“Wine&Siena – Capolavori del Gusto”

Siena, Palazzo Pubblico e Torre del Mangia

La prima tappa dei WineHunter Events 2020 porta tra i palazzi storici senesi una selezionata produzione italiana wine&food. La cornice unica della città medievale, simbolo della viticoltura italiana, inaugura con “Wine&Siena – Capolavori del Gusto” (1-3 febbraio), l’anno di appuntamenti enogastronomici dedicati a operatori del settore e appassionati, firmato dal “cacciatore di vini” Helmuth Köcher, Patron di Merano WineFestival.

“Wine&Siena” 2020

The WineHunter Award, premio di eccellenza ed alta qualità assegnato annualmente a prodotti vitivinicoli e culinari, ai distillati ed alle birre, viene attribuito a prodotti nazionali ed internazionali che, a seguito di una attenta valutazione, raggiungono un punteggio minimo di 88 punti su 100, garantendo al consumatore finale la qualità superiore del prodotto.

La 5^ edizione di “Wine&Siena – Capolavori del gusto” si sviluppa tra location uniche: la Rocca Salimbeni, sede di Banca Monte dei Paschi, il Palazzo Comunale, il Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione, il Palazzo del Rettorato dell’Università degli Studi di Siena, il Palazzo Sansedoni, sede del Monte dei Paschi di Siena e lo splendido Palazzo Squarcialupi Santa Maria della Scala. Lo storico Palazzo Squarcialupi, recentemente restaurato, fu prima di tutto uno dei più antichi ospedali in Europa, dove venivano accolti i pellegrini (ci troviamo lungo la Via Francigena) ed aiutati i poveri ed i bambini abbandonati. “Wine&Siena – Capolavori del gusto” si apre venerdì 31 gennaio alle 18 con la conferenza inaugurale presso Rocca Salimbeni e prosegue a Palazzo Squarcialupi con lo Small Plates Dinner in cui sono protagonisti i ristoratori senesi e i loro piatti tipici in abbinamento ai vini presenti a “Wine&Siena – Capolavori del gusto”. Sabato 1 febbraio e domenica 2 febbraio (dalle 11 alle 19), per la prima volta Palazzo Squarcialupi – Santa Maria della Scala ospita i percorsi enogastronomici, una rassegna di case vinicole provenienti da tutta Italia, ma non solo.

“Wine&Siena”, Palazzo Sansedoni, sede del Monte dei Paschi di Siena

Tra i produttori italiani grande spazio alla Toscana, territorio storicamente vocato alla viticoltura che fa proprio di Siena il suo baricentro di tradizione e qualità, nonché il punto di riferimento nella cultura enologica anche a livello europeo.

Oltre ai vini, anche selezionatissimi produttori tra Food, Spirits e Beer di cui è possibile avere un’anteprima sul sito ufficiale. E non solo, ci sono anche aziende di Extrawine che non producono vino, ma strumenti per il vino (come cavatappi, ecc) nonché i Vinum Hotels. Il primo di febbraio è in programma anche la cena di gala “Tra Borghi e Cantine” al Grand Hotel Continental Siena – Starhotels Collezione, cena a quattro mani con lo chef Ciaffarafà del ristorante “Sapor Divino” del Grand Hotel Continental ed Elmira del ristorante “Il Giardino di Montalcino”, uno dei vincitori del premio Incarnato 2019 del programma “Tra Borghi e Cantine”.

Non solo vino, ma focus anche su birra, distillati e olio grazie al programma dei seminari. Con una chicca in esclusiva: la birra che nasce dal luppolo coltivato nelle mura di Siena, il “Il Luppolo selvatico”, che sarà presentato in occasione del seminario, ad ingresso gratuito previa registrazione, in programma sabato 1 alle 12 a Palazzo Squarcialupi. Stessa location per i seminari “Conosciamo i distillati ? Tecniche di degustazione di grappe e acquaviti” (sabato 1 alle 17), “Conosciamo la birra ? Tecniche di degustazione di birra artigianale” (domenica 2 alle 12) e “Conosciamo l’Olio Extra Vergine ? Tecniche di degustazione dell’olio EVO” (domenica 2 alle 16).

