Germania fiabesca: Romantische Strasse

Il Castello di Weikersheim

Come le perle su una collana, lungo Romantische Strasse bavarese, si susseguono paesi romantici, castelli, antiche città con le case a traliccio e circondate dalle mura medievali, chiese di pellegrinaggio barocche e gotiche e monasteri. Lungo i 366 chilometri dal sud al nord anche i paesaggi cambiano: dal maestoso panorama delle Alpi bavaresi vicino a Füssen, di solito punto di partenza per il visitatore italiano, fino alla dolce valle del Meno intorno a Würzburg, la splendida città con la quale si conclude il viaggio al nord.

Füssen, Hohes Schloss

Percorrendo questa la famosa strada si va alla scoperta di alcuni dei paesaggi più affascinanti e ricchi di storia della Baviera e anche del Baden-Württemberg. Il suggestivo itinerario, che si snoda dalle montagne dell’Algovia a sud alle colline della Franconia a nord, è stato delineato nel 1950 dal governo tedesco con l’intento di unire le diverse realtà paesaggistiche, rinsaldando le radici degli abitanti di queste zone e facendo riscoprire la bellezza della loro storia dopo il tracollo morale ed economico prodotto dalla seconda guerra mondiale. Per il pernottamento, le località della Strada Romantica offrono una ricca selezione di alberghi e pensioni nonché di campeggi.

La Romantische Strasse, uno dei percorsi turistici più famosi e frequentati d’Europa è detta strada romantica perché rappresenta un itinerario tra i più belli e affascinanti della Baviera. Il modo migliore per percorrerla è con l’auto, che permetterà al visitatore di raggiungere facilmente anche i borghi più piccoli e di fermarsi dove più preferisce. Chi non avesse un proprio mezzo a disposizione potrà scegliere di fare un tour in autobus: sono molti i tour operator che li organizzano e la scelta è molto ampia e variegata, anche per quanto riguarda la durata.

Castello di Neuschwastein

Per i più sportivi c’è la possibilità di percorrere buona parte dell’itinerario in bicicletta. La pista ciclabile D9 è lunga circa 460 chilometri ed è ben segnalata. Il percorso è adatto anche ai meno esperti e sono presenti numerosi punti di riparazione lungo la strada, per viaggiare sempre in sicurezza. La direzione migliore per chi sceglie la bicicletta è da sud verso nord: partendo dalla città di Füssen infatti la strada è prevalentemente in discesa e si fa molto meno fatica.

Castello di Hohenschwangau

È possibile percorrere la Strada Romantica anche a piedi: c’è una fitta rete di sentieri ben segnalati. La maggior parte dei tratti sono adatti anche alle famiglie con bambini ma alcuni sentieri sono per escursionisti esperti. Questa soluzione permetterà di immergersi nella natura, ma è certamente la più lunga: per tutta la Romantische Strasse ci vogliono almeno 3-4 settimane. In ogni caso, qualunque sia il mezzo di locomozione, il fascino di questo itinerario non cambia e attraversa scenari mozzafiato, natura incontaminata, città medievali e castelli da fiaba. Ecco qualche consiglio per un viaggio lungo la Romantische Strasse. Punto di partenza o di arrivo, la città di Füssen che vanta un centro storico davvero splendido, ricco di edifici ottocenteschi. Con il suo caratteristico centro storico dalle case con i tetti spioventi, Füssen è nota per l’Hohes Schloss (Castello Alto), uno dei più antichi e meglio conservati complessi architettonici dell’era tardo gotica. Da non perdere assolutamente, nel convento benedettino di San Magno, la famosa danza macabra.

