Ad Asti “Vinissage”, vetrina sui vini naturali

Asti, Piazza Vittorio Alfieri

Appuntamento sabato 28 domenica 29 maggio con il mercato del vino artigianale biologico biodinamico e naturale, evento organizzato ad Asti nel centro Fieristico Enofila, in Corso Felice Cavallotti, affascinante costruzione industriale di fine ‘800, ora trasformato in complesso fieristico. “Vinissage” è la più importante vetrina piemontese sui vini naturali, provenienti da agricoltura biologica e biodinamica. Evento cult della primavera astigiana, raduna vignaioli uniti dalla convinzione che la qualità dei vini nasca da una vendemmia sana e da un buon lavoro in vigna ma che a ciò debba far seguito anche un impegno in cantina, basato sul massimo rispetto per la naturalità dell’uva.

Una passata edizione di “Vinissage”

Scopo di “Vinissage” è quello di ampliare la conoscenza e la diffusione dei vini naturali attraverso la degustazione e la conoscenza diretta dei vignaioli presenti alla rassegna, il tutto senza però tralasciare altri motivi di interesse come le occasioni di abbinamento gastronomico, l’acquisto di grandi vini e gli appuntamenti culturali.

Un’esperienza che va oltre l’etichetta e la bottiglia, un viaggio dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, passando tra le colline del Monferrato (presenti, infatti, aziende provenienti da tutta Italia), per conoscere i luoghi dove la natura si sposa con le tradizioni del suo popolo e dove l’amore per le cose semplici si incontra ancora con le eccellenze dei suoi prodotti. Al salone dei vini naturali saranno presenti vignaioli che coltivano viti e producono vini in modo artigianale e naturale, nel pieno rispetto del territorio, della vite e dei cicli naturali, privilegiando le varietà di uva locali e i componenti naturali del vino. In particolare le cantine selezionate e partecipanti alla kermesse sono in regime di agricoltura biologica e/o biodinamica certificata od in conversione. Secondo questi tenaci vignaioli la vinificazione deve accompagnare l’uva nella sua trasformazione, utilizzando solo principi fisico-chimici naturali, fortemente convinti che “con dell’uva biologica si può fare del vino industriale, ma che per fare del vino naturale è indispensabile avere delle uve biologiche”.

Vini naturale a “Vinissage”

I vignaioli presenti a Vinissage propongono quindi vini unici, a livello organolettico, vini che hanno l’obiettivo di uscire dall’omologazione dei vini costruiti, preservando la natura, il territorio e la biodiversità. Questi vini, autentica espressione del legame e dell’identità tra il vino ed il territorio, non hanno la pretesa di essere gli unici vini buoni, hanno però il vantaggio di essere prodotti solo da uva fermentata e di rappresentare il gusto del loro territorio, del loro vitigno e del vignaiolo che li produce. Asti e tutto il Piemonte è terra di grandi vini e, per questo, è giusto anche dare voce a vini meno consueti, ma che contribuiscono ad arricchire il mondo del vino. A “Vinissage” non mancherà, inoltre, la possibilità di acquistare anche altri prodotti biologici del territorio, come marmellate, conserve, cioccolato, formaggi, salumi ed informarsi sull’argomento, presso le postazioni dedicate all’editoria del settore. Durante la manifestazione sul piazzale esterno del Palazzo dell’Enofila “Tutto Bio”, mercatino a cura di Associazione Città del Bio.

Asti, piazza San Secondo

Giunta alla sua decima edizione “Vinissage” è organizzata dal Comune di Asti in collaborazione con Officina Enoica, associazione il cui scopo è quello di sostenere i vignaioli i cui prodotti siano frutto di una viticoltura e di uno stile di vita improntati al rispetto della natura, alla preservazione dell’ambiente e della biodiversità, anche attraverso il metodo biologico, biodinamico e della permocoltura, attenti alla salute dell’uomo e che siano espressione vera della terra e del lavoro che li genera.

COSA VEDERE AD ASTI
Asti (Ast in piemontese) “Municipium” romano noto con il nome di Hasta Pompeia o semplicemente Hasta, fu sede del ducato di Asti, ducato longobardo della Neustria. Libero comune nel Medioevo, con diritto di “battere moneta”, fu uno dei più importanti centri commerciali tra XII e XIII secolo, quando i suoi mercanti svilupparono il commercio e il credito in tutta Europa.

Asti, la cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo

Conosciuta in tutto il mondo per i suoi vini, negli ultimi anni ha assunto una notevole rilevanza a livello nazionale anche il Festival delle sagre astigiane, una manifestazione enogastronomica che si tiene ad Asti la settimana antecedente il famoso Palio, durante la quale oltre 40 pro loco della provincia propongono le loro specialità gastronomiche, accompagnate da vini DOCG astigiani, in un grande ristorante all’aperto, meta ormai di migliaia e migliaia di persone provenienti per l’occasione da tutta Italia.
Pittoresca, ricca di storia e immersa nella natura, la città di Asti è, dopo Torino, la principale città d’arte del Piemonte in quanto custode di un ricco patrimonio artistico ed architettonico. Con i suoi monumenti testimonia, il periodo di massimo splendore vissuto dal libero Comune nei secoli XI-XIV. La città che diede i natali a poeta e tragediografo del Settecento,Vittorio Alfieri, presenta il più vasto patrimonio architettonico basso-medievale della regione, a memoria di quello che fu il più potente Comune piemontese. La struttura urbanistica del centro è fatta a raggiera, come nei comuni di antiche origini, con le strade strette che si aprono sulle tante suggestive piazzette, veri salotti cittadini, dove le persone s’incontrano per parlare, ascoltare musica, stare insieme.

