Garganica, alla scoperta dei vini vulcanici del Gambellara Doc

                                                  regione veneto                   

Colli di Gambellara

Dal 16 al 18 maggio viaggio alla scoperta della Garganega vulcanica di Gambellara tra degustazioni, attività culturali e un inedito Derby del Vulcano.

Un viaggio di tre giorni tra degustazioni, escursioni guidate nei vigneti, abbinamenti enogastronomici e focus tematici per conoscere l’anima profonda dei vini e dei sapori delle terre del Gambellara Doc. A sei mesi di distanza dal Gambellara Wine Festival, appuntamento clou per gli amanti del vino in terra vicentina, dal 16 al 18 maggio andrà in scena la prima edizione di “Garganica, alla scoperta dei vini vulcanici del Gambellara Doc“, evento organizzato dal Consorzio Tutela Vini Gambellara e dalla Strada del Recioto e dei vini Gambellara Doc per promuovere i vini Gambellara Doc e i tratti caratteristici che il più antico vitigno autoctono veneto, la Garganega, rivela in questa suggestiva area di natura vulcanica.

Montebello Vicentino, parrocchia di Santa Maria Assunta

Montebello Vicentino, parrocchia di Santa Maria Assunta

Sarà una tre giorni itinerante, che coinvolgerà i quattro Comuni di produzione della Doc Gambellara – Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso Vicentino e Zermeghedo – attraverso attività culturali, enogastronomiche e ricreative per tutte le età e proporrà le produzioni migliori firmate da Grandi Natalina, Montecrocetta, Sordato Lino, Davide Vignato, Vignato Virgilio, Zonin Roberto, Casa Vinicola Zonin, Cantina di Gambellara, Cavazza, Colli Vicentini, Marchetto Luciano e Tonello Antonio.
La giornata di sabato 16 maggio si aprirà con un press tour riservato alla stampa di settore, durante il quale i giornalisti provenienti da diverse regioni italiane incontreranno alcuni produttori, faranno visita ad aziende dei prodotti tipici e cantine, assaggeranno diversi prodotti enogastronomici e parteciperanno a un convegno sul vulcano di Gambellara e sul percorso di produzione del Gambellara Doc dalla vigna al bicchiere.

Montorso

Nel pomeriggio partiranno anche le prime iniziative aperte al pubblico, tra cui la cena organizzata a Gambellara in collaborazione con il gruppo ristoratori della Strada del Recioto e una proposta di un menù con prodotti De.Co. presso lo stand gastronomico gestito dalla Proloco locale.
Giornata clou della manifestazione sarà la domenica 17 maggio, che si aprirà alle 9.30 con una passeggiata per famiglie alla scoperta del vulcano di Gambellara e proseguirà tra diversi momenti di degustazione organizzati in collaborazione con il gruppo ristoratori della Strada del Recioto fino a un inedito Derby del Vulcano che, nel pomeriggio alle Barchesse di Palazzo Cera a Gambellara vedrà la degustazione dei vini provenienti dalle diverse aree vulcaniche d’Italia.

Vigneti della zona di Gambellara

Calice alla mano si potranno assaggiare e scoprire analogie e differenze tra le produzioni di Gambellara e quelle del Consorzio del Soave, del Consorzio Tutela Bianco di
Pitigliano, del Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, del Consorzio
Tutela Denominazione Vini Frascati, del Consorzio per la Tutela dei Vini Orvieto, dell’Enoteca Provinciale della Tuscia, del Consorzio Vini Doc Colli Euganei, della Cantina di Mogoro (Sardegna), del Comune di Milo, del Consorzio di Tutela Vini del Vesuvio, del Consorzio Tutela Vini Etna Doc e del Consorzio di Tutela Vini d’Ischia. Particolarmente interessante è anche il derby con degustazione enogastronomica guidata tra il Capretto di Gambellara, abbinato al Gambellara Doc Classico e il Coniglio all’ischitana, abbinato al’Ischia Bianco Doc. Animazioni, banchi d’assaggio, diversi momenti culturali e una cena finale completeranno il programma della giornata.
Lunedì 18 maggio sarà invece una giornata dedicata agli operatori del settore Ho.Re.Ca.: grazie alla collaborazione con ESAC Vicenza, i ristoratori potranno degustare le anteprime delle nuove annate del Gambellara Doc.

