
Sacile, foto di Mauro Vitolo
Venerdì 14 luglio va in scena “Sacile Vintage“, un vero e proprio revival party con la musica degli anni ’50, ’60, ’70 e ’80. Evento di cultura, musica, gusto retrò, a cui si aggiunge il piacere di stare insieme in riva al Livenza, a Sacile, il Giardino della Serenissima. L’appuntamento fa parte del cartellone di “Sacile è, Estate 2017”, organizzato dal Comune di Sacile in sinergia con Assessorato alla Cultura, Assessorato alla Pianificazione Sviluppo Commerciale e Turistico, Assessorato allo Sport e dall’Associazione Sviluppo e Territorio, Ascom mandamentale di Sacile e con la partecipazione inoltre di associazioni ed attività operative del territorio. Direzione Artistica di Jesse Atria.

“Sacile Vintage”
L’appuntamento con i fan del “re del rock”, è in Piazza del Popolo. A caratterizzare la festa sarà, infatti, l’omaggio a Elvis Presley, a 40 anni dalla sua scomparsa (Memphis, 16 agosto 1977), il più celebre cantante di tutti i tempi, fonte di ispirazione per molti musicisti e interpreti di rock’n’and roll e rockabilly. Nel corso della festa si esibiranno The Naonian Rockers, autentic rock’n’roll and rockabilly band, formazione arricchita dalla straordinaria partecipazione di Cris Mantello, musicista che fonda le sue radici nella musica tradizionale americana e nello swing italiano anni ’50 e dell’armonicista Paolo Mizzau a cui non mancano le esperienze con nomi di riguardo della scena blues internazionale. Sul palco anche Steven and the Sunrise, ovvero Stefano Zampaloni (voce e chitarra ritmica), Max Perdichizzi (batteria), Gianfranco Francelli (contrabasso) e Luciano Risolo (chitarra solista), band che propone rock’n’roll con uno spettacolo in vero stile anni ’50. Si parte dai classici di Elvis passando da tutti i grandi come Gene Vincent, Carl Perkins. Uno show che coinvolge il pubblico con l’allegria degli anni ’50, trasmettendo una grande carica a chi lo ascolta.

Raduno d’auto d’epoca a “Sacile Vintage”
A “Sacile Vintage” è atteso anche il raduno delle più belle auto americane degli anni passati, con il Rusty Mask Garage Club e l’Old School Garage, un’occasione unica per ammirare le loro spaziose sedute, le code pronunciate e la grinta inesauribile che ha segnato un’epoca. E non mancherà una gran pedana da ballo allestita per lanciarsi nel ballo insieme ai maestri dei gruppi di ballo rock’n roll, boogie woogie, The Crazy Legs e Decimo Group.
Per un mese lo storico negozio di dischi a Sacile “Il Discorso” in via Garibaldi renderà omaggio a Elvis, con fotografie e oggetti che ricordano il leggendario cantante, fino al 16 agosto sconti riservati ai fan !!! info – cell. 3397206187. Per l’occasione i negozi di Sacile saranno aperti tutti i venerdì di luglio fino alle ore 23.30.
“The Iso Rivolta Chronicles” è un documentario in otto parti sulla storia della Iso Rivolta, un pionieristico e sfortunato marchio automobilistico milanese.

“Sacile Vintage”
Attiva tra gli anni ’50 e ’70, l’impresa ha realizzato alcuni dei mezzi italiani più iconici, spaziando dalle motociclette – all’epoca era il terzo produttore italiano dopo Piaggio e Innocenti – all’Isetta, la famosissima microcar con l’entrata dal cruscotto, che fu acquistata da BMW e salvata dalla crisi economica, fino alla Iso Grifo, bellissima Gran Turismo sportiva, l’automobile stradale più potente dei suoi anni. Gli otto episodi ripercorrono la storia del marchio attraverso i racconti personali dei suoi collezionisti, restauratori ed appassionati. Il documentario forma la prima stagione di “An Italian Garage”, una serie Web che, in ogni stagione, racconterà un marchio automobilistico diverso. Venerdì 14 luglio sarà possibile guardare gli episodi e conoscere i creatori della serie.
“Sacile Vintage” è diventato ormai un appuntamento immancabile del luglio sacilese. Sono sempre più numerosi gli appuntamenti rivolti agli appassionati di abbigliamento e oggettistica vintage, organizzati sia all’esterno dei locali, sia per le strade. Da non perdere !