Siena, Palazzo Squarcialupi – Santa Maria della Scala

Spazio anche all’approfondimento con due convegni al Palazzo del Rettorato dell’Università degli Studi di Siena con esperti professori e ricercatori dell’Università degli Studi di Siena per un focus su opportunità e sfide per il mondo del vino. Tra le novità di Wine&Siena 2020 la giornata di lunedì 3 febbraio (11-19), dedicata agli operatori del settore e alla stampa, occasione unica per degustare e scoprire nuovi prodotti e conoscere le aziende produttrici. Per maggiori informazioni: https://wineandsiena.com/

VIAGGIO A SIENA

Situata nel cuore della Toscana e circondata da colline, Siena è una delle città medievali più belle d’Italia. Il suo aspetto, rimasto inalterato nel il tempo, sembra essersi fermato al Duecento, quando la città cominciò ad arricchirsi di un patrimonio artistico e architettonico che ne ha consacrato per sempre la gloria. L’Unesco ha iscritto Siena nella world heritage list nel 1995, per aver sapientemente conservato importanti caratteristiche della sua struttura medievale, definendola “un capolavoro di dedizione e inventiva in cui gli edifici sono stati disegnati per essere adattati all’intero disegno della struttura urbana”.

Siena, Piazza del Campo

Saena Julia è il nome che l’imperatore Augusto diede a Siena quando venne fondata come colonia romana, ma già prima dei romani il nucleo urbano era un insediamento etrusco. Fatto singolare la città visse il suo periodo migliore durante i turbolenti anni delle guerre con la vicina Firenze; fu in questo periodo infatti che molti grandi artisti ebbero l’occasione di esprimere la loro arte. Nomi come Duccio di Boninsegna, Simone Martini e i fratelli Lorenzetti, i grandi maestri della scuola senese per citarne alcuni.

Siena, Palazzo Pubblico e Torre del Mangia

Sempre in questo periodo la città venne adornata da meravigliosi monumenti, come il Duomo, il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia. Dietro la realizzazione di molti di questi lavori c’era il Governo dei Nove, una delle principali magistrature della Repubblica senese, particolarmente attiva e feconda verso la metà del tredicesimo secolo; il governo cadde dopo l’epidemia di peste che si abbatté sulla città nel 1348, uccidendo i tre quinti della popolazione. Fulcro della città è la famosa Piazza del Campo, dalla particolare forma trapezoidale. La piazza fu ripavimentata durante il Governo dei Nove con un disegno di mattoni rossi a coda di pesce diviso da 10 righe di travertino bianco che le danno la forma di una conchiglia e creano nove sezioni che sembrano indicare verso Palazzo Pubblico, sede del governo civico. Ogni sezione rappresenta uno dei nove governatori che hanno esercitato il proprio potere durante il “Governo dei Nove”. Da un punto di vista artistico, le sezioni avevano lo scopo di rappresentare le pieghe del mantello della Vergine Maria, non solo Santa Patrona della città, ma considerata anche la “somma governante” di Siena. La Piazza, che ha una circonferenza di 333 metri è da sempre il luogo deputato alla celebrazione di feste e ricorrenze politiche e civili, tra questi il Palio, uno degli appuntamenti più importanti per tutti i senesi, un’ appassionante corsa di cavalli che si svolge ogni anno, in estate, le cui origini sembrano risalire addirittura al Seicento. Al centro della Piazza, che è leggermente in discesa, si trova la Fonte Gaia, copia in marmo di Carrara dell’opera quattrocentesca di Jacopo della Quercia, che invece utilizzò marmo della Montagnola Senese. Ciò che resta della statua originale è conservato nella Loggia di Palazzo Pubblico.

Siena, Fonte Gaia

Piazza del Campo è dominata dal rosso Palazzo Pubblico che ancora oggi ospita gli uffici del Comune, e dalla sua torre, chiamata Torre del Mangia. Eretta tra il 1325 ed il 1348, la Torre del Mangia, alta 87 metri e ben 102 fino al parafulmine, è stata realizzata con i tipici mattoni color terracotta, mentre in cima è stato utilizzato il travertino bianco. Il pittoresco nome sembra derivare da Giovanni di Balduccio, conosciuto anche come il “il mangiaguadagni”, che si diceva sperperasse tutti i suoi guadagni al gioco. La sua altezza è pari a quella del campanile del Duomo a simboleggiare l’equilibrio raggiunto tra il potere divino e quello terreno.

