“4 Giorni da Paura Street Food!”, l’Halloween di Mezzolombardo

“4 Giorni da Paura Street Food!”

La Carovana delle cucine su quattro ruote torna a Mezzolombardo per “4 Giorni da Paura Street Food!“, l’evento organizzato in concomitanza con Halloween, il 29, 30 e 31 ottobre ed il 1° novembre. Tenebrosi chef a bordo dei loro oscuri Food Truck delizieranno il pubblico con prelibatezze provenienti da tutto il mondo. Streghe, pipistrelli, zombie e zucche per un weekend “Da Paura”. Mezzolombardo sorge ai margini della piana Rotaliana, descritta da Goethe come “Il più bel giardino vitato d’Europa”, lungo la strada antica che collegava la Val d’Adige con l’Anaunia (la Val di Non). Il suggestivo borgo trentino ospita questo nuovo appuntamento di Street Food, l’apprezzato cibo di strada proposto da undici operatori che sapranno prendere per la gola anche gli avventori più esigenti, grazie ad un ampio e variegato carnet di prodotti di provenienza locale e non. Questo, in sintesi gli appuntamenti dell’evento organizzato da Dolomiti Eventi in collaborazione con il Comune di Mezzolombardo:

“4 Giorni da Paura Street Food!”

4 GIORNI DA PAURA – STREET FOOD
STREET FOOD
GOOD MUSIC
HAPPY FUN

29 – 30 – 31 ottobre – 1 novembre 2021
Via Francesco Filos – Mezzolombardo (TN). Venerdì dalle 18 alle 24 – Sabato, domenica e lunedì dalle 12 alle 24. Ingresso gratuito.

Venerdì 29, al “4 Giorni da Paura Street Food”, Euj DJ insieme a DJ Paolo D intratterranno il pubblico con la loro musica anni’80 in vinile.

Sabato 30 alle 21.30 da non perdere il concerto dei The Rocker con musica dagli anni’70 ai 2000 con cover italiane e internazionali di autori come Pink Floyd, Deep Purple, Credence, AC/DC, Vasco Rossi e Ligabue e Zucchero.

Domenica 31, dalle 18 alle 22, la serata sarà animata dalla musica del D.J. Daniele Battan e dei Rejoice, gruppo Tributo U2. Il chitarrista Ivan ha avuto l’onore e la fortuna, nel 2015, di suonare con gli U2 a Londra.

Ingresso Gratuito Infoline: +39 351 600 2780
dolomitieventi.srls@gmail.com

Piana Rotaliana Königsberg

VIAGGIO NELLA PIANA ROTALIANA KÖNIGSBERG

Nella verde Valle dell’Adige, a metà strada tra Trento e Bolzano, si trova il territorio della Piana Rotaliana Königsberg, un ampio vigneto che dal letto del fiume sale fino alle colline pedemontane, cinto ad Oriente ed Occidente da montagne imponenti. La sua posizione di confine tra l’area mediterranea e quella germanica ed il passaggio di importanti vie di comunicazione lo hanno reso nei secoli un cruciale crocevia di culture. Questi tratti sono visibili ancora oggi sia nelle tracce del passato che nell’assetto attuale dei paesi, cresciuti intorno al loro fiume, l’Adige, che solca il territorio da nord a sud. L’omogeneità del paesaggio della Piana Rotaliana Königsberg contiene in sé tante sfaccettature: vigne assolate, attraversate dai corsi d’acqua ed abbracciate da ripide pareti rocciose, dolci colline affacciate sul fiume Adige che digradano verso valle, campi coltivati con maestria e solcati da passeggiate pianeggianti, scorci a volo d’uccello sulla valle dell’Adige che si godono dalle cime dei monti, palazzi nobili e chiese, piccole e grandi, che puntellano il paesaggio. La Piana Rotaliana Königsberg è una fusione armonica tra cultura e enogastronomia, da gustare seguendo il ritmo lento del fiume che la attraversa.

