Una terra fatata tra fiordi, geyser, iceberg, ghiacciai e vulcani. Viaggiando in questo straordinario paese, l’Islanda, si rimane colpiti dalla natura che domina sovrana e che non è stata modificata dall’uomo. Il nostro itinerario di viaggio prevede il circuito completo dell’isola, raggiungendo anche gli isolati e sconosciuti fiordi della parte nordoccidentale, quella penisola a forma di mano che si protende nell’oceano verso l’Artico.
Avremo l’opportunità di ammirare non solo possenti cascate, imprevedibili geyser, suggestive lagune con acque calde e blu, fumarole che sbucano dalle zone più attive, ma anche i suggestivi ambienti dei fiordi dell’est con i piccoli paesi di pescatori dalla case colorate, i grandi iceberg blu delle lagune glaciali del sud, cammineremo nel Parco Nazionale Skaftafell che domina il ghiacciaio Vatnajokull e i disabitati fiordi del nord-ovest dove la natura domina incontrastata.
Raggiungeremo poi la penisola di Snaefellsnes con un traghetto e costeggeremo il famoso vulcano del “Viaggio al Centro della Terra”.
DA REYKJAVIK AL VILLAGGIO DI HVAMMSTANGI
Raggiunta Reykjavík, la capitale dell’Islanda, ci muoviamo in direzione nord, lungo il fiordo di Hvalfjörður (chiamato anche il fiordo delle balene). L’intera giornata è dedicata all’esplorazione della Penisola di Snæfellsnes, famosa per il ghiacciaio Snæfellsjökull che deve parte della sua celebrità per essere stato menzionato nella nota opera di Jules Verne “Viaggio al centro della Terra”, ed è considerato ancora oggi un punto di forze soprannaturali dagli appassionati di esoterismo. Lungo La strada facciamo una sosta per camminare tra i campi lavici di Búðadahraun e le meravigliose spiagge dorate. Dopo, dal piccolo porto di Arnastapi si può fare una bella passeggiata lungo i sentieri tra le scogliere popolate di migliaia di uccelli, per continuare poi verso ovest la visita della penisola, fermandoci alle spiagge di sabbia nera vicino Dritvík e nei villaggi di pescatori di Hellissandur e Ólafsvík. La strada continua verso nord, attraversando altri caratteristici villaggi di pescatori, fino alla tappa finale di Stykkishólmur, centro molto importante per il turismo e la pesca.
Al mattino partiamo in traghetto per la baia di Breiðafjörður, costellata di innumerevoli isole (si stima che il numero si aggiri intorno a 2700 isole) per sbarcare al porto di Brjánslækur e percorrere una scenografica strada tra le scogliere, attraversando fiordi disabitati, osservando colonie di uccelli marini e giungere infine sulla Costa di Strandir. Il paesaggio qui si fa via via più ondulato, caratterizzato da colline e valli erbose. Nel fiordo di Reykjarfjörður si trova il piccolo villaggio di Djúpavík, noto per la lavorazione delle aringhe negli anni ’30, fino al 1954, anno in cui crollò il mercato delle aringhe. Oggi il villaggio è praticamente disabitato.
Il mattino successivo, costeggiando il fiordo di Hrútafjörður, si prosegue per la penisola di Vatnsnes, scorgendo le foche in relax sulle rocce di questa zona remota. Giunti al villaggio di Hvammstangi visitiamo il Seal Center, il Centro Islandese della Foca. Superiamo il villaggio di Illugastaðir e il faraglione di Hvítserkur, una formazione basaltica alta circa 15 metri con due fori alla base, che le danno l’aspetto di un drago che si abbevera nel mare. Varie specie di uccelli, come gabbiani e fulmari, l’hanno scelta per nidificare.
DAL VILLAGGIO DI HVAMMSTANGI AI FIORDI DELL’EST
La prima sosta è la chiesa di Þingeyrar, uno dei siti storici più importanti d’Islanda, ex sede del parlamento locale. Il paesaggio circostante è costituito dalle colline di Vatndalshólar, formatesi 10.000 anni fa dallo sprofondamento di una parte del Vatnsdalsfjall. Raggiungiamo la fertile valle di Skagafjörður, visitando poi il Museo del folclore di Glaumbær, per fare un salto immaginario nel passato islandese. Il museo si trova in una fattoria con il tipico tetto ricoperto d’erba, esempio dell’antica architettura islandese. Giungiamo quindi ad Akureyri, la “capitale” del Nord Islanda. La cittadina sorge in fondo all’Eyjafjörður, il più lungo fiordo d’Islanda; molto interessante il suo giardino botanico.
