È ai nastri di partenza la nona edizione di Passaggi Festival, l’evento dedicato alla saggistica ideato e diretto da Giovanni Belfiori, promosso da Passaggi Cultura e Librerie Coop, in programma a Fano, nelle Marche dal 18 al 25 giugno. Un’edizione che si preannuncia come la più lunga e la più ricca di sempre, con ben otto giorni di presentazioni librarie, laboratori e attività diversificate per i più piccoli, mostre d’arte e conversazioni scientifiche nell’ora dell’aperitivo con il Rettore ed i docenti dell’Università di Camerino.
Tutti eventi ad ingresso gratuito che si svolgeranno nei luoghi più suggestivi della città adriatica tra mare e centro storico con nomi noti della saggistica, del giornalismo e dello spettacolo che saliranno sul palco fanese a presentare i propri libri.
“L’universo di Passaggi è un universo composito e non lineare – spiega il direttore Belfiori – ci rivolgiamo ad un pubblico eterogeneo e di ogni età, puntando a confondere il lettore forte e ad attirare chi di libri ne legge pochi. Abbiamo scelto di dedicarci alla saggistica, perché in Italia ci sono molti festival su narrativa e poesia, ma pochi sono quelli impegnati a valorizzare i testi di non-fiction. Apriamo, però, anche finestre sulla letteratura balcanica con la rassegna Europa/Mediterraneo, nella quale quest’anno spicca la presenza di Tom Kuka, vincitore poche settimane fa del Premio dell’Unione Europea per la letteratura, sulla poesia con Passaggi DiVersi e sulle graphic novel con gli incontri di Passaggi fra le nuvole”. E ancora grandi nomi nella piazza principale di Fano con la rassegna Libri in piazza e spazio per i più giovani al Pincio con la rassegna Fuori Passaggi – Music&Social.
Saranno tre i premi dell’edizione 2021, conferiti ai cantautori Roberto Vecchioni (Premio Passaggi – mercoledì 23 giugno) e Cesare Cremonini (Premio Fuori Passaggi – giovedì 24 giugno) e al giornalista turco Ahmet Altan (Premio Giornalistico Andrea Barbato – venerdì 18 giugno) per il quale ritirerà il riconoscimento la direttrice P24 e Casa della Letteratura di Istanbul, Yasemin Çongar.
Ben 11 le rassegne che attendono a Fano gli appassionati di letteratura, in un viaggio tra i libri che segue più itinerari, quello dei luoghi, ma anche quello dei percorsi tematici che si snodano intorno al tema “D’infinito e provvisorio”. Tra questi, la scrittura che si fa spettacolo grazie alla presenza di numerosi artisti, oltre ai premiati Vecchioni e Cremonini, che presenteranno i propri libri. A partire da un mito del cinema mondiale come Sharon Stone che sarà in collegamento video da Los Angeles, intervistata dalla giornalista Silvia Bizio, anche lei in collegamento dalla città californiana, e dal critico cinematografico Paolo Mereghetti, sul palco del festival insieme con il direttore Giovanni Belfiori (lunedì 21 giugno alle 21).
Oltre all’attrice, tanti altri nomi: Levante, Alessio Boni, Le Coliche, Asia Argento, Justine Mattera, Willie Peyote che conversa con Giuseppe Civati, Marisa Laurito, Guido Catalano e Luca Bottura, Camihawke e Piero Pelù. E ancora, si parlerà di pandemia con l’immunologa Antonella Viola e il filosofo Armando Massarenti, ma anche di donne e parità di genere con Rula Jebreal, Annarita Briganti, Giada Palma, Lidia Pupilli, Sara Colaone, Lia Celi, Valentina Cavallaro e il Collettivo “Il sabba della domenica”. Il festival chiuderà venerdì 25 giugno alle 23.15 con un evento speciale dal palco centrale di piazza XX settembre: il “discorso notturno” di Nando Dalla Chiesa, presidente del comitato scientifico di Passaggi, sull’infinito e il provvisorio: un discorso informale, che viaggerà tra pubblico e privato, tra la ragione e il sentimento, con il quale la manifestazione darà appuntamento al 2022.
Il programma completo del festival e le indicazioni su come prenotare la propria partecipazione ai singoli eventi sul sito www.passaggifestival.it
VIAGGIO A FANO
Fano, candidata a Capitale Italiana della Cultura 2022 è sede del Carnevale più antico d’Italia oltre ad essere una città di mare e d’arte attenta alla conservazione ecologica dell’ambiente. Ricca di storia, cultura e buon cibo Fano conserva un centro storico sorprendente e una zona mare accogliente e vivace, più volte premiata per l’acqua pulita, i fondali bassi e gli ottimi servizi.
