Festa del Pesce Azzurro: l’eccellenza del mare a tavola

Festa del Pesce Azzurro di Chioggia

Ritorna dal 12 al 23 agosto, nella splendida cornice di Isola dell’Unione di Chioggia, la tradizionale manifestazione enogastronomica “Festa del pesce azzurro” giunta alla sua 14^ edizione. La “Festa del pesce azzurro” è un’iniziativa curata ed organizzata dalla cooperativa MareAdentro di Chioggia e patrocinata dall’Amministrazione comunale di Chioggia, Regione Veneto e dal Consorzio Lidi di Chioggia. L’apertura della cucina è prevista dalle 18.30; si potranno degustare piatti e ricette tipicamente chioggiotte con antipasti, primi e secondi piatti, una cucina semplice ma nello stesso tempo piacevole.

Festa del Pesce Azzurro di Chioggia

La tradizione culinaria di Chioggia nei suoi secoli di storia, ha messo a punto i migliori modi di preparare il pesce, soprattutto quello azzurro come le sarde, uno dei simboli della tavola veneziana. In menù figurano le cozze in cassopipa, l’insalata di mare, sarde e gamberi in saore, spaghetti allo scoglio, pasticcio di pesce, la tipica frittura mista e le immancabili grigliate di pesce o le gustosissime seppie in tecia, tutte ricette tipiche che potranno soddisfare anche i palati più difficili. Non mancheranno, oltre al pesce, altri prodotti tipici locali come i bussolai, pilastri anch’essi della cucina del comune di Chioggia.  L’edizione 2021 prevede anche un accurato servizio per asporto attraverso un App che troverete nella pagina Facebook di MareAdentro soc. coop. Tutte le serate saranno accompagnate, a partire dalle 21, da musica e arte varia sempre a titolo gratuito. Band di apertura, giovedì 12 agosto, i Microdisco per una carrellata di cover italiane e di successi internazionali che spaziano a 360º, rivisitando le più note canzoni degli anni ’60-70-80-90, oltre alle ultimissime hits del momento.

Festa del Pesce Azzurro

Il resto del programma è elencato nella foto qui accanto e lo si può trovare nella pagina Facebook: Festa del Pesce Azzurro di Chioggia. Non ci resta che invitarvi tutti, noi vi accoglieremo al meglio seguendo i protocolli sanitari. Non ci resta che invitarvi tutti, sarete accolti al meglio seguendo gli attuali protocolli sanitari.

VIAGGIO A SOTTOMARINA

Sottomarina è un centro storico più rustico rispetto a Chioggia, cui è collegata da un ponte, affiancato dall’ Isola dell’Unione, ma decisamente interessante e ricco di curiosità. Il borgo marinaro è diviso in due zone: la parte “nuova” con gli stabilimenti balneari che costeggiano la lunga spiaggia di sabbia finissima e la parte “vecchia”, borgo di pescatori ricco di storia e di tradizioni, le cui origini risalgono al settimo secolo, quando era denominato Clodia Minor. La sua struttura urbana, pur presentando analogie con quelle di Chioggia, con le calli che conducono all’acqua, conserva alcuni elementi originari tutti propri. Le piccole vie strette e irregolari, disegnate dalle proprietà private delle case sono testimonianza di un antico insediamento di carattere rurale, in cui accanto alla casa c’era l’orto. Ogni calle porta i nomi dei “detti” (una sorta di doppio cognome che serve a distinguere i diversi ceppi familiari, visto che a Sottomarina i due cognomi prevalenti sono Boscolo e Tiozzo). L’antico borgo, risorto nel XVII secolo dopo la distruzione della Guerra di Chioggia (1378), e consolidatosi con la costruzione dei Murazzi (seconda metà del XVIII secolo), vide una straordinaria espansione del territorio nel corso del XX secolo, che permise uno sviluppo urbanistico, della spiaggia e delle attività balneari.

