Arezzo a Natale: villaggio tirolese e non solo

Arezzo, il Villaggio Tirolese

La città dell’oro e dell’antiquariato, di Petrarca e di Vasari, già set di film importanti come il pluripremiato “La vita è bella” di Roberto Benigni, si veste delle atmosfere natalizie. Dopo lo straordinario successo delle prime tre edizioni torna ad Arezzo il Villaggio Tirolese, il più grande, l’unico e l’originale mercato tirolese in terra di Toscana. Programma completo ed orari: Natale Arezzo.

Arezzo, il Villaggio Tirolese

Da sabato 17 novembre a lunedì 26 dicembre Arezzo ospita nella splendida cornice di piazza Grande l’unico mercato tirolese del centro Italia. Ancora più grande delle edizioni passate con 34 baite di legno e la grande baita centrale per la degustazione di prodotti tipici e birre, un luogo magico che ospiterà uno spazio attrezzato per la ristorazione, dove saranno serviti piatti tipici del Tirolo: canederli, raclette a base di formaggio, polenta, polpette tirolesi. Uno spazio relax, con musica e calore, dove gustarsi la birra, al coperto o all’esterno seduti in terrazza proprio come in montagna. E poi tutti i giovedì le cene in baita con menù fusion toscano-tirolesi e tutti i venerdì la musica e i cocktail tirolesi fino a tarda notte.

Presenti alla quarta edizione del Villaggio Tirolese operatori dell’artigianato artistico e dell’oggettistica provenienti dai più importanti mercati natalizi italiani e stranieri: prodotti tipici del Tirolo (Trento, Merano e Bolzano) e dei mercati natalizi d’Europa (Salisburgo e Francoforte in primis, ma anche Rasp e Dolfi). E quest’anno la grande novità di Thun che sbarca per la prima volta nel mercatino tirolese di Arezzo con le caratteristiche sculture in legno provenienti dal Nord Europa. Intagliatori di legno, scultori, ceramisti e creatori di palle di Natale soffiate dipinte a mano. E poi piatti oggettistica, tessuti, manufatti, statuine legate alla natività, angeli, carillon e casette con paesaggi del Nord Europa.

Non mancherà il mega villaggio Lego che sorgerà al Prato di Arezzo, un’oasi verde dove entrare nel mondo magico e incantato dei mattoncini Lego. 400mq di esposizione, mostra e laboratori pick&build con possibilità di costruire la propria Lego di Natale e portarsela a casa. E poi Lego Star Wars, Lego Ninjago, Lego vintage con velieri e battaglie del tempo.

Baita del Villaggio Tirolese

Una città completamente animata dai mattoncini Lego e una mostra di collezionisti da non perdere. E non è tutto, sempre per i più piccoli un grande villaggio di Babbo Natale sorgerà ai piedi di Piazza Grande. La location suggestiva e affascinante sarà quella del Palazzo della Fraternita dei Laici, storico edificio risalente al 1300 e sede della Confraternita dei Laici. Tra gli affreschi di Teofilo Torri, i laboratori per bambini e le magie del Natale, si potrà scoprire il Babbo Natale più illuminato del mondo con oltre 100.000 led. Un Babbo Natale gigante altro 5 metri, unico in Italia! E poi i laboratori creativi, le foto natalizie con Santa Klaus e tanto divertimento con attrazioni e giochi di Natale.

In occasione dei mercatini di Natale – Villaggio Tirolese sono organizzati tour che uniscono alla visita dei mercatini di Piazza Grande una passeggiata tra le antiche strade della città alla scoperta della sua storia accompagnati da una guida professionale.

