Brindisi: la Magia del Cioccolato

Non solo cioccolata ma anche solidarietà. Dal 13 al 16 dicembre torna a Brindisi la “Magia del Cioccolato“. La manifestazione, organizzata dall’Associazione culturale “Puglia insieme si può” porterà nel cuore del centro cittadino di Brindisi, tra corso Umberto e Piazza Cairoli, tantissimi espositori provenienti da tutta Italia con l’allestimento di un vero e proprio laboratorio artigianale aperto al pubblico e alle scuole per approfondire la cultura del cioccolato.

Pasticceri nella casa Circondariale di Brindisi

Tra gli eventi sul cioccolato più antichi d’Italia, anche “La Magia del Cioccolato“, anno dopo anno, è entrata nella classifica degli eventi nazionali. I tradizionali stand dei maestri cioccolatieri espongono e invitano gli ospiti a degustare le eccellenze made in Italy al gusto di cioccolato, provenienti non solo dalla Puglia ma anche da numerose Regioni d’Italia. L’evento porrà l’accento, in particolare, sulle caratteristiche nutrizionali e sui benefici per la salute strettamente correlati ad una altissima qualità di prodotti offerti dalle imprese migliori di tutto territorio nazionale.

La prima anticipazione dell’evento si è tenuta lo scorso fine settimana, 1 e 2 dicembre, nella Galleria del centro commerciale “Le Colonne Shopping Centre” dove gli avventori hanno potuto degustare Cremosa, un nuovo prodotto realizzato e lanciato da Caffarel, anche quest’anno main sponsor della kermesse.

Nella Galleria del centro commerciale “Le Colonne Shopping Centre”

Ma “La Magia del Cioccolato” non è solo un evento dedicato ai golosi e alle famiglie, è anche una manifestazione che negli anni ha assunto un valore aggiunto, che si è arricchita di iniziative collaterali finalizzate a regalare un sorriso ai bisognosi, agli ultimi, a chi spesso vive ai margini della società. Lo scorso anno, ad esempio, gli organizzatori fecero visita ai piccoli degenti del reparto di pediatria dell’ospedale Perrino di Brindisi ai quali distribuirono il cioccolatino Baciocco, quest’anno invece il presidente Fabio Pochi ha voluto regalare un sorriso ai figli di genitori detenuti nella casa circondariale di Brindisi sostenendo il progetto “Altrove” che dal 2014 si occupa della genitorialità in carcere.
“Altrove” collabora con l’Associazione Nazionale “Bambini Senza Sbarre” che da anni porta avanti, a livello nazionale, azioni sulla tutela della relazione padre-figlio nonostante la detenzione. In questi giorni, infatti, in tutta Italia si stanno svolgendo iniziative che vedono protagonisti papà detenuti e figli. E a Brindisi, in occasione della sesta edizione de “La Magia del Cioccolato”, per la prima volta i pasticcieri, coordinati dal maestro Nicola Ravone, sono entrati negli spazi della Casa Circondariale per realizzare, insieme ai piccoli aiutati dai genitori, gustosi cioccolatini. Un’idea che gli ideatori del progetto “Altrove” e la Casa Circondariale di Brindisi hanno accolto con entusiasmo. E’ stato, infatti, un momento di condivisione tra padri e figli, 32 bambini e 12 adulti, un’occasione per creare, divertirsi, scambiarsi un abbraccio al profumo di cioccolato in un luogo “diverso”, in un posto grigio che per un giorno ha cambiato volto, che per una volta si è colorato dei sorrisi dei bambini, delle loro manine sporche di cioccolato. Un’esperienza dall’alto impatto emotivo, un’occasione preziosa per migliorare una relazione tanto importante quando complessa.

La Magia del Cioccolato….

