Iran, l’antica Persia

L’Iran, ovvero l’antica Persia, è una terra dove si sono succedute continuamente civiltà diverse, lasciando ciascuna importanti testimonianze di inestimabile valore. Un paese, l’Iran, con una storia antichissima: dall’avvento degli Ariani, all’impero Achemenide, dall’invasione di Alessandro Magno e i Seleucidi, ai Parti e poi i Sasanidi, quindi i Califfi islamici poi i Selgiucidi e i Safavidi fino alla dinastia Pahlavi dell’ultimo Scià di Persia.

Tehran, città moderna

Il nostro viaggio inizia con la visita di Teheran e soprattutto dei suoi interessantissimi musei: il museo Archeologico, il museo dei Tappeti e il palazzo Golestan. Poi via terra a Kashan, con il giardino di Fin e le case tradizionali. Isfahan, con le sue cupole turchesi, i suoi giardini, i suoi ponti e i suoi bazar, che più di ogni altra città iraniana evoca nel viaggiatore i miti dell’antica Persia. E Yazd, ai margini del deserto di sale, con le caratteristiche torri del vento che svettano sul centro storico ben mantenuto. Si prosegue sempre via terra per Pasargade per la visita della maestosa tomba di Ciro il Grande. Finalmente le straordinarie rovine di Persepolis con i tori androcefali a guardia del palazzo di Dario e le scalinate decorate con perfetti bassorilievi che mostrano la sfilata dei popoli che portano le offerte al Re dei Re.

La moschea a Kashan

E infine Shiraz, la capitale letteraria della Persia, dove vissero Hafez e Sadi, i maggiori poeti di tutto il Medioriente. Un viaggio completo in un paese tranquillo che ricorderemo non solo per i monumenti, ma anche per la simpatia e la gentilezza della gente.
Teheran, capitale dell’Iran dal 1795, ha un aspetto poco orientale e ciò è dovuto al fatto che la città è relativamente giovane in contrapposizione ad un impero dalle tradizioni così antiche. La città si è trasformata in pochi decenni da grosso villaggio in città moderna: caotica, inquinata, densamente popolata e assolutamente priva di gusto architettonico.

Giovane artigiana al lavoro

In compenso i musei di Teheran sono veramente considerevoli: il museo Nazionale dell’Iran, che preserva il vasto patrimonio artistico e culturale dell’antica Persia; il museo del Tappeto, che mostra più di 100 esemplari di vari stili e epoche provenienti da tutto l’Iran; il museo dei Gioielli, ospitato in un enorme caveau della Banca Centrale con gli straordinari gioielli dei monarchi safavidi, da non perdere il Diamante Rosa, il Trono del Pavone e il Mappamondo di Gioielli; il complesso del palazzo Golestan, un monumento alle glorie della dinastia qagiara, costituito da maestosi edifici disposti intorno a un incantevole giardino.

La casa di Berujgerdi a Kashan

TEHERAN – KASHAN – ISFAHAN
Partiamo verso sud, direzione Isfahan. Lungo il percorso ci soffermeremo ad ammirare l’antica città di Kashan, un importante centro commerciale dell’epoca qagiara, con moschee, giardini e case tradizionali, che sorge in un’oasi ai margini del deserto del Dasht-e-Kavir. Qui è possibile visitare la splendida casa tradizionale del mercante Borujerdi e il giardino di Fin, realizzato per lo scià Abbas I, uno dei più bei giardini di tutto l’Iran.
Con le sue cupole turchesi, i suoi giardini e i suoi bazar, Isfahan evoca nel viaggiatore più di ogni altra città iraniana i miti dell’antica Persia. Robert Byron scrisse: “Isfahan è uno di quei rari luoghi, come Atene o Roma, in cui l’umanità trova comune sollievo”. Si sa poco della storia antica di Isfahan, i mongoli distrussero gran parte dei vecchi edifici costruiti prima che la città conquistasse il titolo di capitale imperiale nel XVI secolo, durante il regno del glorioso scià safavide Abbas I, quando veniva chiamata “la metà del mondo”. Su un lato della magnifica piazza Naqsh-e-Jahan, la grande piazza centrale della città, si affaccia la moschea dell’Imam, il primo monumento commissionato dallo Scià Abbas, una delle più imponenti espressioni dell’arte safavide; su un altro lato della piazza si affaccia invece l’elegante moschea dello sceicco Loftollah; di fronte a questa moschea si trova il palazzo di Ali Qapu, che una volta rappresentava il monumentale accesso ai palazzi reali.

Durante la visita di Teheran, Patrimonio dell’Umanità Unesco, si potranno visitare l’Ateshkadeh o Tempio del Fuoco, il palazzo di Chehel Sotun o delle quaranta colonne, la moschea del Venerdì, il bazar; il quartiere della Jolfa con la bella cattedrale Armena di Vank; i vecchi ponti di Khaju e Si-o-Seh, l’Asht Behesht, l’harem estivo dello scià Abbas.

