A settembre e ottobre, nel periodo della vendemmia, l’Hotel Terme Merano, in pieno centro meranese propone l’escursione alla tenuta di Castel Rametz con visita al museo dei vini, degustazioni guidate e accompagnate da specialità sudtirolesi. E poi cene gourmet con caldarroste per vivere l’atmosfera rilassante dell’autunno.

Hotel Terme Merano
Una vacanza alla scoperta del mondo del vino durante la vendemmia. E’ l’Hotel Terme Merano a proporla con “Delizia d’autunno” nel periodo dell’anno in cui l’uva del vigneto viene raccolta e portata in cantina per iniziare il processo di vinificazione che trasformerà il mosto in vino. E lo fa accompagnando i suoi ospiti in una passeggiata, a piedi oppure in bici, di circa 2 chilometri che dall’hotel arriva fino a Maia Alta, alla tenuta di Castel Rametz. Si tratta di un maniero di origine medievale, le prime notizie storiche risalgono al 1227, oggi una tenuta vinicola di quasi 10 ettari di vigneti adagiati su una collina morenica con terreno drenato e riparata a nord dalle alte cime del Gruppo Tessa (oltre 3.000 metri). Il programma della visita a Castel Rametz comprende la visita al museo dei vini della tenuta e la degustazione guidata dell’ampia selezione di vini, spumanti, grappe e liquori di produzione propria accompagnati da una scelta raffinata di prodotti gastronomici locali come il kaiserspeck e il tradizionale schüttelbrot (gallette di pane).

La piscina esterna dell’Hotel Terme Merano
La proposta di vacanza “Delizia d’autunno” dell’Hotel Terme Merano comprende, inoltre, 5 cene gourmet con menu tipico altoatesino con caldarroste nel ristorante “Olivi” dell’hotel.
Non solo vino e castagne; anche relax nell’area wellness “5 Elements SPA” di 1.250 metri quadri dell’Hotel Terme Merano che accoglie l’ospite in un abbraccio di benessere fino alle 20. Piscine interna ed esterna sul giardino privato dell’hotel, sauna e bagno turco aperte fino alle 20 e la palestra fino alle ore 22. Fino alle ore 19 è possibile prenotare i trattamenti di bellezza e massaggi a base di cosmetici naturali come quelli della linea Cinq Mondes, in esclusiva per l’Hotel Terme Merano in Alto Adige, oppure anti-aging come !QMS e Piroche Cosmétiques. Dalla Spa è possibile raggiungere al caldo le Terme di Merano attraversando in accappatoio il tunnel di collegamento. Le Terme Merano, un centro termale di ultima generazione in cui ritrovare relax e benessere, sono un gioiello di design e la struttura in vetro regala una vista spettacolare sul Gruppo di Tessa, il Picco Ivigna e il Monte San Vigilio.

Hotel Terme Merano, Calla Suite
Il pacchetto “Delizia d’autunno” è disponibile dal 04.09. al 07.10.2016 cinque notti a partire da 749,50 euro a persona. Dal 09.10. al 28.10.2016 cinque notti a partire da 699,50 euro.
COSA VEDERE A MERANO
Nel cuore dell’Alto Adige, dove iniziano le Alpi, la città di Merano e oltre quindici comuni limitrofi costituiscono un’area geografica molto particolare indicata come Merano e i suoi dintorni. In questa zona le aspre montagne incontrano le pianure, le Alpi incontrano le terre del Mediterraneo, dando vita a una serie di piacevoli contrasti che rendono unico questo territorio. Qui città e natura, tradizione e modernità convivono in un felice equilibrio. Merano si è guadagnata l’appellativo di “Città Giardino” con i suoi circa 300 giorni all’anno di sole, ed è annoverata tra le città più calde e soleggiate dell’arco alpino. Grazie alla sua posizione geografica, in una conca naturalmente protetta, la zona gode infatti di un piacevole clima mite che ha consentito negli anni la convivenza della flora mediterranea con quella alpina, favorendo la coltivazione di palme e magnolie.

Castel Rametz
Sulla vegetazione mediterranea che caratterizza la città termale, si ergono i ghiacciai della cresta alpina: le vette maestose e imbiancate del Gruppo delle Alpi Tessa che proteggono la città dai venti del nord.
La città è composta dai quartieri di Quarazze, Maia Bassa, Maia Alta, Sinigo, Labers ed il centro storico e si trova ad un’altitudine che va da 263 a 1.621 metri ed è, dopo la città di Bolzano, la seconda città più grande dell’Alto Adige.
La zona attorno a Merano era già insediata nell’età Romana e portava il nome Castrum Maiense. Merano stessa fu menzionata per la prima volta nel 857 con il nome Mairania e nel XIII secolo venne proclamata città. Nel XIX secolo divenne nota come luogo di cura. Scienziati e dottori consigliavano il clima mite e la qualità dell’aria di questa città, particolarmente benefica per la cura e la guarigione delle vie respiratorie. Merano si impose quindi come rinomata stazione climatica in Alto Adige, scelta per soggiorni di cura e di vacanza da molti nobili e letterati europei come Franz Kafka e Gottfried Benn e dall’Imperatrice Sissi.