Proseguiamo il viaggio verso il Lago Mývatn, fermandoci lungo strada per la visita della spettacolare Goðafoss (la cascata degli dei). Arrivati al lago, l’intera giornata è dedicata all’esplorazione della riserva naturale di Mývatn-Laxá, con il suo splendido lago Mývatn, brulicante di anatre: sono presenti, infatti, almeno una dozzina di specie di anatre, in colonie di centinaia o persino migliaia di individui. Questi volatili sono ghiotti di insetti, specialmente di mosche, che qui non mancano! Il nome Mývatn significa proprio “lago delle mosche”. Un altro spettacolo naturale che si può ammirare nella zona sono le eccezionali formazioni laviche di Dimmuborgir, create dalle colate incandescenti a contatto con l’acqua fredda, che arrivano anche a un’altezza di decine di metri. Le più alte sono dette “castelli neri” per il colore della roccia lavica. Le interessanti forme includono archi, grotte e strutture zoomorfe naturali. In altre zone del lago vi sono formazioni laviche dette “pseudo-crateri” create da violente esplosioni della lava bollente sopra i 1000-1100 °C, spinta con forza nell’acqua fredda. Un gruppo di pseudo-crateri che visitiamo si trova nelle vicinanze del villaggio di Skútustaðir. Tra le attrattive della giornata c’è anche il Laxá, uno dei “fiumi del salmone”, sicuramente uno dei siti migliori per la pesca al salmone.
Proseguiamo poi fino alla suggestiva distesa di Namaskarð, una zona di solfatare: si cammina tra pozze di fango che ribollono e fumano. Le tinte del giallo e del rosso dominano, l’aria è intrisa da vapore e odore sulfureo e in alcuni punti si possono notare piccoli geyser. Sullo sfondo la sagoma inconfondibile del principale vulcano della regione: il Krafla. Esploriamo l’area del vulcano e dei suoi crateri: il Hverfjall, da cui si gode una magnifica vista del lago, l’impressionante Víti, il cui significato è “inferno” e infine il pittoresco Leirhnjúkur. Lungo il cui percorso si possono ammirare pozze d’acqua azzurra ribollente.
Da Mývatn si raggiunge poi la costa nord a Húsavík, un delizioso villaggio di pescatori. Qui si trovano le più belle chiese di legno del paese e un interessante whale center, dove sono conservati scheletri di molte specie di balene, oltre ad informazioni sulla vita dei cetacei che abitano la baia. Qui è possibile partecipare a una crociera per osservare le balene. La tappa successiva è Ásbyrgi, un lussureggiante canyon a forma di ferro di cavallo, lungo 3,5 chilometri e largo 1 chilometro, circondato da maestose mura di roccia alte 100 metri, che ospitano nidiate di fulmari (solo durante il periodo della nidificazione).
La vegetazione della zona è molto ricca e infatti nella gola vi sono salici e larici e addirittura una vera e propria foresta di betulle, che possono arrivare anche a 8 metri d’altezza E’ una visione esclusiva, visto che nell’isola non ci sono alberi, se non quelli importati e piantati! Procediamo poi in auto attraverso il Jökulsárglijúfur National Park, il canyon del fiume glaciale, definito anche “Il Grand Canyon d’Islanda” e, seguendo il fiume Jökulsá, raggiungiamo la cascata più potente d’Europa, Dettifoss, alta soltanto 44 metri, ma con 500 metri cubi di acqua per secondo, che crea spruzzi visibili a 1 chilometro di distanza. Procediamo poi attraverso un vero e proprio paesaggio lunare, prima di arrivare alla pista che percorre l’isolata area di Möðrudalur e alla cittadina di Egilsstaðir, vicino alla costa est, per giungere poi, a fine giornata, nella regione dei fiordi dell’est.
DAI FIORDI DELL’EST A REYKJAVIK
Esplorimo il fiordo Fáskrúðsfjörður e il villaggio di Búðir, dove si trova un cimitero in memoria dei pescatori stranieri. Il fiordo successivo è Stöðvarfjörður. Ci fermiamo nel villaggio, la cui principale attrattiva è il Petra Museum, con la sua originale esposizione di pietre e minerali. Proseguiamo per il villaggio di Breiðalsvík e poi per il fiordo di Berufjörður, seguendo una bella strada lungo la costa.
Visitiamo quindi Djúpivogur, villaggio di pescatori situato all’imbocco del fiordo Berufjörður, ottimo punto per il bird watching, tutto ciò prima di arrivare al fiordo Álftafjörður dove si trova la Whooper Swan Bay, per osservare numerosi cigni selvatici. Attualmente questa baia è un’ampia laguna, connessa a un’altra baia, l’Harmar Bay, ed entrambe sono separate dal mare da un istmo. Proseguendo verso sud, superando il monte Eystrahorn, il fiordo di Lónsfjörður e la baia di Lónsvík, si giunge infine a Höfn.