VIAGGIO A BRINDISI

La città di Brindisi, centro tra i più popolosi del Salento, è situata sopra una piccola penisola tra due seni di mare che formano il porto naturale, un’insenatura che si incunea profondamente nella costa adriatica della Puglia ed ha reso da sempre il porto di Brindisi uno dei più sicuri dell’Adriatico, importante fin dall’antichità per i traffici commerciali e culturali con l’Oriente, punto d’approdo per le truppe romane prima, e per i mercanti della Serenissima dopo. Il toponimo latino Brundisium, attraverso il greco Brentesion, ricalca il vocabolo messapico Brention: testa di cervo. Il nome della città sembra, quindi, riferirsi alla forma del porto che richiama la forma della testa dell’animale. Città antichissima, porta d’Oriente, in un crocevia di culture e genti, Brindisi ha vissuto una storia altalenante, caratterizzata da periodi aurei e periodi di decadenza, sempre in stretta correlazione alla sua posizione geografica e all’importanza del suo porto.

Brindisi, Castello Alfonsino

Le lunghe banchine interne sono state trasformate in un elegante lungomare su cui si staglia il borgo antico che oggi brulica di locali e ristoranti. Si respira la storia di Brindisi salendo la Scalinata di Virgilio al termine della quale svetta l’elegante colonna romana, alta 19 metri, da sempre punto di riferimento per i naviganti.

Rappresenta uno dei principali simboli della città salentina, unica superstite delle due colonne costruite nel II secolo, utilizzate come faro e probabilmente per segnalare il punto in cui terminava l’antica via Appia. Realizzate in marmo proveniente dalla Turchia, le due colonne erano collegate da una robusta trave di bronzo, posta tra i due capitelli, a sostegno di un fanale dorato che aveva il compito di segnalare ai naviganti l’ingresso al porto. La seconda colonna, di cui resta solo la base con uno dei rocchi, è caduta nel 1528 e oggi si trova in piazza Sant’Oronzo a Lecce. La colonna restante, costituita da otto rocchi, culmina in un capitello corinzio con foglie di acanto, teste di divinità e otto tritoni.

Brindisi, Scalinata di Virgilio e Colonna Romana

Di fronte al porto, sull’isola di Sant’Andrea, sorge il Castello Alfonsino conosciuto anche come Castello Rosso, per via del colore vermiglio della pietra.

Nato come avamposto difensivo della città, i lavori di costruzione furono avviati nel febbraio del 1481 da Ferrante d’Aragona, che fece edificare una torre a guardia del porto. Pochi anni dopo Alfonso d’Aragona, duca di Calabria, trasformò questo primo nucleo difensivo in un vero e proprio castello. La seconda grande fortezza è il Castello Svevo, un maniero nel cuore della città, conosciuto anche come Castello di Terra, voluto da Federico II nel 1227 ed eretto, probabilmente, utilizzando materiali di edifici più antichi. Le numerose modifiche che hanno interessato l’edificio sono legate a personaggi di particolare rilevanza per la storia d’Italia e della Puglia come Carlo d’Asburgo, che nel 1519 diventò imperatore con il nome di Carlo V e rinforzò definitivamente la struttura.

Cattedrale di Brindisi, Basilica di San Giovanni Battisti

Durante la Seconda Guerra Mondiale, tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, il castello fu residenza di re Vittorio Emanuele III, della regina Elena e del maresciallo Badoglio che in fuga da Roma stabilirono qui la loro base promuovendo Brindisi a temporanea capitale d’Italia. Attualmente il castello è adibito a Comando della Marina Militare.
Nel cuore della città, in piazza Duomo, sono da ammirare il porticato dei De Cateniano, il Museo Archeologico provinciale e la loggia del palazzo Balsamo. Istituito nel 1884 e dal 2009 allestito nell’attuale sede, il Museo Archeologico è intitolato a Francesco Ribezzo, studioso di civiltà messapica. Il percorso museale inizia nel porticato esterno, conducendo il visitatore alla scoperta delle civiltà che si sono susseguite nel territorio. Di particolare pregio sono i bronzi ritrovati nel 1992 nelle acque di Punta del Serrone, tra cui sculture o frammenti di parti anatomiche e panneggi che viaggiavano a bordo di un’imbarcazione naufragata. La ricca collezione di ceramiche custodisce vasi d’importazione greca e vasellame di produzione locale databili tra il VII e il III secolo a.C.

