Domenica 26 febbraio si rinnova l’appuntamento con il Mercatino dell’Antiquariato di Piazzola sul Brenta, in Veneto. Il Mercatino dell’Antiquariato, o meglio, secondo la sua denominazione ufficiale, “delle cose d’altri tempi”, è uno dei più spettacolari di tutta Europa e si svolge ogni ultima domenica – a meno che non coincida con la Pasqua o con il Natale, casi in cui slitta al lunedì – in piazza Paolo Camerini antistante Villa Contarini con il suo loggiato e lungo le vie afferenti, nonché all’interno dell’ex Jutificio Camerini, bell’esempio di recupero di archeologia industriale.
Per l’occasione le vie del centro di Piazzola vengono chiuse al traffico ed occupate dalle bancarelle.
Il mercatino nato nel 1979 per iniziativa della Pro Loco è divenuto negli anni il primo in Italia, con oltre il doppio di espositori rispetto a quello di Arezzo.
Ad attendervi, nella suggestiva scenografia, vi sono infatti oltre 700 standisti italiani e stranieri che propongono tanti oggetti interessanti e variegati: pizzi, ceramiche, libri antichi e pezzi unici da collezione che spaziano dal mobilio alla militaria; ma a riempire Piazzola, oltre alle bancarelle, sono le tantissime persone provenienti da ogni parte dell’Italia e dell’Europa in cerca dell’occasione da non perdere. Proprio come si celebra il “rito del mercato”, anche qui le persone discutono, contrattano il prezzo, vanno alla ricerca del loro affare. In effetti, quello che per altri non ha più valore per altre persone rappresenta una rarità preziosa. A Piazzola è davvero possibile trovare di tutto: pezzi antichi e preziosi, talvolta appartenuti a duchi, marchesi, personaggi della nobiltà.
Se siete appassionati di oggetti antichi, collezionisti di numismatica, di dischi in vinile, di mobili in stile o se siete alla ricerca di un oggetto particolare o se semplicemente avete voglia di curiosare un po’ e passare una giornata diversa, non perdete l’occasione di una domenica al Mercatino dell’Antiquariato a Piazzola sul Brenta.
La gestione ed organizzazione del Mercatino dell’Antiquariato è affidata, attraverso apposita convenzione, alla Pro Loco di Piazzola; eventuali espositori intenzionati a partecipare, in qualità di hobbisti oppure di operatori, sono pertanto invitati a rivolgersi a quest’ultima associazione per ogni ulteriore informazione (cell. 329/2372475). Nel sito della Pro Loco di Piazzola sul Brenta è inoltre possibile reperire i moduli per partecipare al mercatino oltre ad informazioni su tutti gli eventi che la Pro Loco organizza.
VIAGGIO A PIAZZOLA SUL BRENTA
Piazzola sul Brenta, località nell’alta pianura padovana, costeggia le rive del fiume Brenta, come ne evidenzia il nome. La strada che porta all’abitato nell’ultimo tratto diventa un elemento caratteristico del paesaggio, fiancheggiata ai due lati da un imponente viale di magnolie secolari: proseguendo ancora un poco si arriva al centro del paese e al visitatore si presenta una grandiosa piazza semicircolare che valorizza in modo del tutto singolare la preziosa scenografia della Villa, una delle più belle e più grandi ville che il Veneto custodisca, imponente anche per l’eccezionale lunghezza di 180 metri.
La sua qualità architettonica e paesaggistica la fa emergere come una delle opere più importanti della zona.
Il territorio appartenne, fino al 1268, alla città di Vicenza ed in loco sorgeva un castello che fu dei Dente, famiglia la cui storia si intreccia con le lotte per il possesso di Padova, poi dei Belludi e infine dei Da Carrara. Un principe di questa famiglia, Jacopo, lasciò in eredità tutti i beni di Piazzola alla figlia Maria che nel 1413 sposò Nicolò Contarini, nobile veneziano. Si stabilisce così nel luogo il nome che in tempi successivi verrà dato alla villa. Significativa a Piazzola sul Brenta fu anche la presenza, a partire dalla seconda metà del XIX secolo, della famiglia Camerini, la quale risanò la villa, ormai in rovina, riportandola agli antichi splendori. Grazie alla famiglia Camerini furono anche costruite fabbriche e case per gli operai che vi lavoravano. Il paese venne radicalmente trasformato e passò, negli anni venti, da territorio prettamente agricolo a uno dei paesi più industrializzati del Veneto. Fautore delle citate innovazioni fu Paolo Camerini, imprenditore e politico.
Studioso di problemi agrari, Paolo Camerini fu un pioniere della bonifica e deputato di sinistra dal 1900 al 1913. Nel 1902 fu nominato cavaliere del lavoro e nel 1925 creato duca. Raccolse nel suo palazzo una vasta biblioteca (circa 40.000 volumi tra i quali rare edizioni del Cinquecento).
