Giaveno Capitale di “Fungo in Festa”

Giaveno, “Capitale del Fungo” con il suo territorio, i suoi boschi, la tradizione decennale del suo mercato dei funghi, è pronta anche quest’anno ad accogliere giavenesi e turisti per l’evento simbolo della città: la 38° edizione di “Fungo in Festa” in programma il 4-5-6 e 10-11-12-13 ottobre.

“Fungo in Festa”

La manifestazione è da sempre curata dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune e da, negli ultimi due anni, anche con l’Ufficio Turistico. “Fungo in Festa” sarà l’occasione per visitare le bancarelle di funghi presenti tutti i giorni in centro città, e per gustarli nei modi più diversi, nei ristoranti, nelle trattorie e nelle attività commerciali che aderiscono e sostengono l’evento. Durante la manifestazione si susseguiranno eventi, mostre micologiche, degustazioni in centro città, show cooking con la presenza di importanti chef stellati del Piemonte, escursioni alla scoperta dei boschi dove nascono i funghi, proposte gastronomiche nei ristoranti locali. Per quanto riguarda la ristorazione proposta dalla Pro Loco nei locali parrocchiali di Via Ospedale 4 (Spaghettopoli), sarà ubicato il tradizionale “Palafungo” (4-5-6 e 10-11-12-13 ottobre); la cucina sarà curata dallo chef Franco Giacomino del ristorante “La Betulla” con piatti selezionati. Prenotazioni al numero 334/1244293. Obiettivo primario di “Fungo in Festa” è far conoscere e rispettare i luoghi in cui si trovano i prelibati funghi del territorio di Giaveno.

“FUNGO IN FESTA”, I LUOGHI, GLI EVENTI

“Fungo in Festa”, le bancarelle del mercato

Mostra micologica e fotografica a cura dell’Associazione “Amici dei funghi” in piazza Mautino (domenica 13 alle 9); “Suoni d’autunno”, esibizione in piazza Molines degli allievi del corso ad Indirizzo Musicale della Scuola Gonin e del Laboratorio Musicale della Valsangone (sabato 12 alle 17); sempre in piazza Molines, spettacolo con Piero Montanaro e la corale “Le Voci del Piemonte”, a seguire la premiazione dei boulajour e degli chef del fungo di Giaveno (domenica 13 alle 15); sempre in piazza Molines, show cooking con la partecipazione degli chef Alessandro Mecca “Spazio7”, Cesare Granchi “Limonaia”, Alessandro Giai Miniet “Settesì”, Miguel Bustinza “Vale un Perù” (domenica 13 alle 15); in via Via Umberto I piazza Sclopis via Maria Ausiliatrice, bancarelle della creatività e dei manufatti (domenica 13 dalle 9 alle 18); in piazza Sant’Antero, rievocazione dei vecchi mestieri con laboratori didattici per bambini e non solo, a cura dell’Associazione Culturale “Val di Treu” (attività gratuita) (domenica 13 alle 10); in via XX Settembre, mostra di pittura e oggetti creati da Marinella Giai Via, in onore dello “Spirito della Natura” (da sabato 5 al 13 ottobre, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19). Domenica 13 dalle 10 alle 12.30 e dalle 14 alle 18 la pittrice Giavenese Marinella Giai Via organizza, il laboratorio di pittura e scrittura, “Scopri l’artista che c’è in te”, aperto a tutte le età (attività gratuita); sempre in via XX Settembre, esposizione delle opere della seconda edizione del concorso “Il Bosco e i Funghi di Giaveno” (domenica 13 dalle 10 alle 18).