Il mattino successivo il nostro percorso prosegue costeggiando il suggestivo ghiacciaio Vatnajökull, il più grande d’Europa per volume e il secondo per estensione. Giungiamo quindi alla laguna di Jökulsárlón, per goderci l’incantevole spettacolo degli iceberg staccatisi dal ghiacciaio che galleggiano nella laguna.
Immancabile, a questo punto, una bella camminata lungo la spiaggia dove si possono ammirare da pochi metri questi incredibili iceberg di ghiaccio blu. Tempo permettendo si può effettuare una minicrociera tra gli iceberg. Con un po’ di fortuna è possibile scorgere anche qualche foca sulla spiaggia o che si lascia trasportare da qualche iceberg. La sosta successiva è allo Skaftafell National Park, per una breve passeggiata. Il Parco misura circa 4,800 kmq e costituisce il secondo parco nazionale islandese per dimensione. Il panorama è molto simile a un paesaggio alpino, ma l’intera area è stata formata dalle eruzioni vulcaniche nel corso di migliaia di anni. Skaftafell è rinomato in Islanda per il suo clima gradevole e per le giornate estive soleggiate, insolite per il sud dell’isola. Il parco ha al suo interno una foresta di betulle e molte specie di uccelli e volpi artiche. Nel parco ammiriamo la cascata Svartifoss, che cade tra colonne di basalto dalla forma esagonale. Arriviamo quindi a Kirkjubæjarklaustur, villaggio di notevole interesse storico per poi proseguire il percorso verso ovest, lungo la costa meridionale dell’isola, attraversando vasti campi di lava.
Dopo una sosta al villaggio di Vík, giungiamo alla spiaggia di Reynishverfi, una delle più belle d’Islanda, e alle meravigliose formazioni rocciose di Dyrhólaey, pinnacoli di lava nera che fuoriescono dal mare. Si prosegue fino a Skógar, per ammirare la famosa cascata di Skógafoss.
Al mattino è prevista una sosta alla vicina cascata di Seljalandfoss, tra le più fotografate d’Islanda. Ai lati si inerpica un sentiero lievemente impervio che permette di arrivare dietro la cascata stessa ed ammirarne il potente getto. Attraversando le aspre distese di lava e guadando fiumi con i nostri fuoristrada, arriviamo a Landmannalaugar, luogo di montagne dai colori pastello rosso, giallo, violetto e di sorgenti calde e fredde. Ci godiamo una spettacolare camminata tra queste incredibili montagne colorate fino a raggiungere dei punti di vista sempre diversi e scenografici. Esploriamo anche il cratere di Ljotipollur, occupato dal lago rosso, uno dei laghi formatisi dopo un’esplosione vulcanica e inspiegabilmente ricco di trote.
Partiamo poi per Þjórsárdalur, la lunga e ampia valle del fiume Þjórsá, un’area coperta da deserti lavici, originati in seguito alle eruzioni del vulcano Hekla.
Visitiamo la vecchia fattoria vichinga di Stöng, seppellita da una devastante eruzione dell’Hekla nel 1104 e riemersa nel 1939, quando alcuni archeologi scandinavi compirono degli scavi nella zona, scoprendo, oltre alla fattoria, anche rilevanti informazioni sulle costruzioni agricole islandesi del tempo. Breve sosta a Hjálparfoss, una cascata caratterizzata da colonne basaltiche dalla forma singolare per continuare poi verso Gullfoss, una delle cascate più impressionanti dell’isola. Si prosegue per Geysir, famosa area geotermica caratterizzata da colori surreali, potenti getti di vapore e calde sorgenti. Il “Grande Geysir”, la sorgente di acqua calda che ha dato il nome a tutti gli altri geyser nel mondo, ha smesso la sua attività eruttiva all’inizio del XX secolo e dopo i terremoti del 2000 ha ripreso ad emettere spruzzi alti fino a 50 metri, ma molto raramente. A pochi metri si trova però il suo “fratello minore”: il vicino Strokkur zampilla getti d’acqua alti fino a 20 metri, ogni 4-8 minuti.
Pprocediamo per il Þingvellir National Park, dal 930 al 1798 sede dell’Alþing, il parlamento islandese, e luogo nel quale si può chiaramente vedere la frattura tra la zolla europea e quella nordamericana.
Per questa ragione il parco non è solamente il più importante sito storico dell’Islanda, ma anche una zona geologicamente molto significativa.Il nostro viaggio di 11 giorni si chiude a Reykjavík, in cui tra casette colorate, negozietti di souvenir e pub è piacevole trascorrere qualche ora. Dell’Islanda ci ricorderemo il paesaggio spettacolare e ricco di contraddizioni, capace di stupire con lande ghiacciate e insieme esplosioni vulcaniche, spiagge nere e laghi, paesaggi incontaminati e luci fantastiche. In poche parole un paesaggio da film.
Un viaggio di Marino Keller Bard