
Panorama di Mariano Comense
Dal 3 al 5 marzo 2017 ritorna al Palazzo Storico delle Esposizioni di Mariano Comense, in provincia di Como, “Sapori in Scena“, un weekend di “gusto” all’insegna della grande tradizione culinaria italiana e lombarda, promossa da Expopoint, una consolidata realtà di organizzazione eventi che crede profondamente nell’importanza della valorizzazione delle territorialità e del Made in Italy, con particolare attenzione alle eccellenze enogastronomiche. La fiera del gusto ritorna con il suo “Atto III”, dopo il successo delle edizioni precedenti che hanno riscontrato grandi consensi di pubblico, espositori, importanti chef “stellati” del territorio, associazioni e consorzi che hanno collaborato e partecipato alla manifestazione.

Un momento della passata edizione di “Sapori in Scena”
La kermesse si conferma una qualificata vetrina delle eccellenze enogastronomiche e delle produzioni tipiche territoriali, in un confronto di sapori, di tradizioni e di culture culinarie per offrire al pubblico un percorso incentrato sulla qualità del “mangiare e bere sano e bene”.
La manifestazione 2017, come per la passata edizione, vede il patrocinio e la collaborazione di Associazioni, Enti, Istituzioni e Consorzi oltre che territoriali, rappresentano l’enogastronomia italiana di qualità (Associazione provinciale Cuochi di Como – Fisar Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori, Confcommercio). La manifestazione aprirà i battenti venerdì 3 marzo alle 12 con il taglio del nastro e un aperitivo alla presenza del sindaco Giovanni Marchisio e del consigliere regionale Daniela Maroni. Con la partecipazione di produzioni tipiche locali, affiancate alla tipicità e ai prodotti di altri territori e di altre regioni italiane, “Sapori in Scena” vuole offrire al visitatore, oggi sempre più esigente, nuove e “gustose” conoscenze permettendo all’espositore in mostra di ampliare i mercati di riferimento.

Un momento della passata edizione di “”Sapori in Scena”
Tripudio di sapori…salumi stagionati da taglio, sapori lucani con olio extravergine, formaggi conserve e sott’oli; sapori liguri con focaccia pesto olio creme spalmabili e pasta fresca; olio vino zafferano dal territorio umbro; dalla Toscana il mitico fagiolo zolfino; i sapori dell’Emilia Romagna e di Parma con salumi formaggi pane e pasta; i sapori e profumi della Puglia e del Salento….per arrivare a quelli sardi con liquori salumi formaggi e pane carasau e siciliani con olio, conserve, arance e vino, fino a una vasta gamma di prodotti tutti rigorosamente al tartufo, in grado di farvi assaporare in ogni momento dell’anno tutte le raffinate sfumature di questo prodotto della terra (dal tartufo conservato, alle salse, condimenti, formaggi, salumi, pasta, riso e polenta). Non mancheranno poi il cioccolato artigianale piemontese ed i mieli aromatizzati, il sale di erbe aromatiche e le spezie più particolari e dai gusti più sfiziosi e raffinati e ben 25 aromatizzazioni in condimenti a base di olio extravergine di oliva…una vera e propria esplosione di gusto dal sud al nord della nostra Italia.

“Sapori in Scena” 2017
Conoscete i vini toscani (Nobile di Montepulciano D.O.C.G., Rosso di Montepulciano D.O.C., Chianti Colli Senesi D.O.C.G. e Rosso di Toscana I.G.T) o il Prosecco superiore di Valdobbiadene ? Avete voglia di abbandonarvi ai profumi e ai gusti dei vini delle colline dell’oltrepò pavese (Buttafuoco anche barricato, Bonarda, Pinot rosé e nero barricato, Riesling e Sangue di Giuda), quelli del territorio piemontese (Dolcetto, Favorita, Moscato e Barbera d’Asti, vino naturale Barbera del Monferrato e Rossovermiglio) o del Triveneto (Prosecco Doc Treviso, Chardonnay, Refosco) ? Volete scoprire nuove etichette e nuovi profumi ? “Sapori in Scena” vi aspetta con degustazioni in collaborazione con i sommelier Fisar Federazione Italiana Sommelier Albergatori e Ristoratori e tante etichette di vino in mostra…da conoscere, da assaporare e con cui brindare…senza dimenticare anche la presenza di etichette di Birra Artigianale di alta qualità.

Palazzo Storico delle Esposizioni di Mariano Comense
La manifestazione rappresenta poi un’ottima occasione per incontrare ed incontrarsi degustando, acquistando, scoprendo e conoscendo le tante eccellenze enogastronomiche che vivono sul territorio italiano; un’esposizione con vendita al pubblico completata da Laboratori del gusto, degustazioni guidate, show cooking con importanti chef del territorio lombardo… perché il “mangiare e bere sano e bene” diventi per tutti sempre più “cultura, conoscenza e tradizione”.
Tanti gli chef che ci faranno gustare e conoscere i “segreti” dei loro piatti secondo la tradizione del territorio e dando spazio anche a delle rivisitazioni personalizzate: dallo chef Sergio Mauri uno dei patron dell’Associazione Cuochi Como a Jorge Sancez del ristorante “La Limonaia” di Merone, da Giuseppe Terno del ristorante “Castello Malaspina” di Varzi (Pv) a Stefano Ierardi del ristorante “La Rimessa di Mariano Comense, dallo chef Massimiliano Tansini della trattoria la “Moltrasina” Moltrasio (Co) e della locanda “San Martino” San Siro (Co) allo chef Davide Longoni del ristorante albergo “Sole” di Mariano Comense, dallo chef Andrea Pruneri per l’Associazione Cuochi Como allo chef Giampaolo Civitillo del ristorante “Caffè Teatro”(Co).

