Un bicchiere di Malvasia a Parma

“Parma Malvasia Expo – L’incontro tra le Malvasie di tutto il mondo”.

A Parma dal 13 al 15 maggio si svolgerà la seconda edizione di “Parma Malvasia Expo – L’incontro tra le Malvasie di tutto il mondo”, evento dedicato alla Malvasia aromatica di Candia e non solo. La kermesse prevede l’utilizzo del “salotto buono” della città, ovvero Piazza Garibaldi coi suoi Portici del Grano. Il progetto nasce dall’idea di valorizzazione della viticoltura parmense e del suo territorio partendo dal vitigno che maggiormente lo rappresenta, la Malvasia, vitigno internazionale tra i più noti. Negli ultimi anni il mondo del vino ha cambiato pelle, la quantità ha lasciato il posto alla qualità, alla ricerca ed alla sperimentazione con la conseguente trasformazione delle modalità di lavorare, sia in vigna che in cantina.

Un momento di "Malvasia Parma Expo" 2015

Un momento di “Parma Malvasia Expo” 2015

C’è una diffusa richiesta di turismo vitivinicolo che unisca l’offerta di informazioni competenti sui processi produttivi del vino a quella di prodotti di qualità con spiccata connotazione territoriale, e la viticoltura parmense è ormai matura dal punto di vista internazionale per confrontarsi con altri territori di produzione dei vitigni Malvasia
Lo spazio che ospita “Parma Malvasia Expo” si struttura su due momenti: degustazione e vendita.

L’intera manifestazione è stata ideata ed organizzata dall’Ais Delegazione di Parma che svolge da sempre un ruolo di valorizzazione e diffusione della qualità del vino in modo indipendente ed autorevole rispetto al mondo della produzione vinicola, sostenendo in modo non campanilistico chi produce vini fatti bene. La manifestazione ha quindi lo scopo di promuovere questo modo di intendere la realtà vitivinicola ed agroalimentare, in particolare quella del territorio parmense, traducendosi in un evento che si evolva nel tempo e nello spazio ed abbia come elemento catalizzatore la Malvasia.

A “Parma Malvasia Expo”, si potranno trovare 50 postazioni di degustazione, oltre ad un emporio per la vendita diretta dei prodotti ed uno Spazio Food di degustazione, aperto venerdì 13 e sabato 14 dalle 18 alle 24 e domenica 15 dalle 11 alle 15.  Acquistando “Biglietti Beverage” si avrà diritto a 2-5 degustazioni di Malvasia ai tavoli oppure “Un biglietto Full Taste“. Sarà inoltre possibile partecipare al “Malvasia Tour” (partenze con navetta da Piazza Garibaldi): Tour enogastronomico (venerdì, sabato e domenica, ritrovo alle 8, ritorno alle 18); aperitivo in cantina (durata circa 2 ore; venerdì e sabato in orario 11-16, domenica alle 11).

Malvasia e Parmiggiano Reggiano: una delizia

I produttori provengono dalle molte zone d’Italia dove si coltiva e produce la Malvasia, comprese le cantine locali e da alcuni Paesi stranieri. Nello specifico: 70 produttori italiani ed esteri; oltre 100 etichette di Malvasia; 5 metodi di vinificazione. Durante la manifestazione si svolgerà anche un convegno che avrà il compito di occuparsi di alcuni aspetti legati alla ricerca, spaziando tra diversi argomenti: chimica, enologia, storia, arte e letteratura, psicologia e sociologia. Il convegno dal titolo “La malvasia e il suo sviluppo economico negli ultimi decenni; prospettive di marketing per il futuro”, si terrà venerdì 13 alle 16.00, presso l’Aula dei Filosofi dell’Università degli Studi di Parma.

