
“Bundan Celtic Festival”
Il parco della Rocca Possente di Stellata di Bondeno, in provincia di Ferrara ospita, dal 21 al 23 luglio, la 13^ edizione del “Bundan Celtic Festival“.
Fin dal primo anno il successo del festival ha dell’incredibile: 15.000 le persone che giungono nel parco golenale della Rocca Possente di Stellata rimanendo subito incantati dalle magiche atmosfere di questa “insolita festa”.

“Bundan Celtic Festival”
Oggi il “Bundan Celtic Festival” è uno dei festival celtici più importanti a livello nazionale, conta più di 30.000 presenze ogni anno ed è diventato un appuntamento essenziale per il territorio di Bondeno non solo per le bellissime atmosfere in cui si possono immergere ogni anno i suoi abitanti ma anche per la promozione turistica che genera.
Pochi sanno che i Celti furono fra i primi e più importanti abitatori di queste terre che i romani chiamarono Gallia Cisalpina e le cui genti si definivano Galliche fino al tardo medioevo. Per diverse ragioni questa pagina cruciale del popolamento e dello sviluppo del territorio di Bondeno e dell’intera area padana è stata praticamente rimossa, ridotta a qualche nozione generica e riduttiva che non rende l’importanza di un periodo durato diversi secoli, durante i quali si è formata la lingua ferrarese, la cultura e le tradizioni di quest’area. Per valorizzare e far conoscere il passato celtico di Bondeno e dintorni è quindi nato il “Bundan Celtic Festival”.

“Bundan Celtic Festival”
Ricca e variegata l’edizione 2017 del Festival: ricostruzioni di scene di vita quotidiana del periodo celtico a cura dei rievocatori storici; percorso didattico guidato attraverso gli accampamenti con punti di interesse tematici spiegati e animati dai gruppi di rievocazione storica; lancio delle asce da combattimento; tiro con l’arco; danza aerea; duelli tra guerrieri; “Celti Ritrovati”, ovvero dimostrazioni di archeologia sperimentale e laboratori didattici sull’arte della tessitura, della ceramica e della metallurgia nel mondo celtico; “Truccabimbi Archeologico”, trucchi adatti a tutte le età ispirati alla preistoria, realizzati attraverso l’uso di prodotti naturali come i pigmenti e il miele. Non mancheranno, poi le dimostrazioni di artigianato storico e antichi mestieri, l’attività sperimentale sulla fusione dei metalli e cottura della ceramica nella cultura celtica, il corso gratuito di modellazione di un gioiello con l’antica tecnica della fusione a cera persa ed il laboratorio per imparare come realizzare e come utilizzare una delle armi da lancio più famose delle antiche battaglie, la frumbola, o funda, un tipo di arma da lancio molto antica.

“Bundan Celtic Festival”
Si tratta di una fionda composta da una sacca contenente il proiettile (di sasso, pietra o piombo) con due lacci, uno dei quali termina con un cappio. Il proiettile si mette nella sacca e si fa ruotare la frombola: la forza centrifuga sprigionata dal moto fornisce velocità al proiettile, che vola nell’aria quando si lascia l’altro laccio.
I visitatori potranno anche partecipare al torneo “Uguale od Opposto”, la disciplina sportiva di situazione e opposizione, che fonde i principi di base della Scherma, della Giocoleria e della Morra Cinese, pur mantenendo una propria ed esclusiva connotazione.
Anche la musica avrà il suo spazio al “Bundan Celtic Festival” con concerti live e la partecipazione dei magnifici Cantastorie itineranti, i misteriosi girovaghi custodi di saghe e leggende tramandate di generazione in generazione e raccolte lungo la via. Presso lo stand del cantastorie, attivo per l’intera giornata, si potrà rivivere la magia del racconto dal vivo: ballate e miti celtici per gli adulti e fiabe tradizionali per i più piccoli.

“Bundan Celtic Festival”
Sempre per i più piccoli il laboratorio didattico “leggi un’antica sepoltura”: impara a scavare un’antica sepoltura in un contesto archeologico simulato e studia i resti ossei umani rinvenuti, assieme al corredo funebre, come dei veri antropologi! Adatto a bambini e ragazzi 8 -14 anni. Interessanti anche il laboratorio didattico “artigiani del passato”, durante il quale si potranno riprodurre tazze terramaricole, fusaiole tipiche dell’Età del Bronzo, usando le stesse tecniche dei nostri antenati ed il laboratorio intitolato “che peso… da telaio!!”, che consentirà di imparare a riprodurre con l’argilla i pesi da telaio romani ispirandosi a quelli conservati al Museo Civico Archeologico “G. Ferraresi” di Stellata, tipici del territorio di Bondeno.
Durante i tre giorni del Festival sarà inoltre possibile visitare il Museo Archeologico “G. Ferraresi” di Stellata presso la Casa dell’Ariosto e partecipare all’escursione nella golena del fiume Po alla ricerca delle piante officinali spontanee (riconoscimento delle erbe, miti, leggende e utilizzi tradizionali).