Sullo sfondo Palazzo della Fraternita dei Laici

Lo speciale pacchetto “Arezzo e la magia del Natale” prevede un tour guidato della durata variabile da 1 a 3 ore, insieme ad una guida abilitata. Il prezioso crocifisso del Cimabue, la cattedrale gotica di San Donato, i numerosi palazzi storici, tra i quali il Palazzo della Fraternita dei Laici con il suo suggestivo orologio lunare, il Palazzo dei Priori e Palazzo Pretorio; la Casa natale di Francesco Petrarca; la romanica Pieve di Santa Maria, la più antica dentro la cerchia muraria, che conserva il busto reliquiario di San Donato, patrono della città, e il polittico di Pietro Lorenzetti (ora in restauro), fino alla monumentale piazza Grande – dove è allestito il Villaggio Tirolese – che, circondata dalle caratteristiche case-torri medievali e chiusa a nord dal grande loggiato progettato da Giorgio Vasari a fine Cinquecento, è ancora oggi palcoscenico di grandi eventi cittadini, come la Fiera dell’antiquariato (ogni prima domenica del mese e nel sabato precedente) e le due edizioni della Giostra del Saracino, l’antico torneo medievale che ancora oggi vede coinvolti i quattro quartieri della città.

Ed infine per la gioia dei buongustai, torneranno anche le partecipatissime cene in baita in collaborazione con i locali di piazza Grande. Già fissate le date: 22, 29 novembre, 6 dicembre. Grande spazio alla gastronomia e alle specialità tipiche del Tirolo italo-austriaco come speck, brezen, strudel, liquirizie e cioccolato, ai primi piatti come i famosi spatzle, dai tradizionali panini austriaci con formaggio fuso, fino allo stinco e all’arrosto di maiale, il tutto senza però dimenticare le specialità toscane.

Villaggio Tirolese, by night

Un esperimento fusion che quest’anno raddoppia anche il venerdì con i “Venerdì in Baita” promossi da Vasari Cafè in piazza Grande: musica, intrattenimento e cocktail speciali dentro la grande baita. Divertimento assicurato fino a tardi!

VIAGGIO AD AREZZO

Arezzo fu una delle maggiori lucumonie etrusche e divenne, in seguito, un centro romano d’importanza strategica, fulcro di fiorenti attività economiche e ricco di monumenti – fra cui l’Anfiteatro (di cui rimangono importanti resti). A quel tempo erano rinomate le sue fonderie e le fabbriche artistiche di vasi “corallini” (dipinti di rosso), la cui tecnica di decorazione si diffuse in tutto il mondo romano. Nel Medioevo Arezzo fu un comune libero in cui prevalse la parte ghibellina, e visse in storica contrapposizione con la non troppo lontana Firenze. Dopo la rotta di Campaldino del 1289 l’indipendenza della città finì e, nonostante una certa ripresa economica al periodo dei Tarlati, Arezzo divenne un dominio fiorentino sin dal 1384, entrando così a far parte del granducato mediceo, mantenendo sempre un ruolo importante e di prestigio in Toscana grazie alla sua posizione lungo la Via Cassia.

Arezzo, Palazzo della Fraternita dei Laici e Pieve di Santa Maria

La città, il cui centro conserva splendidi monumenti, chiese, palazzi e musei, è divisa in due parti, quella superiore che ospita alcuni dei più distinti ed eleganti palazzi ed edifici storici e quella inferiore caratterizzata – invece – da diversi negozi e boutique moderni ed alla moda, un contesto più vivo ed attivo, insomma, più internazionale e giovanile. Conoscere Arezzo significa scoprire un territorio in grado di offrire un patrimonio naturalistico e artistico molto vasto in un’area straordinariamente concentrata.

Particolare della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca

Il ciclo di affreschi della Leggenda della Vera Croce di Piero della Francesca, capolavoro di inestimabile valore, valgono da soli la visita della città. Sono conservati nella pieve di San Francesco, costruzione gotica del XIII-XIV secolo. Anche se l’interno della chiesa fu danneggiato quando le truppe di Napoleone invasero la città, gli affreschi sopra l’altare, eseguiti tra il 1453 e il 1464, rappresentano ancora oggi una delle più alte creazioni per rigore di stile e preziosità del colore che vanti il Rinascimento italiano. Altra splendida opera è quella di Cimabue: un grandioso crocefisso ligneo sagomato e bordato in oro  conservato nella chiesa di S. Domenico, costruzione gotica con un bel portale romanico e un pittoresco campaniletto a vela sulla semplice facciata. La piazza principale di Arezzo, piazza Grande, vasta, irregolare e pittoresca, detta anche Vasari, è una delle più caratteristiche piazze d’Italia, cinta da edifici monumentali, torri medioevali e vecchie case dai ballatoi di legno. Questa piazza, dalla particolare pendenza con un dislivello di almeno 10 metri, fu progettata per incanalare l’acqua piovana e pare fosse stata costruita sulle rovine di quello che da molti era ritenuto essere l’antico foro romano.