COSA VEDERE A PARMA
Antica capitale del ducato di Parma e Piacenza (1545-1859), la città di Parma è sede universitaria dall’XI secolo. Dal 2002 è diventata sede dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) e nel dicembre 2015 ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di “Città creativa per la Gastronomia”, facendo ufficialmente ingresso nel network delle città creative a tema food e cultura gastronomica dell’Unesco.
Una curiosità: il nome di Parma è legato anche ad una città omonima che si trova negli Stati Uniti nello Stato dell’Ohio il cui nome si deve a David Long che nel 1826 propose la nuova denominazione di Parma in onore della città emiliana, in quanto “impressionato dalla grandezza e bellezza” della città italiana.

Palazzo del Governatore

Itinerari attraverso la storia, le tradizioni, alla ricerca di luoghi di spiritualità o di oasi di piacere per il palato: qualsiasi siano i vostri interessi e il vostro mezzo di trasporto, Parma non vi deluderà. La città, con il suo raccolto centro storico, invoglia a passeggiare con lentezza, a gustare gli eleganti palazzi, i monumenti, le piazze e gli angoli nascosti.
Parma è una città piena di grazia, dove si respira un’atmosfera raffinata, da piccola capitale. Il suo centro, ricco di capolavori artistici, grandi aree verdi, piccoli e grandi tesori di epoche diverse, accoglie turisti e cittadini e li trattiene con garbo. Ma Parma non è solo la città, i suoi monumenti, la sua tradizione musicale e culturale. Parma è anche la sua provincia, il suo territorio, le infinite risorse che le fanno da corona: un paesaggio naturale e variegato che si estende tra il Po e il crinale appenninico, con tanti piccoli centri densi di storia e vitalità, di castelli, pievi mediovali e teatri. La Bassa, che copre i comuni di Mezzani, Sorbolo, Trecasali e Polesine, ha ispirato con le sue nebbie e il riottoso carattere dei suoi abitanti Bernardo Bertolucci e Giovannino Guareschi.
Qui la cultura della terra e la lavorazione della carne suina si trasformano in vere opere d’arte culinaria con tradizioni antichissime, ma non mancano anche capolavori architettonici come il castello dei Rossi a S. Secondo, la Reggia di Colorno con i suoi vasti giardini, il castello di Fontanellato, la rocca Meli Lupi di Soragna e l’abbazia cistercense di Fontevivo.

La Reggia di Colorno

L’Appennino Parmense ha inizio a sud della Via Emilia per giungere alle terre alte di crinale al confine con la Liguria e la Toscana. Le valli sono quelle del Ceno, del Taro e del Parma, nate dall’azione di corrosione dei tre rispettivi corsi d’acqua. Le meraviglie paesaggistiche, la natura incontaminata, l’aria limpida e le testimonianze storiche consentono esperienze incantevoli. Non solo il relax più assoluto nella splendida cornice appenninica, ma itinerari in mountain bike, passeggiate a cavallo, escursioni a piedi alla scoperta dei borghi e dei monumenti più antichi o alla conquista delle cime più alte. Parma è una città dallo spirito allegro e socievole, con una forte tradizione artistica e culturale, tra cui spiccano nomi di rilievo: Benedetto Antelami cui si devono il Duomo e il Battistero, in marmo rosa di Verona, Correggio, che lavorò alla Camera di San Paolo, in San Giovanni Evangelista e in Duomo e Parmigianino che affrescò la chiesa di Santa Maria della Steccata e parti di San Govanni. La Galleria Nazionale, posta all’interno del Palazzo della Pilotta, ospita opere di Correggio, Parmigianino, Canova, Tiepolo e Leonardo da Vinci.

Palazzo della Pilotta

Anche l’architettura moderna a Parma ha un suo spazio: le opere di Renzo Piano, l’Auditorium Paganini e il Barilla Center, il meraviglioso Piazzale della Pace antistante la Pilotta, opera di Botta e la futura stazione di Bohigas sono solo alcuni degli esempi più celebri.
Ma Parma è soprattutto città della musica e del teatro. Questa passione, ben oltre il binomio Parma-Verdi, si manifesta nella varietà di proposte e nelle strutture ad essa dedicate: l’Auditorium Paganini, la Casa della Musica, la Casa natale e museo Arturo Toscanini, la Casa del Suono e non ultimo il Teatro Regio, che voluto da Maria Luigia e inaugurato nel 1829, resta ancora oggi uno dei teatri più rinomati al mondo. Nella provincia infine vi sono numerosi castelli, eredità delle diverse signorie che tra Tre e Quattrocento si imposero a Parma: gli Scaligeri, i Visconti e alla fine gli Sforza. I più importanti sono: il Castello di Bardi, il Castello di Torrechiara, la Rocca di Fontanellato e la Reggia di Colorno.