Asti, Torre dei Commentini

L’area a nord-ovest, tra il centro e la cattedrale, è ricca di palazzi medievali, case di antichi mercanti e torri monumentali. Un tempo questa parte della città era nota come il “Recinto dei Nobili”, a indicare la ricchezza che affluiva tra le vie strette e tortuose di zona della città.
Numerose sono le torri (si dice fossero oltre 100), le case-forti, le chiese, domus e palazzi. Del periodo romano, la Torre Rossa, probabile vestigia della porta occidentale della cinta romana, la domus di Via Varrone, i resti dell’anfiteatro, delle terme e del foro. La Torre Rossa o di San Secondo secondo un’antica tradizione fu l’ultima prigione di San Secondo, prima del suo martirio. Probabilmente l’appellativo di Torre Rossa gli viene dalla colorazione della struttura, oppure dalla vicinanza delle tenute della famiglia De Rubeis. Costruita in periodi storici diversi, la prima fascia della torre risale al I secolo a.C., mentre la parte in tufo risale al XI secolo. A partire dal XII secolo la Torre Rossa divenne la torre campanaria della chiesa di San Secondo. Una delle particolarità del monumento era la guglia in rame dorato, appuntita, con cui la torre terminava. La guglia venne abbattuta nel 1777, in quanto instabile.

Asti, la Torre Rossa

Del periodo romanico di notevole interesse sono la cripta di Sant’Anastasio, inserita nel complesso del Museo di Sant’Anastasio e la collegiata di San Secondo (VII secolo), dove sono custodite le reliquie del patrono della città e alcuni importanti baluardi del Palio d’Asti, il palio più antico d’Italia. Al periodo basso-medievale risale il maestoso Duomo di Asti, noto anche come cattedrale di Santa Maria Assunta e San Gottardo che, oltre ad essere la più grande chiesa della regione, viene considerata la più importante cattedrale gotica del Piemonte, grazie al suo raffinato apparato decorativo. La cattedrale ospita opere d’arte preziose: un ampio ciclo di affreschi del XVIII secolo, alcune pale di Gandolfino d’Asti ed opere d’arte in argento del XV e XVI secolo. Il presbiterio ha un notevole pavimento a mosaico originario dalla preesistente chiesa. Secondo la leggenda sembra ci fosse l’esigenza di trasferire l’originaria chiesa vescovile di San Secondo dentro le mura cittadine quindi si fa risalire i primi lavori di edificazione intorno al V-VI secolo.

Asti, piazza Cairoli detta del cavallo

Tra i principali edifici medievali, torri e case-forti sono da citare palazzo Catena, uno degli edifici storici più antichi della città. Secondo una leggenda fu abitato da Iginia D’Asti, protagonista di una tragedia di Silvio Pellico. Interessanti anche palazzo Zoya, il palazzo del Podestà o del Comune, nonchè svariate torri: Asinari, Comentina, De Regibus, Guttuari, Solero, Quartero, la torre e i palazzi Natta, la torre Solaro, la Torre Civica (torre Troyana), torre e palazzo Gazzelli. Inoltre nella zona nord occidentale della città è possibile ammirare un tratto delle antiche mura utilizzate per la difesa in epoca medioevale. Del periodo rinascimentale rimangono poche testimonianze architettoniche. Tra queste il complesso di San Pietro in Consavia, sede nel Medioevo del priorato gerosolimitano di Lombardia, oggi Museo Archeologico. Il Museo ha tre sezioni: archeologia, antico Egitto (con vasellame, iscrizioni geroglifiche, amuleti, due sarcofagi in legno con mummie), paleontologia (fossili del Terziario ritrovati soprattutto nei dintorni). Risale al Rinascimento anche palazzo Malabaila che nel Cinquecento ospitò Luigi XII durante un suo soggiorno in città.

Fossili al museo Archeologico di Asti

Del periodo barocco sono molti i palazzi e le chiese, come quella della Consolata con l’annesso monastero cistercense. Tra gli edifici barocchi più importanti palazzo Ottolenghi, il palazzo Civico, palazzo Mazzetti, palazzo Verasis-Asinari ed inoltre la chiesa ex Confraternita di San Michele e la ex chiesa di San Giuseppe.
Corso Vittorio Alfieri rappresenta oggi la strada principale della città; caratterizzano questa strada, il bel lastricato, le testimonianze del periodo liberty, la piazza alberata omonima. I segni dello stile liberty sono visibili anche in Corso della Stazione.

