Viaggio nella Patagonia Argentina

Laguna Torre e Cerro Torre

El Chalten: ai piedi di due grandi montagne

Percorrendo la famosa Ruta 40, la strada che attraversa la Patagonia Argentina da sud a nord lungo le Ande, si incontra un paesaggio particolare, fatto di splendide montagne e di ampi spazi aperti battuti da incessanti venti. Talvolta si incontrano dei guanachi o qualche nandù che silenziosi pascolano in queste lande isolate della Patagonia.

Verso Laguna Los Tres

Terra lontana ma non per questo proibitiva da un punto di vista economico, la Patagonia è raggiungibile dall’Italia con vari voli e per risparmiare qualcosa in più si può anche approfittare dei codici sconto online proposti da CupoNation.
La strada che porta dal piccolo aeroporto di El Calafate ad El Chalten costeggia prima il lago Argentino e poi il lago Viedma. Immense distese di acqua dove le Ande si specchiano, mentre i colori di una natura incontaminata si mescolano lungo i 220 chilometri di assoluta solitudine che separano i due centri abitati.
Lasciata la Ruta 40, asfaltata solo a tratti, per la RP23, si incontrano sempre degli autostoppisti in attesa di un passaggio fino ad El Chalten. Non passano troppe auto e l’attesa non sempre è breve. Man mano che ci avviciniamo ad El Chalten il panorama inizia a sorprenderci: davanti a noi il Cerro Torre ed il Fitz Roy, senza ombra di dubbio, due delle montagne più maestose delle Ande. Forse questi nomi ai più dicono poco ma sono due grandi e impegnative montagne che da sempre hanno affascinato gli alpinisti più capaci e non solo.

Parque Nacional Los Glaciares

Parque Nacional Los Glaciares

Il Fitz Roy ed il Cerro Torre si trovano nella parte settentrionale del Parque Nacional Los Glaciares. Questo splendido parco della Patagonia è stato dichiarato, dall’Unesco, patrimonio dell’umanità proprio per i diversi ambienti che l’enorme parco racchiude al suo interno; basti pensare agli enormi ghiacciai che scendono dalle cime del Hielo Patagonico Continenental Sur o ai boschi subantartici od alle verticali vette delle Ande. Gran parte del territorio del parco non è comunque accessibile ai visitatori. L’attrazione più conosciuta del parco è il Glaciar Perito Moreno, un’enorme ghiacciaio, che si riversa nelle acque del lago Argentino. Il Perito Moreno si trova nella zona meridionale del parco, ad un’ottantina di chilometri da El Calafate ed ogni anno attira milioni di visitatori.

Perito Moreno

Giungiamo ad El Chalten verso sera. El Chalten è un piccolo paese, che ha subito un veloce sviluppo a partire dal 1985 quando è stato istituito il parco nazionale (Los Glaciares). Inizialmente si è sviluppato soprattutto come base per le spedizioni alpinistiche; attualmente è una buona base non solo per chi vuole fare dell’alpinismo, ma anche del trekking o semplicemente visitare la zona. E’ un paese recente e la sua urbanistica lo dimostra. Le sue strade sono sterrate ed il traffico è inesistente.

Fitz Roy e Laguna de Los Tres

A prima vista sembra un paese da far-west, c’è da chiedersi dove sono i cavalli e i pistoleri! Ma mentre qualche cavallo che pascola fuori città lo si può vedere, di pistoleri nemmeno l’ombra. Per le strade di El Chalten ci sono comunque tanti bambini che affollano il piccolo abitato: bimbi in bicicletta, di corsa, con il pallone, schiamazzi e tante risa.
Le guide descrivono un po’ El Chalten come un avamposto di frontiera con pochi servizi e poche cose, ma, per il turista, ad El Chalten c’è quasi tutto, alberghi, ristoranti, campeggi, un supermercato, alcuni negozi, un internet-cafè, manca solo la banca ma qualcuno dice che presto arriverà anche quella e perfino le carte di credito non sono fantascienza.
A parte gli alpinisti, per i comuni mortali ci sono parecchi sentieri e trekking che consentono non solo di godere dell’affascinante paesaggio che ci circonda ma di immergersi nel medesimo senza per questo diventare degli aspiranti alpinisti. Non resta quindi che scegliere il sentiero che fa al caso proprio ed attrezzarsi per la camminata. Si può andare da soli oppure accompagnati da una guida, innumerevoli agenzie di trekking offrono diversificati servizi.

