Un viaggio dedicato al Bhutan, un paese fuori dall’ordinario. Un paese dove è illegale comprare le sigarette, dove giganteschi falli dalle proprietà protettive sono dipinti sulle facciate di molte case, dove la felicità degli abitanti è più importante del prodotto interno lordo. Un regno medievale Buddhista che inevitabilmente deve confrontarsi con i tempi moderni, ma che cerca strenuamente di mantenere la sua identità culturale. L’itinerario si sviluppa nella zona centro occidentale del paese, su un altopiano ricoperto di boschi e incastonato in verdissime valli. Paro, Thimphu, Punakha, Gangtey, Trongsa, Bumthang, sono le principali località che vantano i più antichi e famosi dzong del Bhutan, le fortezze-monastero sedi allo stesso tempo del potere religioso, politico e economico.
Tutto questo in occasione del Festival di Paro che si tiene quest’anno dal 19 al 23 marzo, suggestiva festa religiosa.
Il culmine della cerimonia è rappresentato dalle danze cham: i danzatori, con il viso coperto da meravigliose maschere, si muovono in cerchio al ritmo di tamburi, gong e trombe. Il festival é anche un incontro sociale dove la gente partecipa per gioire della compagnia e sfoggiare gli abiti tradizionali della festa.
Giunti a Paro (2.280 metri) visitamo il Rinpung Dzong, uno degli dzong più importanti e famosi del Paese, rappresenta forse il miglior esempio esistente di architettura bhutanese, le sue mura massicce dominano la città e sono visibili da ogni punto della valle; il Ta Dzong (il Museo Nazionale del Bhutan), un’antica torre di guardia, un edificio a pianta circolare con la forma di una conchiglia. Il giorno successivo ci aspetta il Festival di Paro. I festival bhutanesi sono chiamati Tsechu. Gli Tsechu, eseguiti negli dzong e nei monasteri del Bhutan, sono manifestazioni di più giorni in cui si rievocano la vita e gli insegnamenti di Guru Rinpoche, universalmente riconosciuto come il fondatore delle scuole del buddhismo tibetano.
Lo Tsechu può essere compreso come un evento creato dai maestri spirituali per celebrare ed esporre i contenuti degli insegnamenti con la rappresentazione di temi che stimolano un corretto comportamento etico e affermano la capacità di annullare od esorcizzare la negatività che affligge persone ed eventi. Il culmine dello Tsechu è rappresentato dal Cham, uno straordinario insieme di musiche sacre e danze in costume, con maschere rituali, eseguite da monaci e da laici.
Presto al mattino si assiste alla manifestazione più importante del Festival di Paro, la cerimonia del Thongdrol: l’esposizione di una thanka gigantesca (un dipinto eseguito su tessuto) a cui vengono attribuiti particolari poteri. Il nome stesso fa intuire l’importanza di questa fase dello Tsechu: Thong significa guardare e Drol liberazione, ovvero, ottenimento della liberazione semplicemente guardando l’oggetto. Il Thongdrol viene solitamente esposto all’alba e riarrotolato prima che venga colto dai raggi del sole; i monaci eseguono delle cerimonie di purificazione e la gente si avvicina al Thongdrol cercando di toccarne il tessuto con il capo, sicuramente un momento di buon auspicio ! Si procede poi per l’escursione al Monastero di Taktsang. Conosciuto anche come “Nido della Tigre”, il monastero è sempre stato considerato uno dei luoghi più sacri del regno. Si dice che il Guru Padmasambava (Rinpoche) sia volato qui nell’VIII° secolo sul dorso di una tigre per sconfiggere i demoni della regione di Paro che si stavano opponendo alla diffusione del buddhismo.
PARO – THIMPHU – PUNAKHA
Partiamo quindi per Thimphu l’attuale capitale del Bhutan, adagiata lungo le rive del fiume Wang, in una bellissima vallata. Qui visitamo il Trashi Chhoe Dzong sede del Segretariato, della sala del trono e di altri uffici del re, oltre che del Ministero degli Interni e di quello delle finanze; il Grande Chorten, con le statue delle divinità tantriche, costruito in memoria di Jigme Dorje terzo re del Tibet; la scuola di pittura; lo zoo del takin, l’animale nazionale del Bhutan, dall’aspetto curioso anche se non proprio bello; il tempio di Changangkha del XV secolo.
