Festa di San Matteo: tra arte e artigianato Revine si racconta

Parco dei Laghi

Torna la tradizionale Festa di San Matteo per i festeggiamenti del patrono nella frazione di Revine nel Comune di Revine Lago in provincia di Treviso. Un’occasione allettante e da non perdere per godersi un piccolo borgo negli ultimi scampoli del sole settembrino.

Dal 21 al 24 settembre, tra arte ed artigianato, il paese si racconta facendo scoprire questo piccolo borgo della Valmareno.

Festa di San Matteo: la Musada (sfilata con le slitte di legno)

Un programma ricco di eventi con un percorso che accompagnerà il visitatore a conoscere i molti angoli poco noti del piccolo paese. La manifestazione accoglierà concerti, intrattenimenti e laboratori per adulti e bambini, il primo raduno di BCS, espositori di artigianato ed artisti e domenica ci sarà la sfilata storica de la Musada dove protagoniste sono le musse cioè slitte di legno che una volta si usavano per trasportare la legna, e non solo, da montagna a valle. Le slitte, trainate dall’Associazione gruppo folkloristico I Revinot in costumi d’epoca, saranno lucidate e messe a festa per l’occasione e caricate con varie attrezzature ed oggetti dei tempi passati. La Musada quest’anno festeggia la sua 21^ edizione ed è una tradizione consolidata nel paese e che l’associazione promuove con orgoglio. La sfilata storico-folcloristica si sviluppa lungo le vie del paese fino ad arrivare alla piazza dove poi le slitte verranno posizionate e messe a mostra mentre il gruppo I Revinot si posizionerà per la dimostrazione dei vecchi mestieri.

La locandina della Festa di San Matteo a Revine

La sfilata da qualche anno è accompagnata dai tamburini e sbandieratori del Palio di Feltre e contornata da altri artigiani per valorizzare l’importanza della memoria del passato e delle tradizioni. Un’occasione la Festa di San Matteo per valorizzare i beni culturali, le tradizioni in un’ottica di promozione turistica comprendente la possibilità di visitare il territorio, le sue chiese e il Santuario di San Francesco da Paola.

L’organizzazione della festa è dell’Associazione gruppo folkloristico I Revinot con il patrocinio del Comune di Revine Lago e il riconoscimento per la Musada come manifestazione di interesse storico locale della Regione Veneto. La manifestazione è in collaborazione con Pro Loco, Associazione Comunità di Revine, Associazione Al Portego, AVAB RevineLago-Tarzo il sostegno di Libreria Il Treno di Bogotà, del Gruppo Giovani e di Erisimo assieme a tanti sponsor quali Metalmont, Banca di Credito Cooperativo delle Prealpi, Vivaio la Collina, EdilColor Grava, Asd Gallop Club, Via digitale, La Pratolina, Barbiere Grava.

LA KERMESSE NEL DETTAGLIO

Giovedì 21 alle 18.30 Santa Messa del Patrono, 19 “Pasta solidale”, organizzata dalla Pro loco (è gradita la prenotazione tel. 340 0012959), alle 20.45 Gli Sconcertati in concerto. Il ricavato della serata sarà devoluto ai terremotati; venerdì 22, alle 19 apertura stand enogastronomico, alle 21 musica con la Grisoband; sabato 23, alle 15 apertura stand enogastronomico e intrattenimento ed animazione per bambini, alle 15.30 inaugurazione mostra degli allievi del corso di ceramica (a cura della Biblioteca Comunale), a seguire “Pony ranch” e attività didattica con i pony, battesimo della sella e passeggiata a cavallo piccola fattoria con il Gallop Club (per adulti e bambini) Puoi prenotare la tua attività a Chiara 3407259173 e Natascia 3470356650.

