Tresigallo: “A zzuen al maial…in piaza!”

Tresigallo

A luna crescente si ammazza il porco e si fa la domestica Beccarìa…” Così comincia un antico detto dell’agricoltura ferrarese ed onorando questa tradizione popolare, Tresigallo, la Città della Metafisica, torna in piazza, dal 3 al 12 dicembre, con la sedicesima edizione di “A zzuen al maial…in piaza!“, per i non ferraresi “disfiamo il maiale in piazza!”, manifestazione organizzata dalla Pro Loco di Tresigallo (FE) con il patrocinio del Comune di Tresignana.

“A zzuèn al maiàl… in Piàza!”

La sagra dedicata alla lavorazione della carne del maiale riprende un antico rito che si svolgeva con l’avvicinarsi delle Feste di Natale nell’aia di ogni casa contadina: l’uccisione del maiale e la lavorazione della carne. Era un momento importante di condivisione per la famiglia, dai bambini fino agli esperti nonni che mettevano a disposizione la loro pluriennale l’esperienza: i prodotti ottenuti venivano consumati al momento o conservati mediante essiccazione o salatura a garanzia di scorte per tutti e per diversi mesi.

In un’atmosfera che profuma di passato, il visitatore riscoprirà, in occasione di “A zzuen al maial…in piaza!” l’antico rito contadino di “disfare il maiale” assaporando, in un contesto festoso e ricco di appuntamenti e divertimento, i gusti legati a questa festa: specialità locali come i saporiti salami artigianali, i cappellacci di zucca al ragù di carne, i cappelletti in brodo, la gramigna con ragù di salsiccia (gramigna con la salsìza), i cotechini con purè di patate, la grigliata mista di porco, la polenta concia con ragù di carne, le ossa di maiale bollite (perché del maiale, come si sa, non si butta niente) e la rinomata Salama da Sugo, senza dimenticare i contorni misti, i dolci, il tutto annaffiato da lambrusco, prosecco e bibite varie. Durante la festa potranno essere inoltre acquistati nella “Butega d’la Sagra” gli insaccati creati dalle sapienti mani dei “Norcini”. Il grande stand in Piazza della Repubblica, pavimentato e riscaldato, sarà aperto anche su prenotazione con i menù della tradizione preparato dalle mani esperte di azdore e volontari, risorsa inesauribile ed indispensabile per la perfetta riuscita della sagra stessa.

“A zzuèn al maiàl… in Piàza!”

Il programma, organizzato in collaborazione con le associazioni del territorio, è ricchissimo di eventi ed occasioni appassionanti e divertenti, come le dimostrazioni delle antiche pratiche di preparazione e lavorazione delle carni del maiale eseguite dai maestri “norcini”. L’evento oltre a essere l’occasione per gustare i piatti tipici, preparati e cotti al momento, offre anche l’opportunità di scoprire le bellezze di Tresigallo, città utopica e ideale trasformata negli anni Trenta grazie a Edmondo Rossoni, Ministro dell’Agricoltura, e insignita del riconoscimento di “Città d’arte” come uno dei pochi esempi di città di fondazione. Grazie alle sue particolari geometrie e cromatismi Tresigallo è definita “La Città Metafisica”.

“A zzuèn al maiàl… in Piàza!”

Ai turisti viene infatti proposta la possibilità di scoprire Tresigallo in compagnia di esperti ed appassionati del paese che sapranno accompagnarli in un itinerario studiato nei minimi dettagli e particolarmente suggestivo. Il pacchetto turistico, visita e pranzo è acquistabile a 35 euro; visita gratuita per bambini under 12 anni. Il pranzo comprende misto di salumi della sagra con formaggio, cappelletti in brodo di carne o cappellacci di zucca al ragù di carne, grigliata mista di porco o Salame da Succo con purè, contorni vari, dolce, vino e caffè. Possibilità di menù bimbi a 10 o 12 euro. Info e prenotazioni: 347/6905649 o 338/270166.

IL PROGRAMMA NEL DETTAGLIO

Venerdì 3 dicembre: alle 17, inaugurazione della sagra, saluti istituzionali e accensione delle luci e dell’Albero di Natale con gli Arcieri della Contrada di San Giacomo di Ferrara; alle 17.30, apertura dell’Area Museale. Alle 19, apertura stand gastronomico.

