“Vinifera”, il Salone dei Vini Artigianali di Trento

Vinifera

La nuova edizione di Vinifera, la rassegna dedicata ai vini artigianali dell’arco alpino, torna sabato 29 e domenica 30 maggio 2021, alla Fiera di Trento. Le montagne che circondano la città faranno da sfondo a questa edizione speciale: per la prima volta l’evento organizzato dall’associazione Centrifuga si sposta dalla tradizionale data di inizio primavera a fine maggio, consentendo così l’allestimento all’aperto.

Salone dei Vini Artigianali di Trento

Saranno oltre 50 i produttori provenienti dalle regioni alpine che, dai loro banchi d’assaggio, racconteranno in prima persona i frutti di una viticoltura che si può definire eroica, per le dure condizioni in cui viene svolta e che riveste un ruolo fondamentale nella cura dei territori montani. “Quest’anno abbiamo deciso di spostare la mostra dei vini all’esterno – commenta Elena Grulli, referente per la selezione dei vignaioli di associazione Centrifuga – per permettere ai visitatori di vivere un’esperienza positiva nel pieno rispetto delle misure di sicurezza e distanziamento dovute all’emergenza sanitaria da Covid-19. Le prime due edizioni di Vinifera, nel 2018 e 2019, si erano svolte nel primo weekend di primavera: la speranza è che, pur essendo a fine maggio, Vinifera sia comunque sinonimo di un nuovo inizio, un buon auspicio di rinascita per l’intera filiera del vino, duramente colpita da tanti mesi di pandemia, e per tutte le manifestazioni di cui è protagonista. I vignaioli di montagna hanno un carattere eroico, abituati a un territorio spesso irto e impegnativo da lavorare. Vogliamo prenderli come esempio per la ripartenza, guardando alla forza e alla tenacia con cui affrontano le difficoltà”. Vinifera vuole essere un’occasione per conoscere da vicino produttori appassionati e vini di carattere, frutto di territori e climi spesso estremi, un momento per incontrare persone autentiche e assaggiare sapori genuini, per ricominciare in serenità a condividere nuove esperienze e diventare protagonisti di un’evoluzione etica e responsabile.

Trento, fontana del Nettuno

Per approfondire queste tematiche in programma anche due masterclass: la prima, sabato 29, dedicata al Teroldego e la seconda, domenica 30, dedicata ai vini PIWI.
Tutti i dettagli sui produttori partecipanti saranno disponibili nei prossimi giorni sulla pagina web di Vinifera. All’interno della fiera troverà inoltre spazio un’area food dedicata, con proposte gastronomiche realizzate da artigiani del cibo locali, dove verranno servite diverse pietanze da abbinare ai vini e da degustare comodamente seduti su tavoli distanziati.
Per consentire il rispetto delle norme sanitarie gli ingressi saranno contingentati. Si consiglia di acquistare i biglietti d’ingresso e per le degustazioni in prevendita sul sito www.viniferaforum.it

VIAGGIO A TRENTO

Architettura e arte, musei e natura, fanno di Trento una splendida meta di viaggio. Incastonata nel cuore delle Alpi, il capoluogo della regione autonoma del Trentino è oggi una città che giustamente si trova ai primi posti in Italia per qualità della vita e dell’ambiente.

Trento, scorcio di piazza del Duomo

Senza dubbio il centro politico, religioso e monumentale della città è la piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le Case Cazuffi-Rella, i cui dipinti riprendono i temi della Giustizia e della Fortuna. In questa piazza, in cui fu sepolto S.Vigilio, sorge l’omonimo Duomo di San Vigilio, edificato su una preesistente basilica paleocristina. A colpire è soprattutto la mescolanza di stili architettonici: gotico, romanico, rinascimentale e barocco raccontano ognuno una precisa fase storica della cattedrale.

Trento, Torre Vanga

L’edificio è celebre anche per avere ospitato i lavori del Concilio di Trento, il Concilio della Controriforma (1545-1563) che proclamò quei decreti conciliari fondamentali per gli sviluppi della dottrina cattolica dal ‘600 in avanti. Il palazzo Pretorio, sede del Museo diocesano Tridentino e la merlata Torre Vanga del XIII secolo (utilizzata anche come prigione), formano assieme al Duomo un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontana del Nettuno, raffigurante il dio romano con in mano un tridente, opera che va messa in relazione all’antico nome della città Tridentum.

Da Piazza del Duomo ci si sposta a Piazza Cesare Battisti o, detto in altro modo, dalla città medievale a quella romana. È già, perché sotto Piazza Cesare Battisti, durante i lavori di restauro e ampliamento del Teatro Sociale, sono stati rinvenuti significativi resti dell’antica Tridentum. Per la precisione: un lungo tratto di cinta muraria orientale; parti di una torre; un segmento di un decumano minore; condotti della rete fognaria e diversi altri reperti tutti catalogati e sistemati secondo le più moderne soluzioni espositive.