Il giorno successivo partiamo per Punakha lungo la pittoresca strada che valica il passo Dochu-La (3.100 metri). Tra i 108 stupa disseminati sul passo potremo ammirare le cime innevate dell’Himalaya orientale. Punakha è l’antica capitale del Bhutan ancora oggi sede del potere spirituale, il Je Khempo, che qui si trasferisce durante i mesi invernali.
Visitiamo il Punakha Dzong, un immenso palazzo fortificato fondato nel 1637 come centro amministrativo e religioso. Nel pomeriggio ci concediamo una bella camminata di circa mezz’ora attraverso i campi e un piccolo villaggio di campagna per raggiungere il Chimi Lhakhang, un tempio costruito in onore di Lama Drukpa Kunley, il “folle divino”, uno dei santi più venerati del Bhutan, dove lasciando una piccola offerta si può ricevere la benedizione dei falli in legno, avorio e pietra. Saliamo quindi al chorten che domina la vallata, il Khamsum Yule Namgyel Monastery.
TRONGSA – BUMTHANG – VALLE DI PHOBJIKHA
Al mattino presto partiamo in direzione est verso il Bhutan centrale con l’attraversamento del passo Pele-La (3.420 metri) sui Monti Neri. Lungo il percorso visitiamo il Chendebji Chorten, un grande stupa bianco simile allo Swayambhunath della valle di Kathmandu, prima di giungere a Trongsa, uno dei più antichi centri religiosi del Bhutan, situato a 2.200 metri in una suggestiva cornice di montagne. Visitiamo l’interessante torre d’avvistamento Ta Dzong e il Trongsa Dzong, lo spettacolare edificio a più piani costruito in posizione strategica sulla strada di collegamento tra le regioni occidentali e orientali, che offre splendide vedute sulla valle del fiume Mangde.
Proseguiamo quindi il nostro viaggio verso la suggestiva regione del Bumthang. La valle di Bumthang (2.580 metri) fu la residenza del grande maestro buddhista Pema Lingpa, il più importante terton (scopritore di tesori) del Bhutan, nonché una delle reincarnazioni di Guru Rinpoche. Il Bumthang comprende quattro valli: Chokhor, Tang, Ura e Chhume, dove abbondano rustiche abitazioni, mulini ad acqua e lhakhang, “le dimore degli dei”. Dal momento che i templi più importanti si trovano nella grande valle di Chokhor, è questa la parte della regione comunemente definita valle del Bumthang. Visitiamo il Jakar Dzong, il favoloso Jampey Lhakhang e il Kurjey Lhakhang. Per ultimo ci si rechiamo al Lago Mebar, “il Lago Ardente”, una grande piscina naturale formata dal fiume, dove Pema Lingpa trovò il più prezioso dei tesori. Il laghetto è oggi considerato uno dei più sacri luoghi di pellegrinaggio buddhista in Bhutan.
Partiamo quindi per la valle di Phobjikha. Si ripercorre a ritroso l’itinerario dei giorni scorsi cercando di fissare negli occhi i paesaggi di monti e valli. Superato il passo Pele-La si lascia la strada principale e si procede verso sud, attraverso il passo Lawa-La (3.360 metri), per fare ingresso nella valle di Phobjikha, una valle glaciale a 2.900 metri di altitudine alle pendici occidentali dei Monti Neri.
Il terreno paludoso della valle è il perfetto habitat invernale per una numerosa colonia di gru collo nero. Si tratta di una specie rara a rischio di estinzione, che dall’altopiano del Qinghai, in Tibet, migra verso il Bhutan in autunno. I bhutanesi mostrano grande rispetto per questi “uccelli celesti” tanto da dedicargli un importante festival religioso. Alla fine di febbraio, le gru, dopo aver volteggiato sopra il Gompa di Gangtey, ritornano attraverso l’Himalaya fino alla loro residenza estiva in Tibet.
Ultimo giorno in Buthan, dopo la prima colazione partiamo per Paro. Lungo il percorso visitiamo il Simtokha Dzong, antico complesso monastico, ora sede dell’Università Buddhista. Arrivati a Paro dedichiamo un po’ di tempo al Kyichu Lhakang, uno dei più antichi e splendidi templi del Bhutan, fatto costruire nel 659 dal re tibetano Songtsen Gampo allo scopo di immobilizzare il piede sinistro di una diavolessa che cercava di impedire la diffusione del buddhismo. Vi si trova anche un chorten contenente le ceneri di Dilgo Khyense Rinpoche, venerabile maestro del buddhismo nyingma scomparso nel 1992.