Il centro storico di Ardesio (Valle Seriana) sarà palcoscenico dal 5 al 7 agosto, della XII edizione della rassegna “Ardesio DiVino”, un viaggio enogastronomico attraverso i sapori della Penisola alla riscoperta della cultura del vino e del cibo, un viaggio durante il quale i visitatori potranno degustare e acquistare vini e prodotti tipici direttamente da selezionati viticoltori (37, provenienti da diverse regioni italiane ed anche un viticoltore sloveno) e artigiani del gusto. Nei 26 stand food presenti, salumi, formaggi caprini e vaccini, parmigiano reggiano, olio extra vergine di oliva, aceto balsamico tradizionale, miele, sidro di mele, sciroppo di rose, lumache, zafferano, liquori, farine, caffé di farro, spezie, carne, erbe officinali, tisane, erbe spontanee di montagna, confetture. Ci sarà inoltre Cesvi con il Cesvino, etichetta solidale per fermare l’AIDS sul nascere ! e L’oleoteca Bike Terrasud.

Ardesio DiVino (foto Francesco Bellini)
La rassegna, una mostra mercato all’aperto, è organizzata e promossa dalla Pro Loco Ardesio con il sostegno dell’amministrazione comunale, Regione Lombardia, Comunità Montana Valle Seriana e Promo Serio, e inoltre con la collaborazione di Paolo Tegoni/Gourmet Events & Consulting (docente Master C.O.M.E.T, Università di Parma) e del suo team.
Durante la manifestazione le corti del centro storico si apriranno per accogliere viticoltori e migliaia di visitatori, appassionati ed addetti al settore, che lungo il percorso troveranno anche selezionati artigiani, artisti, musicisti (sei diversi concerti che spaziano a 360° gradi nel panorama musicale). Grandi protagonisti saranno appunto i produttori, che il visitatore potrà incontrare, per conoscere e acquistare direttamente da chi, con passione e dedizione, produce quello che ogni giorno portiamo sulla nostra tavola. Anticipa la kermesse venerdì sera alle 21 la cena gourmet “Cena DiVina” all’albergo Bigoni: con Davide Bigoni, chef patron dell’albergo e Prof. Paolo Tegoni, sommelier. (40 posti disponibili, su prenotazione tel.0346.33289).

Ardesio DiVino
Oltre alle degustazioni presso gli stand enogastronomici (apertura stand: sabato 10.30/13 e 16/21 mentre domenica orario continuato 10.30/21; taglio del nastro sabato alle.10.30), moltissimi gli eventi in programma nel week-end: sabato e domenica sera dalle 19.30 cene eco-sostenibili nelle vie e piazze del centro storico a base di prodotti tipici selezionati; il laboratorio creativo per bambini “Grappoli di fantasia” a cura di Andrea Zanoletti; le mostre “Ardesio DiVino nel Mondo” e “12 anni di Ardesio DiVino” e i numerosi concerti che allieteranno i visitatori durante le degustazioni. Tra le novità della dodicesima edizione la prima edizione dell’estemporanea di pittura che vedrà all’opera nei due giorni alcuni artisti dell’Alta Valle Seriana intenti a dipingere i luoghi più belli e suggestivi del centro storico di Ardesio.
Quest’anno l’intervento del Seminario Permanente Luigi Veronelli avrà titolo Ardesio-Monopoli A/R: appunti di viaggio tra vini d’eccellenza e antichi ricettari, viaggio ideale che, percorrendo alcuni grandi terroir del vino italiano, condurrà sino ai maestosi ulivi secolari della piana di Monopoli (Bari). La “partenza” è prevista alle 17.30 di sabato con la degustazione guidata “Ardesio-Monopoli. Lungo le vie consolari, vini e letture dal versante tirrenico della Penisola”. Domenica mattina, invece, alle 11, protagonista sarà l’oro verde di Puglia raccontato da Mimmo Lavacca dell’Associazione Terrasud con l’incontro “Monopoli: la civiltà dell’ulivo e dell’olio, ritratto della pianta più bella del mondo e di coloro che la coltivano”.