ISFAHAN – NA’IN YAZD
Partiamo quindi verso est per Yazd. Lungo il percorso ci soffermeremo ad ammirare l’antica città di Na’in per la visita della moschea del Venerdì. Questa singolare moschea, straordinariamente ben conservata, non ha iwan e presenta un pregevole mihrab e un uso innovativo della decorazione a stucco. Proseguiamo poi verso sud per Yazd, l’antica Khatah, situata a 1.200 metri di altitudine tra due deserti: il Dasht-e-Kavir a nord e il Kavir-e-Lut a sud. Uno dei più prestigiosi centri zoroastriani sin dall’epoca sasanide.

Le rovine di Persepoli

Dopo la conquista da parte degli Arabi nel 642, Yazd divenne un’importante tappa delle vie carovaniere. Il fascino di Yazd è veramente unico, il suo centro storico è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, perché considerata una tra le città più antiche del mondo. Sui profili dei monti che la circondano si vedono svettare le “Torri del Silenzio”, dove venivano esposti i cadaveri dei defunti per essere divorati dagli avvoltoi. Da non confondere le “Torri del Silenzio” con le “Torri del Vento” o badgir, che invece caratterizzano l’architettura della città e non sono altro che un vecchio sistema di condizionamento: captano il vento dall’esterno e lo canalizzano in modo da rinfrescare l’interno delle abitazioni. Si dice che l’Ateshkadeh il principale tempio zoroastriano, custodisca le fiamme del fuoco sacro, che arde ininterrottamente dal V secolo.

YAZD – PASARGADE – PERSEPOLI
La nostra tappa successiva è Persepoli. Lungo il percorso faremo una sosta a Pasargade, la capitale del regno di Ciro il Grande. La visita alla tomba di Ciro è estremamente interessante, soprattutto per la sua originalità: una struttura megalitica, con tetto a spiovente, che si eleva su un basamento a gradoni. La visione di questo monumento incute un senso di profonda reverenza, la tomba, maestosa nella sua semplice essenzialità, si trova isolata e abbandonata nel mezzo di una vasta pianura. Si continua poi per Persepoli, la capitale spirituale di Dario il Grande. Fondata nel 512 a.C., Persepoli, Patrimonio dell’Umanità Unesco, rappresenta uno dei più imponenti complessi di antiche rovine esistenti al mondo. Un’amplissima scalinata dava l’accesso all’unica porta della città.

Le mura di Shiraz

I principi e i governatori che venivano a rendere omaggio al re dei re, oltrepassati i tori alati androcefali in pietra che, secondo lo stile assiro, proteggevano la porta, si trovavano di fronte a una immensa spianata sulla quale si innalzavano, orientate verso sud, due grandiose sale ipostile dette “la sala delle udienze” e “la sala delle 100 colonne”. I bassorilievi più straordinari, che si possono annoverare tra le testimonianze storiche più impressionanti di tutto l’Iran, sono quelli scolpiti lungo la scalinata dell’Apadana. La fama del fasto e della grandiosità persiana giunse a rappresentare, soprattutto per i Greci di Alessandro, il simbolo di lusso più grandioso del mondo.

PERSEPOLI – NAQSH E ROSAM – SHIRAZ
Visitiamo quindi Naqsh-e-Rostam, spettacolare necropoli reale degli Achemenidi. Quattro grandi tombe cruciformi appaiono scavate nel fianco delle montagne, come grandi aquile con le ali spiegate: un’iscrizione identifica quella di Dario il Grande, mentre le altre sono attribuite a Dario II, ad Artaserse I e a Serse. Sulla facciata campeggiano le immagini dei sovrani in adorazione del fuoco. Si prosegue poi per Shiraz, una città raffinata, dove vissero, tra il XIII e il XIV secolo, Hafez e Sa’di, i maggiori poeti del paese e di tutto il Medioriente che la celebrarono capitale letteraria della Persia.

Il sito archeologico di Naqsh e Rustam

Questi due straordinari autori sono oggi più vivi che mai nel cuore degli iraniani, infatti i loro versi vengono considerati i depositari dei valori della cultura persiana. A Shiraz è imperdibile, poi, la visita del giardino di Narenjestan, del mausoleo di Hafez, della Moschea Vakil e del vecchio Vakil Bazar.
Persia, un viaggio di spiccato interesse archeologico e paesaggistico, che sicuramente resterà nel cuore di quanti lo avranno vissuto, un viaggio per “palati fini”, nel complesso facile e non pericoloso. Un accorgimento: per le donne è richiesto di coprire il capo con un foulard e indossare una camicia ampia sopra i pantaloni.