A Priverno arrivano “Falia & Broccoletti”

Priverno, sagra “Falia & Broccoletti”

Domenica 10 marzo torna a Priverno (Latina), la “Sagra Falia & Broccoletti”. Poco prima dell’inizio della primavera, nell’antico borgo laziale, si fa festa con uno dei prodotti tipici del luogo e di questa stagione: il broccoletto, accompagnato dalla falia, pane tipico del territorio.

Falia & Broccoletti

Per questa XV edizione è previsto un ricco programma di eventi che andranno ad aggiungersi agli ottimi piatti di cucina locale per dare l’opportunità ai visitatori di godere a pieno delle meraviglie del territorio: stand, mostre, musei aperti, zona camper, giochi e musica popolare, questi gli ingredienti della “Sagra Falia & Broccoletti” di Priverno. Si inizia di buon mattino alle 9 con il raduno in Piazza del Comune (Piazza Giovanni XXIII) per il percorso in mountain bike a cura dell’associazione “Pisolo Bike”; alle 10, raduno a Porta Romana per la passeggiata tra i vicoli di Priverno a cura del gruppo “Priverno e i suoi Colli”; alle 10.30, sempre in Piazza del Comune, apertura stand della sagra e, alla stessa ora, sotto i Portici Comunali inaugurazione delle mostre del pittore Andrea Arminio e dello sculture Antonio Federico. Alle 12, distribuzione di piatti tipici locali. Alle 15, in Piazza del Comune, musica popolare con il gruppo Folk Anema, alle 15.30 distribuzione di Falia e Broccoletti, alle 16 giochi popolari e alle 18 musica folk con Peppe ed i suoi Amici. I musei di Priverno saranno parti al pubblico dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Ingresso 3.50, ridotto 2.50.

Preparazione della Falia ripiena di Broccoletti

Info Point in Piazzale XX Settembre a cura della Pro Loco di Priverno. In caso di pioggia la manifestazione sarà rinviata a domenica 17 marzo.

VIAGGIO A PRIVERNO

Duemila anni di storia hanno consegnato a Priverno reperti archeologici, palazzi nobiliari, chiese medievali e un fantastico borgo da visitare. Priverno, eletta “Città d’Arte”, è uno dei borghi più apprezzati e belli della Provincia di Latina ed ha la duplice caratteristica di conservare tracce templari e vestigia d’arte cistercense. Erede di un antico insediamento dei volsci (Privernum) divenuto poi colonia romana, l’attuale Priverno sorge su un colle dei Monti Lepini, a dominio del tratto finale della Valle dell’Amaseno. Solo nel Medioevo, intorno al XIII secolo, il borgo laziale fu poco a poco riplasmato fino a trasformarsi in un nuovo abitato che si chiamò Piperno fino al 1928, quando divenne Priverno. Il borgo conserva un centro storico d’aspetto ancora in parte medievale, tagliato in due dall’asse principale di Via Consolare, l’antica strada maestra che si apre al culmine di una ripida salita.

Priverno, Duomo e Palazzo Comunale

Qui camminando incontriamo la chiesa di San Nicola che si pensa sia di origine gotica, ma non è certo in quanto nel XVII-XVIII secolo fu ristrutturata e concessa ai Padri Dottrinari. Continuando si incontra la chiesa del Suffragio fatta erigere dalla Confraternita del Suffragio che custodisce all’interno affreschi di Giuseppe Camponeschi, mentre al lato troviamo la meravigliosa piazza Giovanni XXIII chiamata anche “Piazza Grande”, dove svettano i simboli più imponenti della città: una lunga scalinata che porta Duomo di Santa Maria Annunziata che presenta una facciata romanica e il vicino Palazzo Comunale, ancora sede dell’Amministrazione cittadina. Posta vicino al Palazzo comunale, la Concattedrale di Santa Maria Annunziata fu consacrata da papa Lucio III nel 1183. Conserva interessanti opere d’arte, tra cui una tavola raffigurante la Madonna d’Agosto, ritrovata prodigiosamente nel 1143. In una delle cappelle laterali è custodito il cranio di san Tommaso d’Aquino, patrono della città e della diocesi di Priverno. L’edificio nel corso del tempo è stato più volte rimaneggiato, tanto che adesso la sua architettura è baroccheggiante.