Un momento della passata edizione (foto Pietro Guana)
Nel pomeriggio, ore 17.30, il rientro ad Ardesio permetterà di fare tappa in altri celebri distretti vitivinicoli, seguendo il filo degli assaggi e dei racconti con la degustazione “Monopoli-Ardesio Risalendo la costa adriatica dello stivale”. Occasioni uniche per scoprire e conoscere vini italiani, eccellenza di ogni latitudine. Per partecipare alle degustazioni guidate a cura del Seminario Veronelli (gratuite per chi è in possesso del braccialetto valevole come ingresso alla manifestazione), è necessario prenotarsi scrivendo a info@ardesiodivino.it, posti limitati.

Un’immagine suggestiva di Ardesio
Per scoprire e riscoprire Ardesio e le sue bellezze, sono in programma inoltre domenica pomeriggio visite guidate gratuite al Santuario della Madonna delle Grazie (alle 14.30), al Museo MEtA (alle 16.30) e inoltre presso il MEtA vi sarà l’apertura straordinaria della mostra delle sculture del maestro Luigi Fornoni (16.30/18) e inoltre la possibilità di visitare la mostra “Pastori, Dipinti di Andrea Ferrari Bordogna” (sabato e domenica 14/17.30). Ardesio DiVino anche quest’anno sarà tappa del Tour 2016 de L’Eco Café, redazione itinerante del quotidiano bergamasco L’Eco di Bergamo.
Una curiosità: Ardesio sempre più internazionale grazie all’iniziativa promozionale “Win a Trip to Italy – International Competition” legata alla XII edizione di “Ardesio DiVino”. Il contest, che si è svolto nel mese di giugno su vari social network (Facebook e Instagram) e con recensioni su canali media britannici, ha raggiunto circa 1.000 adesioni ed ora Ardesio si prepara ad accogliere e ospitare i due vincitori che in volo da Londra a Orio Al Serio, raggiungeranno la località della Valle Seriana per godersi un week-end all’insegna dell’enogastronomia e non solo.
COSA VEDERE AD ARDESIO
Ardesio (Ardés in dialetto bergamasco), comune della provincia di Bergamo, è noto per i frequenti pellegrinaggi al Santuario della Madonna delle Grazie. Il capoluogo giace sulla sponda sinistra del Serio, su un terrazzo fluviale circondato dai monti, che grado a grado che si elevano, lasciano il posto a vasti prati, a ricchi ed estesi boschi, a pascoli. Il documento “Damnati ad Metalla”, di Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) nel suo Naturalis Historia sembra confermare la presenza di Ardesio e altri borghi in alta Valle Seriana, fin dall’epoca romana.
Sono dodici le frazioni di Ardesio: Valcanale è la più importante del Comune sia per abitanti che per la sua conformazione territoriale. Immersa nel verde e nella natura con bellezze paesaggistiche tipiche di scenari alpini, questa frazione è una delle perle prestigiose del corollario Orobico. Bani, situata alle pendici dell’omonimo monte, gode di una posizione paesaggisticamente incantevole; Valzella, oggi in fase di espansione, è oggetto di insediamento di edifici di tipo artigianale/industriale; Ludrigno mantiene ancora ben visibile la sua interessante struttura architettonica che ben giustifica l’interesse e lo studio degli appassionati di architettura minore bergamasca;

Passeggiando nei dintorni di Valcanale
Cacciamali è caratterizzata dalla presenza di una graziosa chiesetta del XVI secolo con affreschi risalenti allo stesso periodo. Antiche e bellissime abitazioni di montagna creano l’incanto di Ave. La sua splendida posizione e le ricche abetaie che la circondano sono la ragione di un sia pur modesto (4 abitanti) reinsediamento abitativo. Cerete fronteggia e domina il capoluogo, sulle pendici del Monte Secco. Con le località Staletti e Pizzoli conta circa 110 abitanti. La bellezza architettonica di Piazzolo è nota a molti esperti. Ancor oggi molto rimane di quell’arte rustica minore in molte abitazioni del XIV e XV secolo, solo lievemente disturbate dalle recenti manomissioni. Marinoni è la prima contrada che si incontra risalendo la Valle dell’Acqualina lungo la strada comunale per Valcanale. Di particolare interesse l’abitato denominato “Marinoni Vecchio”. Rizzoli sorge lungo la strada per Valcanale e gode di una favorevole posizione paesaggistica. Anche per questo recentemente è ripreso lo sviluppo edilizio di seconde case. Albareti è una piccola contrada che si è insolitamente e sufficientemente conservata nelle sue antiche strutture. Vi risiedono ancora 30 abitanti. Zanetti è l’antico avamposto dell’insediamento agricolo ed abitativo dell’ultima parte dell’Acqualina. Con Valcanale, rappresenta una delle posizioni turistiche più interessanti del Comune.