Festa di San Matteo, tra arte e artigianato

Dalle 15 alle -19, “Mostra del Libro” in collaborazione con la libreria “Il treno di Bogotà” (a cura della Biblioteca Comunale) e Primo Raduno BCS (Ass. Comunità di Revine). Dalle 16.30 alle 18 esibizione della scuola di danza, hip hop, ginnastica artistica e zumba kids dell’A.s.d. Movimento Fitness Tarzo. Alle 18 festa per tutti a ritmo di Zumba con Deborah, Ilaria e Monica e la partecipazione straordinaria dei gruppi di Zumba fitness dell’A.s.d. Cross Training Vittorio Veneto e dell’ A.s.d. Movimento Fitness Express Yourself Tarzo. Il ricavato sarà devoluto all’AIDO. Alle 21 concerto del gruppo Doppio Zero. Domenica 24 dalle 10 alle 19, percorso artistico e di artigianato (lungo le vie ed i borghi del paese), alle 10 apertura Stand Enogastronomico, musica popolare con gli Idea2. Alle 9.30 e alle 11 visita guidata al Santuario di San Francesco con colazione (è gradita la prenotazione) – “Pony ranch” e attività didattica con i pony, battesimo della sella e passeggiata a cavallo, piccola fattoria con il Gallop Club (per adulti e bambini) e zoghi de na’olta. Alle 14.30, 21^ edizione de la Musada (sfilata con le slitte di legno caricate come un tempo e costumi d’epoca con corteo lungo le vie del paese con dimostrazione poi dei veci mestieri, accompagnati dai tamburini e sbandieratori di Feltre. A cura dell’Associazione Gruppo Folkloristico I Revinot. Nel corso del pomeriggio prove di tiro con gli arcieri per diventare cavalieri della corte di Revine, animazione ed intrattenimento per bambini con il Gruppo Giovani, esposizione quadri con laboratori di pittura e di cucito (Ass. Al Portego) – Mostra d’artista tra i borghi “Poesie del Legno” di Duilio Codato; alle 16 spettacolo degli Sbandieratori e Tamburini di Feltre, alle 16.40 musica live con Fedarmat e danze popolari con il gruppo Revineindanza.

Santuario di San Francesco Da Paola

“Mostra del libro” in collaborazione con la libreria “Il treno di Bogotà” (a cura della Biblioteca Comunale e “Mostra di ceramica”: esposizione dei lavori degli allievi di corso di ceramica (a cura della Biblioteca Comunale). “Spazio musicale”: con vari strumenti per chi vorrà provare a suonare. A cura di Erismo, il nuovo universo della musica. Il Santuario di San Francesco Da Paola visitabile sarà visitabile dalle 14 alle 19. Alle 17.30 visita guidata al Santuario con aperitivo finale e … tanto altro da scoprire. Alle 19 chiusura del percorso e della manifestazione.

VIAGGIO A REVINE E AI SUOI LAGHI

Immersi nella Valmareno, tra le Prealpi venete e le colline trevigiane si trovano i due pittoreschi e caratteristici laghi glaciali di Santa Maria e di Lago, comunemente noti come Parco dei Laghi di Revine, posti alla quota di 224 metri (l’altitudine minima del territorio). Un angolo suggestivo, a pochi passi dalle località di Vittorio Veneto e Conegliano.

Le acque tranquille orlate di canneti

Sulle acque tranquille dei due laghetti, orlate di canneti e d’estate punteggiate di ninfee, si specchiano su una sponda le caratteristiche casette di sassi del comune di Revine Lago e delle sue frazioni, sull’altra quelle di Tarzo. Frequentati fin dal neolitico, i due laghi separati oggi da un piccolo istmo e messi in comunicazione dal canale delle Barche, formavano un tempo un grande specchio d’acqua nato dopo il ritiro del grande ghiacciaio del Piave, durante le varie fasi delle ultime glaciazioni. Buona parte dell’antico bacino, che si estendeva fino all’accumulo morenico presso Gai (Cison di Valmarino), data la bassa profondità si è interrato con depositi palustri o per opere di bonifica già nei secoli XIII-XIV.

Le località che si affacciano sui piccoli laghi accolgono i turisti in cerca di un soggiorno a contatto con la natura e le antiche tradizioni, conservate gelosamente e rivissute nelle pittoresche manifestazioni e feste popolari.