Arezzo, il Duomo

Attigua alla pizza, troviamo la Pieve di S.Maria, la più bella chiesa medioevali di Arezzo. L’entrata principale dell’edificio sacro, lungo Corso Italia, si apre su una facciata austera caratterizzata da cinque arcate cieche e da un triplice ordine di loggette. L’interno, semplice e severo, è a tre navate con tetto a capriate ed ha grandi arcate leggermente ogivale. Sull’altare maggiore, Madonna e Santi, maestoso polittico del Lorenzetti (1320). Non lontano sorge il Duomo, grandioso edificio gotico la cui facciata è un rifacimento moderno.

L’edificio, situato in cima ad una scalinata in pietra, fu costruito all’inizio del 1300 ma, a causa di una situazione economica in continuo cambiamento, non fu terminato fino alla metà del 1500; nel corso dei secoli, vi sono state apportate varie altre modifiche, come il campanile e la guglia del 20° secolo. L’interno del Duomo, intitolato ai Santi Donato e Pietro, è caratterizzato da tre navate di proporzioni maestose e da bellissime vetrate a colori opera di Guillaume de Marcillat. Proseguendo lungo la parete esterna della chiesa, ci si imbatte in una delle molte aree verdi di Arezzo, dominata da un’imponente statua dedicata ad uno dei personaggi più rappresentativi della città: il Petrarca. Il parco, in stile francese, offre una suggestiva vista panoramica sulla valle del Casentino, i vigneti circostanti, gli oliveti e il sinuoso paesaggio residenziale che si estende ai piedi del centro storico. La Fortezza Medicea, situata a ridosso del parco, sul Colle di San Donato (viale B. Buozzi), protetta da uno scudo di alberi fino all’estremità, è stata costruita a forma di stella a cinque punte per volere di Cosimo I De Medici sulle sedi pre-esistenti del potere di Arezzo, per dar maggior vigore al dominio fiorentino sulla città.

Arezzo, Fortezza Medicea

Le pietre per costruire la fortezza furono estratte dall’anfiteatro romano ai piedi della città e, sebbene sia stata ristrutturata e smantellata diverse volte nell’arco dei secoli, rappresenta ancora un importante esempio di architettura medievale del 1500.

Sotto al parco si trova la casa natale del Petrarca, il “Padre dell’Umanesimo”. La bella casa in stile cinquecentesco, posta in Via dell’Orto, attualmente è la sede dell’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze, munita di una fornitissima biblioteca. Sopra la casa, sulla sinistra, si trova un piccolo parco all’interno del quale sono situate le rovine del Palazzo del Capitano del Popolo del 1278; da questa posizione dominante si può godere di una vista mozzafiato su Palazzo Pretorio, con la sua facciata ricoperta dei variopinti stemmi delle famiglie che qui hanno dominato e governato. In via XX Settembre sorge la casa di un altro illustre personaggio, Giorgio Vasari, una delle figure storiche più importanti legate alla città di Arezzo.

Arezzo, casa di Giorgio Vasari

Sebbene sia conosciuto forse più per i suoi scritti dedicati ad alcuni degli artisti del passato – alcuni dei quali sono comunemente noti solo grazie a lui – Vasari fu anche un grande e talentuoso artista ed architetto, e la sua casa è una prova tangibile dei suoi indiscussi talenti.

