Torna a Torreglia, in provincia di Padova, sabato 1 e domenica 2 giugno, “La Festa della Mira – Magie del Paesaggio“, festival della cultura e del paesaggio euganeo, una delle feste più originali e attraenti dei Colli Euganei. Il “format” coniuga, coordina e valorizza in un unico evento molteplici e diversi aspetti del territorio e della cultura di Torreglia.
Le realtà associative, artistiche e gli artigiani del borgo euganeo permetteranno a residenti e visitatori di riscoprire e riqualificare il territorio sotto il profilo naturalistico e paesaggistico, culturale ed enogastronomico, ma anche di destinare una quota dei proventi alla realizzazione di un progetto benefico.
Giunta quest’anno alla settima edizione, la “Festa della Mira” è dedicata alla “culla” di Torreglia: il Colle della Mira. I primi insediamenti del paese si stringevano infatti tra il Vallorto, dove oggi c’è lo splendido Castelletto e il complesso delle Cantine Bernardi, Valderio e la pieve di San Sabino. Lì è nata Torreglia e lì la gente di Torreglia si ritrova annualmente ad ammirare a bocca aperta lo splendore del proprio paese, godendo dello stare insieme e di eventi culturali e tradizionali. Il modo migliore per apprezzare la festa è salire a piedi lungo Via Mondonego. Sul percorso saranno allestite numerose attività: i giochi di una volta organizzati dalle scuole, le bancarelle delle Associazioni di Torreglia e dei produttori locali, le esposizioni degli artisti ed altro ancora.
“La Festa della Mira” sarà l’occasione giusta anche per riscoprire e ammirare le numerose ville presenti in quest’area come Villa Verson, Villa Barbieri, Villa Rosa-Prandstraller, Villa Zara.
Il fitto programma di eventi prevede tra l’altro, concerti, mostre fotografiche e di pittura naturalistica, letture animata per bambini itinerante, rappresentazioni teatrali, escursioni naturalistiche e storiche accompagnati da guide esperte, dimostrazioni di smielatura e laboratori di telaio creativo. La partecipazione agli eventi è gratuita, in alcuni casi è consigliata la prenotazione all’indirizzo festadellamira@gmail. Il programma dell’evento: Festa della Mira 2019. La chiesa di San Sabino, vero baricentro delle attività, sarà aperta e visitabile per tutto il weekend e domenica 2 giungo alle 12 vi sarà inaugurata la Targa in memoria di Jacopo Facciolati (1769-2019) in occasione del 250° anniversario dalla morte.
In cima al Colle, in uno splendido spazio panoramico, lo stand rustico consentirà a tutti di rifocillarsi con panini o taglieri di salumi da assaporare sotto gli alberi, godendo della meravigliosa vista del paesaggio circostante.
VIAGGIO A TORREGLIA
Torreglia, borgo in provincia di Padova, si estende ai piedi dei Colli Euganei. Il territorio comunale è compreso nel Parco Regionale dei Colli Euganei ed è equamente distribuito tra pianura e collina. Lo stesso capoluogo, Torreglia, è diviso in due centri: uno, moderno e recente, in pianura, e Torreglia Alta, più antico, storico e artistico, in collina. Ancora incerta è la derivazione etimologica del toponimo che farebbe pensare da un lato a un’antica taurlia, ovvero lotta tra tori (organizzata da Antenore quale ringraziamento agli dei), e dall’altro al termine medioevale Turrilia, in riferimento alle numerosi torri che svettavano nella zona dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente per difendersi dalle incursioni dei barbari.
Reperti archeologici datato i primi insediamenti al periodo Neolitico, mentre solo in epoca romana la zona verrà abitata stabilmente. Nel 1405 Torreglia passò sotto la dominazione veneziana. A tale periodo risale la costruzione di numerose ville patrizie, tra cui la suggestiva e imponente Villa dei Vescovi, opera di Falconetto.
