A Stra la XVI edizione del “Weekend StraBiologico”

Panorama sul fiume Brenta

Il Parco di Villa Loredan a Stra, immerso nell’affascinante Riviera del Brenta, in Provincia di Venezia, è pronto ad accogliere, dal 23 al 25 aprile, la XVI edizione del “Weekend Strabiologico“. La tradizionale rassegna di prodotti biologici, tipici e tradizionali, si arricchisce di anno in anno di eventi collaterali, culturali, enogastronomici, di riscoperta del territorio e delle sue eccellenze, diventando un appuntamento tanto ricco quanto arricchente, per bambini e adulti.
Tema di quest’anno la conservazione del cibo nella storia dell’uomo attraverso gli elementi naturali Sole, Sale, Fuoco, Vento, tema evocativo quanto originale, che richiama tradizioni genuine mai sopite, ma ancora tutte da riscoprire.

Un momento di una passata edizione del “Weekend StraBiologico”

Promossa dal Comune di Stra e organizzata da Veneto a Tavola, con il patrocinio della Regione Veneto, la manifestazione propone oltre al ricco mercato con 60 espositori specializzati in prodotti biologici, tipici e tradizionali, salutistici e di artigianato naturale, anche un ricco carnet di incontri culturali e gastronomici, spettacoli e laboratori per ogni età.
Il tema centrale di questa edizione sarà sviluppato attraverso una mostra, un corso di cucina naturale e macrobiotica, degustazioni e presentazioni di prodotti curate da Veneto a Tavola in collaborazione con la Condotta Slow Food della Riviera del Brenta e da aziende del settore. Per i bambini ci saranno laboratori didattici per conoscere e provare semplici tecniche per la conservazione di alimenti ma anche vari giochi oltre al consueto “Battesimo della Sella”.

Stra, Villa Loredan

Nella giornata del 24 aprile il programma prevede la presenza del gruppo I Caenassi ovvero le “Arti per via in bicicletta”, mentre lunedì 25 aprile ci sarà la tradizionale degustazione gratuita di Risi & Bisi, in omaggio al piatto veneziano più famoso che il Doge consumava a pranzo nel giorno dedicato a San Marco. Saranno presentate inoltre le eccellenze gastronomiche del territorio veneziano: le castraure (carciofini) dell’isola di S. Erasmo e gli asparagi di Giare, prodotti stagionali, il miele di barena ed il riso veneziano di Torre di Fine.
Tra le attrazioni ludico-didattiche da segnalare l’escursione guidata “Il Prato in Tavola” per scoprire le erbe spontanee ed il “Corso per Cercatori d’Erbe”, il giro “In trenino attraverso le Ville” e quello “In burcio sul Naviglio”. Chi vorrà conoscere e provare le varie discipline olistiche potrà partecipare allo “Spazio Benessere” nel parco della villa.

Un momento di un passata edizione del “Weekend StraBiologico”

Per golosi e buongustai saranno presenti alcuni stand gastronomici, biologici e vegetariani come “La Sana Cucina” di Ca’ Busatto oltre a piatti tipici veneziani, baccalà, sarde in saor, bigoli in salsa, proposti dalla Condotta Slow Food della Riviera del Brenta. Le cene a tema organizzate da alcuni ristoranti della zona completeranno l’offerta enogastronomica della manifestazione.

STRA E LA RIVIERA DEL BRENTA
La Riviera del Brenta, un insieme unico di storia, cultura, arte e paesaggio, di stupendi angoli verdi sorti lungo il corso del fiume, comprende diversi centri abitati: Stra, Fiesso d’Artico, Dolo, Mira, Oriago e Malcontenta. Si tratta di una zona di elevato valore storico-paesaggistico per la presenza di numerose ville venete progettate e affrescate da maestri dell’arte italiana, commissionate e vissute dalla nobiltà veneziana come luogo di villeggiatura, dimore di campagna nelle quali celebrare il rito dei cortei acquei, delle cene sfarzose, delle feste protratte fino all’alba.