Parco Archeologico Didattico del Livelet

L’origine degli insediamenti umani in questi luoghi si perde nella notte dei tempi: il ritrovamento di alcune selci in una torbiera di Colmaggiore (frazione di Tarzo) ed il recupero di parecchi materiali litici e di argilla sono la documentazione dell’esistenza di un villaggio palafitticolo databile tra il neolitico e l’Età del Bronzo, visibile oggi nella ricostruzione del acque tranquille dei due laghetti, orlate di canneti. Dotato di strutture dedicate all’accoglienza, alla didattica e all’agricoltura sperimentale, il Parco propone un affascinante viaggio indietro nel tempo. L’intera struttura è costruita su palafitte; nell’area vi si trovano tre capanne, realizzate in scala reale e poste in prossimità dell’acqua, una struttura didattica al coperto, uno spazio riservato all’agricoltura per coltivazioni sperimentali; ampi spazi per le attività laboratoriali da svolgersi all’aperto e una struttura con servizi e per altre attività. Il parco didattico è visitato da scolaresche, ma è anche aperto alle famiglie con visita guidata. Oltre alla visita del parco, vi sono numerosi eventi di diversa natura (culturali, concerti, serate di incontri e tanti altri) che si svolgono all’interno dell’area.
Da questa zona parte un percorso naturalistico-turistico che costeggia i laghi, l’area verde di S. Maria a quella di Lago; quest’ultimo, a sua volta, è collegato al più ampio percorso denominato “le vie dell’acqua”, percorso che parte da Fregona prosegue per Vittorio Veneto, Revine Lago, Cison di Valmarino, Follina, Miane, Valdobbiadene e termina a Segusino.

I laghi di Revine danno vita al fiume Soligo, affluente di sinistra della Piave, e sono un importante sito naturalistico con numerose aree palustri ed estese torbiere.

Parco dei Laghi, Lago

Diverse sono le aree attrezzate a verde pubblico dai comuni di Revine Lago e Tarzo. Il territorio offre numerosi sentieri che dal fondo valle salgono a monte, oltre a quelli che si snodano attorno ai laghi. “La strada delle musse” (sentiero n.1032) e la “strada dei cavai”(n.1033) sono due sentieri che salgono da Revine fino al Pian delle Femene (1140 metri). In quota vi sono ulteriori possibilità di escursioni, di sentieri che ritornano verso i paesi di Revine e Lago, oppure che scendono a valle verso Belluno. Dal Pian de le Femene, ad esempio, si può giungere al Monte Cor (1322 metri), Col de Poiatte (1344 metri) e ad ovest fino al passo S. Boldo superando il Monte Cimone. La discesa a valle è anche possibile percorrendo la “strada della Posa” che arriva fino a Sottocroda. Dall’area verde di Santa Maria, parte un percorso naturalistico che segue la sponda dei due laghi e consente di raggiungere il “Lido”, piccola e caratteristica spiaggetta attrezzata posta a valle del centro storico di Lago. Questi sentieri costituiscono la meta di numerosi visitatori durante tutta la bella stagione.

Passeggiando tra i vicoli di Revine Lago

ll centro storico di Revine si estende sulla pendice meridionale delle Prealpi Venete. Tra gli edifici è da ricordare il castello di monte Frascone (XIII secolo), con una cinta muraria anteriore al resto del complesso. Fu distrutto nel 1282-1283 da Bialo e Gelo conti di S. Martino, che per questo furono scomunicati dal vescovo di Ceneda. Parte del castello è stata rifatta alla fine del Seicento, quando andò a risiedervi il parroco don Giovanni Domenico Cumano. Spicca, inoltre, il Santuario di S. Francesco da Paola (1700) ed ancora più su il castello di monte Frascone del XIII secolo. Nel santuario di San Francesco di Paola, costruzione dei primi del Settecento, ha sede una piccola pinacoteca che raccoglie opere di autori poco conosciuti ma non per questo di scarso pregio. Costruito tra il 1677 e il 1702 su una balza del Monte Frascon, poco sotto l’omonimo castello medievale, dall’allora parroco don Giovanni Domenico Cumano, esso riflette in pieno le concezioni fatte proprie dal suo costruttore la cui formazione, avvenuta nel monastero dei Minimi a Venezia annesso alla Scuola Grande della Misericordia, era improntata ad un profondo senso religioso in spirito di povertà e carità verso il prossimo, secondo gli insegnamenti del fondatore dell’Ordine. Arroccato sulle pendici dell’altura a nord del paese, il santuario è raggiungibile attraverso un sentiero accompagnato da una via Crucis segnata da antiche cappellette, contenenti formelle con bassorilievi, in luogo di pitture andate perdute. Dalla fine del XVIII secolo fino alla prima metà del XIX, l’oratorio fu abitato da eremiti e divenne meta di pellegrinaggi e di devozione popolare soprattutto nei periodi di epidemie.