Siena, Cappella di Piazza

Uno dei panorami più belli della città si gode senza dubbio proprio dalla Torre del Mangia. La salita è un po’ faticosa, specie se non si è allenati: oltre 400 scalini un po’ ripidi e stretti, ma la vista a 360° è a dir poco spettacolare e ripaga ampiamente lo “sforzo” fatto. Alla base della Torre del Mangia si trova la Cappella di Piazza, un tabernacolo marmoreo con splendide sculture inserite nelle nicchie gotiche. Fu costruita tra il 1352 ed il 1376 in onore della Vergine Maria come ringraziamento della popolazione per esser riuscita a scampare agli effetti della “Peste Nera” del 1348. Durante il Palio, la messa per i fantini viene celebrata proprio in quest’altare.

Siena, il Duomo, Cattedrale di Santa Maria Assunta

Dal cortile interno al Palazzo Pubblico si accede al Museo Civico dove sono conservati alcuni dei più importanti dipinti di scuola senese. La Sala del Concistoro offre uno dei più bei lavori di Domenico Beccafumi, che ne affrescò i soffitti dipingendo il Ciclo delle virtù pubbliche. Nella Sala del Mappamondo e nella Sala della Pace (o Sala dei Nove) vi sono dei veri capolavori: la grande Maestà e il ritratto equestre di Guidoriccio da Fogliano all’assedio di Montemassi di Simone Martini e le Allegorie del Buon e del Cattivo Governo di Ambrogio Lorenzetti, considerato uno dei maggiori cicli pittorici del Medioevo.

Dietro Piazza del Campo si trova un’altra bella piazza, piazza del Mercato, caratterizzata da un loggiato centrale ottocentesco chiamato “Tartarugone” (che era appunto la sede del mercato). E’ dominata dalla mole della facciata posteriore di Palazzo Pubblico, non meno imponente ed elegante di quella su su Piazza del Campo. Dal lato opposto al Palazzo, la piazza è un autentico balcone sulla campagna, con lo sguardo che arriva fino a Radicofani e al Monte Amiata.

Se Piazza del Campo viene considerata il palcoscenico della vita civica e politica di Siena, la sua controparte è Piazza del Duomo, fulcro delle attività religiose. Il Duomo di Siena, ovvero la Cattedrale di Santa Maria Assunta, è uno degli esempi più notevoli di chiesa in stile gotico italiano. Imponente, quasi abbagliante per l’ampio uso di marmo bianco, il Duomo di Siena affascina anche solo dall’esterno. Entrando non si rimane certo delusi: la Cattedrale è infatti arricchita da opere firmate da Donatello, Nicola Pisano, Michelangelo e Pinturicchio.

Siena, Duomo, Libreria Piccolomini

Sia l’esterno che l’interno sono decorati in blocchi di marmo bianco a cui sono alternate più sottili strisce nere verdastre, sono questi i colori rappresentativi di Siena. Una delle opere più impressionanti del Duomo è il pavimento, composto da 56 riquadri che rappresentano altrettante scene incise ed intagliate nel marmo. I mosaici più preziosi sono coperti per la maggior parte dell’anno per preservarli dall’usura. Costruita tra 1214 e il 1263, la Cattedrale presenta una struttura a croce latina, una cupolanon molto sporgente con il campanile accanto. L’entrata è a pagamento ma con lo stesso biglietto si può entrare alla anche al Battistero e alla Cripta, altrettanto imperdibili gioielli senesi. La cripta del Duomo di Siena, splendido complesso di archeologia medievale, è situato sotto la Cattedrale e fu riscoperto solo nel 1999. Contiene una serie di affreschi duecenteschi (scene dal Vecchio e dal Nuovo Testamento) che furono sigillati pochi decenni dopo la loro stesura e per tale motivo si presentano oggi con colori straordinariamente brillanti, facendone pressoché un unicum nella storia dell’arte. L’altro più prezioso tesoro della Cattedrale – ce ne sarebbero molti altri da citare – è la Libreria Piccolomini. Fu fatta costruire nel 1492 dall’arcivescovo di Siena, cardinale Francesco Todeschini Piccolomini (poi papa Pio III) per custodire il ricchissimo patrimonio librario raccolto dallo zio papa Pio II.