Priverno, la Fontana dei Delfini

Della sua originaria struttura resta solo il portico con le tre eleganti arcate con colonne, ognuna delle quali è sorretta da figure di animali, tra le quali si possono distinguere il cavallo, l’orso, il leone, il leopardo, la leonessa ed il bue. Il Palazzo Comunale del tardo Duecento si presenta oggi con una rigorosa facciata, con trifore nel primo piano, bifore nel secondo e in basso i portici. L’aspetto originario fu seriamente modificato nella metà dell’Ottocento, quando si costruì il secondo piano e si aprì il balcone sulla piazza. Un orologio a veletta sovrasta il palazzo. Recentemente i portici sono stati restaurati e adibiti a sala conferenze e galleria d’arte. Nelle vicinanze troviamo la caratteristica Fontana dei Delfini, realizzata nel 1877 ad opera dell’architetto Giuseppe Olivieri, quando completati i lavori dell’acquedotto che riforniva la città, i Privernati la posero a memoria dell’atteso arrivo dell’acqua potabile. Proseguiamo la nostra passeggiata nel centro storico di Priverno ammirando i palazzi della città, tra cui il Palazzo Valeriani-Guarini-Antonelli residenza di illustri famiglie locali e oggi sede del Museo archeologico.

Priverno, la facciata del Palazzo Comunale

Interessanti anche Palazzo Bargello San Giorgio utilizzato in passato dalla milizia urbana comunale, Palazzo Zaccaleoni, una grandiosa dimora del tardo Seicento. Bisogna inoltre menzionare i vari edifici religiosi di Priverno tra cui la chiesa di San Giovanni con pregevoli affreschi del XIII- XV secolo che coprono quasi interamente l’interno della chiesa e la chiesa di Sant’Antonio Abate in stile gotico-cisterciense, l’unico edificio che ha conservato l’altare con la statua del santo e il pulpito originario. Situata subito fuori del centro storico era un convento appartenente ai monaci antoniani che, nelle sue dipendenze, gestivano un ospedale per i pellegrini (in occasione dei grandi spostamenti dei Giubilei). Dopo anni di decadenza, la chiesa è stata riaperta al culto nel 1956, dopo un restauro generale. Nel 1975 è divenuta Parrocchia. Dal XIX secolo è Monumento nazionale. La chiesa di San Benedetto è stato il primo edificio a essere costruito nella nuova Priverno, opera dei Benedettini, che forse iniziarono la sua costruzione a metà del VII secolo. Custodisce al suo interno affreschi duecenteschi. Il campanile originario, distrutto da un fulmine nel 1785, fu ricostruito l’anno successivo.

Area Archeologica di Privernum, sito villa romana

Immancabile a Priverno la visita ai suoi quattro musei, tre archeologici e uno scientifico: l’area Archeologica di Privernum; il Museo Archeologico nel centro storico; il Museo Medievale a Fossanova e il Museo della Matematica. I diversi musei hanno l’obiettivo di far conoscere e ripercorre la storia della città iniziata con Privernum, antica città dei Volsci, e passata, dall’età romana a quella medievale, attraverso insediamenti che segnano ancora profondamente il paesaggio attuale.

L’area archeologica Antica Privernum, ubicata nella piana di Mezzagosto lungo la Strada statale 156 dei Monti Lepini, corrisponde a una parte dell’antica Privernum e conserva un tratto della cinta muraria di epoca romana, tre case patrizie di epoca repubblicana, i resti di un tempio identificato come il Capitolium, oltre ad un’opera idraulica formata da un’imponente galleria che attraversava tutto l’abitato e serviva a incanalare un fiume e metterne a regime le acque. Nell’area si trovano anche i resti di un teatro con una grande piazza porticata alle sue spalle e un edificio termale costruito dopo il II secolo d.C.. Gli scavi hanno portato alla luce raffinatissimi mosaici di età ellenistica che ornavano i pavimenti.