Steingadensi, chiesa di Wieskirche

Un affresco di Jakob Hiebeler risalente al 1602 e raffigurante la Morte mentre porta via con sé persone di tutti i ceti, perché nessuno può sottrarsi alla danza dell’ultima ora. Una passeggiata tra i vicoli della zona pedonale per acquistare qualche souvenir e poi si parte alla volta dei vicini castelli di Neuschwanstein e Hohenschwangau. Dall’alto dei suoi mille metri sul livello del mare (in realtà si trova solo a circa 150 metri di altezza dalla pianura del fondovalle), il Castello di Neuschwanstein mette quasi soggezione. Rifugio tanto amato da Ludovico II di Baviera, che lo fece costruire interamente a sue spese, alla fine del XIX secolo, Neuschwanstein è uno dei simboli della Germania ed è stato utilizzato come modello da Walt Disney per molti dei castelli che appaiono nei suoi film d’animazione. Ma questa storica dimora fiabesca, nasconde al suo interno delle comodità super tecnologiche per l’epoca, come per esempio un sistema di riscaldamento ad aria, acqua corrente a tutti i piani, sciacquoni automatici nei bagni, montacarichi per il trasporto dei pasti ed addirittura, un sistema di campanelli elettrici con i quali il re chiamava la servitù.

Schongau

Esattamente di fronte a Neuschwanstein, si erge maestoso l’altro castello di Ludovico II, quello di Hohenschwangau. Qui il sovrano bavarese trascorse buona parte della sua giovinezza, ospitando più volte il musicista Richard Wagner al quale era legato da profonda amicizia. Nella camera musicale del re, infatti, è tuttora conservato il pianoforte in legno d’acero che Wagner utilizzava per una serie di concerti riservati solo a Sua Maestà. Proseguendo lungo la Romantische Strasse, si avvista una chiesa dalla forma ovale che si trova nel comune di Steingadensi tratta della Wieskirche, santuario risalente al 1738 costruito in stile rococò e divenuto negli anni un’importante meta di pellegrinaggio, dopo che alcuni fedeli sostennero di aver visto delle lacrime su una statua raffigurante il Cristo flagellato. Nel 1983 la chiesa è stata dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. La chiesa è in stile rococò, con stucchi riccamente dipinti e decorazioni dorate. Si passa quindi anche da Schongau, un piccolo borgo medievale racchiuso tra imponenti mura, con tanto di torri e di grandi porte. Passeggiando nel centro storico si scoprono la piazza principale, Marienplatz, caratterizzata dalle case in stile tardo gotico.

Landsberg

A nord-ovest sorge la città vecchia, Altenstadt, un antico insediamento dove ancora si può vedere la chiesa romanica di St. Michael

La sosta successiva è Landsberg, un pittoresco borgo sulle rive del fiume Lech, che accoglie il viaggiatore attraverso la quattrocentesca porta monumentale, la Bayertor. Il centro storico è ricco di edifici in stile rococò, per lo più realizzati dall’architetto Dominikus Zimmermann. Cuore della cittadina la Hauptplatz, lungo cui si incontrano il Municipio, la fontana Marienbrunnen, la Schmalzturm del XIII secolo. Da vedere anche la chiesa parrocchiale di Mariä Himmelfahrt, in stile gotico e barocco. La cittadina ebbe un’improvvisa ed involontaria notorietà quando Adolf Hitler, in seguito al fallito Putsch di Monaco del ’23, venne rinchiuso nelle locali prigioni dove cominciò a scrivere il Mein Kampf. Prima di lasciare Landsberg, si fa tappa alla Mutterturm (Torre della madre), un complesso in stile medievale fatto erigere dal pittore Hubert von Herkomer a fine ‘800 in onore della sua amata mamma. Dopo una quarantina di chilometri percorsi tra lussureggianti vigneti, si giunge ad Augsburg (Augusta), la terza città più grande della Baviera dopo Monaco e Norimberga.

Augsburg

Qui, al numero 30 della Frauentorstrasse, si può visitare la Mozarthaus dove, il 14 novembre 1719, nacque Leopold Mozart, padre del grande Amadeus. Una delle maggiori attrattive della città, ed anche la più originale, è sicuramente la Fuggerei. Si tratta di un quartiere, nato dalla volontà del banchiere tedesco Jakob Fugger e costruito a partire dal 1516, che ospitava gli abitanti cattolici ed indigenti della città. Ancora oggi ci sono 142 appartamenti distribuiti in 67 case a due piani e l’affitto simbolico è di 88 centesimi al mese più 3 preghiere al giorno e qualche piccolo servizio per la comunità.