Merano
Merano è stata per molti secoli il nucleo centrale della Contea del Tirolo. Proprio in quel periodo, contraddistinto da fasto e splendore, furono costruiti molti edifici, in prevalenza roccaforti, postazioni e castelli, che oggi rappresentano un enorme arricchimento del panorama culturale della città.
Passeggiando lungo la riva del fiume Passirio, nel centro città, si può ammirare il Kurhaus. L’edificio fu costruito nel 1874 da Josef Czerny, ristrutturato e ampliato tra 1912 e 1914 dall’architetto viennese Friedrich Ohmann, ed è uno dei simboli della città termale altoatesina ed uno dei capolavori in stile liberty più famosi di tutta l’area alpina. Il Kurhaus fu inaugurato il 14 novembre 1874 con la luce di oltre 120 lampade a gas.

Il duomo di Merano, S. Nicolas
All’interno dell’edificio si tenne, il 23 novembre 1969, lo storico congresso della Südtiroler Volkspartei durante il quale fu approvato, a stretta maggioranza, il cosiddetto pacchetto per l’Alto Adige, storica tappa dell’autonomia altoatesina. Attuale sede della locale azienda di soggiorno, il Kurhaus ospita oggi numerose manifestazioni internazionali, fra cui il Merano Wine Festival e le Settimane Musicali Meranesi. In tutto conta tredici sale capaci di ospitare dalla decina al migliaio di persone.
Uno dei quartieri più eleganti di Merano è Maia Alta, confinante al centro storico, qui si trovano i famosi portici di Merano. Maia Alta è caratterizzata da ville e castelli e da bellissimi parchi e lussureggianti giardini. Da sempre famiglie agiate hanno scelto quest’area come residenza. Oggi è una zona sempre molto vivace e frequentata. Qui ci si incontra a bere qualcosa, a gironzolare oppure per andare a teatro. La gran parte dei negozi si trova sotto i portici medievali, costruiti nel XIII secolo dai conti del Tirolo. Con i suoi 400 metri di lunghezza, da piazza Grano fino alla piazza davanti alla chiesa parrocchiale S. Nicolò, la via dei Portici di Merano è tra le più lunghe strade a portici dell’Alto Adige.
La chiesa di San Nicolò o Duomo di Merano (in tedesco Pfarrkirche St. Nikolaus) è la chiesa parrocchiale del centro cittadino e principale edificio religioso della città. Si tratta di una chiesa a sala in stile tardogotico, consacrata nel 1465. Il campanile alto 83 metri è uno dei maggiori dell’Alto Adige.

I portici di Merano
Un luogo sicuramente interessante da visitare in città è “Merano Arte”, un atelier artistico, punto d’incontro di diversi artisti locali. È molto di più di un museo infatti comprende una galleria d’arte, un museo, esposizioni temporanee e manifestazioni come concerti, performance, incontri letterari, seminari e workshop. L’atelier si trova nell’edificio Cassa di Risparmio, una meravigliosa casa sotto i portici.
Il Castello Principesco, una residenza nobile nel centro di Merano, è uno dei castelli meglio conservati dell’Alto Adige. L’arciduca Sigismondo d’Austria, detto “il danaroso”, fece costruire questo castello nel centro della città di Merano, ai piedi del monte Benedetto (Küchelberg), come abitazione cittadina. Fino al XVI secolo il castello rimase in possesso dei Conti del Tirolo. Nel 1516 il castello ospitò anche l’imperatore Massimiliano I. Nei seguenti secoli, e dopo vari proprietari, il castello cadde progressivamente in abbandono ma nel 1875 fu acquistato dal comune di Merano. Negli anni tra il 1878 e 1880 l’antica dimora fu ristrutturata e aperta al pubblico.

Castel Reichenbach
Il Castello Principesco ospita oggi un museo. Con le sue originali stuben, stufe di maiolica, stanze e camere nuziali, il maniero offre oggi una preziosa occasione per studiare abitudini e modi di vita medievale. Gran parte dell’arredamento all’interno delle antiche mura risale al periodo gotico e rinascimentale. Una preziosa collezione di armi e di strumenti musicali del XVI secolo fanno parte degli oggetti in esposizione. Il castello dispone anche di una piccola cappella decorata con interessanti affreschi.
Coronamento perfetto della passeggiata è naturalmente una visita al Touriseum e al giardino botanico di Castel Trauttmansdorff; il ritorno in città può avvenire anche tramite un bus di linea. Nel luogo dove attualmente sorge Castel Trauttmansdorff si erigeva intorno al 1300 un piccolo castello, chiamato Neuburg. All’inizio del secolo XVI alcuni membri della numerosa famiglia Trauttmansdorff si trasferirono dalla Stiria nel Tirolo meridionale. Lì il giovane Nikolaus von Trauttmansdorff costruì le sue fortune e, oltre a due castelli nei pressi di Trento, acquistò nel 1543 il sopracitato Neuberg.