Museo Archeologico provinciale “Francesco Ribezzo”

La sezione epigrafica comprende iscrizioni in lingua latina e, quella statuaria, figure togate e loricate e figure femminili dal I al II secolo d.C.

Poco distante, nell’antico Rione di San Pietro degli Schiavoni, si scoprono i ruderi della Brindisi romana con il selciato di una strada e i resti di abitazioni e di un complesso termale. Nel porto interno, nella zona detta Casale, svetta il monumento al marinaio d’Italia che evoca la forma di un grande timone in carparo. Alto ben 54 metri celebra i 6.000 marinai caduti durante la Guerra del 1915-18 e i 33.900 marinai della seconda guerra mondiale. La sua posizione di sentinella sul mare lo rende visibile da diversi punti della città, il più privilegiato sul canale Pigonati da cui si accede al monumento tramite un battello che lo collega al centro storico. La struttura è raggiungibile via terra anche da un piazzale retrostante il porto dal quale si raggiunge una scala elicoidale di 259 scalini che porta sulla sommità del timone. Da qui si gode di un’ottima vista panoramica sulla città, sul porto e sul Mare Adriatico.

Brindisi, il monumento al marinaio d’Italia

Alla sommità del timone è stata collocata nel 1954 la statua in marmo della Madonna che volge lo sguardo verso il mare. All’interno del Monumento vi sono delle sale storiche dove sono visibili oggetti e reperti storici tra cui l’urna contenente la sabbia di El Alamein. 

La Palazzina del Belvedere, ubicata sul Lungomare di Brindisi, nei pressi della scalinata Virgilio, alla cui sommità si trovano i resti della casa del sommo poeta latino Virgilio, rientra a pieno titolo in un contesto di elevata qualità ambientale nella parte più significativa del “fronte del porto” verso il mare aperto e l’isola di Sant’Andrea. La Palazzina, realizzata in pietra di carparo su due livelli, gode di una annessa terrazza panoramica sul porto interno, da qui il nome Palazzina del Belvedere.

Brindisi, Palazzina del Belvedere

Dal 2013 è divenuta sede espositiva della Collezione Archeologica Faldetta. La collezione Archeologica Salvatore Faldetta, sottoposta a tutela, vanta 363 reperti inquadrabili in un orizzonte cronologico che si estende dall’età arcaica alla fine del periodo romano, ad eccezione di una giara a staffa micenea del XIII secolo a.C.. I reperti hanno una provenienza essenzialmente pugliese e constano per la maggior parte di forme vascolari, manufatti in metallo, faïence, vetro e pasta vitrea, e scultura proveniente dall’area indiana. Il repertorio ceramico comprende sia classi di materiali di provenienza indigena, sia di derivazione dal repertorio greco.

Cratere a campana, collezione “Salvatore Faldetta”

Tra la ceramica italiota a figure rosse presente nella collezione, di notevole pregio è un cratere a campana proto apulo, del secondo venticinquennio del IV secolo a.C. attribuito dal prof. Arthur Trendall alla cerchia del pittore di Tarpoley. L’importanza è nella rarità della decorazione, dove sono rappresentate due maschere teatrali femminili al contrario della più comune rappresentazione di una sola maschera presente in altri esemplari a figure rosse. Tra i manufatti in metallo sono presenti fibule, anelli, una stadera, pinzette chirurgiche ed uno specchio di produzione magno greca in bronzo, un peso da telaio ed un ceppo d’ancora in piombo ed un falcetto in ferro. In ultimo, la collezione comprende alcune lucerne romane e vari contenitori in vetro. 

Tra le numerose chiese di Brindisi ricordiamo la chiesa di Santa Maria del Casale, pregevole esempio di architettura di passaggio dal romanico al gotico, costruita intorno al 1300 e sita due chilometri a nord di Brindisi, nei pressi del quartiere Casale, sulla strada per l’aeroporto.