Mezzolombardo

MEZZOLOMBARDO

Appartenente direttamente al Vescovado di Trento, nel 1194 fu diviso da Mezzocorona nel territorio tirolese. Da questo momento prese il nome di Mezzolombardo (Welschmetz in tedesco, da welsch “latino, italiano”), mentre la vicina veniva detta Mezzotedesco. In passato fu in uso anche il toponimo Mezzo di San Pietro (Meçi de Sancto Petro), dal nome del castello. La borgata di Mezzolombardo si trova ai piedi delle balze rocciose del Monte Fausiór, che lo chiude nella parte occidentale; a oriente è invece abbracciato dal corso del fiume Noce. Sorge lungo la strada che anticamente collegava la Val d’Adige con la Val di Non, un’arteria contraddistinta da bellissime residenze signorili del ‘700 e del ‘900. Il paese di Mezzolombardo affonda le sue radici nella preistoria, a cui fecero seguito la dominazione romana, longobarda, franca e gli splendori del Principato Vescovile di Trento. E’ per questo motivo che nel corso dei secoli il borgo si è affermato come fiorente centro economico, basato maggiormente sulle coltivazioni vitivinicole.

Mezzolombardo, chiesa di San Pietro

Una leggenda racconta che il famoso vino rosso Teroldego fosse conosciuto anche dal poeta Ovidio. L’insediamento vecchio del paese, in posizione leggermente rialzata, è chiamato Piaz, ed è attraversato da pittoreschi vicoli mentre la parte più a valle è invece contrassegnata da edifici signorili, alcuni dei quali davvero notevoli. Tra gli gli edifici principali di Mezzolombardo è da annoverare la chiesa di San Pietro, che la tradizione vuole sia sorta sulle rovine di un piccolo tempio pagano del quale, però, non è stata rinvenuta alcuna traccia. Evidenze archeologiche risalenti all’epoca romana come sepolture, monete e stili per scrivere, sono venute alla luce nel corso dei lavori di ingrandimento del cimitero annesso alla chiesa nel 1836. Questo testimonia la presenza romana sul colle omonimo che si ipotizza potesse essere utilizzato come castelliere. Eretta nel corso del XII secolo come edificio sacro del borgo medievale di Mezzolombardo (Medium Sancti Petri), fu poi ricostruita interamente nel XVI secolo, probabilmente intorno al 1534. L’interno, a una navata partita in cinque campate con volta a crociera reticolata, è illuminato da finestroni gotici traforati e da finestre a ruota nell’abside e nella facciata principale. Oltre a tre altari intagliati in legno conserva un pulpito in noce scolpito.

Mezzolombardo, chiesa dell’Immacolata Concezione

La chiesa della Natività di San Giovanni Battista è la Parrocchiale di Mezzolombardo. Risalente al Cinquecento e più volte rimaneggiata, conserva al suo interno a tre navate, il dipinto di Giovanni Bevilacqua con soggetto San Giovanni Battista che predica sulle rive del Giordano.
La chiesa dell’Immacolata risale al XVII secolo; fu costruita nel luogo chiamato “Capitel della Madonna”, dove anticamente era collocata un’edicola contenente l’immagine della Vergine Maria con il bambino. Nel 1663, quando terminarono i lavori relativi al coro e al presbiterio, il tabernacolo della Madonna venne trasportato all’interno e incorporato all’altare maggiore, dove ancora oggi è ben visibile. La chiesa è annessa al convento dei Frati Francescani costruito tra il 1661 ed il 1670 dalla Congregazione dei padri Zoccolanti. Di notevole interesse risultano essere il bel chiostro, antistante al convento, restaurato fedelmente nel 1995, e le due meridiane. Il Castello della Torre, fulcro della nobiltà di Mezzolombardo, è un bellissimo esempio di castello fortificato, che riporta all’epoca in cui la Piana Rotaliana Königsberg era crocevia di culture, di uomini di potere e di arte.

