Avete in mente l’idea di trascorrere qualche giorno di vacanza nella splendida Sorrento o in una delle meravigliose località della penisola Sorrentina ? E allora non fatevi sfuggire l’occasione di conoscere più da vicino il prodotto principe di queste zone: il limoncello. L’azienda campana “Villa Massa” offre la possibilità a turisti, curiosi ed estimatori del dolce liquore amato in tutto il mondo, di visitare il proprio stabilimento di produzione a Piano di Sorrento e di partecipare a un tour nel proprio storico limoneto “Le Grottelle” a Meta di Sorrento, un limoneto distribuito su scenografiche terrazze e dal quale si ottiene la materia prima d’eccellenza per la realizzazione del tradizionale limoncello.

Uno scorcio del limoneto di “Villa Massa”
Inserito tra le tappe dell’itinerario “Le Vie dei limoni”, il fondo agricolo ha un’estensione di circa settemila metri quadri e contiene circa 200 piante di limoni oltre ad altre colture ed essenze tipiche. Da esso si possono ammirare suggestivi e panoramici scorci del golfo e della penisola sorrentina. È disponibile un servizio gratuito di audio-guida sia in italiano che in inglese per accompagnare gli ospiti lungo il giardino. Sarà possibile, quindi, essere portati per mano lungo un affascinante itinerario che attraversa la storia e la cultura della penisola sorrentina, approfondendo l’origine della pianta di limone, l’antica architettura della pergola, la tecnica dell’innesto e i tradizionali metodi di coltivazione sorrentini. I due siti sono aperti dal lunedì al giovedì dalle 9.30 alle 12 e dalle 14.30 alle 17, il venerdì dalle 9.30 alle 12. Sono esclusi i giorni di festività e quelli di chiusura previsti dall’azienda. Le visite devono essere prenotate con almeno una settimana di anticipo. Stabilimento e giardino distano circa due chilometri, il trasferimento dall’uno all’altro avviene in autonomia. Ciascuna delle due visite ha una durata media di circa un’ora.

Limoncello di “Villa Massa”
VILLA MASSA
Ubicata a Piano di Sorrento, nel cuore della penisola sorrentina, l’azienda “Villa Massa” è stata fondata nel 1991 dai fratelli Sergio e Stefano Massa e produce l’omonimo “Liquore di limone di Sorrento” seguendo un’antica ricetta di famiglia originaria del 1890. Leader internazionale in termini di prezzo e di volumi tra i produttori che utilizzano esclusivamente i limoni della varietà “Limone di Sorrento”, “Villa Massa” ha contribuito a rendere il limoncello un’icona del “made in Italy” nel mondo, un prodotto riconosciuto nel 2000 dall’Unione Europea come Indicazione Geografica Protetta (IGP). Il vero Limoncello di Sorrento è infatti realizzato utilizzando solo limoni coltivati in uno dei comuni della penisola sorrentina, e nell’isola di Capri. “Villa Massa” è nota anche per i liquori di arance, mandarini e noci e per la sua crema di limoncello ottenuta con l’aggiunta di una soffice crema di latte. Nello stabilimento di produzione le più aggiornate tecnologie e gli impianti all’avanguardia sono messi al servizio di una ricetta che rispetta integralmente la genuinità e naturalità di quella casalinga tradizionale.

“Le Grottelle”
Il LIMONCELLO
Il limoncello (conosciuto anche come limoncino) è un liquore dolce nato secondo la tradizione alla fine dell’Ottocento, come bevanda alcolica ottenuta miscelando sapientemente limoni, zucchero e alcool. Le origini geografiche del limoncello, prodotto tipico dell’enogastronomia campana, si perdono tra diverse tradizioni.
La prima notizia storica sul limoncello è relativa all’isola di Capri, dove nel 1900 il marchio “limoncello” venne registrato per la prima volta. Esistono però documenti dello stesso periodo che affermano che il liquore di limone fosse già una presenza fissa sulle tavole delle famiglie di Sorrento, utilizzato come aperitivo o come digestivo. Secondo la tradizione amalfitana le origini del limoncello sarebbero invece da far risalire allo stesso periodo in cui si introdusse in Costiera la coltivazione del limone. Nonostante le diverse versioni, oggi il limoncello è senz’altro uno dei prodotti enogastronomici più famosi e diffusi della Campania: ottimo digestivo se servito freddo, il limoncello è piacevole da gustare anche a temperatura ambiente, magari mescolato in acqua tonica o champagne.