A Parma, a conferma di quell’attenzione per l’ambiente e la natura che contraddistingue la città e i suoi cittadini, vi sono numerosi spazi verdi. Piazzale della Pace, antistante il Palazzo della Pilotta, è stato trasformato in un’incantevole area verde dall’architetto ticinese Mario Botta.

La Certosa di Paradigna

Sempre in centro storico ha sede l’Orto Botanico, un giardino di 11.000 metri quadri che ospita collezioni di piante acquatiche, insettivore, succulente, oltre a quelle di rose, Bonsai e Pelargonium.
Parchi di rilevanza storica sono il Parco Ducale, con ampi viali pedonali fiancheggiati da alberi secolari, la Cittadella, un’antica fortezza oggi trasformata in parco pubblico, e il Giardino di San Paolo, nell’omonimo monastero. Numerosi sono infine gli spazi verdi attrezzati con giochi per bambini, aree riservate ai cani, percorsi salute. Le Greenways, tre itinerari a piedi, con la guida di un lettore mp3, permettono di scoprire questi luoghi e tanti altri, passeggiando in pieno relax a contatto con la natura.
La provincia di Parma è anch’essa ricca di parchi e aree protette dotati di musei, centri visite, strutture ricettive e didattiche. Tra i più importanti vi sono il Parco dei Cento Laghi, nell’alta Val Parma e Cedra, il Parco regionale dei Boschi di Carrega, a Sala Baganza, l’Oasi faunistica Monte Fus.

Castello di Torrechiara

Una semplice bici, magari noleggiata in città, vi permetterà di raggiungere la prima campagna e le dolci colline parmigiane, alla ricerca di castelli e antiche pievi, mentre gli amanti dell’acqua potranno risalire il Grande Fiume e ascoltarne la voce, rivivendo storie del passato, come quelle raccontate da Guareschi e da Bacchelli.
Nel territorio della provincia di Parma si snodano tre itinerari enogastronomici: sono le Strade dei Vini e dei Sapori, percorsi che permettono di scoprire ciò che la natura ha creato e l’uomo sapientemente modificato. La Strada del Culatello di Zibello si snoda lungo il fiume Po nella Bassa Parmense, terra d’origine del Culatello, della Fortana, della Spalla Cotta di San Secondo.
Lungo la fascia pedemontana e collinare si sviluppa invece la Strada del Prosciutto e dei Vini, che offre la possibilità di assaggiare diversi prodotti tipici come il Parmigiano-Reggiano, il Salame di Felino, il Prosciutto di Parma e i Vini dei Colli. Infine, la Strada del Fungo Porcino porta alla scoperta dell’alta Val Taro, la Val Baganza e la Val Ceno, zone ricche di storia e di tradizioni, dove la misura del tempo è affidata alla natura e ai suoi prodotti celebrati nelle numerose sagre.

Uva Malvasia

PARMA NEL PIATTO
Parma, con i suoi tanti prodotti tipici, offre l’opportunità di fare un vero e proprio viaggio nel gusto.
I numerosi caseifici presenti su tutto il territorio provinciale sono luoghi in cui scoprire dove nasce il formaggio più famoso al mondo. Anche i salumifici aprono le porte per avvicinare i curiosi ad apprendere come, dalle carni suine allevate nel territorio, possano uscire squisitezze quali il Prosciutto di Parma.
Parma, food valley dell’Italia, con la sua storia, la sua gastronomia, i suoi prodotti e le sue aziende offre anche la possibilità di scoprire secoli di tradizione nella produzione di cibi di altissima qualità attraverso i Musei del cibo: dislocati nei luoghi di produzione della provincia, presentano i segreti e la storia del Parmigiano Reggiano, Prosciutto, Salame, Pomodoro e i nuovi nati della pasta e del vino.
Un tripudio di sapori per i palati più golosi e raffinati: i salumi e i formaggi di Parma conquistano da sempre le tavole di tutto il mondo.