Castel Trauttmansdorff
Due generazioni più tardi questo ramo della famiglia Trauttmansdorff si estinse, segnando il tramonto di un’epoca: la nobiltà perse interesse per i castelli di sua proprietà e si ritirò nelle residenze urbane. La conseguenza fu il decadimento del castello Neuburg. Nel 1846 si stabilì a Merano, neonata “città di cura”, il conte Joseph von Trauttmansdorff, che scoprì il castello abbandonato precedentemente dai suoi avi. Acquistò l’edificio, ridotto a rovine e lo ampliò fino alle dimensioni che lo caratterizzano al giorno d’oggi, integrandolo con elementi neogotici. Il castello fu rinominato Trauttmansdorff e fu il primo esempio di castello neogotico nel Tirolo. Dopo la morte di Joseph il maniero passò in eredità al cavalier Moritz von Leon, molto probabilmente figlio illegittimo del conte.
Nell’ottobre 1870 arrivò per un soggiorno a Merano Elisabetta di Baviera, Imperatrice d’Austria, che scelse il Castel Trauttmansdorff per risiedere insieme alle sue figlie Gisela e Marie Valerie, rispettivamente di 14 anni la prima e di 2 anni la seconda. Vissero nelle stanze del secondo piano dell’edificio. Il seguito dell’Imperatrice era invece composto da 102 persone e fu sistemato in alcune residenze nei dintorni della struttura.

Il fiume Passirio
Fu grazie all’Imperatrice Elisabetta che Merano divenne una nota “città di cura”. A pochi mesi dal suo arrivo a Merano, infatti, i giornali viennesi annunciarono i progressi fatti dall’Imperatrice, che non godeva di ottima salute, beneficiando del clima mite presente nella città dove si stanziò per sette mesi. Nel settembre 1889 Elisabetta tornò per la seconda volta a Castel Trauttmansdorff, otto mesi dopo che suo figlio Rodolfo d’Asburgo-Lorena, nonché principe ereditario, si era suicidato a Mayerling.
Il barone Friedrich von Deuster, nuovo signore del castello partecipò attivamente alla vita della città di cura in pieno sviluppo. Diventò membro della direzione corse dell’ippodromo, fece allestire frutteti e giardini tutto attorno al castello e rialzò l’ala orientale con una sala in stile neorococò. Con Friedrich von Deuster Castel Trauttmansdorff visse una nuova stagione di splendore che durò sino alla prima guerra mondiale. Quando nel 1977 fu sciolta l’ONC (Opera Nazionale per i Combattenti), ultima proprietaria del castello, Trauttmansdorff passo in mano alla provincia autonoma di Bolzano.

Le vecchie terme di Merano
Si decise per un nuovo utilizzo della struttura: nel 2001 fu inaugurato il “Giardino botanico” sui terreni antistanti il castello, mentre nel 2003 nacque il Touriseum, il museo provinciale del turismo.
Il Touriseum espone in ordine cronologico la storia del turismo a partire dalla fine del Settecento fino ad oggi. Il percorso è illustrato in tre lingue (italiano, tedesco e inglese) ed è dedicato al turismo nei vari aspetti: illustra il punto di vista della popolazione locale, quello di chi soggiorna in Alto Adige per trascorrere le vacanze e mostra inoltre in che modo il turismo sia nato nel Tirolo e come abbia trasformato il territorio circostante ed i suoi abitanti.
MERANO NEL PIATTO
In questo territorio l’arte culinaria è unica e speciale perché nasce dall’incontro tra la tradizione mitteleuropea e la fantasia della cucina mediterranea.

Specialità tirolesi
I prodotti locali, freschi e genuini si distinguono per la genuinità e la qualità. Speck, formaggi, il tipico pane duro, la galletta schüttelbrot, vini, aceto, succhi di frutta, sciroppi, frutta secca, marmellate, sono realizzati con materie prime locali. Anche per le uova non sono utilizzati allevamenti in batteria. Nella conca meranese sono coltivate, in zona pianeggiante, frutta e verdura, sui pendii crescono i vigneti, da cui si ottengono eccellenti vini e distillati, in altura invece esistono le condizioni ideali per la coltivazione di erbe aromatiche, che raccolte poi manualmente ed essiccate naturalmente, danno un sapore e un profumo particolari a tisane e infusi.
Il cosiddetto “più grande frutteto d’Europa” ha una regina incontrastata: la mela, dalle Golden Delicious, Gala e Granny Smith, fino alle meno note, ma non per questo meno gustose, Jonagold, Braeburn o Morgenduft. La qualità del bere inizia dalle fonti in alta montagna. Parte di essa è imbottigliata e venduta con diversi marchi al grande pubblico e parte è utilizzata per la realizzazione di una birra, la Forst. Degne di nota sono anche le creazioni dei pasticceri meranesi, come la torta di Merano al cioccolato e mandorle, una vera delizia, e la torta al vino dolce.

Freschi aperitivi al Palm Lounge dell’Hotel Terme Merano