Il territorio di Torreglia si contraddistingue per i numerosi corsi d’acqua che fin dall’epoca latina alimentavano l’acquedotto romano di Montegrotto Terme ed in età medioevale contribuivano al funzionamento del più importante impianto molitorio della zona. Il complesso edilizio Antichi Mulini, rimasto in funzione fino all’Ottocento, è uno dei meglio conservati di tutto il territorio euganeo. Oggi gli edifici, accuratamente restaurati, sono stati adibiti a struttura ricettiva. Non presentano più le ruote che un tempo venivano azionate dalle acque dell’adiacente corso d’acqua per macinare il grano, tuttavia il luogo ha mantenuto intatto il suo fascino e ha conservato l’integrità architettonica delle strutture.
Il territorio di Torreglia è ricco di luoghi di interesse storico ed artistico, monumenti, ville e luoghi di culto che permettono di conoscere la storia millenaria di questo borgo e le tradizioni dei suoi abitanti. Da non perdere la visita dell’affascinante borgo di Luvigliano e della suggestiva contrada di Vallorto dove sorge il Castelletto, antico fortilizio simbolo dell’incastellamento medievale dei Colli Euganei, piccolo complesso di edifici che si erge sulla cima dell’omonima collina.
La sua origine può essere fatta risalire al 899 d.C., anno in cui l’imperatore longobardo Berengario I ordinò l’incastellamento del territorio euganeo per difendere la popolazione dalle incursioni barbariche. Attualmente il complesso sul colle è la residenza della famiglia Todeschini-Lovisatti, mentre gli edifici che un tempo sono stati la casa del gastaldo con gli annessi rustici (cantina, stalle, torre colombara, brolo, forno per il pane) sono oggi di proprietà delle Cantine Bernardi.
La prima chiesa di Torreglia fu quella di San Sabino (secoli XV-XVII) edificata sulla sommità del Colle della Mira. Oggi è caratterizzata da un assetto tipicamente settecentesco dovuto al rifacimento finanziato dal letterato torregliano Jacopo Facciolati ultimato nel 1765. Lungo il lato nord della chiesa sorge il campanile eretto su un antico basamento di massi di trachite, un tempo una torre di guardia, insieme a quelle presenti a Luvigliano e sul Castelletto. Collocata probabilmente nel presbiterio vi era la tavoletta copia dell’Adorazione dei Magi di Scuola mantegnana.
Attualmente la tavoletta è custodita presso il Museo Diocesano di Padova e viene esposta nella Chiesa di San Sabino in occasioni particolari, come durante “La Festa della Mira”. Adiacente alla chiesa sorge, l’Eremo San Luca. Deliziosa struttura in autogestione adatta per periodi di meditazione e ritiro spirituale per piccoli gruppi di persone.
Nel cuore dell’ameno borgo di Luvigliano, oggi frazione di Torreglia, svetta la chiesa parrocchiale di San Martino. Un alto terrapieno con scalinata in trachite conduce sul sagrato, da dove si ammira la solenne architettura neoclassica dell’edificio sacro. La chiesa appare quasi incastonata tra il monte che sale ripido alla sue spalle e le due ville che la affiancano: sul lato orientale Villa Pollini e su quello occidentale Villa dei Vescovi. L’aspetto odierno lo si deve ad un restauro settecentesco e alle modifiche architettoniche apportate tra il 1847 e il 1854, che ne hanno trasformato anche gli interni.
Situato sulla cima del monte Rua (416 metri s.l.m.) si erge l’eremo camaldolese di Santa Maria Annunziata, per anni simbolo di un’intensa spiritualità e preghiera.
Originariamente l’eremo fu costruito in legno, ma venne ristrutturato in pietra senza stravolgere l’ambiente circostante agli inizi del 1500. Nel 1542 venne fondata la comunità dei camaldolesi che vi svilupparono dal 1532 al 1587 una stamperia con annessa ampia biblioteca. Nel corso degli anni l’eremo venne ampliato finché, nel 1810, gli editti napoleonici ne ordinarono la soppressione. Nonostante il saccheggio degli arredi e dei paramenti sacri perpetrato dai francesi, l’eremo fu riaperto nel 1863 e, ancor oggi, i frati Camaldonesi vi abitano in clausura. In particolari periodi dell’anno i monaci accettano di buon grado la visita di parenti e chiunque desideri godere della pace di questo affascinante luogo.