“Bundan Celtic Festival”
Tutti i giorni colazione, pranzo e cena celtica presso i ricchi stand gastronomici e ricco mercatino tematico. Sidreria Druidica con numerosi sidri di alta qualità, direttamente prodotti in piccole farm druidiche inglesi, scozzesi ed irlandesi. Disponibile anche l’idromele, antica ricetta druida, prodotto secondo tradizione e con miele da apicoltura biologica.
VIAGGIO A BONDENO
Il territorio di Bondeno (Bundén in dialetto bondenese) è situato nel cuore della pianura padana, all’estremità occidentale della provincia di Ferrara, sulle sponde del fiume Panaro. Quale città di confine, Bondeno era in origine fortificata e nel suo territorio sorgevano numerosi castelli come la Rocca di Stellata, ancora oggi visibile sulle rive del fiume. Importante centro di produzione e manifatturazione della frutta, rappresenta il più antico insediamento del territorio ferrarese.

La Rocca Possente di Stellata
Il toponimo sembra provenire dall’antico nome del fiume, Bondicus. Indagini archeologiche condotte nel territorio comunale attestano la presenza di insediamenti umani sia del neolitico (ex fornace Grandi) che di età romana (Santa Maddalena dei Mosti e Pilastri).
Quella di Bondeno è una lunga storia di alluvioni e di grandi opere intraprese per difendersi dalle acque e incanalarle in modo da consentire la coltivazione. Nel Medioevo appartenne al monastero di Nonantola per donazione di re Astolfo, poi fece parte dei possessi di Matilde di Canossa che all’inizio del XII secolo fece costruire a difesa della città un castello, poi distrutto da Alfonso I d’Este. Degli edifici costruiti dai Canossa, l’unico rimasto è la torre campanaria della chiesa della Natività di Maria. Attorno al 1463 da un artigiano proveniente dall’officina di Gutenberg a Magonza vennero impresse a Bondeno le prime pagine stampate d’Italia.
Devastanti furono le invasioni subite dai veneziani nei primi secoli del Millennio e dai parmensi nella seconda metà del Settecento.

Bondeno, la chiesa arcipretale dedicata alla Natività di Maria Vergine
Con la fine della dinastia estense, Bondeno passò allo Stato della Chiesa e con Napoleone Bonaparte fu invece accorpato alla Repubblica Cisalpina prima e successivamente al Dipartimento del Basso Po. Nel 1861 Bondeno entrò a far parte del Regno di Sardegna e quindi del Regno d’Italia. Per il comportamento delle sue genti, il Comune è insignito della Medaglia di Bronzo al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale.
In occasione del 150° Anniversario dell’Unità d’Italia un nuovo Stemma della Città di Bondeno è stato concesso con decreto del Presidente della Repubblica il 2 dicembre 2010, unitamente al conferimento del titolo onorifico di “Città”.
Posta sulla “Strada dei vini e dei sapori”, Bondeno vanta una buona enogastronomia.
E’ inoltre attraversata dalla ciclopista “Destra Po”, un percorso di 120 chilometri suddivisi in cinque tratti che corre sulla riva destra del Grande Fiume, adatto a tutti per la caratteristica andatura pianeggiante.

Bondeno
L’edificio di culto principale di Bondeno è la chiesa arcipretale dedicata alla Natività di Maria Vergine, costruita nel 1114 per donazione di Matilde di Canossa con l’annessa torre campanaria, recentemente fatta oggetto di importanti interventi di restauro conservativo, emblema di Bondeno.
Di stile Gotico lombardo e risalente al XII secolo con rimaneggiamenti del XIV secolo, la torre campanaria ha un impianto a base quadrata decorato da pilastri e impreziosito da lesene. La cella campanaria, nel suo stile tardo gotico, fa uso di archi ogivali che racchiudono trifore a sesto acuto. Sulla piazza Garibaldi sorge la chiesa del Sacro Cuore, detta “delle catene”, eretta su un preesistente oratorio attorno alla metà del XVI secolo e recentemente fatta oggetto di lavori di restauro e consolidamento statico. L’appellativo “delle catene” deriva dalla documentata presenza di un sagrato protetto dall’immunità ecclesiastica delimitato da catene di ferro. L’annessa torre campanaria risale al 1617.

Santuario della Madonna della Pioppa, nei pressi di Ospitale
L’edificio è attualmente sede del Presepio Storico Artistico parrocchiale. Da segnalare anche la chiesa della Beata Vergine Addolorata, e adiacente al Municipio, il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea – Pinacoteca Civica “G.Cattabriga”.
Il Monumento “La Madre” di Arrigo Minerbi è dedicato ai caduti della Grande Guerra ed è stato inaugurato il 14 giugno 1925. Posta in un giardino ricavato nell’area tombata del canale di Burana l’opera è composta da un basamento in granito sormontato da quattro gradini in pietra, su ogni gradino sono riportate, con inserti in bronzo a numeri romani, le date degli anni di guerra, alla sommità di questi un pozzo con carrucola e catena, composta da trecentocinquanta anelli, con scritti i nomi dei caduti. Dalla vera del pozzo fuoriesce un vestimento della statua bronzea raffigurante una donna seduta, una madre (Carlotta per i bondenesi) che sembra attendere il ritorno del figlio dal fronte. La scultura fu finanziata dal Comune e da privati cittadini e fusa nella Fonderia Primo Capecchi di Pistoia.