Funghi porcini

In via Stazione, apertura del Museo del Fungo (da domenica 6 a domenica 13); in piazza San Lorenzo, Go Kart a pedali per bambini (attività gratuita) (da domenica 6 a domenica 13 dalle 10 alle 18), sempre in piazza San Lorenzo, Fiera del Libro (da giovedì 10 a domenica 13); in via Ospedale raduno di auto d’epoca Club de Voiture ancienne de Saint Jean de Maurienne (domenica 13 dalle 10 alle 18); in viale Regina Elena area shopping (domenica 13 alle 9 alle 18); in piazza Maritano il Club del Coupè Fiat sezione Piemonte e Fiat Coupè Torino organizzano la 3° edizione del raduno “Fungo e Coupe” (domenica 13 dalle 8.30 alle 12.30); sempre in piazza Maritano la Giaveno MTB Academy organizza una baby cup non competitiva per bimbi/e e ragazzi/e dai 5 ai 12 anni, obbligatorio l’uso del casco protettivo. A fine gara premiazione per tutti i partecipanti e rinfresco (domenica 13 alle 14).

ATTIVITA’ COLLATERALI

“Fungo in Festa”, show cooking

Passeggiate culturali An girula për giavèń, un giro intorno e dentro i resti della vecchia Giaveno tra palazzi e mura medioevali, racconti e ricordi della Valsangone (domenica 13 alle 10 e alle 16, partenza dall’Ufficio Turistico in piazza Sal Lorenzo); escursioni alla scoperta dei boschi e dei funghi della Val Sangone a cura dell’Associazione “Scuola di via” (domenica 13 ritrovo a Colle Baita alle 10, salita all’area didattica micologica di Valgione in località Rastellino e salita al monte Ciabergia per comprendere l’importanza del mondo dei funghi); “Percorso magico per bambini nel bosco di Valgioie” a cura dell’Associazione “Scuola di Via” (domenica 6 dalle 10 alle 16); Mostra di pittura del pittore Sabino Gentile presso la chiesa dei Batù (da venerdì 4 a domenica 13).

VIAGGIO A GIAVENO

Giaveno è una piacevole cittadina in provincia di Torino, circondata da fitti boschi di faggi e castagni. Sorge in una conca a circa 500 metri s.l.m., all’imboccatura della Val Sangone.

Storicamente, uno dei primi documenti in cui troviamo citata Giaveno risale al 31 luglio 1001, quando l’imperatore Ottone III lo comprende tra i beni feudali del marchese Olderico Manfredi II.

Giaveno

In onore di questo avvenimento si è costituito nel 2001 il Gruppo Storico Ottone III. Giaveno Nel 1209 divenne possedimento degli abati di San Michele i quali provvidero a fortificare la piazza con una robusta cinta muraria ed a costruirvi un castello. Successivamente, nel 1347, l’abate Rodolfo di Mombello decise di “villam iavenni murare“, con mura alte circa sei metri, intervallate da cinque torri circolari. Il perimetro della “Cittadella Abbaziale” è ancora oggi ben leggibile.

Giaveno, chiesa del Gesù, nota come dei Batù

In particolare percorrendo Via Roma è possibile osservare tre torri originali inglobate in edifici del centro storico. A partire dal 1611 le vicende di Giaveno si legarono a quelle personali del Cardinal Maurizio, figlio del Duca Carlo Emanuele I di Savoia, a lui si deve la trasformazione dell’antico castello in palazzo residenziale. Il palazzo, con il suo parco, fu per tutto il Seicento la meta estiva della Corte Sabauda. Alla fine del Seicento le numerose incursioni con saccheggi del generale francese Nicolas Catinat, spogliarono il castello, le borgate e le chiese.

Nel 1882 fu inaugurata la linea tranviaria che univa Giaveno alla capitale sabauda passando per Orbassano, testimonianza della vivacità e dell’importanza economica della cittadina nell’Ottocento. Nel 1898, sui monti di Giaveno l’industriale svizzero Adolfo Kind utilizzò gli sci per la prima volta sulle montagne italiane. Partito dalla frazione Prà Fieul salì fino al Monte Cugno dell’Alpet (2.072 metri), poco ad est della Punta dell’Aquila. Importanti pagine di storia furono scritte nel periodo della Resistenza (1943-1945) che vide i partigiani e l’intera popolazione sollevarsi contro l’oppressione nazi-fascista. Per tali episodi, alla cittadina di Giaveno è stata conferita la medaglia d’argento al valore militare dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro (1997).