Numerose le ville presenti nel territorio di Torreglia: Villa Rosa-Prandstraller costruita nel XVII secolo ora sede di un’azienda agricola, presenta un gusto eclettico molto particolare che richiama un po’ lo stile chalet svizzero, inusuale nei Colli Euganei.
Annessi alla villa, all’interno di un incantevole parco all’inglese, vi sono una barchessa e un oratorio liberty del 1920. A Torreglia Alta, lungo il sentiero Carromatto, si incontra Villa Gussoni-Barbieri-Verson risalente al Cinquecento, costruita dalla famiglia Gussoni oggi di proprietà della famiglia Verson. La villa sul lato meridionale si affaccia su un bel giardino all’italiana caratterizzato da due piccoli labirinti di bosso e da una pregevole collezione di rose inglesi. La facciata, sovrastata dal timpano, presenta un corpo centrale disposto su due piani, al quale si accede tramite una scalinata. Dall’ampia terrazza antistante la facciata settentrionale, si gode di un panorama mozzafiato sulla Val de Rio, su Luvigliano e sul poggio Mirabello, oltre il quale nelle giornate più limpide si scorge la catena montuosa alpina. La più bella è importante villa della zona, in località Luvigliano, è certamente Villa dei Vescovi, armonicamente inserita nel paesaggio collinare, una delle più belle ed eleganti ville di epoca rinascimentale di tutto il territorio padovano, il cui primo edificio è documentato nel 1474.
Ma è nel secolo successivo che nasce la villa vera e propria, concepita come casa di villeggiatura e luogo d’incontro di intellettuali e letterati. A deciderne la ricostruzione in forme nuove fu il cardinale Francesco Pisani. Oggi l’interno è arredato con mobili d’epoca e una serie di pannelli illustrano al visitatore le varie fasi costruttive e il recente recupero del palazzo. I giardini circostanti e le logge con porticato della villa regalano una rilassante immersione nella bellezza della natura dei Colli Euganei, mentre gli edifici rustici vicini all’ingresso ospitano la biglietteria, il bookshop e un’enoteca.
Sempre a Luvigliano sorge Villa Pollini che prende il nome dal suo primo illustre proprietario, il pianista Cesare Pollini (1858-1912). La bianca e luminosa costruzione sorge tra i rigogliosi vigneti della collina non lontano da Villa dei Vescovi. La parte padronale presenta la tipica struttura delle ville venete del secondo Ottocento, con un’architettura semplice e lineare, sviluppata su due piani, con ampia sala di ingresso aperta sui due lati dell’edificio.
La piccola barchessa che si appoggia al fianco occidentale della casa è oggi adibita ad ospitare cerimonie e banchetti, mentre nel bel giardino all’italiana, antistante la casa padronale, nella bella stagione, vengono organizzati concerti di musica classica. Immersa tra la vegetazione al primo tornante di via Mondonego, si incontra Villa Zadra-Pimbiolo. Il nome è legato a uno dei proprietari, Biagio Zadra, sindaco di Torreglia nel 1871. Presenta un corpo rettangolare a un solo piano, affiancato da un’ala con piano superiore che ricorda una torretta. Il parco che la circonda è caratterizzato da ombrosi alberi: un lungo filare costeggia il vialetto che, digradando verso la pianura, conduce all’ingresso principale della proprietà. Proseguendo sulla sinistra si incontra Villa Giulia che con la struttura architettonica e le decorazioni pittoriche esterne stile liberty, è un bell’esempio del gusto dei primi del Novecento.
La rigogliosa natura che circonda il paese di Torreglia offre molteplici motivi per esplorare i dintorni: a piedi o in bicicletta si possono percorrere sentieri di varia lunghezza ed itinerari ciclabili e scoprire la straordinaria ricchezza botanica e faunistica delle numerose aree naturalistiche presenti.