Sabato 4 dicembre: alle 18, Area Convegni: presentazione del libro “Legati mani e piedi con rozze funi” di Magda Beltrami e Mara Guerra, dedicato alla storia della pellagra a Ferrara nel periodo 1859-1933, interventi delle autrici e del prof. Mauro Merlanti. Alle 19, apertura stand gastronomico.

“A zzuèn al maiàl… in Piàza!”

Domenica 5 dicembre: alle 12, apertura stand gastronomico; alle 14, “Norcini in Piaza!”, presentazione al pubblico della lavorazione e preparazione di un particolare prodotto della Norcineria Ferrarese, Il Salame da Succo a cura della Confraternita del Tartufo Rosso di Formignana; alle 15, “Pomeriggio sull’Aia”, spettacolo di musica e folklore con il gruppo I Vivi per Caso; alle 16.30, degustazione ed assaggi gratuiti del Salame da Succo, realizzato nella giornata con frittelle, dolci, vino e bevande calde offerte da Pro loco ed Associazioni del Territorio. Alle 19, apertura stand gastronomico. Musica e folklore con i Vivi Per Caso.

Martedì 7 dicembre: alle 12, apertura stand gastronomico.

Mercoledì 8 dicembre: alle 12, apertura stand gastronomico; alle 14, “Norcini in Piaza!” presentazione al pubblico della lavorazione e preparazione di un particolare prodotto della Norcineria Ferrarese; alle 15, “Pomeriggio sull’Aia”, spettacolo di musica e ballo folkloristico con il duo polistrumentale Fragole e Tempesta di Pianoro (Bo) e tre coppie di ballerini; alle 16.30, degustazione ed assaggi gratuiti dei prodotti realizzati nella giornata con frittelle, dolci, vino e bevande calde offerte da Pro Loco e Associazioni del Territorio; alle 19, apertura stand gastronomico.

L’ex spogliatoio della casa della GIL, oggi Urban Center della Città di Tresigallo

Venerdì 10 dicembre: alle 10.30 presentazione alle scuole del valore storico del maiale con illustrazione delle varie fasi della lavorazione e preparazione dei prodotti della Norcineria; alle 19 apertura stand gastronomico.

Sabato 11 dicembre: alle 18, Area Convegni: incontro e presentazione libro “Cronache agricole, Maurizio Andreotti racconta l’agricoltura a Ferrara nell’800 e nel ‘700”, presenta il prof. Mauro Merlanti; alle 19, apertura stand gastronomico.

Domenica 12 dicembre: alle 10, “Norcini in Piaza!”, dal gemellaggio con la Pro Loco di San Martino in Rio (RE) i Norcini Reggiani presentano i Ciccioli in Piasa preparazione, lavorazione e cottura nei tradizionali paioli del Cicciolo Frollo. Si assiste alla preparazione dei ciccioli lavorati come una volta in ampi paioli alla fiamma del fuoco e alla lavorazione di salami, cotechini, coppa, e salsiccia. La carne viene tritata, impastata, insaccata e abilmente trasformata in prodotti tipici della tradizione ferrarese. Alle 10, mercatino di prodotti enogastronomici del territorio reggiano; alle 12 apertura stand gastronomico; alle 15, “Pomeriggio sull’Aia”, spettacolo di musica e folklore con il gruppo Dialet Band; alle 16.30, degustazione ed assaggi gratuiti dei Ciccioli Frolli realizzati nella giornata con frittelle, dolci, vino e bevande calde offerte da Pro loco e Associazioni del Territorio.

Tresigallo, ex sala da ballo

Alle 19, apertura stand gastronomico; alle 20, prende il via la tradizionale “Gara della Salamina”, una giuria di qualità esaminerà le caratteristiche organolettiche dei prodotti in gara con cerimonia di premiazione finale. Al termine assaggio degustazione per tutti dei prodotti in gara; alle 22, gran finale con la Torta della Sagra, offerta dalla Pro Loco Tresigallo.

