui la più alta si trova a 71 metri da terra. Da ciascuna di esse si gode di una suggestiva vista da nord a sud del lago e delle maestose vette degli Alti Tauri, fino alla catena delle Caravanche. Dalla torre, il Wörthersee si lascia apprezzare per le tonalità verdi/azzurre delle sue acque, pulitissime e potabili, che ricordano località esotiche più che un lago di montagna. Nella torre è presente anche lo scivolo più alto d’Europa, lungo 120 metri e con un dislivello di 52. La discesa dura circa 20 secondi durante i quali si raggiunge una velocità massima di 25 km/h.
L’ALPE-ADRIA NEL PIATTO
Volendo assaporare l’anima più gustosa del capoluogo della Carinzia, il Benediktinermarkt è molto più che un mercato di frutta e verdura. Il cambio generazionale degli ultimi anni lo ha riportato in voga trasformandolo in un punto di riferimento dove trovare le prelibatezze gastronomiche della regione dell’Alpe-Adria, in particolare, gustosi formaggi, insaccati, dolci e liquori realizzati da produttori della zona. Nel mese di settembre è possibile assaporare i raffinati piatti delle Giornate della cucina Alpe-Adria organizzate dall’Ente del Turismo di Klagenfurt che si è posto l’obiettivo di elevare il capoluogo carinziano a “città del gusto e dei sapori”. Nel corso della manifestazione, i locali del centro rivisitano le ricette tipiche della regione, proponendo originali creazioni che rispecchiano le radici delle tradizioni culinarie locali.
Vengono proposti non solo piatti e menù speciali, ma appuntamenti tematici come degustazioni di vini, corsi di cucina, tavole rotonde e menù alternativi. L’evento conclusivo, intitolato “Miglio del gusto dell’Alpe Adria”, permette ai partecipanti di degustare prelibatezze regionali tra le arcate rinascimentali e gli accoglienti cortili del centro storico. Tra i ristoranti dove poter degustare piatti tradizionali regionali segnaliamo il Gasthaus Augustin, famoso per i suoi bocconcini di filetto di maiale al succo di birra della casa, con rose di cavolfiore e spaetzle.
Il Landhaushof, sotto il Landhaus, presenta piatti della cucina dell’Alpe-Adria come il Landhaushof Reindl, punte di filetto di maiale con funghi, pancetta, spaetzle al forno con formaggio di montagna. Al Panima, invece, si potrà gustare la specialità della casa, la carne di maiale bollita con ortaggi a radice, rafano e patate. Nella taverna Zommstehn am Mårkt i titolari, Igor e Olga, riservano sempre per i loro ospiti un sincero sorriso e una calorosa e simpatica accoglienza. Qui vengono serviti abbondanti taglieri di salumi locali accompagnati da vino della Carinzia. Per una cena con vista, grazie alla bellissima terrazza affacciata su lago Wörthersee, suggeriamo il Castello di Maria Loretto. Gestito a conduzione familiare, in questo elegantissimo ristorante si possono assaggiare prelibatezze gourmet dell’area dell’Alpe-Adria.
INFO UTILI: per pernottare a Klagenfurt, un hotel da considerare, per la sua ubicazione in centro storico, è il Select Hotel Moser Verdino, dotato di camere spaziose. Sia dalla sua sala colazione che dalla terrazza si gode di una vista panoramica mozzafiato. Intorno al lago sono presenti diversi hotel e pensioni che offrono un’ospitalità di altissima qualità. Tra i tanti, segnaliamo l’elegante Seepark Hotel e il più familiare Hotel Plattenwirth. In tutta la Carinzia si può usufruire gratuitamente della Kärntencard che offre la possibilità di utilizzare gratis, o con forti sconti, diversi servizi, oltre a fare acquisti a prezzi vantaggiosi in molti negozi. La carta si può scaricare gratuitamente online o richiederla in hotel all’arrivo.
di Gianmarco Maggiolini