11-13 giugno 2021: queste le imperdibili date della 36a edizione della Stella Alpina. Il rally attraverserà come sempre le più belle strade del Trentino con il suo mix adrenalinico di sport, passione, panorami mozzafiato, tornanti, e alta ospitalità nel meraviglioso scenario delle dolomiti, patrimonio mondiale dell’Unesco. Tre avvincenti giornate di guida sui percorsi più panoramici delle Dolomiti.
La gara prenderà il via già dal venerdì pomeriggio, dopo le verifiche, quando gli equipaggi si sfideranno sul percorso che porta dal centro della città di Trento alla bellissima Val Gardena, fino a Madonna di Campiglio che ne è il cuore. Il sabato si gareggerà in uno scenario spettacolare sulle strade più belle delle Dolomiti, valicando numerosi passi alpini. La domenica mattina, costeggiando il Lago di Garda, si attraverseranno incantevoli paesaggi montani fino a Trento, per il pranzo e la cerimonia di premiazione che si svolgerà nella sede delle Cantine Ferrari. Questi gli ingredienti per quella che si prospetta come un’edizione davvero speciale, creata con cura da Scuderia Trentina in collaborazione con il Team di Canossa Events.
La Gara: Stella Alpina è una gara di “regolarità classica” su un percorso di circa 500 chilometri, con prove a cronometro e prove di media. Prove sfidanti contro i centesimi di secondo, ma senza percorsi di abilità, nel rispetto delle auto meno recenti e meno manovrabili per favorire anche chi compete col vecchio cronometro meccanico. Documenti necessari: sia ai piloti che ai navigatori è richiesta la patente di guida.
Gli equipaggi italiani devono essere in possesso di una licenza sportiva di regolarità emessa da ACI, della tessera ACI, e del certificato medico di “attività sportiva non agonistica” in corso di validità. Gli equipaggi stranieri possono presentare una licenza sportiva internazionale FIA, o una licenza temporanea a richiesta. Apparecchi di misurazione e rilevamento tempi: l’utilizzo dei cronometri da parte degli equipaggi partecipanti non è soggetto ad alcuna limitazione. Sono ammesse un massimo di 80 vetture costruite entro il 1991.
Visto il successo degli scorsi anni, è prevista una Classifica dedicata a vetture moderne Ferrari, quale tributo al Cavallino Rampante, che competeranno sugli stessi percorsi e nelle medesime prove cronometrate. Partecipare a Stella Alpina significa anche potersi concentrare sul piacere della guida e rilassarsi, a tutto il resto penseranno gli organizzatori di questo evento divenuto ormai una tradizione dell’estate trentina. Stella Alpina è entrata nella lista finale delle nomination agli Historic Motoring Awards, che corrispondono agli oscar mondiali per le auto storiche.
Sono nominati solo 5 rally in tutto il mondo e Stella Alpina è entrata a far parte di questa ristretta cerchia di rally, avvincenti e spettacolari, seguiti non solo dagli appassionati del settore, ma da un pubblico sempre più ampio e variegato. Qui il programma dettagliato dell’evento: https://www.stellaalpinastorica.it/wp/edizioni/edizione_2021/programma/
MADONNA DI CAMPIGLIO, PERLA DELLE DOLOMITI DI BRENTA
Situata a 1.550 metri d’altezza, nel cuore della Val Rendena, tra le Dolomiti di Brenta e i ghiacciai dell’Adamello e della Presanella, Madonna di Campiglio è tra le località turistiche più conosciute di tutto il Trentino. Già nella seconda metà del ‘900 luogo di soggiorno della nobiltà e della ricca borghesia austriaca (tra i suoi ospiti l’Imperatrice Elisabetta d’Austria, nota come principessa Sissi e l’Imperatore Francesco Giuseppe d’Austria), oggi Madonna di Campiglio è meta gettonatissima dagli sciatori e dagli amanti degli sport invernali, grazie a suoi 60 chilometri di piste per 20 impianti di risalita.
Proprio qui, sulla pista “3 Tre”, si disputano le gare di slalom speciale della Coppa del Mondo di sci alpino. La varietà del suo ambiente montano assicura d’inverno la possibilità di percorrere, partendo dal centro del paese e ritornandovi senza per questo togliere gli sci, innumerevoli chilometri di piste fino a 2600 metri, sempre diverse per grado di difficoltà.
Madonna di Campiglio è molto frequentata anche d’estate: perfetta la sua posizione per chi ama le escursioni a piedi, il trekking, la bicicletta e la mountain bike. Inoltre, I 50.000 ettari del vicino Parco Naturale Adamello-Brenta ed i 450 chilometri di sentieri di montagna offrono incredibili suggestioni a chi li percorre a piedi o in mountain bike attraverso la frescura delle abetaie e l’incanto dei boschi di larici.