Sottomarina, spiaggia

La cittadina possiede oggi un Lungomare di quasi tre chilometri, dove da un lato affacciati al mare sorgono numerosi alberghi per tutte le esigenze e dall’altro i tantissimi ingressi agli stabilimenti balneari e ai campeggi. Lunga una decina di chilometri e con una profondità che in alcuni tratti raggiunge i 300 metri, la spiaggia di Sottomarina Lido è caratterizzata ed apprezzata per la qualità della sua sabbia finissima, con grande presenza di augite, quarzo, silicati ed elementi micacei. Naturalmente l’attrattiva principale è il mare.

Le Tegnùe

Per i più curiosi, che non si accontentano di un semplice bagno, consigliamo immersioni per scoprire il meraviglioso fondale a pochi chilometri al largo. Qui si possono ammirare le Tegnùe, reef naturali creati da diversi organismi come le alghe rosse calcaree.

LE TEGNUE

Al largo di Chioggia si trovano le Tegnùe, conformazioni rocciose assolutamente uniche per la struttura e per gli organismi che le abitano. La presenza di queste “scogliere sommerse” era nota già nel 1700, al tempo dell’abate Giuseppe Olivi (il naturalista chioggiotto che per primo le descrisse). Il termine Tegnùe deriva proprio dal dialetto locale e significa “trattenute” e veniva usato dai pescatori per indicare la presenza di queste rocce su cui si impigliavano le reti. Tali strutture sono distribuite principalmente di fronte alle coste del Nord Adriatico, ma è proprio davanti al litorale della città di Chioggia che si trova il complesso di Tegnùe più ampio e importante, in cui sono presenti i raggruppamenti più grandi fino ad ora rinvenuti.

Tegnùe al largo di Chioggia e Sottomarina

La loro origine al momento rimane in parte incerta e oggetto di studio, ma certamente un grosso apporto alla loro formazione è dovuto ad alghe calcaree e invertebrati biocostruttori come i coralli. Per questa ragione le Tegnùe di Chioggia vengono spesso chiamate “le barriere coralline adriatiche”. E come le barriere coralline presenti nei mari tropicali, anche le Tegnùe sono un ambiente ricco di vita e biodiversità, caratterizzate da rocce estremamente irregolari, ricche di anfratti, di gallerie e di cavità, usate da moltissimi organismi come riparo, rifugio o nursery. I subacquei che s’immergono per visitare questa zona di Tutela Biologica dove la pesca è vietata, restano sorpresi per l’enorme biodiversità presente, caratterizzata da organismi animali e vegetali sessili (non in grado di spostarsi) e incrostanti, appariscenti per forme e colori, quali, ad esempio, spugne, anemoni, ascidie coloniali, gronghi e di numerose specie di pesci.

VIAGGIO A CHIOGGIA

Chioggia, la “Piccola Venezia”, situata nell’estremo lembo meridionale della Laguna, occupa una posizione geografica singolare: tra mare e laguna, quasi sospesa tra diverse tonalità di azzurro del cielo e dell’acqua. E’ divisa dal mare da una lunga striscia di arenile, il Lido di Sottomarina, che va dalla bocca di porto di San Felice alla foce del Brenta.

Chioggia, la Piccola Venezia

Di origini romane, come testimonia la struttura del cardo e del decumano che la percorre, questo lembo veneziano si popolò con l’afflusso degli abitanti dell’entroterra veneto fuggiti alle invasioni barbariche. Fin in epoca romana, Chioggia era nota per la produzione di un sale particolarmente pregiato, così prezioso da rappresentare una valuta negli scambi commerciali e da essere definito un bene dello stato dalla Serenissima, che lo difese in numerose battaglie.

Chioggia, Porta Garibaldi

Sopravvissuta alle invasioni barbariche, fece parte della formazione del primo Stato veneziano e da allora le sue sorti sono state legate a quelle della Repubblica di San Marco, per quanto Chioggia abbia sempre mantenuto un’indipendenza orgogliosa dalla Serenissima.