Fano deriva il suo nome latino dalla presenza, alle origini della fondazione romana, di un tempio dedicato alla Dea Fortuna, Fanum Fortunae, appunto. Dopo la deduzione della colonia Iulia Fanestris poco dopo il 27 a.C., la città fu interessata da un consistente intervento di monumentalizzazione e pianificazione urbanistica promosso direttamente dall’imperatore Augusto; molte delle testimonianze archeologiche che tutt’oggi si conservano, nonché l’impianto urbano giunto fino a noi, sono riconducibili al programma edilizio augusteo.
Le mura romane si conservano ancora oggi per circa i due terzi del circuito originario. La cinta si dirige a nord-ovest dalla porta di Augusto fino a raggiungere la quattrocentesca Rocca Malatestiana. Una tappa importante per immergersi nel cuore della romanità è una visita al Museo della Via Flaminia, ospitato nell’ex chiesa di San Michele, attigua all’Arco d’Augusto, dove al suo interno si possono ancora vedere parti delle murature originarie. Un museo senza reperti, ma dotato di strumenti per la realtà aumentata, tablet e visori che, in maniera interattiva e nuova, raccontano l’antica via consolare. Addossate all’arco d’Augusto ci sono le logge di San Michele e l’omonima chiesa, la cui facciata è adornata da un portale rinascimentale. Alla fine del XII secolo, Fano passò sotto il dominio dei Malatesta, ai quali si devono alcuni profondi cambiamenti nella struttura della città, tra cui la costruzione dell’imponente Rocca Malatestiana. Col modificarsi degli armamenti, e in relazione dei bisogni difensivi, la rocca subì vari adattamenti; ciononostante ha mantenuto la sua struttura originaria di ampio rettangolo fortificato, delimitato da cortine scarpate con robusti torrioni angolari.
Piazza XX Settembre, collocata nel cuore della città, è la piazza su cui si affaccia imponente il trecentesco Palazzo del Podestà rinominato della Ragione, ora Teatro della Fortuna, la cui facciata è in stile romanico-gotico e il cui interno rifatto nell’800 è in stile neoclassico. All’esterno domina la torre civica ricostruita dopo la guerra al posto dell’antico campanile, sul lato occidentale della piazza spicca la Fontana della Fortuna dall’ampio bacino mistilineo a marmi colorati. Da Piazza XX Settembre, attraversando l’antico Arco Borgia-Cybo, innalzato alla fine del sec. XV ed oltrepassando l’androne si giunge al Palazzo Malatestiano voluto da Pandolfo III Malatesta, risalente alla metà del Quattrocento. Prima di proseguire lungo lo scalone e raggiungere i Musei, l’occhio è rapito dalla bellezza della prospiciente Corte Malatestiana che presenta due ali, una in stile gotico e l’altra dominata dalla cosiddetta Loggia del Sansovino. Cornice ideale per spettacoli musicali e teatrali sin dal 1954, la Corte Malatestiana ospita durante l’estate rappresentazioni liriche e di prosa, di concerti e balletti, opere classiche e moderne sulla base di cartelloni ricchi e variati. Dal punto di vista architettonico, malatestiana è solo la parte di sinistra, con l’ampio portico dalle snelle colonne in pietra (i capitelli hanno la caratteristica rosa malatestiana a quattro petali) e le quattro bellissime bifore archiacute in cotto.
Le raccolte civiche di Fano sono conservate all’interno del Palazzo Malatestiano. Il percorso di visita si articola attraverso sedici ambienti ed è suddiviso in quattro aree principali: la Sezione Archeologica, la Sezione delle Ceramiche e quella della Numismatica, la Sala del Caminetto, la Sala Grande, i due piccoli ambienti della Sala del Lavabo e la cosiddetta Sala Morganti, queste ultime destinate alla Pinacoteca. Il Museo documenta un vasto arco cronologico: dai reperti preistorici e protostorici della zona di Fano al periodo romano di Fanum Fortunae, dalla pregevole collezione di pitture di scuola locale, veneta, bolognese e romana del XV, XVI e XVII sec.,fino all’arte contemporanea. Il nucleo originario delle collezioni risale al XVIII secolo ed è costituito dai reperti archeologici provenienti da ritrovamenti avvenuti nella città e nel territorio e dalle opere provenienti dalle chiese, ai quali quali si sono aggiunti nel tempo lasciti e donazioni. Tra le cose da vedere a Fano ci sono senz’altro le due tombe dei Malatesta: una rinascimentale, di Pandolfo III, realizzata da Leon Battista Alberti, l’altra della moglie Paola Bianca in stile gotico, entrambe collocate sotto il portico neo-gotico dell’ex chiesa di S. Francesco, rudere monumentale privo di copertura, il cui tetto crollò a seguito del terremoto del 1930.