Il territorio Astigiano, prevalentemente collinare, si estende nel Monferrato e in una piccola area delle Langhe, la Langa Astigiana; al centro è attraversato dal fiume Tanaro.
L’alternanza di dolci rilievi e valli crea paesaggi di singolare bellezza, con distese di vigneti che si perdono a vista d’occhio e che offrono uno spettacolo unico di cromatismi e sfumature. L’Astigiano è, per eccellenza, la terra del vino e la patria dell’Asti Spumante Docg, conosciuto ed esportato in tutto il mondo. Se le colline rivelano panorami meravigliosi, di estremo valore sono anche le diverse aree protette come il Parco Naturale di Rocchetta Tanaro, La Riserva Naturale della Valle Sarmassa e la Riserva Naturale Speciale delle Valli Andona, Botto e Grande. Quest’ultima, oltre 300 ettari di ambiente naturale, si estende nella parte nord-occidentale della città nella località omonima, in una vasta area comprendente un ricco patrimonio fossilifero (conchiglie, coralli e altri fossili).

All’interno della riserva, in Valle Botto, si può visitare il percorso paleontologico, esclusivamente accompagnati da una guida. I fossili sono infatti tutelati per legge e considerati come un bene culturale comunitario, per cui ne è vietata la raccolta e la detenzione privata non solo nelle riserve paleontologiche, ma su tutto il territorio nazionale.

ASTI NEL PIATTO E….NEL BICCHIERE
La cucina astigiana è sinonimo di tradizione e qualità e i prodotti locali sono alla base di ricette antiche riproposte ancora oggi presso i migliori ristoranti della zona.
Prodotto principe è il tartufo bianco, una vera prelibatezza che rende unici anche i piatti più semplici. Tra gli ortaggi tipici, spiccano il cardo gobbo di Nizza Monferrato e il peperone quadrato di Asti; entrambi sono considerati ingredienti fondamentali per la bagna càuda. Piatto “povero” che affonda le sue origini nel Medioevo è realizzato con acciughe sotto sale, burro, olio extra vergine di oliva, aglio; il tutto viene stemperato in un tegame fino ad ottenere una salsa calda. A questo punto si intingeranno le verdure crude.

Fritto Piemotese

Piatto tipico del territorio sono anche gli agnolotti, la celebre pasta ripiena i cui ingredienti variano talvolta spostandosi da un piccolo comune ad un altro: a Calliano li troverete con ripieno di carne d’asino, a Viarigi di coniglio a Costigliole hanno il plin (ovvero sono chiusi con un pizzico), a Cessole sono serviti nel tovagliolo senza condimenti. Ovunque li potrete gustare con il semplice condimento burro e salvia che esalta il gusto delle pregiate carni bovine piemontesi. Da non dimenticare, poi gli gnocchi di patate alla monferrina, la ciotola di trifulau, composta da fonduta di formaggio, polenta e una spolverata di tartufo e naturalmente, il fritto misto alla piemontese fricia legato al rito della macellazione artigianale del maiale, dell’agnello e del vitello e alla necessità di non sprecare nulla. Il polmone (fricassà bianca), il fegato (fricassà nèira), le animelle, i rognoni, i filoni, la cervella e, talora, i testicoli, impanati nel pan grattato e fritti in olio. Col tempo si è arricchito di nuovi ingredienti e numerose sono le versioni di questo piatto gustosissimo.

I menu primaverili ed estivi hanno per protagonisti i frutti degli orti come asparagi saraceni di Vinchio, peperoni, ortaggi di tutti i colori che vengono serviti con le carni di coniglio e pollo.
Tra i dolci tipici si segnalano gli amaretti di Mombaruzzo, i canestrelli, costituiti da un impasto al cacao o alla vaniglia, con un forte aroma di limone, i finocchini di Refrancore, le torte di nocciole, i Baci di Dama ed il Cremino, un cioccolatino costituito da due strati di cioccolato gianduia con in mezzo una parte morbida, una pasta di cioccolato contenente nocciole, caffè o limone.

Bagna Càuda

L’astigiano è rinomato per la produzione di vini di altissima qualità: dai vini bianchi agli spumanti brut tra cui il Cortese, il Piemonte Chardonnay, il Moscato di Asti e, naturalmente, l’Asti Spumante Docg. Notevoli i vini rossi come il Barbera d’Asti, il Barbera del Monferrato, il Dolcetto d’Asti, fino al Brachetto d’Acquie il Piemonte Brachetto; numerose anche le produzioni di grappe e distillati. Ai vini si abbinano poi formaggi e salumi: la pregiata robiola di Roccaverano, antico formaggio di latte caprino dal sapore ricco che cambia con le stagioni a seconda delle erbe presenti sui pascoli delle colline della Langa Astigiana. Tra i salumi ricordiamo lo squisito “salame cotto”, l’originale produzione di salumi con carni d’asino, il prosciutto di Cocconato e la Muletta, un salame grosso fatto di pancetta, filetto, coscia, spalla disossata e sgrassata.