Sacile, paesaggio e fiume Livenza
VIAGGIO A SACILE
Sacile, in provincia di Pordenone, in Friuli Venezia Giulia, si può visitare seguendo un itinerario percorribile a piedi o in bicicletta, partendo dalla stazione della ferrovia. Il caratteristico centro storico, sorto su due isole sul fiume Livenza, che qui si divide e ramifica, si presenta al visitatore come un perfetto connubio tra terra ed acqua, tra labili tracce medievali, sviluppo rinascimentale e sapienti ricostruzioni, offrendo emozioni da vivere attraverso i suoi vicoli, ponti e suggestivi scorci da incorniciare.

Sacile
Le eleganti architetture veneziane si specchiano nelle placide, trasparenti acque del fiume Livenza e le hanno valso il titolo di “Giardino della Serenissima”, così come il radicato, storico interesse per la cultura e la formazione, quello di “piccola Venezia”. Il centro storico di Sacile nacque in stretta relazione con il fiume. Il luogo di attracco per le barche mercantili era il portus Sacili, l’attuale piazza. Le case padronali avevano due diverse entrate: quella dal fiume e quella dalla strada. Questa particolare strutturazione determina tuttora l’armonia e il fascino della città fluviale.
Imperdibili il Duomo di San Nicolò, patrono della città e Santo della navigazione fluviale, la chiesetta della Madonna della Pietà e Piazza del Popolo con la loggia municipale e la linea di palazzifondaco porticati che testimoniano il passato di florido porto commerciale. Numerosissimi i palazzi cinquecenteschi che rendono Sacile città rinascimentale per eccellenza: ne sono degli splendidi esempi la Loggia Comunale e soprattutto il Palazzo Ragazzoni-Flangini-Billia.

Sacile, chiesa di San Liberale
Nel cuore di agosto la città si anima con l’appuntamento plurisecolare della “Sagra degli Osei“, manifestazione cardine del territorio liventino nonché una delle più vecchie fiere italiane, con le sue 743 edizioni all’attivo. La Sagra celebra gli uccelli attraverso esibizioni e gare di canto dei numerosi esemplari. Ma a fare da ricco contorno alla kermesse di fine estate ci sono altri eventi che richiamano decine di migliaia di persone da ogni parte di Italia, come la gara di chioccolo, che vede la partecipazione dei più grandi maestri internazionali di questa storica “arte”.
La Sacile che oggi è dato vedere risale soprattutto all’età rinascimentale e moderna, che è anche l’età dell’oro della Repubblica Veneta, alla cui “serenissima” ombra la città-porta del Friuli si sviluppò, a partire dal 1420. Pressoché invisibili, invece, e a malapena immaginabili, sono le vestigia più remote o magari primitive: quelle che fecero della città, posta in luogo strategico, all’incrocio di una strada regia con un fiume navigabile, sia un florido emporio commerciale che una munita piazzaforte dello stato patriarcale friulano.

