Autunno: tempo di Törggelen a Castelrotto

Casterotto

Il Törggelen (castagnata), la più amata festa contadina in Alto Adige, ritorna nel mese di ottobre per celebrare il vino nuovo appena fermentato, accompagnato da gustosi piatti tradizionali a base di carne affumicata, crauti, speck, e würstel oltre a canederli, zuppe, formaggi, pane di segale, caldarroste e, per i più golosi, krapfen.

L’Hotel Schgaguler di Castelrotto (BZ)

Dal 14 ottobre al 4 novembre l’Hotel Schgaguler di Castelrotto (BZ), offre ai suoi clienti la possibilità di prendere parte all’evento (pacchetti a partire da 335 euro per 3 giorni in mezza pensione), proponendo un’escursione guidata a un maso nei dintorni di Castelrotto con spuntino a base di castagne e frutta, vino nuovo e prodotti tipici altoatesini, la visita a una cantina per conoscere l’intero processo di preparazione di un vino locale, dalla vendemmia all’imbottigliamento e un’escursione guidata a Castel Trostburg per scoprire la storia medievale della regione. L’Hotel Schgaguler, affacciato sul panorama dello Sciliar, uno dei gruppi montani dolomitici più riconoscibili dell’Alto Adige, propone il pacchetto Törggelen a partire da 447 euro per 4 giorni in mezza pensione con ingresso alla Spa dell’Hotel (1.400 mq) con saune e piscina coperta e un “bagno alle vinacce di chardonnay” con effetto peeling.

IL TÖRGGELEN

L’autunno è una stagione interamente da scoprire, specie in Alto Adige, dove l’avvio della raccolta nei campi, nei frutteti e nei vigneti, da il via a una ricchissima tradizione di feste e sagre legate al raccolto.

Törggelen (castagnata)

Ogni anno, da ottobre all’inizio dell’Avvento, la popolazione locale e i turisti si dedicano al Törggelen, una delle più amate usanze dell’Alto Adige, un’antica tradizione contadina nata in Valle Isarco. Il termine Törggelen viene fatto derivare sia dal latino “torquere” che significa torcere, pressare, e si riferisce alla pressatura del mosto dopo la vendemmia, sia dalla parola Torculum, torchio, l’antico strumento per la pigiatura dell’uva da cui si ottiene il mosto, detto anche, Nuie, il nuovo, dal basso contenuto di alcol e dall’alta concentrazione zuccherina. Un tempo in autunno i contadini sudtirolesi e i commercianti di vino si riunivano per festeggiare insieme il vino nuovo, gustandolo insieme a prodotti autunnali e piatti tipici. Negli ultimi decenni l’usanza di queste “castagnate” tra amici, ha varcato i confini delle case e delle Stuben private riscaldate dalla stufa in maiolica per contagiare le osterie e i ristoranti.

Castelrotto, il campanile della chiesa dei Santi Pietro e Paolo

Oggi, dopo una passeggiata fra castagni colorati, vigneti e antichi masi contadini, è possibile vivere questa gioiosa esperienza in un’atmosfera di conviviale allegria, dandosi appuntamento nelle tradizionali osterie contadine chiamate Buschenschänke, per assaporare in compagnia piatti tradizionali e gastronomia stagionale, ricche pietanze a base di carne affumicata, schlutzkrapfen (ravioli agli spinaci), canederli, carne di maiale salmistrata e salsicce con crauti, il tutto accompagnato dal vino nuovo e per finire, caldarroste ed i dolci krapfen.

VIAGGIO A CASTELROTTO

Castelrotto (Kastelruth in tedesco, Ciastel in ladino) una delle località più note dell’Alto Adige, a 25 chilometri da Bolzano, è il paese più grande del comprensorio dell’Alpe di Siusi. Parte del suo territorio comunale si trova all’interno del parco naturale dello Sciliar, ai piedi dell’Alpe di Siusi, la cui vicinanza ha permesso lo sviluppo di un fiorente turismo, tanto estivo quanto invernale. Il toponimo è attestato per la prima volta nel 982-987 come Castelruptum e nel 1173 come Castilrut, col significato di “castello diroccato”.