Mezzolombardo, Castello della Torre

Proprio in questo castello, infatti, uno dei Principi Vescovi di Trento ebbe la sua dimora. Situato in un luogo molto significativo per la storia della borgata, su una balza tra il vecchio rione del Piaz ed i gradini rocciosi del Travaiòn, l’attuale complesso castellare è frutto di ricostruzioni, ampliamenti e restauri e presenta elementi architettonici risalenti ad epoche differenti: cinquecenteschi, barocchi e settecenteschi, con sovrapposizioni successive. È considerato l’erede del più antico Castello di Mezo S. Pietro, che si presume sorgesse sull’altura della Toresela. Il complesso castellare, interamente circondato da una cinta muraria, comprende i terrazzamenti di coltura e due nuclei abitativi: un casamento rurale e la residenza nobiliare con torre angolare nella corte inferiore, una casa torre e la torre grande nella corte superiore. Oggi, nelle 64 stanze degli antichi edifici, è rimasta solo qualche tela della ricca raccolta che esse, un tempo, custodivano. Parte del complesso del Castello della Torre, nel cortile antistante il palazzo, si erge la chiesa di Santa Apollonia, risalente al Cinquecento.

Mezzolombardo, chiesa di Sant’Apollonia

Merita una visita anche la chiesa dell’Addolorata, chiesa sussidiaria di Mezzolombardo, risalente al XVII secolo. L’edificio sacro dedicato alla Madonna Addolorata venne edificato attorno al 1688 nella parte nord di Mezzolombardo, in località Borghetto. Quando, alla fine del XVIII secolo, le truppe di Napoleone invasero anche il Trentino la chiesa venne utilizzata dai militari francesi come ospedale e in seguito, in data imprecisata, venne riaperta al culto dopo una rinnovata consacrazione. La chiesetta, che rispecchia lo stile barocco, ha la volta della sala affrescata sulla quale spicca lo stemma dei Sardagna. Sulle pareti sono presenti due grandi pannelli in marmo bianco e nero con rappresentati la Natività e L’Albero della Vita. Altra chiesa sussidiaria di Mezzolombardo è la chiesa della Madonna delle Grazie eretta probabilmente nel 1890 da Eugenio Romedio Ferrari che volle farne un ex voto per ringraziare la Madonna per aver superato una malattia.

Un’escursione abbastanza faticosa, ma assolutamente indimenticabile è quella a Cima Roccapiana. Per raggiungere il punto di partenza si attraversa in macchina il centro del paese di Vigo di Ton per poi seguire le indicazioni per la strada forestale di Malga Bodrina. La stradina asfaltata porta ad una sbarra, da dove il passaggio è consentito, previo permesso, solo ai mezzi fuoristrada. Qui si trova un piccolo parcheggio dove lasciare l’auto e li vicino c’è il segnavia del percorso n. 509.

Mezzolombardo, chiesa dei Francescani

Ci troviamo a quasi 600 metri d’altezza e il sentiero, una ripida salita, sale attraverso il bosco fino ai 1.550 metri. della malga. Quasi tre ore più tardi si raggiunge Malga Bodrina. Mancano però ancora 300 metri di salita per raggiungere, seguendo il sentiero n. 500, Cima Roccapiana. Raggiungere la vetta della Roccapiana o della vicina Cima Monticello vale però la pena, perché la vista da lassù è davvero spettacolare.

MEZZOLOMBARDO NEL PIATTO

La cucina trentina presenta una tradizione culinaria frutto delle influenze della cucina veneta e di quella altoatesina, caratterizzata da prodotti gastronomici della cultura austriaca. I paesi della Piana Rotaliana, si contraddistinguono, in particolare, per tre prodotti tipici: l’Asparago Bianco, la mela Red Delicious e la trota in tre diverse varianti.

Certificato dal marchio De.Co. (Denominazione Comunale), l’Asparago Bianco di Zambana è coltivato, come si evince dal nome, a Zambana e Zambana Vecchia ed è un asparago completamente bianco, che trae le sue peculiari caratteristiche, delicatezza, tenerezza e assenza di fibra, dalle particolari condizioni del terreno, dal clima e dalle tecniche di coltivazione.