Mariano Comense
E ancora, da Moreno Nesi di MoralEventi, a Mario Agostinelli con il suo famoso Fagioli Zolfino; e non da ultimo lo chef Paolo Longoni del ristorante “Bellavista” di Valeso (Co) che va sottolineato come nella sua esperienza professionale vanta varie ed importanti periodi all’estero in rinomati ristoranti d’alta cucina tra cui oltre un anno nella cucina del talento istrionico ed imprevedibile di Gordon Ramsey. Una simpatica news è la presenza con una simpatica competizione culinaria degli aspiranti chef Simone Moretti, sindaco di Olgiate Comasco e Giovanni Marchisio, sindaco di Mariano Comense. Un particolare spazio verrà dedicato anche alla cucina all’aperto con un’esposizione e delle dimostrazioni e show cooking legate al mondo del barbecue. “Sapori in scena” non dimentica, vista la peculiarità dei territori italiani colpiti dal sisma, un aspetto solidale e così come per altre manifestazioni già promosse al Palazzo delle Esposizioni, il Consorzio di Amatrice sarà ospitato e presente alla fiera con tutta la tipicità dei loro prodotti locali. Sarà possibile comprare direttamente le loro produzioni locali (formaggi pecorini e salumi) e gustare la loro tipicità anche presso il “Ristorante in Fiera”. “Sapori in scena” oltre a una esposizione di prodotti tipici italiani, show cooking, degustazioni, offre anche la possibilità di frequentare corsi e laboratori per adulti e bambini in particolare il corso di “Pasta fresca” per scoprire l’arte e i segreti della pasta fresca emiliana con la food creative di “Pasta Matta”…e allora proprio il caso di dire: “Siete pronti a metter le mani in pasta?!”.

Mariano Comense
Anche alle erbe officinali e spontanee, saranno dedicati momenti di approfondimento grazie alla collaborazione con Brianza Antica che farà scoprire tutti i segreti per allestire sul balcone o terrazzo un vero e proprio orto….verticale ! E per finire la kermsse propone anche un “gustoso” Concorso culinario “Dolci in scena” (a partecipazione gratuita) alla sua seconda edizione in collaborazione con l’Associazione Cuochi di Como e aperto a tutti i “pasticceri” non professionisti che si vogliono mettere in gara. La golosità rappresentata attraverso la realizzazione di un dolce (una categoria diversa per ogni giornata di manifestazione) con premiazione sempre alle 20: venerdì 03/03 – Frittelle di Carnevale – no chiacchiere e simili; sabato 04/03 – Dolci della tradizione italiana; domenica 05/03 – Torte delle grandi occasioni. “Sapori in scena” un’esplosione di gusto, di profumi e di sapori che vi accompagnerà per tre giorni veramente “saporiti” e “tipici”, una vera “festa” del gusto.
VIAGGIO A MARIANO COMENSE
Mariano Comense (Marian in dialetto brianzolo e semplicemente Mariano fino al 1862) vanta il rinvenimento di una Necropoli romana, risalente ad un periodo compreso tra il I ed inizi III secolo d.C, una delle più grandi della Lombardia e forse uno dei più importanti ritrovamenti archeologici della zona.

Un reperto della Necropoli
Nel mese di maggio dell’anno 1977, durante i lavori di scavo per la rete fognaria in via Tommaso Grossi, nella zona sotto la collina di San Maurizio, gli operai si trovano di fronte a del materiale che li incuriosce e li consiglia a fermare la ruspa e ad informare i tecnici comunali e la Sovrintendenza archeologica della Regione Lombardia. Subito si evidenzia che i cocci non sono altro che reperti di tombe romane, una Necropoli: la zona è delimitata e sorvegliata; i volontari ed i tecnici della Società Archeologica di Como si attivano per dare inizio ai lavori di paziente scavo per riportare alla luce i reperti. I lavori proseguiranno per tutto l’estate ed alla fine si contano ben 130 tombe, con circa un migliaio di oggetti: urne, anfore, olpi, piatti, lucerne, vetri, monete, coltelli, uno specchio in lega d’argento. Il sito rimane sotto osservazione e nel 1996, in seguito ad alcuni sondaggi, vengono rinvenute altre cinque sepolture. Successivamente, nel 1997, dopo la demolizione del capannone della ditta Giussani, sono portate alla luce 34 sepolture e, infine, nell’ultima campagna effettuata nel 1998, si conclude il lavoro di scavo con il rinvenimento di altre 54 sepolture e, a circa due metri di profondità, di un tratto intatto di strada lastricata con dei sassi bianchi rotondeggianti. Il numero complessivo delle sepolture rivenute ammonta oggi a 220 e la grandissima quantità di oggetti rinvenuti ci restituisce un’immagine molto fiorente della Mariano del tempo, popolata da gente della fascia borghese e nobile e centro di importanti commerci e scambi. Un altro importante rinvenimento, relativo allo stesso periodo storico è quello di via Segantini, alle spalle del cimitero, all’interno del letto momentaneamente prosciugato della Roggia Vecchia. Nel 2008, durante i lavori di risistemazione dell’area furono difatti scoperte oltre 100 tombe. Si attestò così la presenza di una seconda necropoli romana relativa all’antico abitato di Mariano.