Lago Sucia e Glaciar Rio Blanco

Lago Sucia e Glaciar Rio Blanco

I sentieri sono comunque ben segnati e le cartine che si possono acquistare sono dettagliate e precise.
Tra i percorsi più conosciuti e più belli, che prevedono un rientro in giornata, figurano quello che porta a Laguna Los Tres e quello che porta al Laguna Torre nei pressi del campo base De Agostini.
Laguna Los Tres, si può dire, che è il miglior percorso per ammirare ad una distanza, per così dire, ravvicinata il versante orientale del mitico Monte Fitz Roy. L’itinerario, praticamente privo di difficoltà su sentiero molto battuto è piuttosto lungo, in tutto sono 22 chilometri tra andata e ritorno con un dislivello di 850 metri circa. Ma ne vale veramente la pena.
Il Campo Base De Agostini sorge in un bosco nei pressi della morena del Ghiacciaio Grande. Oltre la morena, prima dell’omonimo ghiacciano, giace il Lago Torre e da qui è possibile ammirare il Cerro Torre in tutta la sua imponenza. Il sentiero è leggermente più corto del precedente, infatti sono 19 chilometri tra andata e ritorno e copre un dislivello piuttosto trascurabile vista la sua lunghezza, circa 450 metri. Anche questo sentiero è ben tracciato e privo di difficoltà.

Verso Laguna Torre

Ma torniamo al primo sentiero da percorrere: sveglia nemmeno troppo presto, alle sette, e zaino in spalla, una leggera brezza accompagna questo inizio di giornata. L’imbocco del sentiero per Laguna Los Tres, segnalato da un cartello di legno, è posto nei pressi del campeggio Madsen. Il sentiero subito sale nel bosco portandosi verso nord-ovest, dove è possibile incontrare, soprattutto al mattino, parecchi simpatici leprotti. Superato un colletto poco sotto il Cerro Rosado, si traversa fino ad entrare in un ampio vallone quasi pianeggiante. La vista del Fitz Roy che domina sullo sfondo del paesaggio è spettacolare. Attraversato poi, il bacino si giunge al Campo Base Poincenot nascosto fra i faggi australi. Si supera poi il Rio Blanco su un ponte costruito con un tronco di legno ed in pochi minuti si è al Campo Base Rio Blanco, punto di partenza per le ascensioni alpinistiche nel gruppo del Fitz Roy. In questo campo possono soggiornarvi solo gli alpinisti che effettueranno le ascese al monte Fitz Roy per tutti gli altri c’è il campo Poincenot. Il percorso diventa quindi più impegnativo e il sentiero sale più ripido e accidentato fino al ripiano dove giace il Lago de Los Tres, ai piedi del ghiacciaio omonimo. Semplicemente fantastico!

Fitz Roy

Fitz Roy

Seduti nei pressi del lago, nonostante il vento forte, ci godiamo il meritato riposto e lo splendido panorama. Le nebbie vanno e vengono dalla punta e ogni tanto si riesce a vederne la sommità della montagna. Il Fitz Roy (3405 metri) è anche detta la montagna che fuma proprio per questa sua particolarità di aver spesso la punta celata nella nebbia. Scrutando con il binocolo scoviamo due alpinisti in parete. Il nome Fitz Roy è un nome relativamente recente, dalle popolazioni indigene, i Tehuelche, la montagna è conosciuta come El Chaltén che significa appunto la “montagna che fuma”. Spostandosi di poco è possibile ammirare l’incantevole Laguna Sucia. Un lago le cui acque sono di un impressionante verde smeraldo.
La prima spedizione che arrivò sulla cima del Fitz Roy fu una spedizione francese nel 1952 aprendo quella che oggi è conosciuta come ‘la via dei Francesi’. Una delle vette limitrofe al Fitz Roy porta il nome di un francese membro di questa spedizione, un certo Poincenot che annegò nelle acque del rio Fitz Roy. In paese, La Capilla de las Escaladores, è stata costruita a ricordo di tutti gli scalatori, che a partire dal 1953, persero la vita su queste vette.