Dinkelsbühl

Tra i principali luoghi da visitare, si annovera il Duomo, sulla cui facciata svettano due splendide torri campanarie e l’istituto St. Anna, la Maximilianstraße. Lasciata Augsburg, metà del tragitto è stato percorso. Davanti, aspetta Dinkelsbühl, che ha conservato intatta la cinta muraria medievale, con le sue 16 torri e le 4 porte. Nel cuore del paese vi è la chiesa di St. Georg, dal cui portale, alle 21 (tutti i giorni da Pasqua ad ottobre ed ogni sabato da novembre a Pasqua), il guardiano notturno, in costume d’epoca, inizia la sua ronda accompagnando i turisti per le vie nascoste e raccontando loro curiosi aneddoti.
È difficile fare una scelta tra le numerose cittadine che si susseguono lungo la Romantische Strasse, ma Rothenburg ob der Tauber è un gioiello dell’arte medievale che vale la pena scoprire. Il suo nome tradotto in italiano è “fortezza rossa sopra il fiume Tauber” e infatti è famosa soprattutto per il colore rosso dei tetti delle case affacciate sul fiume Tauber. Particolarmente affascinanti e ben conservate sono le mura della città e le numerose torri difensive.

Rothenburg ob der Tauber

La sua strada principale, la Herrngasse (Via dei Signori), è costellata da eleganti abitazioni con facciate in diversi stili e colori, balconi ricchi di fiori e molti negozi, tra cui quello della famiglia Wohlfahrt. Conosciuto in tutto il mondo, questo fantastico negozio di giocattoli ed articoli natalizi fu fondato nel 1977 e conta diverse filiali anche all’estero. Un’altra attrazione di Rothenburg è la Meistertrunk (Bevuta del Borgomastro), una grande manifestazione folcloristica che rievoca ogni anno nel periodo di Pentecoste un episodio occorso durante la Guerra dei Trent’anni. Il viaggio sulla Romantische Strasse volge quasi al termine, non prima però di aver fatto tappa al Castello di Weikersheim, una meraviglia rinascimentale e residenza principale del Conte Wolfgang II. Il giardino barocco, di raffinata eleganza, è ricco di statue raffiguranti le stagioni, gli elementi, i pianeti e le divinità, oltre ad essere popolato anche da un seguito di nani. Una scelta alquanto bizzarra, ma di sicuro impatto scenografico. Infine, si prosegue verso la città vescovile di Würzburg, sede anche di una prestigiosa università.

Würzburg

La città di Würzburg è il punto più a nord del percorso e chiude, o apre, l’itinerario. Würzburg è conosciuta soprattutto per la monumentale Residenz, la residenza dei principi-vescovi, dichiarata dall’Unesco patrimonio dell’umanità. Qui è conservato il celebre affresco del pittore veneziano Giambattista Tiepolo. Omaggio del mondo al principe vescovo, che si trova sulla volta del sontuoso scalone d’onore. Un capolavoro che chiude il viaggio in bellezza.

LA BAVIERA NEL PIATTO

La vicinanza della Baviera alle Prealpi e alle Alpi ne fa luogo di commistione tra i caratteri teutonici più rigorosi e quelli più “morbidi” della parte confinante con l’Europa del centro-sud, tra cui l’Italia. Tutto questo si riflette in ogni singolo aspetto dell’identità bavarese, inclusa la sua cucina che, a ben vedere, come tratto dominante ha certamente vari piatti di carne e sapori senza vie di mezzo, a cui accompagnare immancabilmente un buon boccale di birra. Il Bretzel è uno tra i simboli dei paesi di lingua tedesca, a cui ogni zona dà un nome diverso. E’ un pane fatto di farina di grano tenero, malto, lievito di birra e acqua, a cui spesso si aggiunge lo strutto, oppure viene usato un altro tipo di farina come quella integrale, di farro o di altri cereali. La sua origine risale ai monasteri francesi e del nord-Italia, ed erano il piccolo premio che i monaci davano ai bambini che imparavano a memoria i versi della Bibbia. Si accompagnano praticamente a tutto e a tutto conferiscono quel gusto inconfondibile. L’Obatzda è una crema spalmabile formata da vari formaggi molli, con l’aggiunta di piccole dosi di birra, cipolle, cumino e altre spezie.