Il centro città è ricco di storia e monumenti artistici degni di interesse. La chiesa del Gesù, risalente al 1576 e nota come chiesa dei Batù (cioè Flagellanti), costituisce il più antico monumento religioso di Giaveno: in essa, alle severe linee classiche di impianto dell’edificio, si sovrappongono quelle più fantasiose dell’ornato di stile barocco.

Giaveno, Pievana di San Lorenzo

Dopo un periodo di abbandono, dagli anni’70, grazie agli interventi di restauro del circolo Ricreativo Culturale Biblioteca, è sede di manifestazioni culturali. Il suo suggestivo interno, che conserva gli arredi originali, è suddiviso tra la chiesa (con prezioso organo risalente al 1781) e il coro a scanni. Dotata di un’ottima acustica e di un’atmosfera raccolta, è utilizzata come sede ideale per concerti di musica classica.

L’antica “Pievana di San Lorenzo” fu eretta in Collegiata, con bolla pontificia, da San Gregorio XV in data 16 dicembre 1622. L’edificio a croce latina è in stile classico e presenta una facciata sobria e severa nella quale è inserito il portale intagliato con fregi floreali. Al suo interno si compone di una navata centrale e due navate laterali con cappelle, alcune delle quali ospitano importanti decorazioni, come quella del Battistero con un dipinto del cuneese Alessandro Trono raffigurante Gesù che porge le chiavi a San Pietro. Dello stesso autore la pala d’altare della cappella dei Re Magi.

Il Palazzo Marchini, attuale sede del Municipio di Giaveno, venne eretto nel XV secolo dai Molines, nobile famiglia spagnola insediatasi a Giaveno.

Giaveno, Fontana del Mascherone

La facciata è ornata da un portico sotto il quale è ben visibile un affresco del’400 che ritrae un Angelo Annunziante, proveniente dalla distrutta cappella di San Rocco di Valgioie. Il palazzo è immerso nella splendida cornice del Parco Comunale, opera del comm. Francesco Marchini, il quale lo realizzò nei primi del’900 con l’intento che a goderne fosse la popolazione di Giaveno, come scrisse nel testamento di donazione del Palazzo e del Parco al Comune di Giaveno. Nella piazza antistante il Municipio si trova la Fontana del Mascherone, opera grottesca di Giacomo Fontana del 1622, scolpita in blocco di travertino a Chianocco in Val di Susa. Nelle borgate e frazioni che si dipartono in maniera concentrica dal capoluogo cittadino si possono ammirare importanti testimonianze della storia locale e della devozione popolare.

Il Santuario del Selvaggio ideato e voluto da monsignor Carlo Bovero e dedicato a Nostra Signora di Lourdes si presenta in stile romantico-lombardo. L’edificio è interamente ricoperto di pietra; ai lati due altissime guglie fanno da sentinella alla chiesa.

Giaveno, Santuario del Selvaggio

In Borgata Villa è tutt’ora visibile una casa-forte realizzata nel 1290 per controllare la strada che dal villaggio conduceva verso la Colletta e Cumiana, denominata Arco delle Streghe a causa di urla e lamenti che i valligiani avrebbero sentito provenire dalla torre. Sempre in questa borgata più avanti troviamo la Cappella della Madonna del Bussone, la cui origine risale al 1600.

In Borgata Sala sorge lo storico Castello degli Albezi (XIII sec.). Ora proprietà privata, fu la residenza della potente famiglia degli Albezi che esercitò per lungo tempo la funzione di castellania del borgo, su nomina dell’abate della Sacra di San Michele.

Molte e variegate le attrattive per chi voglia praticare attività sportive outdoor o trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta. Da segnalare i monti dell’Aquila di Giaveno, con le valli del Tauneri e del Romarolo, dove la sezione di Giaveno del Club Alpino Italiano ha di recente compiuto un’opera di recupero e riqualificazione di antichi sentieri, percorrendo i quali si possono osservare diverse testimonianze materiali della cultura montana: terrazzamenti, antiche borgate, resti di carbonaie, nonché di fortificazioni (Colle della Roussa e Colle del Besso), risalenti al periodo in cui la cresta segnava il confine tra Savoia e Delfinato.