La foresteria del borgo di Fossanova

Negli scavi di fine Settecento furono rinvenute la colossale statua di Tiberio seduto (ora esposta nei Musei Vaticani) e una testa in marmo dell’imperatore Claudio, un busto sempre di Claudio, e un altro del generale Germanico (Musei Vaticani). Scavi recenti hanno rimesso in luce la fase altomedievale della città che era racchiusa all’interno di una poderosa cinta muraria e un edificio ecclesiastico da identificare con ogni probabilità con la cattedrale.

Il Museo Archeologico nel centro storico di Priverno è ospitato nel Palazzo Valeriani Guarini-Antonelli, una dimora storica di grande prestigio che affaccia sulla piazza Giovanni XXIII.

Priverno, Castello di San Martino, Villa Tolomeo Gallio

Il Museo accompagna il visitatore a scoprire le più antiche fasi di vita del territorio. Vi sono conservati oltre mille oggetti, fra mosaici, statue, ritratti, iscrizioni, terrecotte, ceramiche da cucina e da mensa, decori architettonici e tanto altro ancora. 

Il Museo medievale di Fossanova aperto nel 2001, è stato pensato per riproporre momenti di vita medievale nella suggestiva Foresteria cistercense di Fossanova. Il percorso museale racconta dei Privernati che agli albori del Medioevo cominciarono a riplasmare il luogo e gli spazi che erano stati della città romana per trasformarli via via in un nuovo abitato che finì poi per chiamarsi Piperno. Al suo interno si trovano oggetti di vita quotidiana, sculture, pitture, corredi funerari, ceramiche e molto altro ancora. Il Museo della Matematica a Priverno, ovvero il “Giardino di Archimede” si trova a metà strada fra Priverno e Fossanova nel Parco di San Martino, una splendida tenuta di oltre trenta ettari circondata da alberi e macchia mediterranea.

Abbazia di Fossanova

Il museo è ospitato all’interno di Villa Gallio (comunemente chiamata Castello di San Martino poiché fu eretta sull’antica chiesa di San Martino), residenza di campagna del cardinale Bartolomeo Gallio, eletto poi segretario di stato da Gregorio XIII. Nella Villa rinascimentale è scolpita una scritta che ricorda il soggiorno di papa Sisto V, durante il suo viaggio per verificare i lavori di bonifica. Il Museo propone al visitatore un percorso didattico che, all’insegna delle parole chiave: scoprire, capire e dimostrare, accompagna a scoprire la presenza della matematica nella realtà. Villa Gallio ospita anche un centro di educazione ambientale. Da segnalare, all’interno del parco, anche la presenza di una quercia sughera di oltre 200 anni e una circonferenza di 510 centimetri ed alta più di 20 metri.

Sicuramente una delle attività da non perdere per chi si trova a Priverno è il trekking ed in particolare l’escursione tra Fossanova e Priverno. Si parte dal borgo medievale di Fossanova e con un percorso ad anello si può ammirare il paesaggio lungo l’argine del fiume Amaseno, tra sugherete e lecceti e risalire fino ad arrivare, dopo pochi chilometri, al Parco di San Martino.

San Felice Circeo

Dichiarata “Monumento Nazionale” nel 1874, l’Abbazia di Fossanova, in cui mori San Tommaso d’Aquino, costituisce il più antico esempio d’arte gotico-cistercense in Italia. Assieme all’Abbazia di Casamari (presso Veroli), una delle sue più alte espressioni. Il complesso nacque alla fine del XII secolo dalla trasformazione di un preesistente monastero benedettino, forse risalente al VI secolo, di cui rimane una flebile traccia al disopra del rosone della chiesa. I cistercensi provvidero innanzitutto a risanare l’area paludosa, tramite l’escavazione di un “nuovo fosso” – da cui derivò il toponimo “Fossanova” – allo scopo di regolare il livello delle acque dell’Amaseno. L’opera di costruzione della chiesa, in pietra locale, fu così iniziata soltanto nel 1187. Il 10 giugno 1208 Innocenzo III ne consacrò l’altare maggiore. Dal 2006 la regione Lazio ha identificato il borgo come eccellenza del patrimonio architettonico, storico e artistico, uno dei grandi “attrattori culturali” della regione. La via Francigena del Sud passa per l’Abbazia di Fossanova e Priverno percorrendo strade sterrate di campagna circondate da uliveti e bosco.

