2500 chilometri in tre mesi e mezzo: questo è il pellegrinaggio contemporaneo dell’artista Anthony Schrag, ideato e curato in collaborazione con Deveron Arts e iniziato in Scozia lo scorso 13 giungo e terminato il 1° ottobre in laguna, a Venezia. Il progetto interroga il ruolo dell’arte partecipativa nel sistema dell’arte contemporanea. Deveron Arts, un ente no-profit che da quasi vent’anni si occupa di arte contemporanea e pratiche artistiche partecipative nel Nord-Est della Scozia, ha organizzato con l’artista Anthony Schrag un pellegrinaggio da Huntly, comune rurale di circa 5000 abitanti nella regione dell’Aberdeenshire e sede dell’ente, alla Biennale di Venezia, luogo “sacro” per gli artisti di oggi.
Iniziato il suo cammino il 13 giugno (festa di Sant’Antonio, uno dei santi più noti per i pellegrinaggi), l’artista ha percorso a piedi circa 2500 chilometri, attraversando a piedi l’intera isola britannica, la Francia e la Svizzera, per poi arrivare in Italia e giungere ai Giardini delle Biennale di Venezia il 1° ottobre.
E’ stato un lungo viaggio, durante il quale Anthony Schrag ha seguito rotte di pellegrinaggio note come la Pennine Way e la via Francigena, sfidando i propri limiti, sia fisici che mentali.
Un pellegrinaggio è un viaggio verso un luogo significativo, simbolico, che è spesso concepito come un rito di passaggio. Questo è un concetto fondamentale – non solo in ambito religioso ma anche da un punto di vista storico, antropologico, filosofico, architettonico – che nei secoli ha ispirato artisti e scrittori.
È un percorso sia fisico che spirituale, che tocca vari aspetti dell’esistenza. Anthony Schrag ha quindi riflettuto durante il suo cammino sulle motivazioni che spingono una persona a intraprendere una tale esperienza.
Partire per un lungo viaggio per raggiungere una destinazione può essere interpretato, vissuto e percepito come sinonimo di ricerca e messa in discussione del proprio ruolo nella realtà quotidiana, in modo simile ai processi che regolano la creazione artistica.
Meta di questo pellegrinaggio è stata la Biennale di Venezia. Prima Biennale istituita al mondo (1895), è considerata un evento imperdibile per artisti, curatori, galleristi, direttori di musei e amanti dell’arte di tutto il mondo. Venezia e la Biennale sono considerate il luogo “sacro” dell’arte contemporanea. Non essendo né pittore né scultore, Schrag ha capito che mai vi sarebbe stato invitato, perciò ha deciso di dimostrare che esiste un altro modo di fare arte, a partire dalle proprie prestazioni fisiche.
Carattere tradizionale e fondamentale del pellegrinaggio, quanto per la filosofia di Deveron Arts è l’ospitalità. L’interazione, la conversazione e la partecipazione sono stati una costante del progetto. L’artista infatti, durante i tre mesi e mezzo di percorso è stato ospitato e ha condiviso la sua esperienza con le persone incontrate lungo il cammino.
Gli incontri sono stati molteplici e le conversazioni che ne sono nate, insieme a piccoli oggetti per ricordare quegli incontri, possono essere essere considerati delle reliquie trasportate poi fino a Venezia. Anthony ha camminato per circa 30 chilometri al giorno, giungendo sul ponte della Libertà, a Venezia, con il suo bastone da pellegrino rosso brillante, uno zaino azzurro intenso, un cappello di paglia e una piccola pianta di quercia, in memoria della prima guerra mondiale e che ha poi piantato nel suolo veneziano con una cerimonia semplice.
Anthony Schrag è un artista, nato in Africa, precisamente nello Zimbabwe: compirà quarant’anni il 26 ottobre. Ha vissuto a Vancouver (Canada) e ora risiede a Edimburgo (Scozia). Si è diplomato presso la Scuola d’Arte a Glasgow. È ammiratore di David Harding e del suo lavoro pionieristico in arte socialmente impegnata. La sua arte, “il cammino partecipativo”, non realizza oggetti per mostre. Schrag lavora con la gente di differenti culture e religioni. Durante i percorsi, che l’artista definisce “pellegrinaggi contemporanei” conversa con le persone e incontra artisti per creare uno scambio con varie realtà e portare nuove domande alla sua ricerca.
Ha partecipato all’Art Festival a Edimburgo e a Londra. Dottorando all’Università di Newcastle ha realizzato progetti e mostre in Canada, Usa, Messico, Cina, Ungheria, Norvegia, Danimarca, Olanda, Germania, Inghilterra.
La direttrice dell’organizzazione di arte contemporanea Deveron Arts, ricorda: “La Biennale ha respinto la proposta dell’artista Schrag. Così è stato pensato questo pellegrinaggio contemporaneo che pone domande sull’evento venerato dal mondo dell’arte e riflessioni su cosa significa viverlo dal di fuori. Il progetto “The Lure of the Lost” vuole interrogare sul ruolo dell’arte partecipativa nel sistema contemporaneo, esplorare l’arte sociale, creare un processo dialogico e dialettico, mettere in discussione il significato della Biennale e porre in evidenza la relazione dell’arte e del camminare come pratica artistica”.
“Non dimenticherò mai questo pellegrinaggio contemporaneo, sociale, personale, umano – ha detto Anthony – Cambierà per sempre la mia vita, la mia arte partecipativa, il mio processo artistico di coinvolgimento”.