Stra, Villa Pisani

Il Brenta rivestì un importante ruolo come via di comunicazione tra la laguna di Venezia e il padovano e lungo le sue rive, tra il XVI e il XVIII secolo, furono per l’appunto costruite, su commissione delle famiglie patrizie veneziane, numerose ville, testimonianza della potenza aristocratica di quel periodo. A quell’epoca la Riviera veniva raggiunta solo spostandosi in barca e i nobili veneti erano quindi trasportati sul fiume da un battello chiamato Burchiello, trainato dalle rive da uomini, buoi o cavalli, mentre le merci venivano trasportate da barche chiamate burci. Ancora oggi la crociera lungo il Brenta costituisce un’attrattiva turistica. Molte ville, tutte con splendidi giardini, sono aperte al pubblico.

Un suggestivo scorcio della Riviera del Brenta

La Riviera del Brenta è conosciuta anche come zona dedita all’artigianato, soprattutto quello calzaturiero. In tutto il mondo si conoscono le calzature ideate e prodotte dai designer e artigiani italiani di questa zona. Oltre al settore calzaturiero sono molti i campi dove l’artigianato locale ha avuto un grosso sviluppo: design e arredamento, moda e abbigliamento oltre al settore enologico.
Villa Pisani, detta anche Nazionale, rappresenta certamente uno dei più celebri esempi di villa veneta della Riviera del Brenta. Sorge a Stra ed occupa un’intera ansa del naviglio del Brenta, si estende su una superficie di 11 ettari ed un perimetro esterno di circa 1.500 metri. È oggi sede di un museo nazionale, che conserva opere d’arte e arredi del Settecento e dell’Ottocento.
Sempre a Stra troviamo Villa Foscarini Rossi, costruita tra il 1617 ed il 1635 su un probabile progetto di Francesco Contini, fu dimora, un secolo dopo, di Marco Foscarini, uno degli ultimi Dogi della Serenissima di Venezia e successivamente delle famiglie Negrelli e Rossi, da cui prende il nome. È sede del museo Rossimoda della calzatura.

Stra, Villa Foscarini Rossi

Altra Villa di Stra è la pregevole  Villa Pisani detta “La Barbariga”, situata, appunto, in località Barbariga. È uno dei più pregevoli palazzi della Riviera del Brenta, delimitato a nord dalla riva destra del Naviglio e a sud dalla strada comunale via Barbariga. Usata a lungo come elegante casa dominicale e base per la caccia alla lepre, come ricordano le statue ospitate sotto il porticato neoclassico e ispirate ai cacciatori dipinti dal Longhi, Villa Pisani “la Barbariga” sorge quasi davanti alla Villa Nazionale, sull’atra riva del Brenta, e anche alla enorme fama della dirimpettaia (oltre che all’essere privata e poco visitabile) deve il suo essere immeritatamente meno nota al grande pubblico. L’armonia dell’architettura, il giardino, gli orologi, gli affreschi ne fanno, infatti, una delle ville più belle della Riviera.

Villa Cappello Giantin sorge nel centro abitato, a poca distanza dall’argine sinistro del naviglio Brenta, in località un tempo denominata Fossolovara. La documentazione storica e i caratteri architettonici della villa lasciano presumere un intervento costruttivo attorno alla metà del Seicento, probabilmente condotto su un nucleo edilizio cinquecentesco preesistente.