Priverno, il B&B Domus Victoria

Il territorio circostante Priverno offre numerosi percorsi segnalati, con escursioni fra boschi rimasti allo stato naturale, ad un’altitudine che varia dai 3 ai 595 metri, in cui si possono osservare piante della famiglia delle querce, tra cui la sughera e il leccio; il sottobosco presenta varietà di lentisco e mirto ed una fauna composta da poiana, upupa, gruccione, vipera, istrice e riccio.

I laghetti del Vescovo (Gricilli) si trovano al confine tra il comune di Sezze e quello di Priverno. Si tratta di numerosi specchi d’acqua che si vedono dalla ferrovia sulla direttrice Roma-Napoli. I laghi sono di origine vulcanica e hanno colorazioni incredibili a causa della presenza di minerali e zolfo. Uno in particolare è verde smeraldo. Sono noti tra la gente del luogo per fantastiche leggende su una “carpa gigante” che li abiterebbe. Rammentiamo, infine, che nelle vicinanze di Priverno si trova San Felice Circeo e l’omonimo promontorio entrambi inclusi nel Parco Nazionale del Circeo.

Per chi volesse soggiornare a Priverno, in modo da visitare con tranquillità tutte le bellezze del luogo, suggeriamo “Domus Victoria” (via Colle Pietroso 4 – Località Boschetto, Priverno). Il Bed & Breakfast, situato all’interno di una bellissima villa quadrifamiliare, è strutturato su due livelli, si compone di tre camere per un totale di sei posti letto.

Esterno del B&B Domus Victoria

Nella villa sono situati inoltre altri due Bed & Breakfast:”B&B Domus Victoria 2″ e “B&B Iafrate Daniele”. Sono a disposizione dei clienti la piscina, il gazebo con all’interno una mini biblioteca e giochi di società. Gli ospiti potranno inoltre rilassarsi nel giardino, attrezzati di sdraio e ombrelloni.

PRIVERNO NEL PIATTO

Nelle aree pianeggianti del comune di Priverno, in prossimità del fiume Amaseno, si coltiva una varietà di broccoletti (Brassica Oleracea), chiamata localmente chiacchietegli, caratterizzata dal colore viola e da un sapore delicato. I produttori della zona si sono tramandati la semente e la tradizione di padre in figlio: ogni anno in estate fanno la semina in semenzaio e poi il successivo trapianto in campo. I chiacchietegli si conservano sott’olio o si mangiano freschi, cucinati in numerosi piatti del territorio e, in particolare, nella tradizionale zuppa.

La falia di Priverno è un pane tipico e unico nel territorio. Forse una via di mezzo tra pane e pizza, dalla forma allungata e schiacciata A lungo ha rappresentato l’elemento base della dieta dei pastori.

Falia ripiena di broccoletti

Era tradizione consumare la falia in campagna per il pranzo soprattutto insieme ai broccoletti. Tra le altre specialità ricordiamo un piatto tipico della dieta contadina, la bazzoffia, una zuppa a base di pane raffermo tagliato a fette sottili, preparato prevalentemente in primavera con le verdure di stagione (carciofi, fave, piselli, bieta, insalata e cipolla), olio extra-vergine di oliva, uova e pecorino grattugiato. Molto apprezzato anche la Bufaletta, uno spezzatino di carne di bufala cotto in un soffritto con l’aggiunta di vino e acqua e fatto cuocere a lungo con spezie e odori.