Trento, Castello del Buonconsiglio

L’area si chiama Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas (dal nome dell’antico quartiere parzialmente raso al suolo per fare spazio alla nuova piazza) ed è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì.

Da non perdere la visita del Castello del Buonconsiglio, composto da una serie di edifici attigui di epoca diversa. Il complesso, che fu la residenza dei principi-vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo, ospita oggi numerose collezioni d’arte e archeologia e mostre temporanee. Il nucleo più antico è Castelvecchio, celebre soprattutto per il cortile a loggiati sovrapposti e per la loggia veneziana da cui si scorgono i principali monumenti della città. Adiacente a Castelvecchio c’è Torre Aquila la cui popolarità è dovuta al “Ciclo dei Mesi”, serie di affreschi murali considerati come una delle testimonianze più preziose della vita economica e sociale della città a cavallo tra ‘300 e ‘400. Palazzo Magno, invece, è l’emblema del Rinascimento trentino, mentre la Giunta Albertiana rappresenta la stagione barocca. Girando attorno al Castello possiamo osservare le diverse costruzioni: mura, torri e porte che lo compongono.

Trento, chiesa di Santa Maria Maggiore

Due edifici caratteristici di Trento, entrambi del ‘500, sono la chiesa di S. Maria Maggiore, in marmo rosso, e palazzo Tabarelli sulla cui facciata sono scolpiti 22 profili di personaggi storici locali. Notevoli sono anche i palazzi in stile rinascimentale-veneto che sorgono nell’elegante Via Belenzani come Palazzo Pona Geremia del sec. XV con la sua scenografica facciata decorata da affreschi raffiguranti episodi di vita della città e miti, palazzo Alberti Colico e palazzo Thun. Interessante anche la chiesa di Sant’Apollinare (XIII secolo) eretta ai piedi del Doss Trento, presso l’antico borgo di Piedicastello.
Sede di un’importante Università, Trento è una città vitale e piena di giovani. Eventi culturali, mostre, concerti, vernissage, reading e aperitivi sono all’ordine del giorno. Numerosi anche i musei da visitare: dalle varie sedi del complesso museale provinciale, alle Gallerie di Piedicastello, dal Museo storico della guerra a quello dell’aeronautica, passando per il Museo diocesano tridentino e il Mart. Un’ampia scelta culturale che va dall’arte contemporanea a quella moderna, passando per l’archeologia e l’arte sacra.
Nell’innovativo quartiere “Le Albere”, a circa dodici minuti di passeggiata dal centro storico si trova il Muse, il museo di scienze naturali disegnato dall’archistar Renzo Piano e inaugurato nel 2013. Il percorso espositivo si sviluppa su più livelli: dalla “Serra Tropicale” al piano interrato dove sono esposti molti reperti fossili, alle “Alte Vette” al quarto piano dove vengono illustrate condizioni e forme di vita dei ghiacciai alpini. Il tutto secondo una logica ascendente che usa la metafora della montagna per raccontare l’evoluzione della vita sulla terra, e più specificatamente l’evoluzione della vita nell’arco alpino.

Trento, il Muse (foto di Matteo De Stefano)

Le sale abbracciano il “grande vuoto” (Big Void) che collega tutti i piani del museo. In questo spazio, fluttuano su pedane sospese animali tassidermizzati: dal maestoso scheletro di balenottera fino agli animali del bosco e agli uccelli delle alte quote. Il Muse è l’unico museo italiano ad essersi meritato una menzione d’onore all’European Museum of the Year Awards 2015.

A meno di 20 chilometri da Trento si trovano la Riserva delle Tre Cime del Monte Bondone e la Valle dei Laghi, un angolo di natura selvaggia a pochi passi della città. Parliamo di territori di grandissimo interesse naturalistico in cui è possibile praticare quasi tutti i tipi di attività outdoor: sci alpino, sci di fondo, trekking, arrampicata, mountain bike, canoa, vela, kayak, parapendio ecc. Il tutto nel massimo rispetto delle specificità di flora e fauna presenti.

Il Monte Bondone con i suoi 2000 metri di altezza, è una terrazza naturale dalla quale si gode un panorama che spazia dalle Dolomiti di Brenta all’Adamello. Quest’area offre fantastiche opportunità per una vacanza sulla neve: emozionanti discese, rilassanti passeggiate nella natura, piacevoli piste da fondo.