VIAGGIO A TRENTO
Architettura e arte, musei e natura, fanno di Trento una splendida meta di viaggio. Incastonata nel cuore delle Alpi, il capoluogo della regione autonoma del Trentino è oggi una città che giustamente si trova ai primi posti in Italia per qualità della vita e dell’ambiente. Senza dubbio il centro politico, religioso e monumentale della città è la piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le Case Cazuffi-Rella, i cui dipinti riprendono i temi della Giustizia e della Fortuna. In questa piazza, in cui fu sepolto San Vigilio, sorge l’omonimo Duomo di San Vigilio, edificato su una preesistente basilica paleocristina. A colpire è soprattutto la mescolanza di stili architettonici: gotico, romanico, rinascimentale e barocco raccontano ognuno una precisa fase storica della cattedrale.
L’edificio è celebre anche per avere ospitato i lavori del Concilio di Trento, il Concilio della Controriforma (1545-1563) che proclamò quei decreti conciliari fondamentali per gli sviluppi della dottrina cattolica dal ‘600 in avanti. Il palazzo Pretorio, sede del Museo diocesano Tridentino e la merlata Torre Vanga del XIII secolo (utilizzata anche come prigione), formano assieme al Duomo un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontana del Nettuno, raffigurante il dio romano con in mano un tridente, opera che va messa in relazione all’antico nome della città Tridentum.
Da Piazza del Duomo ci si sposta a Piazza Cesare Battisti o, detto in altro modo, dalla città medievale a quella romana. È già, perché sotto Piazza Cesare Battisti, durante i lavori di restauro e ampliamento del Teatro Sociale, sono stati rinvenuti significativi resti dell’antica Tridentum. Per la precisione: un lungo tratto di cinta muraria orientale; parti di una torre; un segmento di un decumano minore; condotti della rete fognaria e diversi altri reperti tutti catalogati e sistemati secondo le più moderne soluzioni espositive.
L’area si chiama Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas (dal nome dell’antico quartiere parzialmente raso al suolo per fare spazio alla nuova piazza) ed è visitabile tutti i giorni, tranne il lunedì.
Da non perdere la visita del Castello del Buonconsiglio, composto da una serie di edifici attigui di epoca diversa. Il complesso, che fu la residenza dei principi-vescovi di Trento dal XIII fino alla fine del XVIII secolo, ospita oggi numerose collezioni d’arte e archeologia e mostre temporanee. Il nucleo più antico è Castelvecchio, celebre soprattutto per il cortile a loggiati sovrapposti e per la loggia veneziana da cui si scorgono i principali monumenti della città. Adiacente a Castelvecchio c’è Torre Aquila la cui popolarità è dovuta al “Ciclo dei Mesi”, serie di affreschi murali considerati come una delle testimonianze più preziose della vita economica e sociale della città a cavallo tra ‘300 e ‘400. Palazzo Magno, invece, è l’emblema del Rinascimento trentino, mentre la Giunta Albertiana rappresenta la stagione barocca. Girando attorno al Castello possiamo osservare le diverse costruzioni: mura, torri e porte che lo compongono.
Due edifici caratteristici di Trento, entrambi del ‘500, sono la chiesa di S. Maria Maggiore, in marmo rosso, e palazzo Tabarelli sulla cui facciata sono scolpiti 22 profili di personaggi storici locali. Notevoli sono anche i palazzi in stile rinascimentale-veneto che sorgono nell’elegante Via Belenzani come Palazzo Pona Geremia del sec. XV con la sua scenografica facciata decorata da affreschi raffiguranti episodi di vita della città e miti, palazzo Alberti Colico e palazzo Thun. Interessante anche la chiesa di Sant’Apollinare (XIII secolo) eretta ai piedi del Doss Trento, presso l’antico borgo di Piedicastello. Sede di un’importante Università, Trento è una città vitale e piena di giovani. Eventi culturali, mostre, concerti, vernissage, reading e aperitivi sono all’ordine del giorno. Numerosi anche i musei da visitare: dalle varie sedi del complesso museale provinciale, alle Gallerie di Piedicastello, dal Museo storico della guerra a quello dell’aeronautica, passando per il Museo diocesano tridentino e il Mart. Un’ampia scelta culturale che va dall’arte contemporanea a quella moderna, passando per l’archeologia e l’arte sacra.
Nell’innovativo quartiere “Le Albere”, a circa dodici minuti di passeggiata dal centro storico si trova il Muse, il museo di scienze naturali disegnato dall’archistar Renzo Piano e inaugurato nel 2013. Il percorso espositivo si sviluppa su più livelli: dalla “Serra Tropicale” al piano interrato dove sono esposti molti reperti fossili, alle “Alte Vette” al quarto piano dove vengono illustrate condizioni e forme di vita dei ghiacciai alpini. Il tutto secondo una logica ascendente che usa la metafora della montagna per raccontare l’evoluzione della vita sulla terra, e più specificatamente l’evoluzione della vita nell’arco alpino. Le sale abbracciano il “grande vuoto” (Big Void) che collega tutti i piani del museo. In questo spazio, fluttuano su pedane sospese animali tassidermizzati: dal maestoso scheletro di balenottera fino agli animali del bosco e agli uccelli delle alte quote. Il Muse è l’unico museo italiano ad essersi meritato una menzione d’onore all’European Museum of the Year Awards 2015.
A meno di 20 chilometri da Trento si trovano la Riserva delle Tre Cime del Monte Bondone e la Valle dei Laghi, un angolo di natura selvaggia a pochi passi della città.