Magnifici affreschi a Villa Foscarini Rossi

Una conferma è data anche dalla data, 1647, segnata sulla tela collocata nel soffitto del vano scala. Le numerose incisioni settecentesche mostrano la villa nel momento del suo sviluppo definitivo, sostanzialmente immutato sino a oggi. Il blocco residenziale si sviluppa su tre livelli, di cui un seminterrato, due piani principali e un mezzanino ai lati del secondo livello; presenta una pianta rettangolare e un impianto tradizionale con salone passante. Sul retro della villa, verso nord, è presente un giardino organizzato su due parterres geometrici in bosso e piante d’alto fusto verso il muro di confine. Attualmente l’edificio è di proprietà della famiglia Giantin.
Villa Loredan, Carminati, Rova, Smania, il cui parco ospiterà la manifestazione “Weekend Strabiologico”, fu proprietà della famiglia patrizia veneziana Loredan da Santo Stefano. Nell’Ottocento i beni passarono alla famiglia Carminati e poi ad altri privati. Attualmente l’edificio di levante è di proprietà privata, mentre l’immobile a ovest con tutto il parco è di proprietà del Comune di Stra. Altre ville a Stra sono: Villa Carpi, Jager, Granata, Pizzo, Moreno, Zuin; Villa Moro, Mischiato, Bedendo; Villa Marin, Fattore.

Stra, Villa Cappello Giantin

Un capitolo a parte merita Villa Pisani, detta Nazionale.
Venne costruita a partire dal 1721 su progetto di Gerolamo Frigimelica (cui si deve anche il progetto del Palazzo Pisani in campo Francesco Morosini o Santo Stefano a Venezia, attuale sede del Conservatorio) e Francesco Maria Preti per la nobile famiglia veneziana dei Pisani di Santo Stefano. Al suo interno si può ammirare il capolavoro di Gianbattista Tiepolo “Gloria della famiglia Pisani”, affrescato sul soffitto della maestosa Sala da Ballo. Nelle altre sale vi sono opere di Giambattista Crosato, Giuseppe Zais, Jacopo Guarana, Giovanni Carlo Bevilacqua, Francesco Simonini, Jacopo Amigoni e Andrea Urbani. All’epoca della costruzione la Villa contava 114 stanze (ora 168), in omaggio al 114° doge di Venezia Alvise Pisani. Le stanze sono denominate in base all’utilizzo o all’ospite di riguardo che vi soggiornò.

La “stanza di Napoleone”, con letto a baldacchino

La più importante è la “stanza di Napoleone”, con letto a baldacchino in stile impero. La stanza vicina è il bagno, dotato di vasca a pavimento e rubinetti, un vero lusso per l’epoca. La maggior parte delle stanze è arredata con mobili dell’epoca napoleonica o asburgica. Vi sono tuttavia alcuni oggetti, in particolare dei pezzi di boiserie dipinta in stile cinese, che risalgono all’epoca dei Pisani. All’interno della Sala da Pranzo la tavola è apparecchiata con un servizio di piatti usato dalla corte napoleonica. Al centro è collocato un prezioso centrotavola in alabastro in stile neoclassico. Sulle piattaie rococò alle pareti sono esposti vetri e ceramiche del Settecento.
La sua monumentalità ha fatto sì che fosse più volte scelta come residenza o come sede per incontri tra monarchi e capi di Stato o di governo; villa Pisani ha ospitato tra gli altri anche Napoleone Bonaparte che nel 1807 l’acquistò dalla famiglia Pisani (ridottasi sul lastrico per debiti di gioco) per il figliastro, il viceré d’Italia Eugenio di Beauharnais. Nel 1814 la villa diventò proprietà degli Asburgo e assegnata al Governatorato Generale Civile e Militare del Lombardo Veneto che la utilizzò come sede di rappresentanza.