Giardino Botanico Alpino Viote

Una ski area con 70 ettari di superficie sciabile, 20 chilometri di piste molto ampie, un sistema di innevamento programmato integrale, campi scuola per i principianti, tracciati tecnici per gli amanti dello stile e della serpentina e moderni impianti di risalita come la seggiovia esaposto Montesel. Sul Monte Bondone si trova anche la Gran Pista che, con i suoi 800 e oltre metri di dislivello, è entrata di diritto – ed in ottima posizione – nel ranking delle migliori 100 piste da sci del mondo, CNN 2014.

Per gli amanti del trekking, una interessante destinazione, raggiungile con i bus extraurbani da Trento e da Pergine, è l’Orrido di Ponte Alto, un profondo canyon scavato dalle acque tumultuose del torrente Fersina nel corso di migliaia di anni. Qui nel 1500 sono state costruite alcune delle opere idrauliche più antiche del mondo, per scongiurare le alluvioni in città. Le due briglie danno origine a spettacolari cascate alte oltre 40 metri che si fanno strada tra gli strati di roccia rossa, creando scenografici giochi di luce. Da non perdere la visita del Giardino Botanico Alpino Viote, uno dei più antichi e grandi delle Alpi.

Orrido di Ponte Alto

Con i suoi 10 ettari e una collezione che comprende circa 2000 specie di piante di alta quota, molte delle quali a rischio d’estinzione, in rappresentanza delle montagne di tutto il mondo, il giardino si trova alle Viote del Monte Bondone, a 1540 metri d’altezza. Un ambiente particolarmente suggestivo, fragile ed unico, che si snoda tra aiuole rocciose, laghi, torbiere, praterie fiorite e boschi. A quindici minuti d’auto da Trento si apre la Valle dei Laghi dove è l’acqua a dominare il paesaggio, come è facile intuire, con i bacini di Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri più piccoli. In questa zona che tocca anche i piccoli borghi di Vezzano, Lasino, Calavino e Padergnone si incontra un paesaggio particolare, in cui si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, e convivono olivo, faggio, leccio e conifere, così come l’alloro e il muschio. Sovrastano la Valle le pendici occidentali del Bondone, fitte di boschi, fra i quali troviamo a quasi mille metri di altitudine il lago di Lagolo.

Valle dei Laghi, Castello di Toblino

TRENTO NEL PIATTO

La cucina trentina presenta una tradizione culinaria frutto in maggior parte dell’influenza della cucina tirolese e austriaca (l’attuale Trentino fece parte della Contea del Tirolo per secoli) e in minor parte dalla cucina veneta. È inoltre influenzata dalla particolare natura legata all’isolamento storico e geografico delle vallate alpine. Una caratteristica unificatrice è la povertà tradizionale dei piatti tipici, un’altra è la presenza di prodotti e materie prime che caratterizzano il territorio: patate, mele, granturco, prodotti caseari, alcolici e superalcolici.

Carne salada

Tra i prodotti tipici spicca la carne salada, carne conservata in salamoia con l’aggiunta di aromi; un tempo costituiva un cibo “di scorta”, mentre oggi è una ricercata prelibatezza. Tra gli antipasti da assaggiare sono i tortel di patate, a base di un impasto di patate crude grattugiate grossolanamente fritto nell’olio. Rispetto alle altre regioni d’Italia, non esiste nessun tipo di pasta tradizionale, alimento che si è largamente diffuso soltanto nel secondo dopoguerra. Tipici primi piatti della tradizione trentina sono le minestre, tra tutte la minestra d’orzo (od orzetto alla trentina) e gli gnocchi di patate alla trentina, gnòchi de pan e gnòchi de segale. Tipicamente trentini sono anche i canederli, classicamente composti di pane e carne varia con l’aggiunta di formaggio per i palati più golosi. Sono serviti in brodo oppure con burro e salvia. Come tutte le ricette regionali anche questa è stata sfruttata dai cuochi per la realizzazione di varianti, come per esempio i canederli con verza e puzzone di Moena. Altro piatto tipico sono gli strangolapreti ovvero gnocchi di spinaci e pane fatti in casa con alcune varianti come quella che prevede l’ortica al posto degli spinaci. Molto buoni sia i formaggi che gli insaccati, tra i dolci spicca lo zelten, un dolce a base di frutta secca (pinoli, noci, mandorle) e canditi. Il Trentino vanta un’enorme produzione di uva, dalla quale si ottengono i pregiati vini locali. E’ inoltre molto famoso per la coltivazione di diverse varietà di mele tra cui le gustose Golden Delicious, Stark Delicious, Grenny Smith, Renetta e altre, utilizzate anche per la preparazione degli strudel. Tra gli ottimi vini locali si ricordano il Müller-Thurgau, il Marzemino, il Moscato, il Casteller e il Teroldego.

Zelten