Cerro Torre e Fitz Roy

Cerro Torre e Fitz Roy

Il giorno seguente, sveglia più o meno alla stessa ora.. Il sentiero che porta al Campo Base De Agostini inizia dai prati sul lato occidentale del villaggio di El Chalten, un cartello indicatore in legno ne illustra il percorso. Il sentiero in moderata ascesa attraversa una serie di dossi erbosi ed entra del vallone bagnato dal Rio Fitz Roy, che scorre sulla sinistra piuttosto incassato. Raggiunto un colletto, si raggiunge quindi il primo belvedere sul Cerro Torre, il primo grandioso spettacolo che offre questa montagna. Di tanto in tanto da qualche cespuglio spuntano delle lepri.

Incontrri ravvicinati….

Il sentiero scende fino a avvicinarsi al rio che scorre in un’ampia piana alluvionale. Dopo circa 3-4 ore da El Chalten si raggiunge il Campo Base De Agostini. Oltre la morena, prima del ghiacciano (Glaciar Grande), giace il Lago Torre. Il Cerro Torre (3102 metri) si erge in fondo al ghiacciaio. Uno spettacolo indescrivibile, le sue pareti verticali si ergono in tutta la loro imponenza. Il Mirador Laguna Torre è senza dubbio il miglior posto per godere di questo panorama. Anche oggi il vento non è stato troppo clemente e una forte brezza ci tiene compagnia per tutto il giorno.


Nel semplice ristorante, senza pretese, il Comidas Patagonicus, che, durante la nostra permanenza ad El Chalten, abbiamo scelto per la cena, sono appese vecchie fotografie di alpinisti che sono transitati per la città. Riconosciamo le foto di Maestri con i compagni di quell’infelice spedizione sul Cerro Torre datata 1959 in cui Egger perse la vita. Avrebbero dovuto essere i primi alpinisti a raggiungere la vetta ma purtroppo non ci furono prove ad avvalere tale tesi, visto che la macchina fotografica cadde assieme ad Egger andando così persa la prova della loro impresa. La sola testimonianza di Maestri non venne ritenuta valida. Il mondo dell’alpinismo è così: niente prove niente prima volta. L’argomento per anni fu oggetto di discussioni, nel 1970 Maestri, per porre fine alle chiacchiere scalò il Cerro Torre aprendo quella che oggi è conosciuta come la via del compressore. Visto che la salita è di per se “una passeggiatina” ha pensato bene di aprirsi una via utilizzando dei chiodi ad espansione che infilava (non sarà proprio il termine corretto ma rende l’idea) nelle pareti della montagna aiutandosi con un trapano alimentato da un compressore, da qui il nome “via del compressore”.

Le miriade di piccpoli iceberg dai riflessi azzurri che galleggiano nei laghi ghiacciati della Patagonia

Ma invece di togliere ogni dubbio sulle sue reali capacità di aver scalato la vetta ne è venuto fuori l’ennesimo dibattito. Ci fu infatti chi sostenne che arrivato quasi in cima non avrebbe potuto superare quella specie di fungo di ghiaccio che sovrasta la vetta e di conseguenza non avrebbe potuto così raggiungere la cima. A dover di cronaca la prima salita alla vetta del Cerro Torre, ufficialmente riconosciuta come tale, è quella compiuta nel 1974 dalla spedizione italiana di Ferrari.
Lasciando El Chalten, è un dovere voltarsi indietro e guardare per l’ultima volta questo splendido paesaggio, queste maestose montagne che dominano sul piccolo villaggio di El Chalten. Se pensate che, come è già successo a noi, questi luoghi siano in grado di conquistare il vostro cuore non pensateteci due volte, basta un click su Volagratis e sarete già in partenza per l’Argentina.

di Anna Marchisio e Claudia Meschini
foto Marco Giovo e Gianmarco Maggiolini

Il fronte del Perito Moreno

Il fronte del Perito Moreno