Limoncello
Frequente il suo utilizzo anche su gelati e macedonie. La fortuna del più noto liquore di Sorrento è da attribuirsi proprio alle caratteristiche dell’ingrediente di base utilizzato per la produzione del tradizionale limoncello, il pregiato limone di Sorrento. E’ questa una tipica varietà di agrumi coltivata solo in queste zone, rimasta inalterata nel corso dei secoli grazie al clima mediterraneo della costa sorrentino-amalfitana, che favorisce la crescita di limoni con buccia grossa e profumata, ricca di oli essenziali, che dona al limoncello di Sorrento un sapore inconfondibile. In Campania, nella terra principe della sua produzione, il limoncello chiude soprattutto il pranzo o la cena, un rito sociale quasi al pari del caffè. La Crema di Limoncello, unica nel sapore, nel colore e nel profumo, prevede di miscelare lo stesso infuso di scorzette di limone utilizzato per il limoncello ad una delicata crema di latte. Il risultato è un liquore morbido e profumato, ideale per i palati più delicati che non amano i liquori forti, e che potranno apprezzarne il gusto vellutato e particolarmente gradevole.

Il panorama dalla Villa Comunale
COSA VEDERE A SORRENTO
Sorrento, adagiata tra giardini e agrumeti sopra un terrazzo tufaceo a picco sul mare, è oggi una delle più affermate mete del turismo internazionale. Patria del poeta Torquato Tasso, che qui nacque nel 1544, Sorrento è una graziosissima cittadina dove gentilezza ed ospitalità sono un binomio che si tramanda di generazione in generazione.
Già nel corso dell’Ottocento nacque e si consolidò la vocazione turistica di questa località che venne inserita nel cosidetto “Grand Tour”, un viaggio nei luoghi più significativi d’Italia che ogni nobile rampollo europeo dell’epoca doveva compiere a completamento della propria formazione culturale, storica e letteraria. Vennero, così, a soggiornare a Sorrento, in cerca di sole e di ispirazione, ospiti illustri quali Byron, Keats, Scott, Dickens, Goethe, Wagner, Ibsen e Nietzsche solo per citare i più noti. Nelle stesso periodo si intensificarono tutte le attività lavorative più tradizionali, quali l’agricoltura, il commercio marittimo e finalmente e progressivamente quella industria turistica che attualmente rappresenta il settore portante dell’economia sorrentina.

Sorrento “by night”
Dal 18° secolo Sorrento divenne famosa anche per la sua grande tradizione artigiana del legno intarsiato, alcuni esempi di grande pregio si possono ammirare al museo “Bottega della Tarsia Lignea”, sito in un antico palazzo patrizio del XVIII secolo, nel centro storico. Una mostra di quadri di artisti italiani e stranieri dell’Ottocento, di stampe e foto d’epoca consente di ricostruire l’immagine ottocentesca della costiera sorrentina e del contesto storico nel quale si sviluppò la produzione d’intarsio locale. Un altro interessante museo da visitare è il “Correale di Terranova”, definito “il più bel museo di provincia d’Italia” per la varietà e ricchezza delle opere d’arte raccolte, per secoli appartenute alla nobile famiglia Correale di Terranova e dagli ultimi eredi, Alfredo e Pompeo, affidate ad una fondazione privata. Le opere d’arte più preziose provenienti dalle tante dimore della famiglia Correale di Napoli e Sorrento vennero raccolte nella storica “Villa alla Rota” che nel 1924 divenne sede del polo museale.

Sorrento, Piazza Tasso
Passeggiando tra queste stanze il visitatore è trasportato indietro nel tempo tra reperti archeologici rinvenuti in zona, pregevoli dipinti del Seicento e Settecento per lo più di scuola napoletana, mobili ed arredi sontuosi, rare porcellane europee ed orientali. Le collezioni si susseguono lungo un percorso che spazia dal XVI al XIX secolo.
Il centro storico mostra ancora il tracciato ortogonale delle strade di origine romana con cardi e decumani, mentre verso monte è circondato dalle mura cinquecentesche. Piazza Tasso, che rappresenta il centro cittadino, è ornata dalla statua di S.Antonio, patrono della città e dal monumento al Tasso. Affiacciandosi a un terrazzo sul lato settentrionale si domina una profonda gola, percorsa dalla strada che scende alla Marina Piccola, il porticciolo di Sorrento, mentre Marina Grande è una bella insenatura con spiaggia e stabilimenti balneari. Vi si scende dalla piazza della Vittoria per la pittoresca via Marina Grande, a scalinate.