Il patrimonio architettonico è fatto di case e di ponti, uniche e colorate forme al centro di un habitat lagunare in cui convivono anche gli aspetti naturali da salvaguardare e proteggere. L’ingresso al cuore rinascimentale della città a sud è segnato dalla Porta Garibaldi o Porta Santa Maria, una fortezza edificata intorno al 1300 che accoglie chi arriva in città. Il Corso del Popolo, strada-piazza aristocratica e maestosa che Curzio Malaparte definì un grande caffè, è sempre brulicante di gente. Attraversa il centro storico di Chioggia da nord a sud e rappresenta il vero cuore della città. Qui spicca la Torre dell’Orologio, ex faro e torre di avvistamento, ora museo che ospita la storia chioggiotta, sulla cui sommità sono visitabili l’orologio astrologico (il più antico orologio da torre funzionante del mondo) e la cella campanaria.

Chioggia, Palazzo Mascheroni Lisatti

Lungo Corso del Popolo incontriamo l’elegante cupola ottagonale del tempietto di San Martino, in stile gotico veneziano, e la chiesa di San Francesco, costruita nel 1400 e restaurata nel 1700 con l’aggiunta di un ricco paramento di stucchi e decorazioni. La più amata delle chiese chioggiotte è la Basilica di San Giacomo che ospita la venerata icona della Madonna della Navicella, circondata dalle tolele, tavolette votive donate come ex-voto e dipinte con l’ingenua grazia popolare dei credenti come ringraziamento o auspicio. Il Duomo, intitolato a Santa Maria Assunta in cielo, mirabile esempio barocco disegnato da Baldassare Longhena, è situato a sud di Corso del Popolo. Tra le architetture civili, non si può non fare una sosta sul balcone della città, il ponte Vigo: costruito nel 1685 e ornato di marmi nel 1762, è ancora orgogliosamente sorvegliato dai leoni in pietra d’Istria, come un leone – amichevolmente chiamato el gatòn (il gattone) – sormonta la grazia slanciata della colonna Vigo nella piazza omonima. Rappresenta l’accesso da mare a Corso del Popolo.

Un bello scorcio di Chioggia

Chioggia è caratterizzata da tre canali che scorrono dividendo a fette il centro storico. Il più interno è il canal Vena, il più pittoresco, cavalcato da nove ponti (di Vigo, Caneva, Sant’Andrea, della Pescheria, dei Filippini, San Giacomo, Scarpa, Zitelle, della Cuccagna). Ospita le barche di piccola stazza. All’esterno del nucleo centrale: il canal Lombardo ad ovest e il San Domenico ad est, alle cui fondamenta sono ormeggiate le barche per la pesca d’altura. Ciascuna è riconoscibile nella diversa specializzazione dei mestieri dalla forma delle reti e degli attrezzi di pesca (le cocce volanti, i ramponi per lo strascico, le turbosoffianti). Tra il Vena e il Lombardo: il canal del Perottolo in parte interrato, nella cui riva si trova la balaustra marmorea del Refugium peccatorum, angolo suggestivo che ha inspirato artisti e scrittori. Altra caratteristica di Chioggia, così come di Venezia, sono le calli. Non delle semplice vie, sono anche e soprattutto luogo in cui si vive, si lavora e si gioca. La pianta delle 74 calli di Chioggia richiama la spina di pesce.

Chioggia, bragozzo

Altro elemento peculiare sono i portici che ritroviamo non solo lungo tutta la piazza, ma anche per ampi tratti della riva Vena e sporgenti di tanto in tanto nelle calli. Il più delle volte rappresentano una soluzione per recuperare spazio abitativo. Ma la loro presenza risponde pure alla funzione di riparare dalle intemperie e anche dai raggi del sole. Completano il paesaggio peschereccio le isole dei Cantieri, gli squeri, che vantano una tradizione di cultura materiale che affonda nel periodo medioevale. Il loro statuto, la Mariegola di San Giuliano, risale al 1211 e si configura come uno dei primi esempi in Europa di società che precorse il mutuo soccorso. D’interesse particolare l’architettura dei tipici capannoni, le tenze, sul cui architrave si può notare la caratteristica cesiola, una sorta di altarino con un’immagine celeste, posta a protezione dei lavoranti. Nella Pescheria, che si trova dietro a Palazzo Granaio, si svolge dal martedì alla domenica, di buon mattino, il caratteristico mercato del pesce che viene rifornito direttamente dai pescatori che rientrano di prima mattina dal mare.