Törggelen, tempo di caldarroste

Il nome “Castelrotto” deriva dal termine latino Castellum Ruptum e comparve per la prima volta nel X secolo anche se, molto probabilmente, il paese fu fondato nel periodo Romano. Il borgo montano mostra una tipica struttura medievale con una piazza centrale intorno alla quale si insediò la popolazione. Gli antichi edifici del centro storico sono belle case signorili, e ciò indica che non erano abitate da semplici contadini ma da ricchi signori. Il nome indica, inoltre, la presenza di una fortezza, un castello di cui rimangono solo i resti della Cappella di S.Antonio.

All’inizio del XV secolo il castello e l’abitato appartenevano alla famiglia Hauenstein ed è a quest’epoca che risalgono le prime fattorie stabili di grandi dimensioni impiantate nella zona. Poco dopo la proprietà passò in mano a Michael Kraus, nobile ungherese già infeudato di alcune terre presso il lago Balaton, che divenne famoso in particolar modo per la ricchezza accumulata dai suoi feudi e per le opere caritatevoli estese ai poveri di Castelrotto fino alla sua morte.

Meravigliosi paesaggi sull’Alpe di Siusi

Kraus stabilì che tale usanza fosse prorogata nel tempo, sempre nel mese di ottobre, con la distribuzione di una pagnotta di pane e di un sacchetto di sale ad ogni povero della comunità. Alla sua morte fu sepolto nella cappella della torre ove ancora oggi si trova la sua tomba. Suo nipote, Jakob Kraus, reso nobile dall’imperatore Rodolfo II d’Asburgo nel 1607, fece demolire l’antico castello, creandovi una cappella ad uso del villaggio dedicata a Sant’Antonio. Suo figlio Georg Kraus si impegnò successivamente nella realizzazione di un parco naturale (1675) corredato da sette piccole cappelle e tre grandi crocefissi raffiguranti il Cristo e i due ladroni. Il tranquillo centro storico di Castelrotto, con i suoi numerosi negozi, è contraddistinto dalla chiesa parrocchiale in stile neoclassico, dagli edifici affrescati, con le insegne in ferro battuto e dal campanile, il terzo campanile più alto dell’Alto Adige (88 metri), e con 9 bellissime campane. Assolutamente da visitare, quest’ultimo consente di ammirare dall’alto il pittoresco cuore del paese e il Colle, un’altura porfirica nel centro di Castelrotto, che è un’area ricreativa, un luogo di pellegrinaggio e un divertente parco giochi per i bambini.

Altipiano dello Scillar, castel Presule

 Il comune di Castelrotto è costituito da un nucleo principale e da 11 borghi (frazioni con una chiesa ed un nome proprio), tre dei quali, abitati da cittadini di madrelingua ladina, si ergono a circa 2000 metri d’altitudine: il punto più basso si trova a S.Vigilio a circa 720 metri, e quello più alto si trova sull’Alpe di Siusi.

Castelrotto deve la sua fama anche al gruppo folkoristico Kastelruther Spatzen (Passerotti di Castelrotto), originario del paese. Norbert Rier e la sua band hanno esportato nel mondo il costume tradizionale di Castelrotto, nonché il nome del paese. La fortunata carriera del gruppo ebbe inizio con il primo disco d’oro nel 1983. Nel 1990 vinsero il Grand Prix della musica popolare. Ad oggi i Kastelruther Spatzen ha anno pubblicato oltre 100 dischi e sono diventati il gruppo folkloristico di madre lingua tedesca più famoso nel mondo. Anche Oswald Sattler fece parte dei Kastelruther Spatzen, ma poi, negli anni 90 iniziò una fortunata carriera da solista. Il figlio di Norbert, Alexander Rier, terza stella di Castelrotto, ha seguito le orme del padre Norbert e sta già riscuotendo molto successo.