Bretzel

Si mangia solitamente nel momento della merenda, specialmente nei biergarten, spazi all’aperto in cui vengono servite vari tipi di birra con vari contorni. Knodel o Canéderli, i grossi gnocchi fatti con del semplice pane raffermo, sono delle vere e proprie delizie, irrinunciabili se si vuole conoscere la vera cucina di Monaco e dintorni, sebbene sia un piatto diffuso sia in nord Italia, sia nei paesi di lingua tedesca. Solitamente hanno la forma di palline di 4-6 cm. che si accompagnano benissimo con gulasch, crauti, verza, cicoria. La Weisswurst è una specialità che non può assolutamente mancare nella cucina bavarese: una salsiccia a base di carne bianca bollita, secondo alcuni risalente addirittura al 1313. Un’altra variante piuttosto apprezzata è la Bratwurst, generalmente a base di carni rosse e cotta alla griglia.
Entrambe le due varianti vengono proposte in diversi abbinamenti e ricette, a seconda delle zone, dei gusti, delle materie prime locali, non a caso sono un piatto vario e adatto a tutti. La Prinzregente torte o Torta del Principe Reggente, ovvero la Sacher Torte della Baviera, conosciuta al livello della famosa torta viennese, fu inventata da Heinrich Georg Erbhäuser, nominato pasticciere della corte di Luitpold di Baviera, dopo che ne ideò la ricetta per il 65mo compleanno del reggente. La ricetta originaria è un insieme di almeno 6 dischi (ma abitualmente 7 come i distretti governativi bavaresi) di pasta biscotto spennellati di marmellata di albicocche, alternati a strati di crema al burro al cioccolato, ricoperta di glassa al cioccolato.

Leberkäse

Oggi la variante più comune è usare dischi di pan di Spagna. Ecco una vera istituzione della Baviera: il famoso stinco. Qui viene cotto con la cotenna, in modo da creare una vera e propria crosticina saporita, che dona al piatto quel valore aggiunto che lo rende unico. Servito abitualmente con patate, soprattutto arrosto, e anche con crauti.

Se è vero che la cucina tedesca, e soprattutto la bavarese, si basino soprattutto su piatti di carne e sapori decisi, i Kartoffelpuffer sono invece adatti a tutti, vegetariani compresi. Sono frittelle vegetali che provengono dalla semplicità della tradizione contadina, la cui delicatezza viene esaltata se abbinata ad una purea di mele, o anche ad una porzione di crauti. Vengono consumate abitualmente, anche come street food, o in occasione delle festività, proprio per la facilità di preparazione e il loro gusto semplice.

Weisswurst e Bratwurst

Uno dei piatti tipici della zona della Baviera, ma anche, come spesso succede con questo tipo di cucina, dei vari paesi tedeschi e del nord-Italia, il Leberkäse ha come base la carne, ed è una sorta di polpettone, anche se in Germania viene considerato semplicemente un insaccato. Solitamente viene servito caldo, tagliato a fette, in un panino, ma molti lo preferiscono freddo con cetrioli e senape, naturalmente accompagnato da un boccale di birra. Le fette possono essere saltate in padella con un uovo all’occhio di bue e una saporita insalata di patate, oppure fatte friggere. L’insalata di patate alla bavarese è un piatto tipico della cucina tedesca e bavarese, ed uno tra i piatti più semplici e gustosi che si possano ordinare in zona. Le patate sono lessate e condite con aceto, olio e maionese, quindi una sorta di sapore agrodolce; alcune volte si aggiungono anche brodo di maiale, aceto ed olio e, a seconda dei gusti, anche pezzetti di mela, così come cipolle, speck e cetrioli. Ovviamente, per non tradire il filone dei sapori forti, le spezie sono le benvenute su questo piatto che ben si presta a varie interpretazioni.

Prinzregentetorte o Torta del Principe Reggente