Battistero di S.Giovanni Battista
Prescindendo dai ritrovamenti archeologici, Mariano Comense vanta anche la presenza di alcune chiese che meritano una visita come quella prepositurale plebana di Santo Stefano Protomartire eretta prima dell’anno Mille, modificata ed ampliata nell’arco di diversi secoli, fino al 1583, data di conclusione dei lavori. Nel XIII secolo la chiesa di S. Stefano, riconosciuta canonica fin dal 1068 con capitolo di 8 canonici, era plebana di 24 chiese; in altri termini da essa dipendevano le 24 chiese esistenti nella Pieve di Mariano. Altro interessante edificio religioso è il battistero di San Giovanni Battista, posto a lato della chiesa di Santo Stefano, Monumento Nazionale dal 1912 Si tratta di una costruzione quadrangolare in stile romanico con cupola ottagonale, risalente al periodo intorno all’anno Mille. Nel novembre del 1999, in seguito ad un restauro sono stati portati alla luce una vasca battesimale a immersione ed una porta laterale di tramontana che collegava il Battistero con il cimitero a lato della chiesa, che fu poi chiusa con l’ampliamento della parrocchiale. La data di fondazione del Santuario di San Rocco è sconosciuta, ma esisteva già nel 1570.

Chiesa di Santo Stefano Protomartire
Utililizzato come lazzaretto durante le epidemie di peste e colera, nel 1788 la Regia Intendenza Politica di Milano lo trasformò in una scuola maschile, allestendo quella femminile nell’attiguo oratorio. In seguito alla Rivoluzione francese, il Santuario fu venduto a Francesco e Luigi Villa che lo destinò ad uso abitativo. Riscattato nel 1825, il prevosto Carlo Romanò lo ripristinò come luogo di culto. Sul lato del Santuario che dà su via San Rocco c’è l’ossario di due condannati a morte il 24 settembre 1778.
La chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore, progettata dall’architetto Paolo Mezzanotte, fu edificata nella zona a sud della Ferrovia, negli anni ’50-’60 del Novecento durante l’espansione urbana di Mariano Comense. A benedire la posa della prima pietra, avvenuta il 3 agosto 1959, fu l’arcivescovo di Milano Montini, poi Papa Paolo VI. Risale al 1991 il successivo restauro e ampliamento della chiesa, mentre nel 2000 iniziarono i lavori per la costruzione del campanile, terminati nel 2002 con l’installazione delle campane nella cella campanaria.
La struttura originale della chiesa di San Francesco, fondata nel 1228 da Sant’Antonio da Padova come convento francescano, era d’impronta romanica a tre navate, abside circolare e senza campanile. Il primo campanile fu costruito nel Seicento, subito demolito perché minacciava la stabilità della chiesa stessa. In seguito, sul muro di facciata ne fu eretto uno a vela con due campane e le navate laterali vennero trasformate in otto cappelle, lasciando integra solo la navata principale. Nel 1600 fu rifatto il chiostro con colonne in pietra di Molera.

Chiesetta di San Francesco
Il 30 luglio 1795 il convento venne assoggettato a un’imposta per coprire le spese di guerra sostenute dall’esercito francese per liberare la Lombardia dal dominio austriaco. Non avendo i fondi sufficienti per pagare il contributo, Napoleone ordinò nel 1799 la soppressione del convento: la comunità di frati fu trasferita a Casale Maggiore e tutti gli arredi furono acquistati dal conte Ignazio Besana, che distrusse un terzo del chiostro, più di metà della chiesa, nascondendo il colonnato di ponente. Dopo svariate vicissitudini la chiesa è stata ristrutturata e riaperta al culto nel 2011. Merita una visita anche la chiesetta di San Martino, costruita tra Mariano Comense e Carugo tra gli edifici dell’omonima cascina. Risalente al decimo-undicesimo secolo, è decorata da affreschi sulla vita del Santo. Pur trovandosi nel territorio di Mariano, dipende dalla parrocchia di Carugo. Una curiosità legata alla storia di Mariano Comense: il 2 settembre 1945 si svolse nei boschi tra Mariano Comense e Lentate sul Seveso, la prima Festa dell’Unità d’Italia, che vide la partecipazione di 500.000 persone e dei più importanti esponenti del partito.