VIAGGIO A TRESIGALLO, LA CITTÀ DELLA METAFISICA

Tresigallo (Trasgàl in dialetto ferrarese) è una frazione e capoluogo di circa 4400 abitanti del comune di Tresignana, nella provincia di Ferrara e comprende le frazioni di Final di Rero, Rero e Roncodigà. Situato sulle sponde del Po di Volano, immerso nel verde della pianura ferrarese, a pochi passi dalle Valli di Comacchio, Tresigallo sembra un luogo uscito da un dipinto di De Chirico, grazie alle sue geometrie, alle linee essenziali e all’armonioso melange cromatico dei colori che caratterizza i suoi edifici. Città unica al mondo, esempio vivente e perfettamente conservato di architettura razionalista, lo stile in voga in Italia nell’epoca del dominio fascista, Tresigallo (capitale del razionalismo italiano), rappresenta l’applicazione su scala reale delle teorie di scuola tedesca sulla progettazione democratica della “città nuova”, esempio architettonico di interesse attuale per esperti e studiosi della materia. Il suo impianto urbanistico, le geometrie e i cromatismi sorprendono ancora oggi per la loro modernità e la cura dei dettagli. Di origini medioevali, strategico centro di confine fra l’esarcato di Ravenna ed il regno longobardo, Tresigallo fu il fulcro delle attività di bonifica avviate dagli Estensi durante il Cinquecento.

Tresigallo, Piazza della Repubblica

Fra il 1517 ed il 1533 venne costruito Palazzo Pio, situato ad un chilometro dal centro del paese, voluto dai Principi Pio di Savoia, che possedevano diversi fondi agricoli nella zona. Questo palazzo, unica testimonianza del periodo pre-razionalista, era il centro padronale della possessione, anche se la struttura, formata da un corpo principale a due piani e provvista di torre laterale, fa pensare più ad una residenza di caccia. Il palazzo conserva ancora all’interno tracce di alcuni affreschi cinquecenteschi.

Tresigallo ha vissuto il suo periodo più importante a partire dai primi anni ’30, quando viene iniziata la costruzione di una strada a lunghi rettifili per accorciare le distanze da Ferrara, in modo da aprire il paese ai trasporti e al commercio. Gli anni successivi, tra il 1933 e il 1939, vedono il sostanziale mutamento dell’aspetto del paese per volere dell’allora ministro dell’Agricoltura e Foreste Edmondo Rossoni, nativo di Tresigallo, convinto sindacalista sempre pronto, nonostante l’aderenza al fascismo, a lottare per i diritti dei lavoratori.

Tresigallo, porticato chiesa di Sant’Apolinnare

Si gettano così le basi per un’organizzazione urbanistica volta a bloccare l’esodo verso la più grande e movimentata Ferrara. Secondo i canoni dell’architettura razionalista vengono costruite strade, piazze, grandi infrastrutture, centri sportivi, educativi, sanitari, industriali, tutti seguenti una logica urbanistica e simbolico-formale. Il progetto di Rossoni era quello di trasformare il suo borgo natio di 700 anime in una città industrializzata, corporativa e di creare una comunità basata sulla collaborazione tra lavoratori e datori di lavoro, dando vita a un vero e proprio polo produttivo, assai diverso dalle altre città che stavano sorgendo nelle paludi Pontine bonificate. Così, assieme all’ingegner Carlo Frighi, disegna il futuro sviluppo del paese, secondo uno schema estremamente rigido, una sorta di razionalismo a misura d’uomo. Il suo disegno urbano e i suoi edifici non portano la firma di grandi maestri, ma rappresentano un perfetto esempio di come una buona architettura possa costituire una base fondamentale per il benessere dei suoi abitanti. Da antico centro di origine medievale Tresigallo si trasforma quindi nella città ideale del XX secolo, secondo il sogno di Rossoni.

Tresigallo, Casa della Cultura

Palazzi in tinte pastello, cilindri, coni, parallelepipedi e archi che si perdono all’orizzonte iniziano a popolare la città di Tresigallo. In poco tempo vengono costruiti il loggiato della chiesa, la Casa del Fascio (ora caserma dei carabinieri) e la maestosa piazza della Rivoluzione (oggi piazza Italia o della Repubblica) a forma di teatro romano, con al centro un’elegante fontana arricchita da quattro sculture bronzee che rappresentano quattro gazzelle protese nell’intento d’abbeverarsi. La piazza, si cui si affaccia la chiesa di origini romaniche dedicata a Sant’Apollinare, è caratterizzata da un lungo colonnato, le cui ombre ricordano quelle del dipinto di De Chirico “Piazza d’Italia”, e poi l’Ospedale (la cosiddetta colonia post-sanatoriale) per la cura della tisi, la monumentale entrata del campo sportivo, realizzato in marmo travertino e soprattutto una grande dotazione di servizi pubblici come lo spogliatoio della casa della GIL, oggi Urban Center di Tresigallo: dove oggi campeggia l’insegna “Sogni”, in precedenza si leggeva “Bagni”.