Zermeghedo

Zermeghedo

IL CONSORZIO TUTELA VINI DOC GAMBELLARA
Dal 1972 il Consorzio Tutela Vini Gambellara è riferimento e garanzia per la produzione dei vini Doc: svolge attività di promozione e vigilanza affinchè il consumatore abbia sulla sua tavola vini che, all’insegna del marchio della denominazione, offrano tutte quelle caratteristiche fisiche e organolettiche che solo le colline della zona a Doc Gambellara sa offrire. E’ una realtà consortile relativamente piccola (i Comuni interessati sono quelli di Gambellara, Montorso Vicentino, Montebello Vicentino e Zermeghedo, poco più di ottocento gli ettari coltivati) con due Denominazioni da valorizzare, il “Gambellara”, nelle tipologie: “Gambellara” (anche Spumante), “Gambellara Classico” e “Gambellara Vin Santo” e il “Recioto di Gambellara” nelle tipologie: “Spumante” e “Classico”.

Montorso, villa Daporto

Il Consorzio dal 1983 garantisce l’origine dei vini della DOC e ne controlla la rispondenza al disciplinare di produzione attraverso due apposite commissioni di assaggio, che assegnano il bollino distintivo solamente ai vini che meritano di fregiarsene. L’azione di supporto per i produttori prevede anche un servizio di analisi e la selezione e il controllo dei vitigni per l’impianto. Costante è anche l’affiancamento ai viticoltori nella scelta dei migliori sistemi di vinificazione e nelle più razionali e innovative tecniche enologiche, sempre nel pieno rispetto della tradizione

LA STRADA DEL RECIOTO E DEI VINI DOC GAMBELLARA
La Strada del Recioto si sviluppa nella zona più a ovest della provincia di Vicenza, ai confini con la provincia di Verona, tra i comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso e Zermeghedo e conta l’adesione di cantine vitivinicole oltre a strutture di ristorazione e ospitalità. L’area attualmente ricoperta dal vigneto si estende per circa 800 ettari, su un terreno prevalentemente collinare, buona parte dei quali situati nella zona cosiddetta “classica”, di più antica tradizione produttiva. Nel vigneto la protagonista indiscussa è l’uva garganega, pressoché esclusiva del Veneto occidentale, dalla quale si ottengono vini bianchi secchi, spumanti e passiti.

Montebello

Montebello

Le cantine di produzione, una ventina in tutto, sono raggiunte dalla strada del vino che tocca i quattro comuni della zona Doc. Il tracciato si sviluppa entro un territorio di dimensioni contenute, che si potrebbe definire un “parco vinicolo” per la qualità del paesaggio e la forte specializzazione delle colture, con aziende moderne, varie delle quali di notevole caratura. La posizione strategica la vede come punto di collegamento tra due città vicine, entrambe riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco: Vicenza, per le architetture del Palladio, e Verona, per i molteplici valori del suo centro storico. Non solo: compiendo un giro di 360° troviamo l’altopiano di Asiago, le Piccole Dolomiti di Recoaro Terme, il parco dei Monti Lessini e il lago di Garda e guardando dal colle della Selva, nelle migliori giornate, si arriva a vedere perfino lo sberluccichio del Mar Adriatico.

Calici vin santo Gambellara

Calici vin santo Gambellara

I VINI
GAMBELLARA
Vino bianco dal colore giallo paglierino tenue e brillante, dal profumo fresco e delicato, con lieve fragranza di fiore di sambuco; il sapore è asciutto e vivace, con piacevole sentore di mandorla; la gradazione alcolica è 11°. L’abbinamento è con i piatti di mare, dai crostacei alle zuppe in bianco e con il pesce di fiume; con le carni bianche, tra cui il capretto in casseruola al forno, specialità della zona.

Happy Gambellara

GAMBELLARA CLASSICO
Vino bianco ottenuto da uva garganega al 100% proveniente esclusivamente dalla zona collinare di Gambellara. Di colore giallo paglierino tenue, profumo fresco e delicato, dal sapore asciutto, di medio corpo e giusta acidità. Adatto come aperitivo e con antipasti di mare, primi piatti come risotti, ideale col “Baccalà alla Vicentina”, uova e asparagi e con il capretto allo spiedo. Va servito a 8° C.

GAMBELLARA SPUMANTE
Vino bianco ottenuto da uva garganega anche in uvaggio con uve chardonnay, pinot bianco e durella. Vino dal colore giallo paglierino tenue e brillante; profumo fresco, delicato, con lieve fragranza di fiori di sambuco; il sapore varia da secco ad amabile e presenta una spuma fine e persistente. Per la sua eleganza e delicatezza, è ottimo come aperitivo.
GAMBELLARA VIN SANTO
Splendido vino ottenuto da uve Garganega fatte appassire fino alla primavera dell’anno successivo alla vendemmia per l’ottenimento della resa massima del livello zuccherino. Di colore giallo dorato intenso o ambrato, profumo fruttato, di frutta matura e passita, sapore intenso, persistente, abboccato, morbido e caldo. Si sposa bene con formaggi stagionati o da provare in abbinamento con del paté foie gras e con biscotteria secca; vino da meditazione. Va servito a 12° C.