Prosciutto di Parma in stagionatura

Il più famoso è senz’altro il Prosciutto Crudo di Parma, prodotto nella zona collinare insieme al Salame di Felino. Caratteristici della Bassa Parmense sono invece il Culatello di Zibello e la Spalla Cotta di San Secondo.
Altro prodotto, conosciuto in tutto il mondo, è il Parmigiano-Reggiano: realizzato da più di otto secoli secondo lo stesso metodo, gli stessi sapienti rituali dei primi casari è un prodotto dalle caratteristiche uniche.
I boschi delle montagne parmensi offrono invece due prodotti d’eccezione come il Tartufo di Fragno e il Fungo Porcino, entrambi piuttosto rari ed assolutamente unici. Il primo porta il nome della località dell’Appennino proprio per distinguerlo dalle altre varietà di tartufo nero; il secondo, il Fungo di Borgotaro, è stato insignito del riconoscimento europeo di Indicazione Geografica Protetta, a conferma della sua assoluta unicità. Anche i vini occupano un loro spazio nelle tipicità del territorio: i Vini dei Colli di Parma Doc come Malvasia, Rosso e Sauvignon e la Fortana del Taro, tipico della zona pianeggiante.

Gli anolini

Nella cucina tipica, le specialità locali abbinano sapientemente la genuinità dei prodotti tipici alla bravura e alla passione delle rezdore ossia le vere cuoche parmigiane, con piatti ricchi e gustosi e ricette che invitano a riscoprire il piacere della tavola. Tra i primi piatti della tradizione parmigiana troviamo le paste ripiene, anolini e tortelli d’erbetta: la sfoglia per queste paste è tirata ancora a mano con la canéla (matterello), affinchè resti abbastanza ruvida per assorbire il condimento. Inoltre gli gnocchi di patate, tipici soprattutto della zona collinare e la bomba di riso col piccione.
Tra i secondi, oltre ai lessi misti serviti con intingoli e salsine, la trippa alla parmigiana, la punta di vitello ripiena (picaia) e gli stracotti: carne, soprattutto di manzo, cotta lentamente in brodo e vino rosso. A Parma è molto diffuso il consumo di carne di cavallo. Questa viene sia utilizzata in sostituzione della carne di manzo in alcune preparazioni, come lo stracotto, sia consumata cruda. Il pesto di cavallo, piatto molto diffuso, è costituito appunto da carne di cavallo macinata, consumata cruda, condita con olio, sale, pepe, e a piacere aglio, limone o scaglie di Parmigiano-Reggiano. Il macinato di cavallo è inoltre il protagonista, insieme a patate e peperoni, di un altro piatto tipico: “la vecchia”. Preparazione caratteristica della cucina parmigiana è la torta fritta.

Stagionatura del Pamiggiano Reggiano

Si tratta di rettangolini di pasta che vengono fritti e consumati con i salumi.
Infine, i dolci: la pasticceria parmigiana offre torte varie, ciambelle e budini, ma le ricette più tipiche sono: il castagnaccio, una specie di torta ottenuta con farina di castagne; le chiacchiere, dolcetti di carnevale realizzati con pasta frolla fritta e cosparsa di zucchero a velo; la spongata, dolce originario della Bassa Parmense preparato con miele, noci, pinoli, uvetta e canditi.
In occasione della festa del patrono, vengono realizzate le scarpette di S. Ilario, biscotti di pasta frolla a forma di scarpa decorati con glassa colorata e granella di zucchero.