L’attuale chiesa parrocchiale di Piazzola sul Brenta è stata eretta tra il 1914 e il 1926, consacrata nel 1955, al suo interno si trovano affreschi dell’Andreoli e del Castagna, una pregevole scultura lignea raffigurante la crocifissione e uno stupendo pulpito ligneo di Luigi Strazzabosco. Interessanti anche il Tempietto dedicato a San Benigno, annesso a Villa Contarini, opera dell’architetto Tomaso Temanza (1770), Villa Paccagnella, notevole edificio in stile classico per la quale si ipotizza un intervento del Palladio nonchè tutta l’area industriale dell’ex Jutificio, fatta costruire dal conte Paolo Camerini all’inizio del XX secolo e dove il prossimo 5 marzo la Pro Loco organizzerà il Carnevale dei Bambini.
Ovviamente Piazzola sul Brenta è famosa soprattutto per la sua splendida villa. L’anno di costruzione della “reggia” di Piazzola, così definita per la grandiosità che è tale da farla annoverare fra le residenze più vaste d’Europa, non può essere fissato con un’unica data precisa a causa dei molti ampliamenti e successivi rifacimenti. Il corpo centrale fu costruito, con molta probabilità, sulle fondamenta del castello dei Dente (come è testimoniato dalla pietra a sinistra della gradinata).
Senza dubbio unica nel contesto territoriale, rispetto alle numerose ville venete descrive un paesaggio dove l’intreccio tra architettura e natura “costruita” restituisce grandiosità e “buon gusto” con i quali, nel tempo, Villa Contarini e le sue pertinenze si sono via via ingrandite sino ad assumere l’immagine odierna. Acquisita dai Carraresi, signori di Padova, la villa fu ereditata da un membro della famiglia Contarini. Dalla metà del cinquecento diviene quindi villa di campagna dei nobilissimi veneziani Contarini che iniziarono una graduale trasformazione volta a farne un edificio di rappresentanza e di esibizione dello sfarzo e della raffinata cultura della famiglia che diede alla Serenissima anche alcuni Dogi. Nel 1546 Paolo e Francesco Contarini fecero costruire il corpo centrale della villa su disegno dell’architetto Andrea Palladio, nucleo che fu successivamente inglobato nell’ampliamento della fine del Seicento voluto da Marco Contarini il quale diede al complesso l’attuale aspetto barocco, rendendolo simile ad una reggia e facendone uno straordinario luogo teatrale, fastosa sede di rappresentanza e svago.
Vennero aggiunte le due ali laterali alla villa e poco dopo iniziarono i lavori per una grandiosa piazza racchiusa tra le ali semicircolari di imponenti edifici porticati, “i volti” (volto=arco), di tipologia palladiana e una terrazza interamente pedonale a formare una vera e propria via. Fu completato solamente l’emiciclo sinistro, alla destra vennero successivamente sistemate delle file di platani. Tra il Sei ed il Settecento la villa visse un epoca di massimo splendore, e gli interni furono impreziositi da un ricchissimo apparato decorativo con grandi affreschi, statue allegoriche, mobilia ed oggetti preziosi dal raffinatissimo gusto barocco e rococò. E’ l’epoca delle grandi feste della nobile mondanità veneziana, della musica e del teatro. Passata successivamente in proprietà dai Contarini ai Giovannelli e, quindi, ai Correr, la villa venne declassata da splendida dimora di rappresentanza ad usi agricoli, sino a quando ad opera della famiglia imprenditoriale Camerini di Castel Bolognese, che la acquistò a metà dell’Ottocento, subì nuovi ampliamenti e restauri.
Paolo Camerini, come detto, era uomo di cultura, professore universitario e industriale fattosi da se, una sorta di antesignano “uomo del nord-est”, e concepì la funzione della villa come icona padronale inserita in un sofisticato e razionalissimo piano urbano di sviluppo sociale-industriale. Alla fine dell’Ottocento vennero aggiunte, o riviste, le scuderie, ad imitazione delle scuderie imperiali viennesi e l’ippodromo e fu risistemata l’area verde che divenne un magnifico parco romantico all’inglese di oltre 40 ettari con pescherie e un piccolo lago. Era questo il luogo deputato alle gite in barca, ai giochi e ai momenti di relax. Alcune vecchie immagini riprendono eleganti signori che pattinano sulla superficie ghiacciata del lago. Tra la peschiera e il lago vi è tutt’oggi una collinetta artificiale che racchiude uno degli elementi che in passato caratterizzavano ogni parco: una ghiacciaia, probabilmente secentesca, univa la sua funzione utilitaristica di conservazione del ghiaccio durante la stagione calda alla possibilità di offrire un’occasione “paesaggistica” con la creazione di un percorso e di un belvedere sulla sommità.