La cattedrale di Sorrento
Tra i tanti monumenti che abbeliscono la città, ricordiamo la cattedrale dedicata ai SS. Filippo e Giacomo, in stile romanico, che risale al XV secolo. Di notevole bellezza il portale laterale del 1474 in stile rinascimentale. All’interno tele di artisti della scuola napoletana del Settecento, un trono arcivescovile in marmo del 1573 ed un coro ligneo intarsiato opera di artigiani sorrentini del primo Novecento. Non lontano troviamo il Sedil Dominova che risale al XVI secolo ed è l’unica testimonianza visibile in Campania dei “sedili nobiliari”, punto di incontro delle famiglie aristocratiche dell’epoca. In forma quadrilatera conserva all’interno affreschi dell’Ottocento, capitelli ed arcate in piperno di gusto arcaico mentre, la cupola, risalente al Settecento, è formata di “embrici maiolicati” di colore giallo e verde
Palazzo Veniero, edificio risalente al secolo XIII, di eccezionale pregio e rarità per i motivi architettonici di gusto tardo bizantino ed arabo, è caratterizzato da grandi finestre ad arco che si affacciano su Via S. Maria della Pietà e sono decorate con ampie fasce di tufo giallo e grigio, con formelle rotonde che recano al centro un patere di maioliche. La decorazione tufacea mostra una successione di losanghe o motivi a zig-zag.

L’antico mulino nel vallone di Sorrento
Svettanti palme abbelliscono la Villa Comunale, giardini pubblici e terrazza con vista sul golfo di Napoli, dalla quale è possibile accedere agli stabilimenti balneari sottostanti. Presso l’ingresso troviamo la chiesa di S.Francesco, che ha annesso un grazioso chiostro ad archi intrecciati arabeggianti del XIV secolo. Un luogo sicuramente affascinante è il profondo vallone alle spalle di Piazza Tasso. Qui si trovano i ruderi di un antico mulino, ancora visibili sul fondo. Operativo ai primi del Novecento, utilizzava la forza dell’acqua proveniente dalle colline per macinare il grano ed alimentare una segheria, annessa al mulino.
SORRENTO NEL PIATTO
La gastronomia sorrentina ha una tradizione millenaria che risale ai tempi dei greci. La produzione in loco di vino, olio, ortaggi, legumi ha favorito la creazione di piatti sempre nuovi e saporiti, piatti semplici e gustosi, creati con gli ingredienti base della cucina mediterranea generalmente prodotti in loco. Sorrento e l’area geografica di appartenenza, vantano antica tradizione casearia e offrono magnifici itinerari alla ricerca di antichi sapori e storici vini, attraverso prodotti e produttori, espressione del territorio.

La freschissima treccia
A pochi chilometri di distanza, troviamo poi la famosa pasta di Gragnano e i latticini di Agerola; indimenticabili, sono le trecce alle olive e le altre specialità dei Monti Lattari. Eccellenze assolute s’incontrano anche nelle vicinissime Massa Lubrense e Vico Equense (vero paradiso enogastronomico) dove, in particolare, piccoli “artigiani del gusto” realizzano dei grandi prodotti, come la salsiccia e il salame di carne suina e scorza di arancia, e magnifici prodotti caseari: i burrini, le caciottine ripiene di un delicato purè di burro, i caprignetti (piccole palline ottenute da una crema di formaggio caprino, cacio-ricotta) che, dopo essere state cosparse di erbe aromatiche, vengono conservate sott’olio. Il più pregiato di tutti è però il rinomato Provolone del Monaco D.O.P., formaggio stagionato a pasta filata dalla caratteristica foggia a melone, leggermente allungato o a pera, senza testina. I prodotti caseari della zona sono ancora realizzati in modo artigianale e svariate sono le botteghe di gastronomia e i produttori presso cui si possono assaggiare e acquistare tali prodotti tipici, ma anche essere spettatori del ciclo di produzione. Tra i prodotti tipici di Sorrento, ingredienti principe di molti piatti della cucina campana, troviamo l’olio extravergine della Penisola Sorrentina, la cui bontà è garantita dalla Denominazione di origine protetta (D.O.P.); il famoso pomodoro di Sorrento, dal sapore dolce e delicato; le pregiate noci di Sorrento, con le quali si produce il liquore nocino (o nocillo).

Uno dei tanti ristoranti all’aperto di Sorrento
“TORNA A SURRIENTO”
Da accurati studi effettuati dell’avvocato Nino Cuomo, celebre e stimato storico e personaggio pubblico (fu sindaco della città), emerge da documenti inequivocabili che la canzone “Torna a Surriento” fu composta dai fratelli De Curtis in onore della Zarina che soggiornava al Grand Hotel Imperial Tramontano e non per la brevissima visita dello statista Giuseppe Zanardelli, il quale di ritorno da una gita mattutina a Capri, sentì suonare sulla terrazza dell’hotel questa canzone. Zanardelli trascorse solo una notte a Sorrento per poi partire senza farvi ritorno. Documenti storici attestano che il testo è dedicato ad una donna e scritto precedentemente alla visita dell’uomo politico. Con alcune modifiche alle parole, la canzone venne presentata al Festival di Piedigrotta nel 1905: da lì iniziò il grande successo di questo brano, diventato una delle canzoni napoletane più famose nel mondo.

Marina di Cassano a Piano di Sorrento