La Rocca Possente di Stellata
Nella frazione di Stellata sorge, lungo la sponda destra del Po, la Rocca Possente, monumento dichiarato patrimonio mondiale dell’umanità da parte dell’UNESCO facendo parte del sito “Ferrara, città del Rinascimento e il suo Delta del Po”. Edificata intorno all’anno mille, fu ampliata e potenziata dagli Estensi nel 1362.
La sua posizione strategica sul Po le permetteva di controllare la navigazione assieme alla Rocca di Ficarolo, posta sulla riva di fronte, alla quale era unita da una catena che impediva o permetteva il passaggio delle navi. Distrutta nel 1521 venne prontamente ricostruita. Particolare è la configurazione delle mura, poste di sbieco, per meglio opporsi alle artiglierie nemiche. La pianta a stella della struttura risale probabilmente a prima del 1570. Questa sua caratteristica forma ha dato il nome al paese di Stellata. La splendida Rocca di Stellata è oggi sede di mostre ed esposizioni temporanee e rappresenta uno dei monumenti simbolo di Bondeno.
Nella frazione di Ospitale sorge il santuario della Madonna della Pioppa, patrona degli aviatori. Secondo la tradizione, nell’anno 1600 la Madonna apparve tra i rami di un albero (un pioppo appunto) e parlò ad una bambina sordomuta, miracolandola ridandole udito e parola. La cappelletta originaria fu costruita nel 1680 nel luogo della visione, mentre più tardi fu edificato l’attuale santuario, nella seconda metà del XIX secolo. Nella primavera del 2011 dei ladri entrarono nel santuario e rubarono l’immagine della Madonna, che fu ritrovata leggermente sfregiata in un fosso, poco tempo dopo.

Bondeno, la “Botte napoleonica”
Dopo il restauro da parte di una coppia di ferraresi, l’immagine dipinta è conservata presso la Curia Arcivescovile della Diocesi di Ferrara – Comacchio, dopo essere stata esposta nel mese di novembre 2012.
Settepolesini è un piccolo borgo del comune di Bondeno. Vi è presente l’oasi naturale, dove è stato ritrovato, nel corso di opere estrattive di materiali inerti, un importante giacimento di ossa di Mammuth. Il sito, tra i più importanti in Europa per i ritrovamenti, ha favorito ripetutamente la deposizione di numerose carcasse di animali che abitarono la pianura padana in più momenti dell’ultima era glaciale e dell’Olocene. Da qualche anno sono presenti all’interno del fienile dell’Oasi ricostruzioni dei grandi mammiferi della preistoria, realizzate dall’Università degli Studi di Ferrara. Dal 2010 il lago è denominato anche Oasi Zarda ed è impiegato come centro di eventi quali matrimoni, incontri e feste.
Il territorio del comune di Bondeno è anche sede di importanti manufatti ed opere di difesa idraulica, fra i quali per particolarità ingegneristica meritano menzione la cosiddetta “Botte napoleonica” e lo stabilimento idrovoro delle “Pilastresi”.

Bondeno, Oasi Zarda
La cittadina è attraversata dalla ciclopista “Destra Po”, un percorso che accompagna il fiume Po nei suoi ultimi 100 chilometri, sino al mare. Si tratta di una delle ciclovie più lunghe d’Europa, una delle più amate. Lungo il percorso, vario e scenografico si incontrano la Rocca Possente di Stellata, il Mulino sull’acqua presso l’area golenale di Ro, la biforcazione del fiume presso Serravalle, il Castello della Mesola, i porti di Goro e Gorino sino al Faro. E’ possibile effettuare escursioni in barca nel Po o nella Sacca di Goro. Percorso prevalente su ciclabile, pianeggiante e asfaltato, le cui difficoltà derivano dalla lunghezza e dalla completa esposizione al sole. Per questo motivo sono consigliati i periodi primaverile e autunnale; durante l’estate è preferibile sfruttare le ore del mattino e del tardo pomeriggio.
Una curiosità: anche Bondeno ha il suo labirinto, e ciò su iniziativa di un giovane imprenditore agricolo che sul proprio appezzamento coltivato a mais in attesa della trebbiatura di settembre, ha deciso di realizzare e aprire al pubblico un’intricato dedalo di corridoi formato da pareti vegetali con l’obiettivo di richiamare le persone in campagna dando voce alla voglia di riscoperta della natura, degli spazi aperti, della quiete che il territorio di Bondeno sa esprimere.

Bondeno, la torre campanaria Matildea