Chioggia, la pescheria

Il Mercato del Pesce rappresenta una delle più antiche istituzioni della città, dove i mògnoli – così vengono chiamati i pescivendoli – offrono il meglio del mare. Nel Porto di Chioggia si possono ancora ammirare attraccati al molo i “bragozzi“, tipiche imbarcazioni dai colori vivaci. Chioggia è una delle flotte pescherecce più grandi d’Italia, con gli oltre 200 pescherecci rappresenta una delle più importanti e attrezzate dell’intero Alto Adriatico. Da sola, costituisce circa il 33% dell’intera flotta veneta e del resto qui la pesca non è un mestiere ma una condizione di vita, si nasce pescatori. Sopravvive ancora l’antica tradizione del merletto, espressione dell’artigianato locale, grazie alle abilissime ricamatrici che lo lavorano anche a fusello e a tombolo. Goldoni, che visse per qualche tempo a Palazzo Poli, dedica a Chioggia il suo “Le Baruffe Chioggiotte”, ambientato tra popolani e gente di mare, che ogni anno rivive lungo le calli della città, in un happening che ha il sapore corale di un luogo dove il senso della partecipazione alla vita della propria città è ancora vivo e vero.

B&B Ca’dell’Angelo a Chioggia

Per chi desiderasse soggiornare a Chioggia per apprezzare in tranquillità tutte le sue bellezze, consigliamo il B&B Ca’ dell’Angelo situato nel centrale Corso a un chilometro e mezzo dalla spiaggia di Sottomarina. L’appartamento Ca’ dell’Angelo offre aria condizionata e connessione WiFi gratuita. Tutte le unità sono dotate di area salotto, TV a schermo piatto e bagno privato con asciugacapelli, bidet e doccia. A disposizione anche un frigorifero, un bollitore e una macchina da caffè. Al mattino si può gustare una ricca colazione con prodotti Doc locali servita direttamente in camera in una curiosa cesta di vimini.

CHIOGGIA NEL PIATTO

La cucina di Chioggia è sinonimo di cucina di mare, legata alle tradizioni e alle stagioni: quando i pescatori rientrano in porto con il loro il pescato, nascono piatti semplici e saporiti, dove gli ingredienti vengono utilizzati per esaltare le loro caratteristiche, sempre accompagnati da un calice di Prosecco. Tra gli antipasti non c’è che l’imbarazzo della scelta: capesante al forno condite con pangrattato, prezzemolo e una goccia di cognac, canocchie sbollentate e profumate al salmoriglio, le tanto celebrate Sarde in Saor (sarde fritte e lasciate ad insaporire in un carpione di cipolla bianca di Chioggia) o i caratteristici Boboli de vida, lumachine bollite e condite con aglio, olio e prezzemolo.

Prodotti ittici di Chioggia

Tra i primi piatti si può spaziare dal risotto alla pescatora (gli ingredienti dipendono dal pescato del giorno), ai bigoi in salsa (pasta lunga, simile ad un grosso spaghetto condita con una salsa a base di acciughe salate e cipolla bianca) o optare per una deliziosa zuppa di pesce, il broeto. I secondi piatti sono un poema di profumi: pesce azzurro, branzino, rombo, rana pescatrice o orata da gustare alla griglia o al forno, ma anche seppie al nero o in umido, senza dimenticare le tradizionali moeche frite (granchi in muda croccanti) o il pesce rosto incovercià (pesce alla griglia ripassato in tegame coperto con olio, aceto, vino bianco e aglio). Da non perdere lo spettacolare fritto misto di Chioggia, ricco di scampi, calamari, gamberi e pesciolini servito con la tradizionale polenta arrosto. Ogni piatto può essere accompagnato da un bussolà, il tipico pane di Chioggia e da verdure degli orti di Chioggia, come radicchio rosso, cipolla bianca, carota, patate, zucca o barbabietola.

Chioggia, Isola dell’Unione e Sottomarina