Sono numerose le chiese di Fano. Segnaliamo la Cattedrale di Santa Maria Assunta, detta anche di Santa Maria Maggiore, eletta al rango di Basilica minore. E’ nota anche come il Duomo di Fano ed è stata realizzata in stile romanico-rinascimentale. Anche la Basilica di San Paterniano ha la dignità di Basilica minore. Tra le chiese di un certo interesse storico-artistico ricordiamo inoltre Santa Maria Nuova, costruzione cinquecentesca con prezioso portale, al cui interno, decorato con stucchi del settecento, è conservata la tavola del Perugino Madonna e Santi, realizzata in collaborazione col giovane Raffaello Sanzio. Da vedere anche la chiesa di San Pietro ad Valium, esempio tipico di barocco marchigiano (l’esterno è piuttosto spoglio, ma compensa il ricco e opulento interno); val la pena citare anche la chiesa cinquecentesca di San Paterniano, dedicata al patrono della città.
Una chicca è il Teatro della Fortuna, realizzato nel 1665 dal celebre sceno-tecnico e scenografo Giacomo Torelli. Davanti al teatro è situato l’antico Palazzo del Podestà. L’attuale struttura fu eretta su progetto dell’architetto Luigi Poletti tra il 1845 e il 1863. Gravemente danneggiato durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, fu riaperto dopo 54 anni nella primavera del 1998.
Il cartellone di iniziative è di altissimo livello e spazia dall’opera, alla prosa, alla stagione concertistica.
Il porto turistico sorge a fianco dell’antico porto commerciale: un’area ricca di colore e di vita, cuore e centro pulsante della Fano marinara. Il lavoro della pesca, una volta soprattutto artigianale e famigliare, è sempre stato il propulsore di questa zona della città. Anche se oggi le cose sono cambiate esiste un luogo ancora autentico: El Gugul, una piccola via con le caratteristiche casette dei pescatori affacciate sul mare. La visita nella zona mare di Fano continua con una passeggiata, meglio se al tramonto, sul molo dei trabucchi, costruzioni marinare che appartengono al vasto campionario dell’architettura popolare delle Marche. Chiamati anche bílancion, quadri, lugerne, pésche, queste curiose attrezzature per la pesca da terra simili a palafitte, definiscono la fisionomia di questa zona del lungomare. Molto suggestiva anche la passeggiata del Lisippo, un collegamento su pontile fisso, protetto dagli scogli che si affaccia direttamente sul mare e costeggia da una parte la Marina dei Cesari e dall’altra il mare, terminando con una copia di un antica opera d’arte greca, trovata da pescatori fanesi nel 1961.
A Fano è possibile scegliere tra due litorali, dove rilassarsi: il Lido (sabbia) e la Sassonia (sassi) che la sera si animano con i tanti locali, ristoranti e bar e trasformano questa zona nel centro della movida estiva.
A pochi chilometri da Fano, sulle prime colline che corrono verso l’entroterra, sorge in un oasi di pace e silenzio, l’Eremo di Monte Giove. Un luogo dove il tempo è ancora scandito dallo stile di vita dei pochi monaci camaldolesi che qui vi abitano. Dal terrazzo-belvedere del fabbricato conventuale la vista spazia su Fano, sul mare e lungo la valle del Metauro e relativi sistemi collinari. Oggi l’eremo, per le sue caratteristiche di luogo tranquillo e appartato, viene spesso utilizzato per incontri di studio e ritiri spirituali.
Per chi desiderasse soggiornare a Fano per apprezzare tutte le sue bellezze, consigliamo il B&B L’Angolo di Lore (via Gobetti 11, Fano). In un silenzioso e tranquillo quartiere residenziale di Fano, vicinissimo al centro e a tutti i punti di interesse della città, il bed and breakfast accoglie gli ospiti regalando un soggiorno tranquillo, rilassante e completo di tutti i confort.
Le tre camere, Senape, Menta e Malva, nomi che indicano i diversi colori che le contraddistinguono, hanno tutte il bagno privato e si può scegliere tra la camera con idromassaggio, quella dotata di sauna o di cromoterapia. L’Angolo di Lore offre anche un angolo relax nella zona del soggiorno in comune con camino a disposizione e tanto spazio dove rilassarsi. Tutta la casa è dotata di connessione WiFi gratuita. I viaggiatori su due ruote, bicicletta o moto, hanno a disposizione un garage privato.