Gran parte dell’entroterra brindisino è occupata dalle Murge che, nella zona settentrionale, incontrano la Valle d’Itria, nota come Terra dei Trulli. Campi coltivati si alternano, in un mosaico di colori, con ampie distese di uliveti, vigneti e variopinti frutteti, interrotti solo da strade e da sporadiche radure. 

Ricci di mare

Antichi borghi dominati da fortezze difensive e torri di avvistamento raccontano la storia legata a Federico II di Svevia e alla dominazione angioina, ma non mancano testimonianze ancora più antiche legate alla presenza dei messapi in epoca preistorica.

BRINDISI NEL PIATTO

A caratterizzare la cucina brindisina è l’ampio uso di ingredienti della cucina povera, come la farina poco raffinata oppure di orzo, le verdure selvatiche che la terra salentina può offrire, insieme con gli altri prodotti della terra come le lumache, l’impiego di pesce azzurro, oggi rivalutato, ma un tempo l’unico pesce che la popolazione poteva permettersi. Oggi al pesce azzurro si accostano pesci e crostacei di vario genere, ricci, ostriche, tranci di cernia e pesce spada, spigole preparati con semplicità per esaltarne freschezza e gusto e serviti accompagnati da verdure di stagione tra le quali spiccano gli asparagi di bosco, le fave e la famosa cicerchia, legume appartenente alla famiglia delle Fabaceae. E’ eccellente anche la produzione di formaggi, freschi o stagionati, per lo più di origine ovina, data la diffusione dell’allevamento delle pecore e delle capre. Tipici della stagione invernale sono il formaggio pecorino, la ricotta e la ricotta forte (o ricotta scante per via del sapore che pizzica il palato).

La Locanda del Porto

Quest’ultima si presenta come una crema spalmabile e si ottiene dalla fermentazione della ricotta. Viene impiegata per insaporire il ragù o spalmate sulla bruschetta. E come da tradizione, focacce, frise, pane e taralli accompagnano, con la loro fragranza e i loro profumi, ogni portata, dagli antipasti alle zuppe, dai secondi ai contorni. Tra i dolci una citazione a parte la merita la mandorla riccia, dolce tipico di Francavilla Fontana, friabile fuori e croccante dentro. Vigneti e uliveti garantiscono la produzioni di vini DOC e oli extra vergine di oliva di alta qualità che in questa zona sono tutelati dal marchio DOP Collina di Brindisi. Per gustare gli ottimi piatti della cucina brindisina e pugliese consigliamo “La Locanda del Porto” (Via Montenegro 20, Brindisi), ristorante  di mare e terra la cui cucina si basa su ricette tramandate dalle massaie che utilizzavano solo i migliori ingredienti di questa terra, gustosi e genuini.

Tonno in crosta di sesamo da gustare alla Locanda del Porto

I piatti custodiscono sapori antichi, rimasti intatti, rivisitati, in alcuni casi, in chiave moderna. Non c’è un solo ingrediente che non abbia una radice pugliese o un prodotto che non valorizzi l’eccellenza del patrimonio locale. Tra le ricette di pesce si possono gustare: seppie ripiene con prodotti tipici della zona, come il pecorino, i pomodori e il pan grattato; cozze gratinate fritte, un must per tutte le località di mare; insalata di polpo, tra gli antipasti più comuni in tutta la Puglia; orate al forno, eccezionali nella loro semplicità. E ancora, bombette, piatto di carne tipico dell’entroterra e della valle d’Itria. Si tratta di involtini di capocollo di maiale ripieni di canestrato (tipico formaggio pugliese) e prezzemolo, pepe e sale; cavatelli od orecchiette con cime di rapa o con ragù rosso; stracciatella e burrata, latticini d’eccellenza di tutta la Puglia pur essendo le Murge la primaria zona di produzione. Il locale effettua anche servizio di catering per ogni occasione: feste di compleanno, feste di laurea, anniversari, cresime, comunioni o battesimi. Quale occasione migliore per gustare dell’ottimo cibo pugliese, di carne o di pesce, direttamente a casa propria?