Stra, Villa Pisani

Ribattezzata “Villa Reale” ospitò molta dell’aristocrazia europea in villeggiatura. Dopo l’annessione del Veneto al regno d’Italia, nel 1868 Villa Pisani divenne proprietà dello Stato, perdendo la funzione di rappresentanza e diventando, nel 1884, museo. Nei primi del ‘900 la Villa ricevette la visita del poeta Gabriele D’Annunzio e della Duse. L’atmosfera di decadenza degli ambienti abbandonati e del parco inselvatichito è puntualmente descritta da Gabriele d’Annunzio nel romanzo “Il Fuoco”. Nel 1934 la villa fu parzialmente restaurata, per ospitare il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler. Il regista Pierpaolo Pasolini girò nelle sale della villa e nel parco un episodio del suo film “Porcile”.
Villa Pisani è famosa anche per il suo labirinto di siepi di bosso. Al centro vi è una torretta, sormontata da una statua di Minerva. Nel labirinto avveniva il gioco tra dama e cavaliere: la dama si poneva sulla torre centrale con il suo volto mascherato e il cavaliere doveva raggiungerla, una volta arrivato, lei svelava la sua vera identità: ma era sempre una sorpresa. Il labirinto è una filosofia classica del passato greco del Minotauro e Minosse: può essere simbolo cristiano ma anche pagano, esprime il desiderio inconscio di perdersi per poi ritrovarsi.

Il labirinto di Villa Pisani

La terrazza belvedere ha forma esagonale; dal suo centro si sviluppano assi ottici che hanno riferimenti a gruppi di statue o a cancelli o angoli verdi. Frequentatissima dalle dame e cortigiane che stavano al sole per schiarire i capelli utilizzando un miscuglio di sale ed erbe, la terrazza belvedere veniva utilizzata, per la sua leggiadria, anche come proscenio per spettacoli teatrali o concerti di musica all’aperto. La ghiacciaia, chiamata anche “la casa dei freschi” è una collinetta artificiale, internamente cava e con intorno un fossato. Nel fossato, d’inverno, l’acqua ghiacciava; il ghiaccio veniva tagliato in grossi blocchi che, attraverso un cunicolo, venivano accumulati all’interno della collinetta e servivano per conservare d’estate, cibi e bevande. Sulla collinetta si eleva un’aerea loggia a pianta quadrata detta anche coffee house, luogo di sosta e ristoro durante le passeggiate nel parco.
A lato delle scuderie si trovano alcune costruzioni dedicate alla coltivazione di agrumi e piante tropicali. Un recente e importante intervento di restauro conservativo ha restituito ai visitatori questa parte che, all’epoca di massimo splendore della villa, era fondamentale nella sua economia in quanto il commercio degli agrumi, al tempo merce assai più pregiata di oggi, contribuiva alle spese di mantenimento dell’intero parco.

Granseola alla veneziana

La lunga piscina al centro del parco di villa Pisani fu costruita nel 1911 per studi idraulici dall’Istituto Idrografico dell’Università di Padova. Successivamente nel 1913, venuti meno gli scopi scientifici, fu completamente ricostruita e abbellita con statue provenienti da altre ville venete.
La Villa e il parco sono tra le più importanti attrazioni turistiche della Regione Veneto. La villa da sola, con le sue grandi mostre d’arte antica, moderna e contemporanea, e le sue sale, conta oltre 150.000 visitatori all’anno.

SPECIALITA’ GASTRONOMICHE
La Riviera del Brenta si trova in una posizione legata sia alla terra che al mare e per questo motivo esprime il massimo della qualità e della fantasia nell’enogastronomia. Moltissimi sono i ristoranti che offrono piatti di alta cucina e vini pregiati.

Asparago bianco

Un tempo erano numerose le osterie dove si poteva mangiare e anche alloggiare lungo il corso del Brenta durante gli spostamenti tra la città di Padova e la Serenisima, oggi le trattorie e i ristoranti si rivolgono ad un pubblico attento e dal palato fine che cerca il legame tra il luogo e la cultura enogastronomica. Nelle Ville si consumavano dei veri e propri “eventi gastronomici” che alternavano selvaggina e pesce, il tutto accompagnato da fiumi di vino e allietato da musicanti. La tradizione continua e pertanto gli chef del luogo propongono sia ricette rustiche a base di carni di maiale, anitre, faraone, coniglio accompagnate da verdure degli orti, sia ricette sofisticate a base di pesce crudo, capesante, cozze, vongole, uova di seppia, ostriche e altre specialità come sarde in saor, granseola, seppioline alla veneziana, baccalà mantecato, grigliate, fritture e altro ancora.