Durante la vendemmia

RECIOTO DI GAMBELLARA CLASSICO
Uve Garganega meticolosamente selezionate in vigna, vengono raccolte a mano nei primi giorni di settembre. Messe ad appassire con il sistema tradizionale dei picai e recentemente anche con l’introduzione del metodo in cassetta, l’appassimento si protrae fino al mese di febbraio dell’anno successivo. Il vino può anche essere sottoposto ad un successivo affinamento in legno. Di colore giallo dorato intenso, profumo fruttato di frutta matura e passita, con sentore di vaniglia, sapore intenso e persistente, abboccato, morbido e caldo, è adatto a formaggi, caprini freschi o più stagionati e con biscotteria a base di mandorle. Va servito a 12° C.
RECIOTO DI GAMBELLARA SPUMANTE
L’appassimento dell’uva Garganega, con i medesimi metodi tradizionali si protrae fino alla fine dell’anno della vendemmia per far risaltare anche quelle caratteristiche quali la freschezza e la mineralità che lo rendono prestigioso ed unico in tutto il mondo. Presenta un colore giallo paglierino, profumo fruttato di frutta matura, sapore intenso ed abboccato, morbido e caldo. Da dessert, con dolci a pasta lievitata. Va servito a 8° C.

Asparagi alla veneta

Asparagi alla veneta

I PRODOTTI TIPICI
ASPARAGI
Questi ortaggi sono motivo di grande orgoglio per la provincia di Vicenza. La produzione più rinomata è quella degli asparagi bianchi di Bassano del Grappa, nelle fertili terre del Brenta, ma la coltura è diffusa anche altrove. A Gambellara le asparagiaie più pregiate si trovano in collina, dove si ottengono “turioni” – così si chiamano i germogli che sbucano appena dalla terra che sono sensibilmente più piccoli e gustosi della norma. La stagione va da metà aprile a metà giugno ed ogni ristorante li propone in svariate ricette. Il risotto è un classico, ma il modo migliore per apprezzarli è anche quello più semplice: lessati con la salsa ottenuta lavorando delle uova appena rassodate con olio extravergine d’oliva, sale e pepe. L’abbinamento raccomandato è con un Gambellara, anche nella tipologia Classico.

Baccalà alla vicentina

Baccalà alla vicentina

BACCALA’ ALLA VICENTINA
“Si racconta che, nel 1269, i vicentini che tentavano l’assalto al castello di Montebello Vicentino, difeso dai veronesi, alle guardie che gridavano altolà, rispondessero: oh, che bello, noi portiamo polenta e baccalà. E subito i veronesi, golosi, spalancarono il portone …”. E’ noto che il baccalà lotta con Palladio per conquistare il trono di simbolo della città di Vicenza nel mondo. Il piatto richiede stoccafisso norvegese della migliore qualità, da sottoporre a lentissima cottura in olio extravergine d’oliva e latte, con aggiunta di vari aromi. Ne risulta una pietanza molto delicata, che si scioglie in bocca, da accompagnare con una polenta di mais Marano (altra specificità della provincia), al cucchiaio, secondo l’uso veneto. Attorno a questo piatto è fiorito un grande movimento gastronomico, con una venerabile confraternita di buongustai, che vigila sull’attività dei ristoranti (oltre settanta) ufficialmente segnalati per la degustazione. Per la corposità del piatto il vino raccomandato è un Gambellara Classico.

Brasadelo

BRASADELO
In una terra di grandi vini passiti non può mancare un dolce che li accompagni. Gli ingredienti di questa rustica ciambella sono molto semplici: fior di farina, latte, uova e mandorle; come guarnizione, granella di zucchero e altre mandorle (per poterlo preparare un tempo i contadini non mancavano mai di piantare una pianta di mandorle nei luoghi più adatti, al margine delle vigne). Il nome deriva, probabilmente, dalla tecnica di cottura, che veniva praticata tramite il forno a legna con le braci (brasa). Altra versione vuole che derivi dalla forma stessa del dolce, che è un filone chiuso a ciambella, e che ricorda quindi un “abbraccio”. Sia quel che sia, i forni di Gambellara continuano a prepararlo per poterlo ancora bagnare nel Recioto ed anche nel Vin Santo.