Parliamo di territori di grandissimo interesse naturalistico in cui è possibile praticare quasi tutti i tipi di attività outdoor: sci alpino, sci di fondo, trekking, arrampicata, mountain bike, canoa, vela, kayak, parapendio ecc. Il tutto nel massimo rispetto delle specificità di flora e fauna presenti.
Il Monte Bondone con i suoi 2000 metri di altezza, è una terrazza naturale dalla quale si gode un panorama che spazia dalle Dolomiti di Brenta all’Adamello. Quest’area offre fantastiche opportunità per una vacanza sulla neve: emozionanti discese, rilassanti passeggiate nella natura, piacevoli piste da fondo.
Una ski area con 70 ettari di superficie sciabile, 20 chilometri di piste molto ampie, un sistema di innevamento programmato integrale, campi scuola per i principianti, tracciati tecnici per gli amanti dello stile e della serpentina e moderni impianti di risalita come la seggiovia esaposto Montesel. Sul Monte Bondone si trova anche la Gran Pista che, con i suoi 800 e oltre metri di dislivello, è entrata di diritto – ed in ottima posizione – nel ranking delle migliori 100 piste da sci del mondo, CNN 2014.
Per gli amanti del trekking, una interessante destinazione, raggiungile con i bus extraurbani da Trento e da Pergine, è l’Orrido di Ponte Alto, un profondo canyon scavato dalle acque tumultuose del torrente Fersina nel corso di migliaia di anni. Qui nel 1500 sono state costruite alcune delle opere idrauliche più antiche del mondo, per scongiurare le alluvioni in città. Le due briglie danno origine a spettacolari cascate alte oltre 40 metri che si fanno strada tra gli strati di roccia rossa, creando scenografici giochi di luce. Da non perdere la visita del Giardino Botanico Alpino Viote, uno dei più antichi e grandi delle Alpi.
Con i suoi 10 ettari e una collezione che comprende circa 2000 specie di piante di alta quota, molte delle quali a rischio d’estinzione, in rappresentanza delle montagne di tutto il mondo, il giardino si trova alle Viote del Monte Bondone, a 1540 metri d’altezza. Un ambiente particolarmente suggestivo, fragile ed unico, che si snoda tra aiuole rocciose, laghi, torbiere, praterie fiorite e boschi.
A quindici minuti d’auto da Trento si apre la Valle dei Laghi dove è l’acqua a dominare il paesaggio, come è facile intuire, con i bacini di Terlago, Santa Massenza, Toblino, Cavedine e altri più piccoli.
In questa zona che tocca anche i piccoli borghi di Vezzano, Lasino, Calavino e Padergnone si incontra un paesaggio particolare, in cui si mescolano vegetazione mediterranea e alpina, e convivono olivo, faggio, leccio e conifere, così come l’alloro e il muschio. Sovrastano la Valle le pendici occidentali del Bondone, fitte di boschi, fra i quali troviamo a quasi mille metri di altitudine il lago di Lagolo.
Attualmente è in fase di ristrutturazione, ma per chi volesse soggiornare a Trento nei prossimi mesi estivi, consigliamo il B&B Villa Sizzo, nel borgo di Ravina, a pochi minuti dal centro della città.
Un esempio di recupero architettonico che coniuga armoniosamente la struttura seicentesca con le linee moderne dal design essenziale. Il B&B è situato nella parte più antica dell’edificio, di gusto medievale. Quattro le camere a disposizione, oltre ad un’ampia depandance. La Stanza del Vescovo con letto a baldacchino e arredamento di design antico, un ambiente impreziosito dal contro soffitto in legno e scaldato da una storica stufa a olle, recuperata a Strufz, paesino della Val di Non e accuratamente restaurata. La Stanza della Contessa, nella parte più alta dell’edificio antico della villa, è un’ampia suite dai colori caldi e avvolgenti. È dedicata alla contessa Marianna Sizzo donna colta e sensibile alle arti. La Family room, disposta su due livelli, è ideale per accogliere una famiglia di 3 o 4 persone. Sul soppalco, un angolo salotto si trasforma in camera da letto. La camera Red & Black, infine, ha l’arredamento caratterizzato dai colori rosso e nero. Il living room, impreziosito da bifore in stile veneziano, offre una magnifica vista sulla giardino secolare, di cui la villa è circondata.
La colazione a buffet è accompagnata da gustosi pani tedeschi e marmellate fatte in casa. L’apice del prestigio politico della famiglia Sizzo venne raggiunto nel 1700, quando Cristoforo Sizzo fu eletto principe vescovo di Trento. Fu in questo secolo che i conti trasformarono la villa, la ampliarono e la impreziosirono. Nel corso del 1900 la contessa Marianna Sizzo la volle circondare di un ampio giardino in stile romantico. Ancora oggi si può passeggiare all’ombra di alberi secolari e affacciarsi dal punto panoramico per godere di un’ampia vista sulla città di Trento e la valle dell’Adige. Villa Sizzo mette a disposizione dei suoi clienti delle biciclette Pegasus per poter visitare l’area circostante in tutta comodità