Chiesa di San Pietro
La sua cospicua altitudine (970 metri) e le sue strutture abitative ben giustificano la presenza di più di 100 abitanti. Di un certo interesse è la meridiana che si trova sulla parete sud-est della chiesa.
Ardesio offre possibilità di passeggiate su percorsi di media montagna. Numerosi sono i sentieri (ben segnati e numerati; cartine acquistabili nelle edicole) che si possono percorrere per passare una splendida giornata immersi nella natura. Lungo i sentire i cartelli indicano anche i tempi approssimativi di percorrenza.
Belle e interessanti anche le passeggiate in paese. Avvicinando Ardesio dal fondovalle e varcato il Ponte di Ludrigno, ci viene offerta subito una suggestiva visione: la bellissima chiesetta di S. Pietro. L’oratorio, costruito sull’estremo limitare di un antico terrazzo fluviale, sembra sia sorto su una preesistente tribulina romanica. All’interno un certo interesse richiama l’altare maggiore col sovrastante affresco attribuito ad “Alessandro de Ardese”.
Incamminandoci verso il centro di Ardesio, scorgiamo sulla destra la casa parrocchiale del XV-XVI secolo e, prima della stessa, una fontana con mascherone e decorazioni scolpito nel marmo di Ardesio. Poco oltre si può ammirare l’imponenza della Chiesa Parrocchiale; l’ingresso del sagrato è ornato da due spalle poliscili che apparterrebbero alla primitiva chiesa parrocchiale del 1176.

Santuario della Madonna delle Grazie (foto Luca Giarelli)
Nel 1455 infatti il vescovo Barozio favoriva la costruzione di una nuova chiesa che nel ‘600 venne adornata di affreschi e stucchi. Il dipinto più pregevole che si trova all’interno della chiesa è una tela di Carlo Cresa, del 1674, e raffigura l’Annunciazione e l’Angelo custode tra i Santi Lorenzo e Giorgio. Sul sagrato merita di essere visitata la chiesa della confraternita dei Disciplini o di S. Bernardino con all’interno uno splendido altare ligneo, e la cappelletta di S. Rocco con affreschi quattrocenteschi recentemente restaurati, raffiguranti da sinistra S. Rocco, S. Antonio Abate, S. Rocco, la Pietà, S. Sebastiano, S. Pietro e S.Paolo.
Poco sopra Piazza Moretto c’è il Santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, edificato nel luogo in cui la tradizione vuole sia avvenuta, il 23 giugno 1607, l’apparizione mariana alle due sorelle Maria e Caterina Salera, durante un temporale. La facciata principale, a est, è una struttura architettonica eseguita in pietra locale e marmo rosso; in stile ionico settecentesco, riproduce la forma interna dell’edificio a tre navate. Opera di sommo rilievo storico è l’organo (1636) di Giovanni Rogantino di Morbegno (SO). L’altare è costruito sul luogo ove avvenne la prodigiosa apparizione della Madonna. Sopra l’altare, il dipinto delle Sacre Immagini del XV secolo; ai lati del presbiterio due ovali opera del Guadagnini, così come le due pale al centro della chiesa. A lato del confessionale, la pala dell’Incoronazione di Maria, è attribuita a Palma il Giovane. Nello scurolo sotto l’altare è depositata la scultura linea dell’Apparizione, opera artigianale della Val Gardena, mentre a lato la sala degli ex-voto, e la sala del Sacro Sepolcro, gruppo di sculture di bellissima fattura della bottega Fantoni. Nel 1645 iniziarono i lavori di costruzione dell’alto campanile (66 metri) che venne definitivamente ultimato vent’anni dopo.