Cima Roccapiana

Le prime notizie sulle coltivazioni di questo particolare ortaggio risalgono all’inizio dell’Ottocento. Oggi, come allora, la raccolta si esegue a mano o con attrezzi tradizionali, da fine marzo a fine maggio. Per ottenere il marchio i produttori di Zambana devono rispettare precise regole raccolte in un disciplinare. L’Asparago Bianco di Zambana è stato, inoltre, il primo asparago bianco ad essere inserito fra i Prodotti dell’Arca del Gusto – Slow Food e nell’Atlante. Tra le innumerevoli ricette che posso essere realizzate con questo asparago ricordiamo il Flan di Trentingrana con asparagi oltre al classico asparagi, uova e polenta. La Piana Rotaliana Königsberg è il cuore del Trentino anche per la coltivazione della mela, prodotta in grandi quantità nel territorio, e reinterpretata in tutte le sue più deliziose varianti: dai succhi di mela, alle chips di mela essiccata, magari ricoperte di cioccolato. Una delle qualità più rappresentative di questo territorio è la Red Delicious: la classica mela rossa, inconfondibile per la brillante colorazione, la forma allungata e le cinque punte sotto. Il suo colore è intenso, la sua buccia è liscia, leggermente cerosa, la sua pasta è compatta, croccante, poco acida, mediamente aromatica e dolce.

Flan di Trentingrana con asparagi

Prodotta in grandi quantità anche nelle varietà Golden Delicious, Gala, Granny Smith, Fuji, Morgenduft e Braeburn, se coltivata secondo le linee della Produzione Integrata, si può fregiare del marchio IGP Mele del Trentino. Lungo i torrenti Noce e Avisio della Piana Rotaliana è possibile pescare tre diverse specie di trota: Marmorata, Fario e Iridea. Le trote vengono anche allevate da troticoltori trentini il cui lavoro è controllato lungo tutta la filiera produttiva tramite audit da parte del MIPAAFT e dagli ispettori dell’organismo di controllo CSQA. Solo chi rispetta gli standard qualitativi stabiliti nel Disciplinare può avvalersi del marchio di qualità Trote del Trentino IGP. Le Trote del Trentino IGP sono caratterizzate da un contenuto in grassi inferiore al 6%. Sono caratterizzate da una carne compatta, soda e tenera e dall’assenza di retrogusto di fango. Questo, grazie alle condizioni climatiche con basse temperature invernali e abbondante disponibilità di acque, favorisce la lenta crescita delle trote.

Trota salmonata marinata agli agrumi su dadolata di mele

Tutte le fasi produttive delle Trote del Trentino, dalla schiusa delle uova alla trasformazione in prodotto atto alla vendita, avvengono tra le montagne del Trentino. Tra le ricette ricordiamo la trota salmonata marinata agli agrumi su dadolata di mele Fuji La Trentina. La coltivazione della vite contraddistingue la Piana Rotaliana Königsberg come uno dei territori più vocati alla produzione di uva per la vinificazione. Il terreno della valle è unico per la presenza dei minerali portati nel corso dei secoli dai torrenti Noce e Avisio, così come le colline soleggiate presentano le condizioni climatiche e di terreno ideali per conferire all’uva aromi pregiati. Queste peculiarità hanno portato alla nascita di una tradizione millenaria di vinificazione e, in tempi più recenti, alla costituzione di numerose aziende, al punto che oggi, in questo territorio dall’estensione molto contenuta, se ne possono contare oltre cinquanta (tra cantine vinicole e distillerie), tutte di grande qualità e molte di queste ancora a conduzione familiare. Centro enologico tra i più importanti del Trentino, produttore, tra gli altri, anche del celebre Teroldego Rotaliano DOC, Mezzolombardo è, per tradizione secolare, l’emporio commerciale della vicina Valle di Non. Il borgo si trova sulla “Strada del vino e dei sapori” della Piana Rotaliana, interessante proposta per gli amanti dell’enogastronomia locale.

Teroldego Rotaliano DOC