Durante la seconda guerra mondiale l’edificio venne occupato, pesantemente saccheggiato e devastato, da un comando di truppe tedesche. Nel dopoguerra l’abbandono della villa ed il declino, fino agli anni ’70 quando venne acquistata prima dalla Simes (casa farmaceutica) e poi dal prof. Giordano Emilio Ghirardi con successiva cessione alla Fondazione a lui intitolata. Villa Contarini fu quindi aperta al pubblico, grazie ai restauri promossi e sostenuti da Girardi e alla tutela dell’Ente Ville Venete (oggi Istituto Regionale). Dal 1986 è sede della fondazione Ghirardi e ospita attività ed eventi culturali. Tra le varie iniziative che vi si svolgono, concerti, esposizioni d’arte di interesse regionale e nazionale, ma anche convegni, riunioni e ricevimenti pubblici e privati.
L’intero complesso venne acquisito nel 2005 dalla Regione del Veneto, impegnatasi nella valorizzazione di questo rilevante patrimonio culturale promuovendo visite guidate e attività educative volte a far conoscere l’intero complesso architettonico e paesaggistico, con il ricco apparato decorativo che li caratterizza.
La villa si compone di numerosi ambienti che si sviluppano dal corpo centrale. Copre una superficie di 6.000 m² per un totale di 144 ambienti ed attraversata in tutta la sua lunghezza da un corridoio di 180 metri. Al piano terra si trova la Galleria delle conchiglie, con il soffitto e le pareti adornate di vere conchiglie. Le due ali parallele della villa si suddividono in varie sale comunicanti, affrescate con temi biblici, mitologici, scene di caccia, mosaici e giochi prospettici per lo svago degli ospiti.
Un passaggio nell’ultima sala permetteva di raggiungere l’emiciclo dove erano situate le stanze degli ospiti. Parte delle sale furono restaurate o decorate ex novo nell’Ottocento. Al secondo piano si trova la grande biblioteca e le sale arredate nell’Ottocento dalla famiglia Camerini, che volle dotarsi di alcune comodità come il bagno e l’ascensore. Sul retro della villa si esce nel parco attraverso la sala del pozzo, mentre nei sotterranei si estendono le cantine. La villa racchiude nel corpo centrale l’originale auditorium che, con la soprastante “sala della musica”, detta anche “della chitarra rovesciata”, va considerato un vero e proprio teatro sonoro dalle caratteristiche acustiche uniche. La sala della musica presenta un’apertura circolare sul pavimento, in corrispondenza del centro della volta del sottostante auditorium. La musica, eseguita dagli orchestrali posti sulle balconate aggettanti, aveva così modo di amplificarsi grazie al controsoffitto in legno, costruito come la cassa armonica di una immensa chitarra, fluendo poi attraverso il foro per spandersi nell’auditorium.
L’impianto scenografico della villa è completato dai due parterre di impostazione formale e dal vasto parco retrostante ricco di piante secolari. L’impostazione “all’inglese” offre suggestive variazioni scenografiche, apprezzabili percorrendo gli ombrosi viali, soffermandosi ad ammirare il laghetto i tempietti, lo chalet, la peschiera e la ghiacciaia.
La visita di Piazzola sul Brenta è interessante anche per gli appassionati di mountain bike, qui infatti inizia l’Area naturalistica del Brenta. Questo itinerario da fare in bici o a cavallo parte da Villa Contarini e costeggia il fiume Brenta in un suggestivo paesaggio che inizia addentrandosi in una zona boschiva con salite e discese e qualche guado da attraversare e, strada facendo, si dirama in altri itinerari intersecati a quello quello principale. Proseguendo lungo il tracciato principale si arriva alla zona delle cave di ghiaia, che in quest’area sono numerose e arrivano a Tezze sul Brenta circa 25 chilometri più a nord, attraversandole si ha l’impressione di percorrere un paesaggio desertico di grande effetto.
SPECIALITA’ GASTRONOMICHE
La Riviera del Brenta si trova in una posizione legata sia alla terra che al mare e per questo motivo esprime il massimo della qualità e della fantasia nell’enogastronomia. Il pesce, in tutte le sue variati culinarie, rappresenta comunque il fiore all’occhiello della cucina proposta a Piazzola sul Brenta così come nelle altre località della Riviera del Brenta. Moltissimi sono i ristoranti che offrono piatti di alta cucina e vini pregiati.
Un tempo erano numerose le osterie dove si poteva mangiare e anche alloggiare lungo il corso del Brenta durante gli spostamenti tra la città di Padova e la Serenisima, oggi le trattorie e i ristoranti si rivolgono ad un pubblico attento e dal palato fine che cerca il legame tra il luogo e la cultura enogastronomica. Nelle ville un tempo si consumavano dei veri e propri “eventi gastronomici” che alternavano selvaggina e pesce, il tutto accompagnato da fiumi di vino e allietato da musicanti. La tradizione continua e pertanto gli chef del luogo propongono sia ricette rustiche a base di carni di maiale, anitre, faraone, coniglio accompagnate da verdure degli orti, sia ricette sofisticate a base di pesce crudo, capesante, cozze, vongole, uova di seppia, ostriche e altre specialità come sarde in saor, granseola, seppioline alla veneziana, baccalà mantecato, grigliate, fritture e altro ancora.