Castelrotto, centro paese

Anche gli sciatori e cugini, Denise Karbon e Peter Fill sono nati a Castelrotto. Denise è campionessa juniores di slalom gigante, ha vinto due medaglie in Coppa del Mondo, sei gare di Coppa del Mondo e uno slalom gigante sempre in Coppa del Mondo. Peter Fill, cugino di Denise e nipote di Norbert Rier dei Kastelruther Spatzen, si è distinto nelle discipline più veloci ossia, nella discesa, nel Super G e nella combinata. Nel 2009 è diventato vice campione in Super G e nel 2011 nella Coppa del Mondo di Garmisch ha vinto la medaglia di Bronzo nella super combinata.

Durante un soggiorno a Casterotto, oltre a dedicarsi a diversi sport e attività estive o invernali, si posso visitare alcuni luoghi interessanti come i ruderi del Castelvecchio collocati alla base della Punta Santner sopra un grosso blocco dolomitico a 1273 metri d’altezza (poco distante dal castel Salego). L’edificio fu eretto nel XII secolo dai signori di Hauenstein e subì successivi ampliamenti nei secoli XV e XVI. Ne fu proprietario per un terzo il poeta trecentesco tirolese Oswald von Wolkenstein, che vi stabilì per alcuni anni la propria residenza e vi compose alcuni dei suoi Lieder.

Il barone Christoph von Wolkenstein acquistò il castello dal ramo dei cugini nel 1551 ma col tempo i suoi eredi se ne disinteressarono facendolo cadere presto in rovina. In occasione del sesto centenario dalla morte di von Wolkenstein, negli anni 1977-1978, i resti del castello furono restaurati e vennero recuperati alcuni affreschi all’interno della cappella. Attualmente il castello è di proprietà della Diocesi di Bolzano-Bressanone. È possibile raggiungere i ruderi e visitarli liberamente, percorrendo per circa mezzora il sentiero n. 8 da Siusi.

Castelrotto

 Interessante anche la chiesa dei Santi Pietro e Paolo, la parrocchiale del paese, che fu costruita in stile classicistico da Wiener Hofbaurat, intorno alle metà del 1800. La chiesa, chiamata anche Duomo di Montagna, Dom auf dem Berge, ha un interno elegante con un meraviglioso altare del 19mo secolo.

Castelrotto e l’intero comprensorio dello Sciliar è ricco di masi contadini che conferiscono l’aspetto caratteristico al paesaggio. Alcuni masi risalgono addirittura al 13esimo secolo. Normalmente i masi sono suddivisi in due settori: da una parte l’abitazione e nell’altra la stalla e il fienile. Di solito il tetto è coperto di scandole. Il pianoterra dell’edificio principale ospita grandi e luminose cantine e i locali da lavoro. Gli appartamenti sono collocati al primo piano. All’entrata si trova la “veranda”, utilizzata prevalentemente nei mesi estivi. La camera più accogliente della casa è la Stube, una caratteristica parte della casa arredata con una stufa a legna, una panca accanto alla stufa ed una croce nell’angolo.

Inverno a Castelrotto

Castelrotto si presta a vacanze coinvolgenti tutto l’anno e in tutte le stagioni. Il comprensorio sciistico Val Gardena/Alpe di Siusi, nel cuore delle Dolomiti, è stato più volte premiato dall’ADAC come uno dei migliori comprensori sulle Alpi, nella categoria “Famiglie/Bambini”. Immerso nella bellezza della natura delle Dolomiti, dichiarate patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, con 60 chilometri di piste ottimamente preparate sull’altipiano più alto d’Europa, il comprensorio sciistico Val Gardena/Alpe di Siusi, attende sciatori e snowboarder, anche bambini.