Colle della Roussa

Va inoltre segnalata la presenza e la praticabilità del Sentiero Quota Mille che percorre tutto l’anfiteatro dell’Alta Val Sangone con un percorso di oltre 50 chilometri, percorribile in più giornate sostando presso i diversi punti tappa presenti sul suo tracciato. Molti di questi sentieri sono inoltre percorribili in mountain- bike. Chi è appassionato di arrampicata sportiva potrà cimentarsi in interessanti monotipi o vie lunghe sul bellissimo gneiss di Rocca Parey (oltre 200 itinerari, con alcune vie di oltre 200 mt.), raggiungibile in soli 20 minuti con un comodo sentiero, oppure presso Baciasse, sempre in località Aquila di Giaveno.

Gneiss di Rocca Parey

In inverno la Stazione sciistica di Pian Neiretto è velocemente raggiungibile dal capoluogo ed adatta in particolare a famiglie e a tutti coloro che vogliano provare a cimentarsi con questo sport.

Diverse le possibilità per una gita di sci alpinismo o con le racchette da neve: da ricordare oltre ai monti Pian Reale e Rubinet, l’Alpe Colombino, dove è anche presente una pista di pattinaggio su ghiaccio ed un tapis roulant per divertirsi con bob e slittino.

GIAVENO NEL PIATTO

La cucina locale e tipica di Giaveno rispecchia la tradizione della tavola piemontese con l’offerta di una ricca scelta di piatti a base di funghi e una buona proposta di formaggi dell’Alta Val Sangone prodotti da aziende locali che hanno custodito antichi metodi di lavorazione. Di rilievo per bontà e qualità i formaggi locali dell’Alta Val Sangone prodotti da aziende locali che hanno custodito antichi metodi di lavorazione come il Cevrin, il Bross, il Seirass, la Toma del lait brusc, i Tomini della Val Sangone, ed il burro. Molto sentita ancora oggi la tradizione della transumanza, effettuata in tarda primavera per raggiungere gli alpeggi d’alta quota e permettere ai bovini di brucare oltre che foraggio fresco, diversi tipi di fiori ed erbe che conferiscono al formaggio odori ed aromi particolari.

Polenta con funghi porcini

Fra gli ortaggi primeggiano patate e cipolle, tra i frutti castagne e mele; di queste ultime sono tipiche e da salvaguardare le seguenti varietà locali: Magnana, Cantin, Rosà e Pron. Non mancano i frutti di bosco con mirtilli, lamponi, fragole e more. Diverse anche le erbe aromatiche, officinali e le erbe “comuni” che si possono trovare nei prati in primavera ed estate: il dente di leone, la malva, la camomilla. Tra le varietà di miele da citare il “Castagno” ed il “Millefiori di Montagna”, che gli apicoltori locali producono portando nei mesi estivi le famiglie di api nei pascoli alpini (pratica del nomadismo).

Bagna càuda

Tra le specialità da gustare, in un nutrito ventaglio di ristoranti e trattorie nel capoluogo e nelle borgate, le proposte a base di funghi porcini, risotto ai gallinacci, polenta con i funghi, cappelli di porcino impanati, funghi trifolati. Ma eccezionali sono anche le cipolle ripiene, salate e dolci cotte al forno, la torta di riso, la minestra di castagne, le anciove al vert (le acciughe al verde), il bagnet vert (salsa verde) e la bagna càuda.

Per i dolci vanno segnalate le paste di meliga, biscotti friabili a base di farina di mais, burro e zucchero, le focacce e i Giavenesi al Rum. Il cioccolato è entrato di recente a far parte dei prodotti tipici grazie all’intraprendenza e capacità di un giovane cioccolatiere giavenese che si è meritato premi di rilievo nazionale ed internazionale (Slowfood).