Revine, chiesa parrocchiale di San Matteo

All’interno del santuario si possono ammirare opere di autori di un certo interesse nel panorama artistico veneto, come nel caso di Antonio Lazzarini (Belluno, 1672-1732), Mathias Cremsl, l’artista preferito dal don Cumano per il caldo cromatismo delle sue composizioni.

Degna di nota è anche la chiesa parrocchiale di San Matteo (XVII secolo, molto rimaneggiata), sede arcipretale. La chiesa conserva al suo interno una pregevole pala della Madonna col Bambino in gloria tra i santi Matteo e Mattia, databile al primo settecento e opera del pittore locale Egidio Dall’Oglio (Cison di Valmarino 1705-1784). Già nel 1313, in un documento d’infeudazione, si fa menzione di una chiesa dotata di un portico a Revine. Divenuta parrocchia nel 1537, la chiesa di San Matteo ha subito nel corso dei secoli vari rifacimenti. L’attuale campanile della chiesa parrocchiale, che ha subito nel corso degli anni una sua evoluzione architettonica, risale agli anni venti del Novecento.

Interno chiesa parrocchiale di San Matteo

Revine è molto interessante anche per i suoi caratteristici e antichi portici (più di 50 in tutto il comune), i piccoli borghi e case di pietra locale. Alcune case di Revine hanno in facciata affreschi popolari con immagini sacre. Fuori dal centro storico, sorge un caratteristico borgo (Bridot) che ben testimonia un pezzo della architettura e della tradizione rurale.

UN PO’ DI STORIA

Diversi reperti (resti di palafitte, punte di frecce, ceramiche) testimoniano la presenza umana già dal tardo Neolitico (circa seimila anni fa), ma essa si fece ben più consistente in seguito alle invasioni di tribù celtiche (IV-II secolo a.C.) e alla conquista romana (II secolo a.C.). Già prima della caduta dell’Impero romano d’Occidente la zona fu occupata dai Goti, dai Franchi e infine dai Longobardi (la zona doveva essere parte del ducato di Ceneda). Questi edificarono la chiesa di San Martino (ora ne restano pochi resti), invocato per contrastare gli eretici.

Parco Archeologico Didattico del Livelet

Con il Sacro Romano Impero (dal 773) e per tutto il medioevo la zona fu frazionata in feudi: Revine fu amministrata dai vescovi di Ceneda, Lago divenne possedimento dei Da Camino. È in questo periodo che nascono le regole, antica forma di autogoverno per lo sfruttamento razionale del territorio, rimasta in vigore sino a Napoleone. In seguito, il territorio passò alla Serenissima che cadde nel 1797 con l’avvento di Napoleone.

Revine e Lago passarono poi all’impero austro-ungarico, in seguito ancora alla Francia, poi di nuovo all’Austria, che li amministrò sino al 1866, quando anche il Veneto fu annesso al Regno d’Italia. Tuttavia, l’occupazione austriaca si fece sentire di nuovo durante la prima guerra mondiale, quando il Friuli e parte del Veneto passarono agli Imperi Centrali. La zona, essendo posta in prossimità del fronte, fu interessata agli aspri combattimenti, dalla battaglia del Solstizio alla finale battaglia di Vittorio Veneto. Durante la seconda guerra mondiale l’ambiente montano favorì la formazione di diverse brigate partigiane (Tolot, Mazzini, Nannetti). Il paese pianse in questo periodo numerosi martiri per la libertà: tra questi Ermando Grava, non ancora diciottenne, torturato e poi ucciso sotto gli occhi della madre.

Foto T. Beninca