Tra queste il Biotopo di San Daniele chiamato anche “Lago Verde”, famoso per la pesca sportiva, una delle ormai rare zone umide dei Colli Euganei. In realtà non si tratta di un unico specchio d’acqua, ma di una serie di invasi artificiali. Per facilitare il percorso lungo le sue rive sono state installate delle passerelle di legno pensili che consentono di passeggiare a pelo dell’acqua e al di sopra delle aree maggiormente paludose, permettendo di osservare da vicino la vegetazione e la fauna presente nel sito. La specie più interessante che si può rintracciare nell’oasi è un piccolo invertebrato introvabile altrove, la forbicina (Bidens cernua L.).
Eccezionale testimonianza dell’antica arte dell’uccellagione sui Colli Euganei è il roccolo Bonato che sorge su un pianoro molto panoramico a levante del monte Rua, tra i comuni di Galzignano Terme e Torreglia. Si tratta di un manufatto per l’arte dell’uccellagione, l’antica pratica di catturare gli uccelli migratori con le reti. Appartenuto a Dino Bonato è senza dubbio il meglio conservato nei Colli Euganei, dove in passato se ne trovavano molti altri, oggi in gran parte scomparsi.
Ha svolto la sua funzione di sistema di caccia fino ai primi anni ’70, poi nel 1997 è stato acquistato insieme all’adiacente area di 5 ettari dall’Ente Parco.
Da segnalare, infine, la zona umida del Roccolo Bonato che ospita diverse specie animali e vegetali in via di estinzione ed è perciò considerata un importante sito naturalistico. Attualmente l’Ente Parco ha attrezzato l’area prativa del roccolo con alcuni tavoli e panche per la sosta, mentre la torretta è adibita a rifugio; l’accesso può essere richiesto dagli escursionisti che intendano trascorrere una notte nel silenzio dei colli.
Per chi volesse soggiornare a Torreglia e apprezzare in tutta tranquillità le bellezze architettoniche e paesaggistiche di questo paese, consigliamo l’Hotel La Torre, in Piazza Capitello 27 a Torreglia, edificio d’importanza storica ed artistica sotto tutela del Ministero dei Beni Culturali sin dal 1993. L’Hotel La Torre, ex Villa di fine ‘800 dei nobili Corinaldi, trasformato in hotel già nel 1912 è dotato di 14 stanze arredate in stile classico ed elegante e di un rinomato ristorante, “Corte Sconta“, dove è possibile gustare un’ampia scelta tra piatti di terra, di mare, vegetariani, il tutto realizzato con ingredienti nostrani e genuini.
“Corte Sconta” è membro dell’associazione “Tavole Tauriliane”, composta da una dozzina di ristoratori di Torreglia, il cui obiettivo è di valorizzare la cucina Euganea. Il bar La Torre propone light lunch e serate animate da karaoke, musica dal vivo e D.J. Set. L’hotel dispone anche di una sala congressi che si apre su un ampio terrazzo esterno vista colli. Può ospitare fino a 100 persone ed è adatta a meeting aziendali, workshop, conferenze ed esposizioni che possono essere accompagnate da servizio colazione, brunch, buffet, pranzo o cena.
TORREGLIA NEL PIATTO
Il piatto tipico di Torreglia è il torresano, in dialetto toresàn, ovvero il colombo di torre, volatile inserito nell’elenco dei prodotti tradizionali veneti che prende il suo nome dall’abitudine di questi uccelli di nidificare sotto i tetti e nelle torri colombaie. Il toresàn viene imbottito e cotto al forno. Nella più antica industria di Torreglia, la distilleria Luxardo, si produce il maraschino, un liquore dolce e incolore a base di ciliegie marasche.
Fondata a Zara nel 1821, all’epoca territorio della Serenissima, da Girolamo Luxardo, imprenditore ligure, fu distrutta durante la Seconda guerra Mondiale. L’azienda ripartì nel 1947 con Giorgio Luxardo, l’unico dei fratelli superstiti che individuò in Torreglia un luogo favorevole per la coltivazione delle marasche, una varietà di ciliegie dal sapore acidulo con cui viene prodotto anche il Sangue Morlacco, così denominato da Gabriele D’Annunzio dopo che lo assaggiò a Fiume.