Sci di fondo sull’Alpe di Siusi

Infatti presso l’Alpe di Siusi le famiglie troveranno un Funpark per i più piccoli, un asilo sugli sci, corsi di sci per bimbi. Il comprensorio sciistico Alpe di Siusi / Val Gardena, adatto quindi sia alle famiglie, sia agli sciatori più rapidi ed esperti, fa parte del Dolomiti Supersci, il carosello sciistico più grande del mondo che comprende 12 comprensori sciistici e 1200 chilometri di piste.
A Castelrotto lo sci di fondo vanta una lunga tradizione. Qui si sono disputate gare di Coppa del Mondo, nonché la prima partenza di massa. Di recente Castelrotto ha voluto far rinascere questa tradizione e durante la stagione invernale 2012/2013 ha ripristinato la pista per lo sci di fondo lunga 3 chilometri. Sull’Alpe di Siusi esistono ben 80 chilometri di piste per lo sci di fondo per la disciplina classica e per lo skating. La bellezza del paesaggio attira anche squadre internazionali che amano allenarsi in questo comprensorio. Il clou della stagione si realizza con la manifestazione Moonlight Classic. Il comprensorio dell’Alpe di Siusi, è inoltre membro dell’associazione Dolomiti Nordicsci che comprende oltre 1300 chilometri di piste per lo sci di fondo sulle Dolomiti. Durante una vacanza invernale sull’Alpe di Siusi ci si può avventurare anche in escursioni con le racchette da neve o in tour guidati con gli sci attraverso magnifici paesaggi innevati! Un divertimento rivolto soprattutto ai più piccoli e alle famiglie sono le gite in slitta e quelle in carrozza.

Anche nel periodo estivo Castelrotto e il comprensorio dello Sciliar mettono a disposizione un programma d’intrattenimento molto vario: 350 chilometri di sentieri escursionistici che conducono a vari belvedere, incantevoli paesini, malghe, rifugi e pascoli. Escursioni facili e meravigliose vette; un luogo perfetto per famiglie e per appassionati alpinisti. Tramite la seggiovia Marinzen, situata nei pressi del centro di Castelrotto, è possibile raggiungere la malga Marinzen nel giro di pochi minuti.

In bicicletta partendo da Castelrotto

Da qui si possono intraprendere vari percorsi per esempio in direzione di Bullaccia o verso l’Alpe di Siusi. Per coloro che volessero soffermarsi a Marinzen sono disponibili il rifugio “Marinzen” dotato di un’ampia terrazza e il rifugio “Schafstall”, inoltre a Marinzen è possibile visitare uno zoo, un parco giochi adatto al divertimento dei bambini e un laghetto adibito alla pesca (biglietti giornalieri e canne da pesca noleggiabili presso il rifugio “Marinzen”. I bambini fino ai 10 anni viaggiano gratis, se sono accompagnati da un genitore). Il comprensorio dello Sciliar è un punto d’incontro per gli appassionati della corsa: grazie alla sua altitudine ed ai 20 percorsi segnalati è anche meta di molti atleti di fama internazionale ma esistono anche molti percorsi per i runner meno esperti. Anche chi ama la bicicletta troverà da divertirsi in questa ridente località montana. Castelrotto e il comprensorio turistico Alpe di Siusi offrono infatti 33 tour di mountain bike con tutti i gradi di difficoltà: percorsi corti, tour di una o più giornate per un’avventura indimenticabile. Sempre durante la bella stagione ci si potrà dedicare anche al golf, al nuoto e all’equitazione. Il campo da golf di 18 buche “Castelrotto Alpe di Siusi”, aperto da marzo a novembre, a San Vigilio, frazione di Castelrotto, si trova nel cuore di un paesaggio naturale meraviglioso, perfettamente incastonato in un contesto naturale fatto di laghetti, dirupi, ruscelli e incantevoli cascate.

Il campo da golf di 18 buche a Castelrotto

Per gli amanti del nuoto c’è la possibilità di un tuffo nel lago balneabile Völser Weiher, posto proprio sopra al paese e raggiungibile attraverso una strada asfaltata che in decisa salita porta direttamente al grande parcheggio nel bosco. Non lontano, il laghetto superiore, posizionato a circa 5-10 minuti di cammino leggermente più in alto, non è balneabile ed ha l’aspetto un po’ più selvaggio. Viene chiamato in lingua tedesca Huber Weiher ed è circondato da un comodo sentiero che ne permette l’intero giro,. E’ spesso utilizzato da pescatori occasionali. Chi preferisce invece bagnarsi in piscina ha a sua disposizione la piscina pubblica all’aperto Telfen, a Castelrotto. Infine tre i maneggi a disposizione per gli appassionati di equitazione: maneggi Unterlanzin, Trocker ed il Pony Ranch Gstatsch.