Tresigallo, chiesa di Sant’Apollinare, foto di Xavier de Jauréguiberry

Nascono la scuola di ricamo per le ragazze, l’acquedotto, l’Albergo Italia, l’asilo infantile, la sala da ballo (oggi struttura ricettiva), la scuola elementare, il Teatro Corporativo (poi Cooperativo), l’edificio delle Assicurazioni Generali Venezia, la Casa del Balilla prima e Casa della Gioventù del Littorio, oggi Casa della Cultura con annessa biblioteca comunale ed il Cimitero con il suo particolarissimo angelo-operaio ritratto dallo scultore Enzo Nenci nell’atto di spiccare il volo sopra una fiaccola in marmo verde.

Tresigallo, cimitero, tomba di Edmondo Rossoni

L’arredo urbano prevedeva lampioni, panchine, fontane e centinaia di alberi selezionati. Fuori dall’abitato si cercò di attirare le attività produttive per creare lavoro. Anche l’edilizia privata viene costruita in stile razionalista. All’epoca il successo di questa trasformazione urbanistica fu strepitoso: in pochi anni gli abitanti di Tresigallo passarono da 700 a 9mila. E l’aspetto più curioso è che a costruire questa nuova città non furono architetti, progettisti o ingegneri celebri per le loro opere passate, ma giovani per lo più tra i 20 e i 30 anni, il più delle volte alle prime armi. Lo stesso Frighi, tresigallese come Rossoni, era appena trentenne quando gli fu chiesto di rifondare un intero paese. L’architetto del paesaggio Pietro Porcinai aveva appena 26 anni quando fu chiamato da Rossoni per progettare il giardino di villa Barillari. Francesco Guerra, chiamato “Cecchino”, anch’egli 26enne, ha sperimentato per la prima volta nel ferrarese alcuni tipi di lavorazione del marmo e del travertino, anche lo scultore Enzo Nenci all’epoca era un giovane di 34 anni. Per tutti questi artisti Tresigallo è stata un vero e proprio apprendistato, un luogo libero dove poter sperimentare e dare sfogo alla creatività.

Tresigallo, architettura razionalista

Oggi la quasi totalità degli edifici è ancora esistente, alcuni avrebbero bisogno di restauro, diversi sono invece stati già riportati allo splendore del tempo, ristrutturati rispettando i canoni, i materiali e l’estetica del periodo. La Tresigallo voluta da Rossoni si è “congelata”, mantenendo dopo decenni la propria immagine razionalista praticamente inalterata, capace di trasportarci in una dimensione sospesa tra geometria e sogno, quasi metafisica e sicuramente estraniante. Ancora oggi, infatti, il cromatismo degli edifici e la geometria delle forme producono un senso di spaesamento dove ogni via è uguale e diversa; solo le chiusure prospettiche degli edifici ad angolo indicano il percorso da seguire. Di recente il “caso Tresigallo” è stato anche oggetto di un workshop d’architettura all’Università di Cambridge. Tutto l’anno il paese è meta di gite domenicali di architetti e appassionati di design e storia, o di curiosi a caccia di itinerari insoliti. Per chi desiderasse soggiornare in zona per apprezzare in tranquillità tutte le bellezze di Tresigallo, consigliamo il nuovo B&B Riva del Gallo .

B&B Riva del Gallo

Una struttura storica situata in via della Pace 7 a Final di Rero, frazione di Tresigallo, distante 2,5 chilometri dalla Città della Metafisica. Il B&B, appena ristrutturato, è dotato di tutti i comfort necessari per un soggiorno da ricordare. Le camere del bed & breakfast Riva del Gallo sono dotate di TV a schermo piatto ed ogni mattina viene servita agli ospiti della struttura una ricca colazione a buffet. A disposizione un bel giardino ed il parcheggio privato gratuito.