Palazzi che si specchiano sul Livenza
Evidentemente ci fu, nel trapasso dall’età medievale a quella moderna, un radicale “rimescolamento” urbanistico, che spazzò via innanzi tutto i castelli, forse anche qualche torre, il porto, il primitivo duomo, l’ospedale, quindi le pericolose strutture lignee, gli archi gotici, le volte a botte, i barbacani e i rivellini, le rughe o calli, e diede vita in compenso a sontuose dimore, a più robuste mura difensive, alla loggia pubblica, a un nuovo imponente edificio di culto, al fondaco, alle porte, ai borghi periferici… Cercare oggi tracce della Sacile medievale, ovvero patriarchina, sotto o dietro la spessa coltre della ricostruzione moderna, ovvero d’ispirazione veneziana, è impresa assai ardua.
Storico punto di riferimento religioso e spirituale di Sacile è Piazza Duomo, l’antica plazuta in cui convergono i tracciati medievali: qui si affaccia Palazzo Ovio Gobbi, sede del Centro di Studi Biblici, che raccoglie circa 15.000 volumi di argomento biblico ed è luogo di convegni ed incontri internazionali. Per la dimensione e la solennità, il Duomo di San Nicolò è sicuramente uno dei più suggestivi edifici sacri dell’intera regione.

Sacile, il Duomo di San Nicolò
Sviluppatosi sui resti della vecchia chiesa di San Nicolò, voluta dal Duca del Friuli nell’VIII secolo, fu edificato, sulla precedente chiesetta duecentesca, tra il 1474 e il 1496 sotto la direzione di Beltrame e Vittorino da Como. La facciata è di gusto rinascimentale, ben proporzionata e suddivisa in tre livelli dall’incrocio tra paraste verticali e fascioni orizzontali. Il campanile, che ricorda quello di San Marco, svetta maestoso sulla piazza, nonostante i frequenti terremoti l’abbiano inclinato. Costruito in muratura con mattoni a vista nel 1568 su disegno di Domenico da Como, è alto cinquantadue metri e termina con una cuspide che sorregge un angelo in bronzo del 1956, caratteristico per il suo ruotare seguendo la direzione del vento. L’interno, così come ci appare oggi, risale ai lavori di adattamento eseguiti nel corso del XIX secolo è a tre navate, separate da arcate gotiche poggiate su colonne. Murata sulla parete d’ingresso, una lapide ricorda che nel 1454 nel duomo fu sepolto David, il figlio del sultano turco Murad II, che si era convertito al Cristianesimo ed aveva abbandonato il padre e la Patria.

Sacile
La pianta del Duomo è latina con abside poligonale e il soffitto a capriate con struttura a vista. Si accede al presbiterio attraverso un maestoso arco trionfale nel quale sono riprodotti i dodici Apostoli e, nella parte alta, l’Annunciazione, entrambe opere di Pino Casarini che, tra il 1943 ed il 1946, realizzò gli affreschi ed ideò il portale bronzeo con scene dell’antico e nuovo testamento portato a termine, alla sua scomparsa, da un artigiano locale.
Interessante anche la chiesa della Madonna della Pietà del XVII secolo. Questa piccola chiesa a pianta esagonale si affaccia sul Livenza, al suo interno si trova una statua in pietra arenaria raffigurante la Pietà. La chiesa di San Gregorio (XVI secolo), ora sconsacrata ed adibita a mostre e concerti, era la chiesa del vecchio ospedale di origine medievale. In piazzetta 4 novembre troviamo l’Oratorio di San Giuseppe, un piccolo gioiello Seicentesco. All’interno vi si trova la lapide di sepoltura di Bellavite, risalente al 1680. La struttura, tuttora proprietà privata, viene aperta al culto nei mesi di maggio, ottobre e il 19 marzo festa del santo a cui è dedicata.