Museo del Duomo della Cattedrale, Sala del Risorgimento

Si trova lungo la navata sinistra, prima del transetto, e venne ricavata da alcuni ambienti della canonica. Non ospitò mai i libri per i quali era stata creata. Colpisce per la ricchezza dei suoi affreschi, realizzati agli inizi del 1500 da Pinturicchio e dai suoi allievi, tra i quali Raffaello Sanzio. Non sono affrescate solo le pareti della Libreria, nelle quali si possono ammirare alcune scene dalla vita di Papa Pio II, ma lo è anche il soffitto, splendente per l’uso abbondante del color oro. Da non perdere, poi, la visita del Museo del Duomo della Cattedrale, uno dei più antichi musei privati istituiti in Italia. I capolavori di Duccio di Buoninsegna – la Maestà e la grandiosa Vetrata – le sculture di Giovanni Pisano, di Donatello e di Jacopo della Quercia, i tessili in seta preziosa, le raffinate oreficerie e i rarissimi codici miniati: questo e molto altro ancora nel percorso che conduce alla scoperta delle prestigiose collezioni del Museo.
Sempre con il pass acquistato per visitare la Cattedrale si può, come accennato, visitare anche il Battistero intitolato a San Giovanni, costruito nel 1300 quando fu deciso di ampliare il Duomo. Al Battistero si accede dalla scalinata di Piazza San Giovanni e non si può fare a meno di notare che la facciata marmorea della Pieve è rimasta incompiuta.

Paesaggio delle Crete Senesi

L’interno è magnificamente decorato con un ciclo di affreschi di artisti senesi del Rinascimento. Il capolavoro più prezioso conservato nel Battistero è tuttavia senza dubbio la splendida Fonte Battesimale a cui lavorarono alcuni dei maggiori scultori del Rinascimento: Jacopo della Quercia, Lorenzo Ghiberti e Donatello.

Lasciando Siena è imperdibile la visita delle cosiddette Crete Senesi, zona a sud-est della città. Il nome deriva dall’argilla, o creta, presente nel terreno, che dà al paesaggio il caratteristico colore grigio-azzurro. Mista a salgemma e gesso, detta mattaione, quest’argilla rappresenta i sedimenti del mare del Pliocene che copriva l’area tra 2,5 e 4,5 milioni di anni fa. Il paesaggio è caratterizzato da colline brulle e dolcemente ondulate, querce e cipressi solitari, poderi isolati in cima alle alture, tratti di bosco negli avvallamenti, fontoni che raccolgono l’acqua piovana. Tipiche conformazioni del terreno sono i calanchi, le balze e le biancane. All’interno delle Crete Senesi è presente un bosco naturalistico dove vi sono molti scoiattoli e nane (anatra muta chiamata anche “nana” in Toscana.).

Siena, il giardino della residenza d’epoca Il Casato

L’edificio più interessante di quest’area è probabilmente l’ostello di S.Gimignano, fondata per iniziativa di San Bernardo Tolomei, nel XIII secolo. La zona è conosciuta per la produzione del tartufo bianco delle Crete ed ospita una sagra ed un museo dedicati al cosiddetto diamante delle Crete.

Per chi volesse visitare le bellezze di Siena in tranquillità consigliamo La residenza d’epoca Il Casato realizzato nel centralissimo Plazzo Bardi, immobile storico risalente al 1300 e notificato dalla Sopraintendenza alle belle Arti per il valore architettonico, oltre che per gli affreschi interni nei soffitti a volta ed il cinquecentesco pavimento in marmo intarsiato, che con il suo rosone centrale incornicia la “sala grande” nell’ingresso principale. La residenza è composta da dieci camere di cui due suites, adatte anche a famiglie perché possono ospitare fino a quattro persone. Il Casato, con giardino privato, si trova in posizione centralissima e gode di una particolare vista panoramica sulla città, dista solo 400 metri dalla Piazza del Campo. E’ raggiungibile con l’autovettura che può essere comodamente lasciata a soli 200 metri nel grande parcheggio multipiano coperto denominato il Campo a tariffe agevolate.