Chiesa dei Disciplini (foto Luca Giarelli)
Fuori, sull’omonima piazza, si può ammirare la pregevole architettura dei palazzi appartenuti alle famiglie Moioli, Maninetti, Cacciamali, e della Casa del Pellegrino. Dopo via Filiberto si giunge sulla piazza principale, intitolata a Bonvicino di Ardesio, pittore locale del Cinquecento. Vi domina il Palazzo Vescovile, costruzione del XII secolo. Al suo interno è da ricordare la stanza della Congregazione dei morti, con un portale in pietra decorata, recante la data 1672. Alle spalle del Municipio c’è la piazzetta di Largo Riccardi, prima denominata di S. Caterina. Qui, infatti, già nel XV secolo, vi era un tempio dedicato alla santa senese.
La chiesa di Santa Caterina era la chiesa del convento delle monache domenicane, ma agli inizi dell’Ottocento cambiò destinazione e fu adibita a Casa di Riposo (ora Ricovero Filisetti). Durante la ristrutturazione della casa Ricovero sono stati rinvenuti avanzi di un campaniletto e due portali con lunette affrescate. Oggi si possono notare le due spalle di marmo dell’antica entrata della chiesa, che riportano la data di costruzione, 1522.
La chiesa di Sant’Antonio al Zaffalino venne fatta costruire nel Seicento da Pietro Cacciamali, per adempiere la volontà del defunto fratello Don Bartolomeo. È una bella e armonica costruzione a croce greca con volta a tazza, impostata su quattro archi; anche il presbiterio è sormontato da tazza. È arricchita da diversi affreschi ottocenteschi, opera di Lattanzio Querena di Clusone.

Chiesa di San Antonio Zaffalino
Da non perdere una visita al Museo Etnografico dell’Alta Valle Seriana che si articola in quattro sezioni e analizza il rapporto secolare tra il territorio e le attività della popolazione della valle con riferimento alla filatura, al lavoro dei carbonai, dei muratori, dei boscaioli e dei minatori. Presenta documenti che ripercorrono la storia della miniera d’argento che sfruttò un giacimento scoperto nell’XI secolo e che rese famoso il paese. Comprende un’ interessante cartografia storica, attrezzi e ricostruzioni della vita della miniera.
Un altro museo interessante è la casa-museo di impianto quattrocentesco che ospita ambientazioni tipiche della vita domestica che si conduceva in valle sino alla prima metà del secolo scorso. La casa-museo si trova nel borgo medievale, vicino al sagrato del Santuario, proprio a fianco della cancelleria.
USI, COSTUMI E RITI AD ARDESIO
Ad Ardesio ogni anno si tiene la commemorazione religiosa dell’Apparizione della Madonna delle Grazie. Il 23 giugno è la data di ricorrenza dell’evento che ebbe luogo nel 1607. Ardesio ed i suoi cittadini accolgono ad ogni celebrazione i devoti provenienti da ogni parte d’Italia, e tutti coloro che amano ritrovarsi per festeggiare una delle più sentite festività religiose mantenute secondo la tradizione e i suoi antichi rituali. Dopo la solenne e partecipata processione della vigilia si svolgono i famosi fuochi d’artificio, ed il paese si anima sino a tarda notte con le luci ed i suoni di ambulanti e giostrai. E’ tradizione, nei ristoranti, chiedere di poter mangiare la trippa.

La processione durante la festa della Madonna delle Grazie
Ad Ardesio si “scaccia” l’inverno con la “Scasada del Zenerù“, importante e consolidata tradizione del paese, un rituale molto partecipato e atteso.
Con il 31 gennaio, appuntamento astronomico considerato nell’antichità cerniera tra inverno e primavera, prendono il via i gelidi giorni della merla e la sera del 31 migliaia di partecipanti si unisco agli ardesiani per “scacciare” l’inverno, il freddo e la brutta stagione, facendo un gran baccano con campanacci, latte, raganelle piccole e giganti e tutto ciò con cui si può far rumore, in un corteo per le vie del paese che segue il famoso fantoccio che ogni anno ha sembianze diverse e rappresenta la fredda stagione che sarà simbolicamente cacciata, con un meraviglioso e suggestivo falò.
Dal famoso soprannome degli abitanti di Ardesio, “i cavre dè ardés“! (le capre di Ardesio), è nata diversi anni fa la “Fiera delle capre“. Ogni anno, la prima o la seconda domenica di febbraio, si svolge questa sagra paesana con protagoniste le capre, un evento che richiama allevatori e semplici curiosi. La Fiera non è solo un momento di confronto e incontro tra addetti al settore, ma è anche un’occasione per riscoprire il centro storico di Ardesio, ascoltare musica folk, fare acquisti negli stand di prodotti tipici bergamaschi e partecipare ai numerosi eventi che contraddistinguono la manifestazione. Vuoi conoscere meglio Ardesio ? www.viviardesio.it

“Scasada del Zenerù”