Da non trascurare poi la visita del Museo di Arte Moderna e Medievale, nel quale sono esposte diverse opere di grandi artisti che non hanno lavorato soltanto ad Arezzo, ma anche nel famoso triangolo “Firenze – Siena – Perugia”. Questo triangolo rappresenta l’area ricoperta dagli artisti del periodo che viaggiavano in cerca di lavoro e commissioni, attraversando quelle che erano le principali città medievali, condividendo le proprie esperienze in merito ai colori e all’uso della prospettiva. Il museo non è molto grande ma conserva pregevoli opere (sculture e dipinti) medievali, rinascimentali e appartenenti al periodo del Manierismo, oltre ad impressionanti collezioni di oggetti medievali, dalle ceramiche ai coltelli.

Altro museo importante di Arezzo è il Museo Archeologico Mecenate che occupa il cinquecentesco fabbricato del monastero di S.Bernardo eretto sui ruderi dell’anfiteatro romano, struttura che un tempo poteva contenere approssimativamente 13.000 persone. Il museo è molto ben organizzato e ospita molti contributi privati oltre ad una ricca collezione di ceramiche ed oggetti di vetro etruschi e romani e a diversi materiali di orine preistorica.

AREZZO NEL PIATTO

L’antica tradizione culinaria di Arezzo, a base di piatti costituiti da prodotti rustici e genuini, tipici della cultura contadina, è apparentemente semplice nella sua preparazione ma complessa per la grande varietà di piatti dai sapori forti e decisi.

Crostini con patè di fegatelli di maiale

Arezzo ha in comune con la cucina toscana il pollame e la carne di maiale, spinaci e fagioli, ricotta e formaggio pecorino, olio di oliva e uso di noce moscata. Molte ricette prevedono l’utilizzo delle castagne e dei funghi di cui questa terra è ricca.

Fra le minestre più usuali ricordiamo la zuppa di cavolo e la pappa al pomodoro. Fra i primi piatti le pappardelle o le fettuccine al sugo di lepre. Tra i secondi piatti trionfano le carni: lo stufato detto scottiglia, i fegatelli di maiale, la porchetta, l’anitra e l’anguilla all’aretina. Il tutto accompagnato da contorni come il sedano fritto, i carciofi ripieni, i legumi conditi con olio d’oliva. Dalla trattoria rustica alla tradizionale osteria, passando per i più raffinati ristoranti, l’offerta enogastronomica soddisfa anche i palati più esigenti. 

Le quattro valli della provincia di Arezzo contribuiscono, ognuna a suo modo, alla bontà della gastronomia aretina. Il Valdarno con i suoi polli, squisiti nella zuppa di Tarlati, la Val di Chiana con l’allevamento della razza chianina.

Lo stufato detto scottiglia

E poi la Valtiberina con i bringoli di Anghiari e i marroni di Caprese e il Casentino, valle caratterizzata da estesi boschi di castagno e querce, con il tartufo nero, le patate rosse di Cetica da assaggiare nei tortelli di patate ed il prosciutto DOP, le cui caratteristiche vengono esaltate se accompagnato al pane toscano, preferibilmente cotto a legna. Da provare anche la porchetta di Monte San Savino, una tradizione che ha inizio dal primissimo Dopo Guerra. Ancora oggi, insieme alla parte carnea, viene servita anche una parte della prelibata cotenna cotta (crosta), dove si trovano i “sapori” (sale, erbe, ecc).

Tra i dolci tipici aretini ricordiamo la panina, una produzione dolciaria tipica del periodo pasquale. Di forma rotonda, talvolta ovale, è marrone all’esterno e ha una consistenza simile a quella del pane. Alla fragranza di quest’ultimo si unisce il sapore dell’uvetta e l’aroma di varie spezie, in particolare zafferano che conferisce al suo interno il caratteristico colore giallo. Ne esiste anche una versione salata, con strutto o ciccioli. E concludiamo con i vini: in provincia di Arezzo sono presenti le seguenti VQPRD (Vini di Qualità a Denominazione Regionale Protetta): Valdichiana D.O.C. Bianco, Rosso e Vinsanto; Cortona D.O.C. ed il Chianti dei colli aretini DOCG, fresco o prodotto da invecchiamento.

Panina gialla pasquale