CAPRETTO DI GAMBELLARA
Il capretto di Gambellara è uno dei classici di stagione della gastronomia vicentina. Lo si riconosce subito, e non ci si può sbagliare, perché ha il vello bianco. Questi animali erano già ricercati al tempo della Repubblica di Venezia, tanto che alla mensa dei Dogi comparivano solo animali provenienti da questa zona. Non avevano più di quaranta giorni, venivano allevati in libertà, non mangiavano erba ma venivano nutriti solo con latte. Un tempo le famiglie ne allevavano due, di cui uno era destinato alla vendita. La più antica ricetta, il “capretto in crosta d’oro” risale alla tradizione nobiliare medioevale rinascimentale, allorché la pregiatissima carne di capretto era servita sulle tavole di coloro che si erano fatti costruire la villa dal Palladio o dai suoi allievi. La seconda ricetta è quella classica, il capretto di Gambellara allo spiedo, mentre l’ultima è quella conosciuta come “capretto in tecia”. Risotto con gli asparagi e capretto allo spiedo o in casseruola, è questo il pranzo di Pasqua e dalla primavera in poi. Il vino da servire è un Gambellara Classico.

Provolone Valpadana Dop

FORMAGGIO ASIAGO DOP
È prodotto solamente con latte raccolto esclusivamente all’interno della zona d’origine. Ogni forma è garantita e certificata dal Consorzio Tutela. Il prodotto più vicino alla tradizione è definito “d’allevo”, ovvero stagionato, nelle tipologie, “mezzano” (6 mesi) e “vecchio” (1 anno). Una seconda produzione, più recente, è il “pressato”, destinato al consumo dopo poco più di un mese d’affinamento, caratteristico per il chiaro sentore di latte. Nella zona coperta dalla strada del vino si producono anche Grana Padano Dop e Provolone Valpadana Dop.
FORMAGGIO PROVOLONE VALPADANA DOP
Fila e si trasforma, viene avvolta e si modella. Ecco come è lavorata oggi la cagliata nei caseifici del Provolone Valpadana che trova origine nel passato quando, il provolone, era il cacio di “prova” prima di arrivare al prodotto più importante: il caciocavallo. Una storia dalle radici profonde, quella del Provolone Valpadana, sicuro e soddisfatto di sé, del suo passato e del suo status odierno di formaggio versatile e moderno, che la gastronomia internazionale coccola e gli estimatori non si fanno mancare. Che sia dolce o piccante, fresco o stagionato, a mandarino o cilindrico, sempre Provolone Valpadana Dop.
MIELE
E’ il prodotto alimentare che le api producono dal nettare dei fiori o dalla melata (secrezioni zuccherine originate dall’intervento degli insetti parassiti) che raccolgono, trasformano, combinano con sostanze specifiche proprie, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare. Sin dai tempi dei romani il miele veniva utilizzato per addolcire le bevande. Ancor oggi è utilizzato in tal modo, ma la tradizione culinaria ci dà l’opportunità di poterlo assaporare, nelle sue molteplici diversità di gusto, con i formaggi.
Nella zona è prodotto nelle tipologie monoflorali Acacia, Tarassaco e Castagno e Millefiori e Melata delle colline.

Soppressa vicentina Dop

Soppressa vicentina Dop

OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA VENETO DOP
La coltura trova la sua più naturale collocazione favorita dalle peculiari condizioni ambientali e climatiche e dove la tradizione produttiva è confermata da oliveti con piante secolari. La realtà produttiva più tradizionale è costituita da oliveti tradizionali presenti su pendii spesso impervi tra i 150 e i 250 metri di altitudine affiancati da un numero via via crescente di nuovi impianti realizzati su terreni meno acclivi e moderatamente fertili. Un tempo ogni famiglia aveva qualche pianta destinata a una produzione d’autoconsumo. Oggi, invece, ha preso piede l’olivicoltura specializzata, portata avanti dagli stessi produttori dei vini Gambellara con ottimi risultati qualitativi.
SOPRESSA VICENTINA DOP
È un salame di grosso calibro, 8-12 centimetri di diametro, 15-50 centimetri di lunghezza; da 800 grammi a 6 chili di peso, preparato con i tagli migliori del maiale (prosciutto, spalla, coppa ecc.). Dopo 4-6 mesi di stagionatura si presenta morbido e aromatico. È uno dei campioni dell’agroalimentare veneto e di Vicenza in particolare, dal momento che i migliori “ingredienti” sono allevati proprio alle falde del Pasubio. Molto richiesta, la soppressa all’aglio. Tra le usanze gastronomiche locali spicca quella di illanguidire le fette sulla griglia. Specialità che lo lega propriamente al territorio della Strada è la Soppressa al Recioto. Di gusto raffinato ed elegante la sapidità e la morbidezza si legano particolarmente bene alla dolcezza e morbidezza di questo salume raro.