Sacile, Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia
Il già citato Palazzo Ragazzoni-Flangini-Biglia, (XV secolo), situato in Viale Pietro Zancanaro, rappresenta una delle principali attrattive di Sacile, abitato e ampliato dalla famiglia veneziana Ragazzoni, signori del feudo di S.Odorico. Fu edificato su un precedete fabbricato quattrocentesco intorno agli anni settanta del Cinquecento. A volerne la riqualificazione fu l’illustre famiglia dei Ragazzoni, armatori e mercanti veneziani stabilitisi a Sacile per rafforzare le proprie proprietà terriere, difatti il palazzo si configurava non soltanto come lussuosa dimora ma anche come luogo di convoglio delle produzioni e dei commerci. Al suo interno si trova un ciclo di affreschi di Francesco Montemezzano raffiguranti la storia della famiglia. Dell’antico impianto architettonico, oggi resta solo l’elegante nucleo principale, con le sue preziose facciate.
L’imponente Palazzo Carli, situato in Piazza Duomo, e protetto un tempo dal giro delle mura castellane che da Castelvecchio arrivavano ad abbracciare l’abside della chiesa di S. Nicolò, si differenzia sensibilmente nel linguaggio architettonico dai restanti edifici di Sacile.

Sacile, Palazzo Ragazzoni, particolare
La sua “mole compatta e solenne”, fa di Palazzo Carli uno dei più originali edifici della città. Lo stile veneziano qui si mescola ad elementi tipici dell’ambiente provinciale (trevigiano e cenedese), in aperto contrasto con l’elegante tono signorile dei palazzi di Piazza del Popolo e Campo Marzio. La stessa sobrietà d’immagine si ritrova negli interni e nella linearità delle facciate laterali e posteriore. La parete frontale, abbellita da piccole terrazze e poggioli, appare invece meno austera. La sua costruzione risale con ogni probabilità al 1543.
In via XXV Aprile sorge Palazzo Bellavitis. Si tratta di un palazzo di campagna risalente al 1600 con pavimenti a terrazzo veneziano, bel cortile interno con pozzo ed un bellissimo oleandro di oltre 50 anni a fiori bianchi. A metà scalinata centrale due affreschi, posti uno di fronte all’altro con gli stemmi delle famiglia Conti Bellavitis e Frangipane, sovrastano rari dipinti di giardini all’Italiana.

La suggestione di Sacile di notte
Situato all’angolo tra via Pelizza e Campo Marzio, Palazzo Ettoreo fu innalzato intorno alla metà del XVI secolo su una precedente struttura in stile gotico dalla famiglia nobile Ettoreo. L’aspetto è imponente, in stile cinquecentesco con vaghe reminiscenze lagunari. In origine il palazzo doveva apparire particolarmente ricco, con ampi saloni decorati da dipinti murali e loggia esterna.

Passerella sul Livenza
Zona di particolare bellezza paesaggistica con ambienti fluviali caratterizzati da una flora eccezionale per quantità e numero di specie e da una fauna scomparsa altrove, Sacile offre anche una serie di percorsi naturalistici ed ambientali di notevole interesse. I due rami del fiume Livenza unitamente al Canale della Pietà ben si prestano per realizzare escursioni in barca per ammirare la bellezza degli edifici che si affacciano ed i verdi scenari appena ci si allontana un poco dal centro storico.
LE ECCELLENZE DEL TERRITORIO
Con una popolazione di oltre 20.000 abitanti su un’estensione di 32,62 km² a soli 25 metri sopra il livello del mare, Sacile continua a realizzare l’immagine di tranquilla cittadina a misura d’uomo, mixando al suo aspetto docile una fervida attività produttiva e commerciale. Tra le diverse eccellenze, merita l’evidenza la produzione di pianoforti a coda per concerti, leader a livello mondiale, che con la Concert Hall crea un perfetto connubio di altissima qualità.

Lungo il Livenza a Sacile
Seguendo invece la tradizione rurale e commerciale del territorio, in città si producono oggi vini eccellenti (in un caso la produzione è anche inserita nel contesto di una nobile tenuta), si producono formaggi e salumi di pregio ed ottimi dolci, tra i quali i “Baci di Sacile”. Da segnalare anche una storica azienda di torrefazione, oggi conosciuta a livello internazionale e presente sul territorio da oltre 50 anni. Della tradizione artigiana, invece, troviamo oggi diverse aziende di lavorazione del ferro battuto e, in alcuni casi, veri e propri atelier di autentiche opere d’arte.